di Sergio Volpe - Poco ideologico, molto idealista. Dicono di lui che sia una delle nuove leve del centrosinistra siciliano che incarna, più di tanti dirigenti della sinistra, il profilo del moderno riformista.
L'enfant prodige del nuovo Pd coniuga una grande forza ideale con una concretezza delle proposte e non di rado spiazza chi lo osserva attraverso le lenti della politica novecentesca. Fabrizio Ferrandelli, quasi 32 anni, deputato regionale del Partito Democratico all’Assemblea regionale siciliana, è una di quelle tante risorse siciliane cresciute a pane e politica, fuori dai partiti tradizionali ma dentro la società, che continua a far parlare di sé.
Lo si può incontrare indifferentemente a una manifestazione dei “No Muos”, al sit-in dei senzatetto e dei “No Ponte” o alla protesta degli ex Pip, dopo qualche ora a discutere con gli imprenditori di come rilanciare l’economia attraverso misure che alleggeriscano la pressione fiscale alle imprese, con i migranti del centro storico di Palermo e le comunità LGBT prima di recarsi a Sala d’Ercole. Parla con tutti e, dicono chi gli sta da vicino, non ha paura delle sfide. L’ultima è stata quella per la poltrona di sindaco a Palermo nella primavera dello scorso anno.
Ha vinto le primarie ma non ce l’ha fatta con Orlando. Palermo ha preferito il tuffo nel passato. Quattro mesi dopo è stato eletto a primo colpo all’Ars nella lista del Pd. Da qualche giorno è vicepresidente della Commissione Antimafia all’Ars e la sua prima dichiarazione è stata “La lotta alla mafia non è né di destra né di sinistra, per sconfiggere la malapianta della mafia dobbiamo unire le forze sane della Sicilia a prescindere dalle tessere di partito”. Un taglio che ricorda molto quello di Pio La Torre, segretario comunista e riformista assassinato dalla mafia nel 1982.
Si è preso la tessera dei Democratici nel Comune simbolo della sinistra palermitana, Piana degli Albanesi, e oggi si pone l’obiettivo di “riparare il Pd”. Vuole metterci la faccia e il slogan è “Io mi impegno”. Cerca “meccanici” e tra qualche giorno nasceranno le “officine del cambiamento”.
Ha cominciato a dialogare con il renziano Davide Faraone e vuole mettere tutti attorno allo stesso tavolo per dare nuova linfa al Partito Democratico.
“Il popolo democratico e quello del centrosinistra - dice - ci chiede un Pd unito, aperto e serio. Un nuovo soggetto collettivo, una squadra non allenata agli autogol e al palleggio delle responsabilità, ma che abbia in testa il senso di una sfida comune e l’obiettivo di vincere. Dobbiamo - continua Ferrandelli - chiudere le finestre alle correnti e aprire le porte alla base, ai movimenti, alla società siciliana. Dobbiamo anche essere seri, che vuol dire avere idee, progetti e soluzioni per governare la complessità. Dobbiamo parlare a chi sta fuori: ai giovani, alle imprese, alle famiglie”.
Qualcuno comincia a sussurrare che Ferrandelli si sia messo in testa di prendere in mano il partito siciliano; un’altra sfida per arrivare alla candidatura a segretario regionale del Pd alle primarie di ottobre. Del resto, lui non viene né dalla tradizione democristiana né da quella comunista e potrebbe essere proprio il profilo giusto per un partito che non ha mai saputo mescolare le diverse storie. “Il Pd ha bisogno certamente di nuove facce e di nuove idee - tiene a precisare il deputato del Pd - ma prima ci servono le idee, alle facce ci pensiamo dopo. I democratici non hanno bisogno di leader ma di idee.
Il partito personale, così come il partito tradizionale è roba vecchia, preistoria, non funziona più. La nuova frontiera della politica è quella di costruire soggetti collettivi dove si decide insieme. Niente deleghe in bianco a nessuno. Per dirla con una battuta: è finito il tempo del tutti per uno e uno per tutti; domani dovremo pensare a modelli del tutti per tutti e uno per uno. Altro che partito leggero, ci servono partiti solidi”. Così anche nel rapporto, ci tiene a precisarlo Ferrandelli, tra le istituzioni e la società. “In tempi di crisi sociale, politica ed economica - dice - le istituzioni devono aprirsi alla società, che significa discutere con i movimenti, con i partiti, con i cittadini. Creare partecipazione, condivisione nelle scelte è l’arma per avvicinare la gente alla politica e risolvere i problemi. Lo dico al sindaco Orlando, al presidente Crocetta: il muro di Berlino è caduto ormai più di vent’anni fa.
Il cambiamento, se lo vogliamo seriamente, presuppone apertura, serietà, disponibilità e soprattutto l’idea che se oggi non facciamo il nostro dovere, per la Sicilia domani non sarà un altro giorno”. Fabrizio Ferrandelli parla e non si ferma mai. È un fiume in piena. Gli promettiamo che ci aggiorneremo tra qualche mese. Magari lo ritroveremo a competere alle primarie per la segreteria del Pd siciliano sostenuto da quelli del “No Muos”, del “No Ponte”, dai migranti, dalle comunità gay, dagli imprenditori, dai precari e dai disoccupati.
