di Nino Pepe - Cosa c’è dietro le dichiarazioni di Renzi? Il sindaco di Firenze ha sconfessato, nell’intervista al Corriere della sera, la linea del segretario Bersani che non sembra
intenzionato ad uscire dallo stallo istituzionale nel quale si è cacciato inseguendo Grillo. Dice Renzi: Accordo col PDL oppure andare al voto. Solo che la strategia renziana sembra più complessa, infatti, stando a quello che riportano La Nazione e il Corriere Fiorentino, Renzi vuole avere un ruolo nell’elezione del Presidente della Repubblica facendosi nominare delegato della regione Toscana per l’elezione del futuro inquilino del Quirinale. Conducendo così in primo piano l’operazione “Elezione del presidente” potrebbe mettere in atto la sua vera strategia che è quella di impedire l’elezione di Prodi. Il perché è presto detto.
Se Bersani riuscisse a portare Prodi, suo fidatissimo amico, al Quirinale, quasi sicuramente riceverebbe ancora l’incarico di formare il nuovo governo, mettendo così Renzi all’angolo e fuori dai giochi principali. Il sindaco di Firenze ha quindi tutto l’interesse ad impedire ciò, cercando di compattarsi attorno ad un altro nome. La cosa più plausibile, per questo disegno, sarebbe quella di aspettare il fallimento della trattativa tra PD e PDL per l’elezione del presidente e successivamente entrare in gioco facendo eleggere un presidente della Repubblica condiviso e che potrebbe affidare proprio a Renzi l’incarico di formare il nuovo governo.
Ovviamente, tutto questo deve passare attraverso il parlamento, per la qual cosa occorrono i voti. Alcuni fedelissimi al sindaco di Firenze spiegano che senza il loro apporto difficilmente al quarto scrutinio potrebbe essere eletto il Presidente. Infatti, facendo i conti col pallottoliere, Renzi disporrebbe di una cinquantina di parlamentari, chiaramente insufficienti; ma questo numero potrebbe essere incrementato dai fedelissimi di Veltroni, da quelli di Enrico Letta, da Fioroni, Franceschini e i loro amici, tutti assolutamente contrari alla linea di Bersani. A ciò si potrebbero aggiungere i montiani di Scelta Civica, visto l’endorsement di Italia Futura (Montezemolo) in favore di Renzi.
Tuttavia, non essendoci neanche così la certezza dei numeri, Renzi dovrebbe condurre in prima persona la battaglia dei voti in parlamento, conducendo la trattativa col PDL, ottenendo così l’elezione di un presidente che gli dia l’incarico di formare il governo, oppure, in alternativa, che sciolga le camere portandoci dritti dritti al voto.
A questo punto per il sindaco di Firenze sarebbe molto facile diventare il candidato del PD alle elezioni, o tramite nuove primarie o in conseguenza della frammentazione delle anime del PD che emarginando Bersani metterebbero Renzi in posizione di guida nel partito.
A questo punto i seguaci di Bersani, subodorato il piano di Renzi, hanno cominciato già a mostrare rabbia e insofferenza.
“Se Matteo Renzi prova a proporre una soluzione per fare uscire l’Italia dal pantano diventa come Silvio Berlusconi. Anzi coincide con il Cavaliere. Sono la stessa cosa. Stessa faccia, stessa razza.” Questa la sintesi del loro pensiero. Staremo a vedere!
Nino Pepe
05 marzo 2013
Già questa mattina la RAI Radio 2 ha dato notizia che PD e Scelta Civica hanno stretto una alleanza elettorale per il nuovo Presidente della Repubblica, e che come candidati propongono Giuliano Amato e Franco Marini, escludendo nettamente Romano Prodi, perchè sicuramente non sarebbe gradito al PDL, essendo l'avversario storico di Berlusconi.
RispondiEliminaDunque, sembra proprio che Bersani e Monti abbiano deciso di aprire "in proprio" a Berlusconi,escludendo o minimizzando l'apporto di Renzi.
Inoltre, Amato o Marini potrebbero "garantire" Berlusconi su qualche riservata "guantigia" giudiziaria,e in più incaricherebbero sicuramente Bersani , con Monti super ministro dell'economia.
Insomma, le larghe intese sembrerebbero già cosa fatta, e sulla testa di Renzi , al quale, pertanto, non rimarrebbe che una sola strada: lottare per la Segreteria del PD.
Concludo, secondo me Renzi è già un pesce bollito. Purtroppo. Avanti un altro.
Che piano diabolico! Cose che solo il cavaliere sa concepire, che diavolo lo è davvero almeno per parte milanista. A questo punto io dico se Bersani ci riesce a fare il governo bene, senza altro tempo perso a costruire inutili strategie, in un paese stremato. Se Bersani non c'è la fa, come ho detto nel precedente articolo, tra grillo e berlusconi, Renzi è il male minore, è più giovane, più rampante ed ha idee nuove sempre nei limiti del capitalismo, dell'europa, della globalizzazione. CMQ è grillo che ha voluto tutto questo, altrimenti se si alleava con bersani avrebbero potuto far fuori berlusconi una volta per tutte e cambiare la repubblica. Grillo rifiuta i voti di sinistra, se ne accorgerà alle prossime elezioni che dovra tenersi berlusconi per altri 20 anni. Amen.
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