di Pasquale Nevone - Fase storica orribile quella di questi giorni. L’Italia repubblicana ha perso il senno. Le ultime elezioni politiche hanno dato un responso devastante, peggiore di ogni più tetra aspettativa o timore.
Basta leggere attentamente e con onestà intellettuale i numeri dei risultati ufficiali pubblicati dall’Archivio Elettorale del Ministero degli Interni, badando cioè al numero nominale (un voto = una testa) e ricalcolando la loro percentuale sul totale degli aventi diritto al voto e non dei voti validi, come invece da tanti anni fanno tutti i media per “nascondere” l’aumento dell’astensionismo e l’insignificanza reale dei partiti sui cittadini, per rendersi conto di tante sconcertanti verità sottovalutate da troppo tempo.
Eccolo il riepilogo così fatto dei dati elettorali Camera dei deputati.
Il dato più eclatante riguarda gli astenuti, le schede bianche, nulle e contestate.
Scopriamo, allora, che ogni 100 elettori con i quali ci relazioniamo ogni giorno in famiglia, a scuola, sul lavoro, per strada o al bar ben 27 rinunciano al voto, 18 sono PD, altri 18 M5S, 15 PDL, 6 Scelta Civica, restanti 14 dispersi in decine di altre liste. Ma la “mistificazione mediatica” droga i risultati, e così gli astenuti non esistono, PD e MS prendono il 25% ciascuno, il PDL il 21, Scelta Civica oltre l’8, i cespugli quasi il 19.
Il “porcellum”, infine, fa una grande “magia”, e così premia il PD con il 47% dei seggi, il M5S con il 17, il PDL con il 15, Scelta Civica con il 6, i cespugli con il restante 14.
Si comprende facilmente, quindi, perché la forze politiche in questo Parlamento sono allo sbando ed al delirio per formare un governo formale, ma ancora di più per poi governare per davvero. Sono intrappolati nella palude più stagnante che si poteva immaginare. E purtroppo, noi cittadini con loro.
Come siamo arrivati a questo? Era prevedibile? Ma soprattutto, era evitabile? A mio modesto parere questo stallo era prevedibile, e soprattutto era evitabilissimo!
Siamo arrivati all’immobilismo più umiliante perché i dirigenti dei due poli PD e PDL non vogliono prendere atto della “indigeribilità” democratica delle loro rispettive formazioni. Sono rimasti niente di più che due contenitori elettorali che raccolgono i “brandelli” di quelli che furono significativi partiti storici (DC, PSI, PCI, Laici), senza però essere mai riusciti ad evolversi in moderne sintesi socialdemocratiche o liberaldemocratiche, come sempre promesso.
Il PDL, almeno, è riuscito a farsi ammettere nella famiglia europea del PPE. Il PD invece, dilaniato al suo interno dall’interminabile cannibalismo schizofrenico tra ex comunisti e democristiani, si è squinternato tra l’adesione o meno al PSE, per poi alla fine confluire nell’anonimo ed insipido eurogruppo dei Democratici Europei
Tra i due litiganti ha goduto il M5S, un movimento inedito e enigmatico, almeno sulle sue origini e reali ma ancora recondite finalità.
I due poli, invece di sciogliersi per scomporsi e ricomporsi in nuovi ed omogenei partiti moderni di stampo europeo, hanno preferito rimanere tali e quali, “recitare” la parte di forze alternative l’una all’altra, per blindarsi nel monopolio “a due” della maggioranza degli italiani.
A tal fine hanno congegnato e reiteratamente imposto il famigerato “porcellum”, che adesso ha svelato tutta la sua “suinità”. La saggezza popolare ha sempre detto che “chi pratica lo zoppo, all’anno zoppica”. Ebbene, è da tre legislature che l’Italia vota con il “porcellum”, dunque che frequenta il “porco”. Ecco allora che quella parodia sociale descritta da Orwell nel suo romanzo “La fattoria degli animali”, in Italia è incredibilmente divenuta realtà. La tanto sospirata Terza Repubblica si è materializzata in una mostruosa “porco-repubblica”, e le nostre istituzioni sono diventate delle “porcilaie”.