Sergio Volpe
28 maggio 2013
Nulla da aggiungere al ritratto completo e corretto che Sergio Volpe ha fatto di Fabrizio Ferrandelli.
RispondiEliminaAnch'io penso che Fabrizio può andare lontano. Ha le carte in regola, una buona preparazione politica, e gli errori e lo sbandamento degli altri giocano a suo totale favore.
Deve solo attendere che maturino via via i tempi a lui favorevole, tenersi pronto e vigile per prenderli al volo. Lui sa tutto questo e sa gestirsi.
L'unico problema è generale: dove sta andando la politica in Sicilia ed in Italia? o meglio, sta andando da qualche parte? riuscirà a recuperare la credibilità e il consenso delle masse, o sarà definitivamente emarginata dalle caste autocratiche?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Questo giovane è soltanto un "ricercatore" di potere e di successo. E' un giovane cattivo e senza scrupoli. E' un calcolatore fine. Per il successo ed il potere sarebbe in grado di usare qualsiasi mezzo. E' un uomo che non conosce rispetto, riconoscenza e gratitudine. Ti cerca, ti coinvolge, ti usa come vuole ed una volta raggiunto il suo obiettivo ti butta via. Mi spiace dirvelo ma dopo tanti articoli di Bella Politica che ho letto su questo sito questa è certamente la pagina più nera che abbia mai letto.
RispondiEliminaSono passati quasi due anni da quando esiste PoliticaPrima. All’inizio solo qualche articolo per il piacere di dire qualcosa che avesse il sapore della politica. Poi tanti amici hanno condiviso e siamo diventati un gruppo. Un insieme di opinioni, di momenti dibattito, e la ricerca continua di punti di condivisione. Che arrivano, se arrivano. Non c’è una fede, un legame insolubile, un credo verso qualcosa o qualcuno. Che se è in linea con le nostre convinzioni, la nostra missione e visione della politica va bene. Oppure semplicemente no.
EliminaQuesta premessa per dire, caro Giancarlo, che qui non si fanno calcoli, non si ricerca il “potere” e il successo. E quando qualche nostro amico lo farà, quando non ci sarà il rispetto, e ce ne renderemo conto, sarà arrivata l’ora per distinguere le strade.
In merito alla questione voglio soltanto sottolineare che in oltre 500 articoli pubblicati e più di 6000 commenti (tutti scritti liberamente senza alcun controllo preventivo), non abbiamo mai rilevato un attacco personale così pieno di acredine. E ce ne dispiace molto. Ciò non è in linea con il nostro modo di essere, con la nostra voglia di partecipazione e la nostra passione per la Politica. Che può comprendere momenti come il teatro Savio; e personaggi come Saro Crocetta, Fabrizio Ferrandelli, Carlo Vizzini e chiunque altro.
Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualche vostro lettore!
EliminaDico dell'uomo che è un pezzo di pane, buono anche per la domenica...allevato nei valori sani e seri di gente per bene, di lavoratori con i calli nelle mani....Dico del politico ...conosce i movimenti e il territorio come pochi. Consuma non so quante suole di scarpe, piace per il suo modo di porsi che è fuori dagli schemi obsoleti della vecchia politica. Dico che è il Renzi del Sud, i tempi di maturazione politica sono giunti.....Giovanni
RispondiEliminaScusami, Giancarlo. Meriti il mio rispetto perché ti firmi! Ma quello che tu tracci mi sembra essere il ritratto perfetto di ogni "sedicente politico", almeno dal dopoguerra in poi, ma che - più che la politica - persegua il potere.
RispondiEliminaE non il "poter fare" o "il potere per fare"; bensì il "potere in sé" e il "potere per se stesso". Capisco bene e condivido la tua amarezza per aver subito qualche comportamento che deve averti profondamente deluso. Sapessi quante volte e con quanti equivoci "figuri" mi è successo!
Tuttavia l'articolo di Volpe mi sembra equilibrato, e - se è vero che ognuno deve essere giudicato per l'insieme delle cose che fa - mi sembra (pur ammesso che abbia commesso, come accade a tutti, più o meno avvedutamente, delle scorrettezze) che comunque la figura di Ferrandelli ne esca abbastanza nitida.
Spero sinceramente in un chiarimento.
Con simpatia.
Gentile Salvo,
Eliminaero deciso a scriverti un commento di risposta abbastanza articolato e pieno di contenuti che motivassero la mia amarezza personale per il tradimento politico, che ovviamente potrei anche documentare con prove cartacee, messo in atto da Ferrandelli e dai suoi più stretti consiglieri politici, nei confronti di una buonissima parte di gruppi che in quello scranno hanno contribuito notevolmente a portarlo. Preferisco non farlo perchè per un caso del destino qui sulla mia destra, mentre scrivo questo commento, appaiono le foto di una manifestazione al teatro Savio di Palermo il 21 Ottobre 2012.
Ecco! Quelle foto sono la mia risposta al tuo commento.
Con stima,
Giancarlo
Giancarlo, giancarlo.........
EliminaVedo con simpatia l'inserimento di Fabrizio Ferrandelli ai vertici del PD siciliano. La sua immagine giovane e fresca darebbe nuova linfa ad un partito raggrinzito ed incartapecorito.
RispondiEliminaSe Ferrandelli riuscirà ad unire in maniera seria e partecipata tutta la sinistra siciliana, farà il goal del secolo.
RispondiEliminaPositivo il fatto che ci stia provando,riuscirà nella missione impossibile?
vedremo, intanto buon lavoro.
Un articolo regalmente descrittivo di questa, ormai non più tanto nuova, figura della politica e della cultura siciliana.
RispondiEliminaSì, perché Fabrizio non separa mai il suo essere politico dal suo essere quell'uomo di cultura, capace di coniugare, quasi d'istinto, ma con impegno forte, il bello con l'utile comune: beni primari, in accordo, senza contrasti, ritenuti essenziali per il progresso di una società degna.
Illustre oratore, attinge, nel contempo, a quel sapere sano, in lui ben presente, radicato nel sangue della sua gente.
Per questo lo troviamo negli alti scranni del governo regionale, con la dignità del grande “statista”, e nella stessa giornata, all'Uditore, al Ballarò, a Borgo Vecchio, a stringere la mano e ad abbracciare i più umili, coloro che gli si affidano con la certezza di essere ascoltati. Perché Fabrizio si interesserà dei loro problemi, quelli della sopravvivenza e della dignità.
Insegnante presente nella vita della città, un po' rivoluzionaria, e vociante di piazza, più volte ho incontrato Fabrizio, ancora studente, alla testa di movimenti e iniziative cittadine, già laeder carismatico, trascinatore di popolo.
Lo osservavo a distanza, come sono solita fare con le persone che ritengo degne di maggiore stima. Prudente nell'accostarle, prendo sempre un secondo tempo; poi finisco con l'innamorarmene.
Sì, quel giovane aveva una carica straordinaria e ne facevo modello per i miei ragazzi.
Molti di loro, oggi, sono ancora con lui.
L'ho sostenuto con animo forte per l'elezione del sindaco, ma “l'indegno monarca, io lo so fare” gli ha tagliato il passo, e oggi la città è allo sbando.
Compagno di partito, Fabrizio sta dando una lezione di modernità, scavalcando in una volta, anni e anni di mala politica: dai gruppi al partito di tutti, dalle alleanze di parte, all'uno che aggrega, che armonizza ciò che sembrava diviso per infame destino.
Un'operazione straordinaria, che non richiede solo testa, ma anche cuore, passione.
Per una missione verso la coesistenza, l'incontro, la mediazione; quella che paga, che progetta per costruire: insieme.
Ha coinvolto tutti nel partito. Come dire di no, senza tradirsi, senza scoperchiare quei tanti sepolcri, che, dum vires suppetunt, verranno chiusi per sempre!
Auguri, giovane leone, sono con te!
Condivido con convinzione questo articolo di Sergio Volpe su Fabrizio Ferrandelli. Sorvolo sul fatto che c'è stata una frequentazione personale e familiare. Per tanti anni ho visto i suoi manifesti elettorali nelle stanze dei miei figli ed io mi chiedevo perché questo giovanissimo candidato al consiglio comunale avesse questo enorme ascendente sui giovani. Poi ho capito... perché aveva una passione politica unita a qualità politica non comune insieme all'impegno sociale. Egli è stato allievo prediletto di Leoluca Orlando, poi entrato in conflitto perché il figlio voleva, simbolicamente, togliere lo scettro al papà Orlando. Ma in fondo i tempi per fare il sindaco non erano maturi . Palermo è una città complessa e piena di contraddizioni, perciò è stato un bene che Fabrizio abbia continuato a crescere facendo tirocinio ed esperienza ad alto livello come deputato del PD. Ma ora è il tempo di uscire dalla "minorità e dalle tutele politiche". Ormai è il tempo di giocare in prorpio anche con le giuste alleanze. Però a Fabrizio voglio ricordare che la politica non è solo, idealismo, battaglie di principio, ed assistenzialismo sociale. Oggi soprattutto per uscire da questa crisi distruttiva, il tema principale deve essere il "LAVORO". Mettere in moto le attività produttive per dare speranza ai giovani che sono stati delusi dalla politica finalizzata a mantenere l'esistente. Quindi una delle tematiche importanti per far rinascere questa città è di mettere in moto "l'edilizia buona"ovvero completando il risanamento del centro storico di palermo, ma non con edilizia per i ricchi e per le elite, ma mandando avanti l'edilizia agevolata senza consumo di territorio, utilizzando le aree dismesse e degradate. Lo strumento sono le cooperative edilizie che possono consentire ai nostri figli di farsi una casa dignitosa ma a prezzi calmierati e sociali e nel contemmpo mettere in moto l'economia. Se i partiti e la politica non daranno risposte concrete a bisogni concreti, è destinata al fallimento. Caro Fabrizio noi siamo disponibili a darti il nostro sostegno, ma ricorda che ci sono centinaia di famiglie che aspettano risposte. Ti abbraccio.