Ritengo che si è scesi fino a questo degrado perché, in definitiva, la competenza e l’esperienza, requisiti prioritari richiesti al politico prima di assumere cariche elettive o di governo, da troppo tempo sono state demonizzate, “lapidate”, ritenute e dipinte come “macchinazioni subdole e negromantiche” ordite da ”subdoli” individui che tramano ai danni della collettività, ritenuta invece sempre e tutta pura e casta.
In altri termini, si pretende che il politico moderno debba essere privo di ogni competenza ed esperienza politica, sconosciuto e rigorosamente giovane. Peccato che ai vertici ed al comando di queste nuove “macchine da guerra” rimangono dei “vecchi” molto esperti che manovrano come venerati “guru” la platea dei nuovi eletti (giovani incompetenti ed inesperti).
Per risorgere da questa sciagura nazionale imitiamo almeno il Parlamento Europeo. Diamoci nuovi partiti che siano i referenti italiani dei maggiori partiti europei (PPE, PSE, Liberal Democratici, e qualche altro), ed eleggiamoli con la legge elettorale europea immodificata dal 1979: il proporzionale puro.
Pasquale Nevone
11 aprile 2013
Due sole domande.
RispondiEliminaLa prima,mia madre 98enne, nel tuo computo è tra le astenute,visto che non ha votato in quanto totalmente inferma?
Seconda, come si fa a darsi nuovi partiti con riferimenti europei?
grazie.
Caro Sergio, ecco le mie modeste risposte.
EliminaLa prima. - Per i risultati ufficiali del Ministero tua mamma evidentemente è una astenuta. Aggiungo che senz'altro lo è giustificatamente, come lo è mia figlia, che studia a Perugia, e che quel giorno aveva esami. Quindi, l'attuale legge elettorale è stupida anche perchè non consente a chi temporaneamente lavora o studia fuori sede di potere votare in un qualunque seggio di quella città. Ma comunque il problema del forte astensionismo non cambia: quasi 13 mln di elettori sono tutti 98enni o studiano a Perugia? Un certa quota di astenuti è fisiologica, ma non lo è il 27%.
Seconda. - La cancellazione dell'attuale quadro politico e la sua sostituzione con nuovi partiti (che auspico e ritengo debbano essere di antiche origini, ma di cultura e programma moderno ed europeo) sta provvedendo, e rapidamente pure, la storia, cioè lo spirito vitale ( se vuoi di sopravvivenza) del corpo sociale, cioè le persone che tutte insieme sono popolo. PD e PDL ormai sono su due binari morti, e "rantolano" gli ultimi sussulti comatosi. Dobbiamo avere solo ancora la pazienza di attendere qualche mese, al massimo dopo l'elezione dei nuovi Presidenti della repubblica e Consiglio dei Ministri (mi rassegno a pensare che saranno altre due foglie di fico). I segnali non mancano. Già oggi sappiamo che Orlando ha lasciato IDV per formare il Partito dei Sindaci con De Magistris, Renzi, Fassino, etc.. Franceschini teme davvero una scissione del PD. Casini si è pentito di avere appoggiato Monti, e sta andando al recupero dei suoi eletti ed elettori. E così via. Caro Sergio, non ho dubbi. per quei signori è finita. Noi dobbiamo stare attenti e pronti a contribuire al nuovo, però quello autentico, cioè quello che dimostri di avere il "polso della storia".
Pasquale presenta dati inoppugnabili sui quali è difficile fare ragionamenti che non tengano conto dei numeri. Numericamente parlando, però, non capisco bene la tabellina proposta. Come mai i numeri relativi alla colonna "elettori" sono inferiori a quelli della colonna "voti validi"? Non devrebbe essere il contrario?