RispondiEliminaAnche per me, Fabrizio Ferrandelli è un giovane che può fare tanto, all’interno del suo partito e per la Sicilia. E l’intesa con Renzi mi piace molto. Questo Paese ha bisogno di giovani con idee di innovazione e cambiamento. Di politici che stanno tra la gente ad ascoltare i loro bisogni per poi cercare di risolverli. Di politici che adottano una politica partecipata, di apertura tra istituzioni e società. Di giovani politici, che lavorano per far diminuire il potere ai soliti, alla cosiddetta casta.
RispondiEliminaE Ferrandelli ha i requisiti per poter fare tutto ciò.
Buon lavoro Fabrizio.
Io non ho votato Ferrandelli, non lo conosco bene e non sono di sinistra. Ma leggendo l'articolo devo dire che mi pare un giovane politico da guardare con attenzione. Ormai siamo abituati a tutto e siamo sempre sospettosi già per il solo fatto che si tratta di politica. Ma se non si da un pizzico di fiducia a un ragazzo di 31 anni che non ha nessuno scheletro nell'armadio e che ha tanta voglia di fare a chi dobbiamo credere?
RispondiEliminaLimitando la valutazione a cio' che si e' visto fino ad ora di Fabrizio Ferrandelli, reputo utile, seppur da posizione politica diversa nell'ambito della sinistra, cogliere alcuni aspetti.
RispondiEliminaL'applicazione del cosiddetto movimentismo di per se non e' sufficiente a definire l'azione politica di chicchessia.
Lo sforzo di calarsi nella logica di un partito cosi' articolato mi sembra titanico, richiede in ogni caso la capacita' di raccordarsi con umilta' e disponibilita' ad ascoltare.
La malattia del PD raccontata da Cracolici nell'ultimo incontro (mutismo, incapacita' di sintesi di pensiero etc etc) mi fa pensare che sia importante nell'ambito della sinistra locale e nazionale che escano fuori elementi come Ferrandelli con le sue doti di aggregazione di movimenti, di partiti e di soggetti diversi che si riconoscano in un pensiero comune.
Se ognuno di questi soggetti si volesse assumere la paternita' del successo di Fabrizio Ferrandelli per il puro gusto insulsamente autoreferenziale di esserne il titolare, non farebbe un favore alla sinistra, a se stessi e tantomeno a Ferrandelli.
Il commento del sig. Giancarlo, dotato di memoria e controllo informatico su tutte le manifestazioni cui ha partecipato Ferrandelli rispecchiano la tesi che tutte le componentio del successo dovevano diventare subalterne alla bonta' di S. domenico Savio.
Temo che ci sia qualche errore di dimensione in questa valutazione. Se il fiume volesse vivere delle risorse idriche di un ruscello qualsiasi rischierebbe di trovarsi senz'acqua per essere definito fiume.
L'analisi di Sergio Volpe e' lucida e ottimistica, mi piace pensare che ci siano tanti Ferrandelli pronti a scendere in campo con movimenti, idee, capacita' di rapportarsi con la gente tanti Cracolici con la capacita' di percepire in tempo la frantumazione del partito democratico, molti faraoni pronti a cogliere opportunita' innovative in modelli di partito nuovi.
Un pizzico di cattiveria lo troveremo in tutti, ma per la santita' il percorso gia' e' stato usato da altri politici della vecchia guardia.
Io ho lavorato alla condivisione della bontà e delle opere di S. Domenico Savio e non alla subalternità, pensando che questo giovane mettesse fosse il nuovo ed il buono di cui la politica necessitava. Non chiedevo o pretendevo la santità ma neanche mi aspettavo (cito testualmente) "che una volta eletto potremo dire di averli fregati e usati". Anche lei è dotato di buona memoria e dovrebbe quindi ricordare.
EliminaAd maiora semper
Beh, se la frase "una volta eletto potremo dire di averli fregati e usati" attribuita Ferrandelli è vera, vuol dire che qualcosa di questo giovane e interessante politico ci è sfuggita.
RispondiEliminaA volte è meglio non sapere.
Non voglio entrare in questa discussione perchè non ne so niente e quindi sono il meno indicato a dire qualcosa in merito.
E' chiaro che in un percorso di ascesa politica qualcosa, volenti o nolenti, si calpesta, è nell'ordine delle cose, "Cu mancia fa muddichi". A tal proposito trovo la difesa del direttore molto esatta nei contenuti ma scritta non sapendo nulla delle motivazioni del duro commento di Giancarlo e quindi un pò generica, scritta così, a prescindere, come avrebbe detto il grande Totò.
Ferrandelli lo conosco poco, ma mi è sembrato un bravo ragazzo, uno impegnato nel sociale,una persona capace, dotata di un certo carisma, uno che farà strada. Questa è la mia impressione avendolo visto un paio di volte alle riunioni di PoliticaPrima. Osservando quello che ha fatto da deputato regionale,come ad esempio il disegno di legge sulle unioni civili, l'ordine del giorno sulla candidatura di Palermo a 'capitale europea della cultura 2019', le prese di posizione contro le discriminazioni sessuali, su Villa delle Ginestra perchè diventi un Polo d'eccellenza nella riabilitazione, sul fatto che bisogna scongiurare la chiusura del punto nascite di Corleone, sulla necessità che l'Assessorato all'energia chiarisca la vicenda del commissrio COINRES, e su tante altre cose che non cito per non allungare troppo il commento, viene fuori un ritratto addirittura entusiasmante per un neofita del Parlamento Siciliano. (continua)
...Tuttavia, le sue mozioni riguardanti la revoca dell’istallazione del Muos presso la base militare di Niscemi, il progetto di ritiro della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, le iniziative tendenti ad impedire le trivellazioni nel Canale di Sicilia, fanno sorgere nella mia mente l'ombra di tanti, troppi signor NO che hanno impedito qualsiasi forma di progresso e qualsiasi attività volte a modernizzare le strutture della nostra Nazione...mi fanno venire in mente quel Pecoraro Scanio che dopo i danni provocati durante il periodo in cui fu ministro,con i suoi rifiuti a tutto quello che odorava di progresso, adesso si gode una mostruosa pensione di oltre 9000 euro mensili, alla faccia nostra. Sul MUOS c'è un fuoco di sbarramento preventivo, con il supporto di dati spacciati per scientifici sula presunta pericolosità delle onde elettromagnetiche provocate appunto dal MUOS. Peccato che il prof. Zichichi, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 1977 al 1982 e dal 1978 presidente anche della Società Europea di Fisica, uno scienziato che sicuramente che sull'argomento ne sa molto di più di qualunque altro al mondo, si esprima così: "Il Muos è uno strumento di natura esclusivamente elettromagnetica e le forze elettromagnetiche sono le più studiate dalla scienza moderna. Il calore emesso dal nostro stesso corpo consiste di onde elettromagnetiche di bassa energia. Le onde radio, quelle della tv, e la stessa luce che vedono i nostri occhi sono tutti esempi di onde elettromagnetiche. Quelle di bassa energia non fanno male alla salute. Bisogna evitare l'esposizione alle onde di alta energia come i raggi x e i gamma che arrivano alle massime energie». Non ci sono motivi per avere paura del Muos essendo le onde elettromagnetiche emesse di bassissima energia».
RispondiEliminaSiccome la politica per avere successo vellica e solletica il popolo nei suoi punti deboli, il presidente Crocetta ha deciso di cavalcare la protesta popolare opponendosi al MUOS, e il nostro bravo Ferrandelli non è stato da meno di lui. Sul Ponte si sono fatti troppi discorsi, cito soltanto un pensiero del nostro prof. Gallo: "Io dico Expò, ma anche ... attraversamento dello stretto di Messina, con lo strumento che si vuole (PONTE), ma non con l’attuale scempio di carrette arrugginite.
Insomma, non vorrei che il nostro amico Ferrandelli diventasse un'altro dei tanti signor NO, di cui francamente non abbiamo bisogno nè sentiamo l'esigenza..
Anche se ci sono quelli che vogliono mascariari le poche persone belle e pulite della politica siciliana, spero che Ferrandelli vada avanti e magari essere lui il prossimo sindaco di Palermo o il prossimo Presidente della Regione.
RispondiEliminaMa di cosa può essere accusato un ragazzo di 30 anni: di avere come un giovane davide sfidato il gigante golia (Orlando)? Mentre a palermo ci sono cose molto più serie, come la "trattativa stato mafia", e l'arresto di ciancimino? Ci sarà un nuovo caso "pisciotta e sindona"? L'anonimo vuole mascariare Ferrandelli sul nulla.
EliminaLa tenera età non è un argomento buono per difender Ferrandelli, perchè alla sua stessa età Alessandro Magno (morto a 33 anni) arrivò a fare cose che ancora oggi, dopo milenni, fanno rumore.
EliminaPiuttosto mi pare che Fabrizio si difenda da sè, con le sue attività politiche e sociali.
Anche se mi sento lontano dalle posizioni politiche della sinistra e di conseguenza dell’On.le Ferrandelli, essendo diventato un frequentatore direi quasi appassionato di questo blog nel leggere l’articolo pubblicato da Sergio Volpe devo dire che finalmente qualcuno ha il coraggio, nel vuoto più assoluto della nostra classe politica di farci conoscere le doti politiche di questo sconosciuto giovane che a soli 32 anni si trova negli scranni di Sala d’Ercole.