RispondiEliminaComunque, a parte questo, l'articolo di Nevone presenta molti elementi condivisibili, soprattutto i ragionamenti sui due grandi partiti che dovrebbero evolversi in moderne sintesi socialdemocratiche o liberaldemocratiche. Riguardo il famigerato porcellum, detto tutto il male possibile di questa legge, osservo che quando c'è una chiara maggioranza, porcellum o non porcellum vince chi prende più voti. E' stato fatto uno studio sugli ultimi risultati elettorali paragonando i risultati a quelli che sarebbero stati col mattarellum, e anche in quel caso il parlamento sarebbe stato ingovernabile. Allora di che stiamo parlando? La verità è che non c'è una vera e chiara maggioranza, per cui le conseguenze degli ultimi risultati sarebbero sovrapponibili con qualsiasi legge elettorale. L'ho detto in altro commento, ma occorre che lo ripeta: Nella scorsa legislatura il PDL aveva offerto una modifica al porcellum, secondo la quale il partito o la coalizione che avesse avuto più voti al senato, avrebbe ricevuto un bonus consistente in un numero di seggi tale da farle raggiungere il numero di 170 senatori, e quindi di assicurare la governabilità. Il PD rifiutò la proposta giudicandola insufficiente, ma soprattutto perchè proveniva da Berlusconi, e come si sa, essendo Berlusconi un appestato, lo sarebbe stata anche la sua proposta. Se avessero accettato, adesso parleremmo di ben altro.
Un'osservazione sul romanzo di Orwell "la fattoria degli animali". L'idea di Pasquale di applicarla alla nostra situazione politica è suggestiva, anche se l'autore aveva fatto soltanto una feroce satira del comunismo.
L'idea di darci nuovi partiti come referenti italiani dei partiti europei è talmente importante che dovremmo cercare di farla arrivare a chi ha la possibilità di portarla aventi con successo. Dovremmo cominciare noi a cercare qualche valido referente degli attuali nostri malandati partiti cui comunicarla.
Un saluto a tutti.
Caro Nino, non c'è errore nel numero di elettori e voti validi. L'errore, diciamo così, l'ho fatto io per esigenze di semplificazioni del prospetto. Mi spiego meglio. Nella prima colonna, per elettori (confermo il tot. 46.905.154) è da intendersi più tecnicamente: "aventi diritto al voto". Nella seconda colonna, per voti validi (confermo il tot. 34.729.530) è da intendersi i voti validamente riconosciuti alle singole liste.
RispondiEliminaLa differenza tra i due totali è la somma di astenuti, bianche, nulle e contestate.
Se rifacendo i conti dovesse risultare qualche errore aritmetico, chiedo fin d'ora scusa per la mia frettolosità di chiudere l'articolo, comunque chi volesse conferma e anzi maggiori dettagli sul movimento dei flussi elettorali invito a consultare il sito ufficiale del Ministero, anche perchè è di facile accesso e fatto davvero bene.
Riguardo al merito delle mie riflessioni. Concordo con te sul fatto che se invece del porcellum si fosse votato con il mattarellum (ipotesi attuale che va per la maggiore, ma personalmente aborrisco) il risultato non sarebbe cambiato, ed ancora di più (forse) con il proporzionale puro.
Ma quello che a me preme di più esplicare, e credo che lo hai colto, è che gli attuali partiti si vantano di avere un consenso elettorale che, invece, non hanno nel paese reale. Bersani, con il suo PD, è patetico e "suicida" nell'insistere nel dire che ha la maggioranza assoluta alla Camera, perchè tra i tutti i cittadini "aventi il diritto di voto" ha raccolto (alla Camera, estero compreso)"solo" il 18,43%. Solo la compiacenza dell'accordo occulto dei media (siglato da tutte le tutte con tutti partiti per nascondere l'astensionismo e la loro minoritaria presenza tra la gente) che "taroccano" i risultati facendo riferimento "solo" ai voti validamente espressi gli affidano un inesistente (nel reale) 25,72%. Per di più, si aggiunge la "porcata" del porcellum che droga ulteriormente questo dato e gli assegna 297 seggi, che pur sempre meno della maggioranza assoluta alla Camera (316 seggi).
Dunque trovo "indigeribile" che Bersani avendo in "tasca" il 18,43% pretende di accreditarsi con il 51%. Ma di che?
Beninteso, lo stesso ragionamento lo applicherei anche se al posto del PD si trovassi il PDL, il M5S o altri.
Ritengo, e concludo, che nel "doping" dei risultati elettorali risieda oggi l'impossibilità do formare un governo solido e maggioritario veramente. Nello sport gli atleti che si drogano vengono squalificati, in politica gli facciamo fare il governo.