RispondiEliminaLa questione, secondo il mio punto di vista, non è se le iniziative dell’on.le Ferrandelli sono state utili ai movimenti e/o ai circoli per arrivare a deputato o tanto meno se lo stesso sia stato Machiavellico, per fini personali, semmai l’analisi che urge affrontare nell’ambito della sinistra siciliana se il PD fa parte attiva del Governo Crocetta oppure si ritrova a competere con un soggetto politico del tutto antagonista come il Megafono che si accinge ad affrontare autonomamente le prossime elezioni amministrative.
Tale considerazione siciliana supera l’attuale quadro nazionale del PD stretto tra correntismo e conservatorismo che avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle una socialdemocrazia, tanto predicata dall’On.le Massimo d’Alema, mai conquistata per arrivare ad essere un vero partito riformista.
La questione che attanaglia la sinistra Italiana ed anche quella siciliana supera qualsiasi considerazione personalistica di un semplice deputato come l’on.le Frabrizio Ferrandelli
Ritratto che corrisponde al vero, PARLA CON TUTTI PERCHÉ E' AL SERVIZIO DI TUTTI!
RispondiEliminaNon entrerò nel merito di alcuni commenti, che mi sembra, si muovano più sul piano del risentimento personale, che su quello del contenuto politico.
RispondiEliminaNel bell'articolo di Volpe ho riletto alcune parole di Fabrizio Ferrandelli che non solo appaiono lungimiranti nella volontà di "riparare" il Partito Democratico, ma è addirittura possibile cogliere in esse un respiro più ampio, che investe globalmente e con coraggio la spinosa questione della crisi della rappresentanza politica: vero e proprio nodo cruciale che ogni competizione elettorale, dal alcuni anni a questa parte, sottopone all'attenzione di tutti per mezzo delle altissime percentuali di astensione.
Ecco allora che le parole di Fabrizio Ferrandelli assumono, alla luce di quanto detto prima, un valore significativo.
Porsi il problema del rapporto complesso tra democrazia e rappresentanza; sostenere il rilancio del contenitore partito come veicolo di condivisione e mediazione con i territori, senza nascondersi dietro gli inflazionatissimi alibi retorici dell'antipolitica e populismo (termini costantemente invocati come un mantra da una sinistra troppo spesso incapace di parlare alla gente e di interpretarne i bisogni); superare le brame leaderistiche e le dinamiche di corrente, ribadendo a tanti - ancora moltissimi purtroppo- che la sinistra non è un insieme di pezzi ma un'unità di valori. Tutto ciò lascia Intravedere con chiarezza nelle progettualità e nella prassi politica di un giovane deputato qualcosa di ben più profondo di una semplice volontà di ricerca di notorietà e improvvisazione.
Colgo un alto senso di responsabilità e voglia di cambiamento, che non procede lungo i binari effimeri della rottamazione generazionale, ma al contrario mira ad un sostanziale e vitale cambiamento di prospettive.
L'unica cosa che condivido dell'articolo di Volpe è il fatto che questo giovane non abbia nessuna storia e non fa nulla per farsene una. Le sue battaglie di questi mesi non lo hanno contraddistinto in nulla. Si è occupato di tutto e di niente. è stato ambientalista facendo la battaglia del muos. è stato animalista per i cani. è stato per la riduzione dello stipendio ma nei fatti mai nulla. è stato a favore della tabella H. è stato con i pip. parla con democristiani ed è democristiano. parla con ex comunisti ed è ex comunista pure lui. parla con i moderati ed è moderato anche lui. è radicale. è socialista. è social democratico. in pratica è tutto e niente. parla con tutti e mai si identifica in qualcosa. Il suo successo è dovuto alla visibilità dell'essere stato candidato a sindaco ed a niente altro. Ha colto il momento giusto ed è stato bravo a coglierlo. ma senza una storia politica ed un'identità non si costruisce nessuna politica se non quella di essere al posto giusto al momento giusto
RispondiEliminaRido, pensando che molti di voi verrete "aggirati" da questo abile venditore di fumo, che prima ammalia quando gli servi e poi ti lancia via come un panno sporco ed usurato. Rido, pensando a gente come La Menza che dopo anni di Berlusconismo e di Acqua, voglia rigenerarsi alle spalle di un giovane ballerino che alla prima occasione passerà con il miglior offerente.
RispondiEliminaPer me Fabrizio Ferrandelli è: Umanista, uomo di Orlando, uomo di Rita Borsellino, capogruppo Italia Dei Valori, Indipendente, Socialista ed infine CattoComunista(Pd)(passando da Cracolici-Lumia-Genovese-Crocetta ed infine arrivando a Renzi. Buon Fabrizio, ci vediamo tra qualche anno..
Eg. Sig. Santo
Eliminaessendo un fumatore non mi preoccupo di accostarmi ai venditori di fumo.
Ne ho conosciuti a bizzeffe nel mondo politico e parapolitico.
Non sono stato ammaliato da Ferrandelli, cui non compartecipo alle scelte di partito; come lei ben sa non sono iscritto al PD.
Mi piace osservare in maniera asettica quello che succede nel mondo politico locale e nazionale e non ho mai avuto paura di cambiare posizioni o idee; resta di base un minimo di onesta' intellettuale e di piacevolezza nel fare qualcosa.
L'esperienza amministrativa idrica e' stata interessante e credo che nell'insieme non sia stata di nocumento per la cittadinanza.
La firma del contratto di servizio col gestore dell'ATO non e' stata apposta dal sottoscritto, ma dai miei successori.
I malevoli dicono che la mia non firma mi abbia fatto epurare nonostante le difese asperrime dei miei amici politici che allora militavano nel centro destra, ma erano dotati di un minimo di onesta' intellettuale.
Pero' riflettendo bene sento che lei cita per il mio amico Ferrandelli doti interessanti (umanista. animalista,socialista. uomo di Borsellino,Cracolici, Lumia, Crocetta)
Per me la autorizzo ad usare trasformista, negro, ebreo, ex comunista.
Non so cosa la faccia ridere, ma come dicevano i nostri fondatori "risus abbundat etc"
Purtuttavia son lieto che la pochezza dell'analisi politica vigente abbia contagiato anche lei.
Fra qualche anno vi vedrete con Ferrandelli, ecco la notizia.
Per quanto mi riguarda la mia rigenerazione passa attraverso altre vie meno prosaiche dello sfruttamento di qualche politico. Reputo infatti che il bilancio fra cio' che ho tentato di produrre e cio' che ho ricevuto dalla politica sia gia' ampiamente a mio favore.
Rigeneri lei un po' di idee, eviti personalismi insulsi di cui sono pieni i commenti dei socialnet. , e torni a ragionare senza astiosita'.
Per il resto rida pure.
Mi piace molto il ritratto di Fabrizio Ferrandelli fatto da Sergio Volpe, perché è autenticamente vero. L’ho conobbi oltre 7 anni fa mentre egli con altri educatori, faceva studiare diversi bambini di colore emigrati, con l’Associazione di Volontariato “U BUNTU”, in un paio di stanzette, nei pressi di Ballarò. Anche io mi occupavo allora di sociale e facevo un lavoro analogo al suo, anche io con bambini di colore, nello stesso quartiere a Palermo, Ci volle un attimo e diventammo amici.
RispondiEliminaFerrandelli fu eletto poi nel 2007 Consigliere Comunale a Palermo, e divenne mio punto di riferimento al Comune, di Palermo. Nelle ultime elezioni amministrative Fabrizio Ferrandelli, pur essendo stato il candidato più votato alle primarie del Partito Democratico per Sindaco della città di Palermo, non ce l’ha fatta e, malgrado le migliaia di preferenze prese, ha perso ed è diventato sindaco Leoluca Orlando.
Ma Fabrizio non si perde d’animo. Egli è presente per un altra battaglia, la battaglia per una Sicilia migliore, per il bene comune dei siciliani e questa volta è tra i vincenti all’Assemblea Regionale. E’ deputato regionale. Ma, come dice bene Sergio Volpe, questo giovane deputato lo incontri dovunque.
Non c’è una manifestazione di persone, che richiedeva il rispetto dei propri diritti, che non trovi anche lui. E così lo incontravi alla Cattedrale di Palermo, occupata dai “senza casa”, o qualche volta lo vedevi sui tetti di Palazzo delle Aquile a protestare insieme a lavoratori che stavano per perdere il posto di lavoro, o fare uno sciopero della fame, e da quando è deputato regionale si vede con i “No MUOS”, o con PIP. Insomma, dovunque c’è un bisogno o una necessità da parte di qualcuno, o qualche giusta protesta da parte di un gruppo (a Palermo non mancano certo i motivi…) là trovi Fabrizio Ferrandelli.
Ma ora che è deputato regionale è tempo di pensare seriamente alla Sicilia, di pensare ai bisogni dei siciliani. E’ si presenta un altra sfida. Questa è una sfida che si combatte avendo alle spalle una classe dirigente politica nuova ed un Partito Democratico unito, decisivo per le sorti dell’isola. E Fabrizio non si farà scappare l’occasione di questo nuovo gravoso impegno, ma sappiamo già che ha scelto di lavorare con le persone che vogliono cambiare il volto della Sicilia in un partito rinnovato e con le facce pulite. Auguri Fabrizio!
Apprezzo e ringrazio quanti hanno commentato l'articolo a mia firma, ed in particolar modo coloro che come sempre firmano con nome e cognome i loro commenti.
RispondiEliminaSui commentatori anonimi o semi-anonimi mi sono già espresso in passato, e dato che il mio giudizio morale è non certo positivo,in questa occasione non mi va di parlarne, mi spiace invece che altri non li ignorino del tutto.
Tornando su Ferrandelli ed il PD, vorrei aggiungere e precisare un paio di cose.
La mia amicizia e stima personale è assolutamente chiara,esplicita e assolutamente fuori da ogni ragionamento politico o partitico, e comunque non permetterei a nessuno di sindacare.