Caro pasquale la verità è che in atto una tremenda lotta di potere tripartita. I tre poli usciti dal porcellum elettorale sono incopatibili uno con l'altro. Ma lo stallo e la crisi progressivamente ingravescente, determinata anche dall'incompiuta unione europea dove si ingrossa la moltitudine degli euroscettici. Inoltre Il meccanismo della globalizzazione impostato su una filosofia economica liberista e capitalista dove la predominanza è a favore del capitalismo finanziario. In tutti i casi la globalizzazione capitalistica occidentalizzata, impone un meccanismo di competizione iperproduttivo con aumento di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, meno garanzie, meno retribuzione affinchè scenda sempre più il prezzo delle merci per unità di prodotto. In questo contesto di competizione capitalistica bestiale i paesi che sono stati culla della civiltà, i quali nei secoli hanno sviluppato un welfare molto avanzato e molto costoso, vedi pensioni, sanità, scuola etc. faticano a tenere il passo produttivo dei paesi dell'ex terzo mondo dove le tutele per la forza lavoro sono molto approssimative. Perciò i paesi più fragili sono i paesi più civili e che non intendono rinunciare alle tutele sociali acquisite nei secoli. Continua...
RispondiEliminaNe discende che paesi come la grecia, la spagna e l'italia sono diventati l'anello debole e la periferia dell'europa. Ma anche l'europa, se non risolve in tempi rapidi l'equivoco dell'essere unione monetaria e di mercato, senza essere unione politica e cioè stato unitario federale, es. stati uniti o stati tedeschi(germania federale), ove si ha una politica economica, estera, difesa, bancaria, politica, fiscale etc. anche l'europa rischierà piano piano di deventare "periferia del mondo globalizzato", con progressivo deterioramento della convivenza sociale e civile, poichè i ricchi deventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Ecco perchè la crisi ingravescente e l'aumento della povertà porterà fatalmente anche all'aumento della conflittualità tra i partiti. Se a questo sommiamo il fatto che in italia abbiamo, mafia, corruzione, evasione fiscale, altissimi costi della politica...totalmente slegata dalla sofferenza sociale ogni giorno più acuta, ai limiti della rivoluzione violenta per le strade, politica che non è in grado di riformare se stessa e di dare l'esempio ai più svantaggiati. Mentre nel 2012 si sono persi migliaia di aziende ed un milione e 200 mila posti di lavoro, la politica non ha perso neanche un posto di "onorevole", vedi la sicilia dove si aspettava il brodino della riduzione dei deputati da 90 a 70. In conseguenza la gente si incarognisce ancora di più perciò " mors mea e mors tua", ovvero muoia sansone con tutti i filistei. continua...
RispondiEliminaPertanto la base elettorale di Grillo è destinata ad allargarsi perchè è l'unico ad avere canalizato in maniera eclatante l'odio per i politici ladroni, l'odio per i ricchi e l'odio per i garantiti. Dobbiamo ringraziare se farà ciò in maniera democratica e non sobillerà le masse, soprattutto i giovani più danneggiati, ad una ribellione violenta che è già in tanti episodi ed atti simbolici ed atti drammatici come i "SUICIDI" con rabbia e maledizione di questa politica. Che siate maledetti, politici, ricchi, e garantiti ed anche "gerontocrati" che ci avete rubato il futuro ed anche il lavoro e le pensioni... dicono i giovani... e non hanno torto! Qualora si facesse il grande inciucio "Bersani presidente della repubblica e governo di grande coalizione con il PDL", sarebbe tutto grasso che cola per Grillo. In verità avrei preferito che questi avesse fatto l'accordo con bersani per eliminare la ventennale anomalia berlusconi. Ma ormai è chiaro che 5 stelle vuole azzerare questo sistema fetido e gangrenoso. Possiamo resistere finchè gli altrettanto cinici, fradici, olezzosi e fetidi mercati ci daranno tregua sperando di poter spremere ancora "interessi dal debito pubblico da loro stessi favorito". Sappiamo che il creditore non ha interesse ad uccidere il debitore, amenocchè...amenocchè...non sia il debitore ad uccidere, per una volta il dannato e maledetto creditore! "RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE"...DI FAR FUORI I RICCHI CAPITALISTI. VEDI RIVOLUZIONE FRANCESE E RUSSA. Naturalmente è un richiamo al vangelo ed alla storia puramente a sproposito! Ti abbraccio e ti saluto Pasquà!
RispondiEliminaCaro Pino, il tuo commento termina con un "Continua...". Non so se si tratta di un refuso, oppure se c'è una seconda parte ancora non apparsa sul video.