Sul PD,che comunque non è il mio partito,devo dire che è un partito disordinato, un po' sconclusionato, pieno di diversità e contraddizioni,ed al suo interno mi pare ci sia tutto ed il suo contrario.
Il partito del caos direi, ma devo dire che tutte queste ''NEGATIVITA' '', personalmente mi affascinano,forse perchè anch'io vivo il mio privato con lo stesso disordine.
In generale non amo militari, militarizzati e caserme.
Non considero partiti le private organizzazioni rette da un proprietario e gestore unico, quindi Al momento il PD ha tutta la mia simpatia pur non facendone al momento parte, il domani non lo conosco.
Caro Sergio mi complimento e condivido l'articolo su Fabrizio F. Ma mai come in questa occasione avevo sperimentato l'alto tasso di veleno circolante anche personalizzato ( es. contro B. La Menza) , immesso dagli anonimi, giancarlo, giulio, santo. Nel caso specifico il blog sembra diventato tossico e la cosa provoca disagio. Tu sei contro gli anonimi, ma questa è una scelta redazionale, quindi c'è poco da recriminare. CMQ il sapere cosa si pensa fuori e dentro il blog, anche anonimamente è altamente istruttivo.
Elimina@ P VULLO
RispondiElimina1) Non penso di avere attaccato anonimamente Bruno La Menza
2) ho espresso un mio pare e pensiero sulla persona di Ferrandelli e sulle sue politiche di questi mesi
3) tutti qui dentro sanno chi è il giancarlo che scrive, cioè io, cioè Giancarlo Russello.
Badi bene di fare di tutta l'erba un fascio perchè non ho certo bisogno di nascondermi dietro un anonimo per esprimere un mio pensiero, anche se contrario alla corte del Re
Mi scuso con il sigr Giancarlo Russello.
EliminaScusate se mi intrometto.
RispondiEliminaPerchè mai il blog dovrebbe essere soltanto una vetrina di buoni sentimenti? Sappiamo tutti che in ogni comunità di uomini e donne non c'è omogeneità nè di comportamenti nè soprattutto di idee, e il nostro blog non sfugge alla regola. Il blog, caro Vullo, non è una passeggiata di salute, un luogo nel quale sollazzarsi comunicando le proprie idee e aspettando l'applauso degli altri, non è la sede del pensiero unico.
Certamente sarebbe auspicabile che ognuno mettesse il proprio nome e cognome nei commenti; per me i commenti firmati col solo nome sono assimilabili ai commenti anonimi, in quanto ce ne saranno migliaia di Antonio, di Giancarlo, e anche (non me ne voglia la nostra collaboratrice) di Carlotta; sarebbe anche auspicabile che i toni dei commenti si mantenessero entro i limiti della buona creanza, ma anche in caso contrario si deve andare avanti sostenendo le proprie idee, anche di fronte a critiche feroci e a veleni circolanti.
Ormai ha l'evidenza di una montagna davanti ai nostri occhi la constatazione che in ogni ambiente, dal salotto di casa proprio a quello di parenti ed amici, dal bar sotto casa ad un qualsivoglia incontro pubblico o ad un blog, il tasso di velenosità, di acredine, di violenza verbale, insomma di polemica stroncante di ogni proposta o semplice idea pubblicamente manifestate ha assunto livelli e dimensioni notevolissime , dilaganti ed imperanti.
RispondiEliminaE il tutto viene ritenuto da chi "vomita" discredito ed insulti su persone, fatti ed idee a lui invise come il "legittimo diritto di libertà espressione e di parola", non rendendosi assolutamente conto che non ha espresso una opinione ma un offesa premeditata e volontaria, il più delle volte perfino fuori tema.
Personalmente do la colpa di questo alle TV con le sue trasmissioni che fanno della rissa un loro vanto, insomma quella che io chiamo la pseudo "civiltà del tubo catodico", dunque la civiltà del tubo".
Questo modo di parlare e di parlarsi ha contribuito non poco alla conquista del primo posto anche nelle competizioni elettorali (alludo al M5S).
Fatto è che chi di insulto ferisce di insulto perisce o perirà molto presto (alludo a Grillo).
Che aggiungere?
Secondo me un solo e grande Waffa a tutti i Misters Waffa in TV, in Rete e di presenza.
Epure caro Pasquale, nel tuo scritto c'è un pò di pruderie, infatti dici waffa con la W e non il vaffa, più corretto ma anche più esplicito e se vogliamo anche volgaruccio. Non ti ha detto niente la mamm...scusa , Grillo? Ormai è sdoganato, e il nostro blog ha le spalle abbastanza larghe per sopportare qualche parola, diciamo, Folk, anzi Bifolk !!!
RispondiEliminaFabrizio Ferrandelli, come qualunque altro politico, andrebbe giudicato sui fatti e non sulle parole. Al diritto di fare politica deve accompagnarsi la capacità dell'elettorato di dare fiducia per poter giudicare dopo, nei fatti. La perdita della capacità di giudizio, giustificando errori e credendo a promesse, conduce ad una democrazia malata.
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