RispondiEliminaPur non di meno, le tue osservazioni le trovo molto stimolanti. Pertanto accenno un personale riscontro.
Hai centrato e sintetizzato perfettamente la madre di tutti i problemi socio-economici che hanno scompaginato la vita morale e politica, e purtroppo, infine, quella istituzionale e di governo dell'Italia e del c.d. Occidente: la famigerata "globalizzazione".
Questa fenomenologia mondiale, infatti, è quella che determina, come dicono concordemente ormai tutti gli analisti internazionali, almeno l' 85% dei problemi interni delle singole nazioni. Dunque, soltanto il restante striminzito 15% è quello che rimane nella sfera delle potestà di governo delle forze politiche nazionali. Ma in effetti, i singoli governi possono intervenire solo in manovre di rimozione e riduzione di quel che rimane del proprio stato sociale (pensioni, sanità, scuola, ammortizzatori sociali e sovvenzioni alle imprese nazionali). Altro non è dato.
Come dire, un governo "deve" solo "pelare gatti neri". Ciò comporta la loro perdita di credibilità e considerazione agli occhi dei propri elettorati nazionali. Insomma, il capitalismo industriale e commerciale, nonchè anche quello e soprattutto finanziario, hanno la pistola in mano, mentre le politiche nazionali hanno solo "le nudi mani". Questo, in definitiva, accade perchè, e anche questo è ormai è punto fermo nelle analisi delle teste d'uovo, l'economia si è affrancata dalla politica, uscendo dai confini delle nazioni (la famosa cd. delocalizzazione delle sedi legali e degli stabilimenti produttivi).
La soluzione a questo disastro mostruoso viene indicata nella capacità della politica di divenire anch'essa "globale" (tradotto: andargli a rompere le uova nel paniere laddove e ovunque si trovino), ma soprattutto nel fare in tutti gli stati la stessa politica, che non può che essere monocolore, cioè socialdemocratica. Vuol dire che se tutti gli stati hanno gli stessi problemi (governare un popolo di cittadini sfruttati ed affamati), allora non possono che fare una politica che contemporaneamente tuteli socialmente le persone e contenga l'economia.
Per questo, da anni, destra e sinistra hanno perso molto del loro valore, e gli schieramenti che si oppongono in qualunque competizione elettorale si riducono quasi sempre solo a due che poi, in effetti, non si distinguono molto perchè propongono quasi le stesse cose e concorrono verso il centro dell'elettorato, il famoso e il più popoloso ceto dei moderati.
In Italia il bipolarismo è fallito. Oggi, anzi, è nato un tripolarismo insolito ed enigmatico, per la presenza della novità M5S (che non va demonizzata, ma rispettata e capita a fondo, non fosse altro perchè rappresenta l'emergente tumultuoso popolo del"waffa" che non sta più a guardare ma è entrato massicciamente dentro le istituzioni).
Spiace vedere che un piccolo manipoli di politici "mezze cartucce" si sia impadronito dei partiti (bene comune di tutti i propri elettori) "lapidando" la competenze e l'esperienza perchè, in fondo, esse sono la misura della loro mediocrità. E con esse, pertanto, è perseguitata pure la democrazia reale.
"Mala tempora currunt".
Sei forte Pino. Ho letto il "continua 2 e 3"del tuo commento. Sono d'accordo con te in larghissima e considerevole parte.
RispondiEliminaCosa posso aggiungere? Solo poche altre cose.
Primo. - La globalizzazione dell'economia deve indurre alla globalizzazione della politica. Dunque le unioni tra stati di comuni radici e storia, com'è la nostra vecchia e cara Europa, devono essere rafforzate e rinvigorite. La moneta unica dell'euro è stata un grande passo avanti, nonostante le apparenze. Le ricadute negative, ed oggettivamente pesanti, sulle nostre tasche sono state , infatti, conseguenza delle reazioni velenose e direi "delinquenziali" di quei potentati economici che vivevano tranquilli e beati sul dollaro, sulla sterlina e sullo Yen. Lo abbiamo detto più volte anche noi su questo blog. Ciò è fondato e dimostrato, non sono "panzanate" campate in aria.
Allora? Stringiamoci sempre di più ai "fratelli europei", certamente con dignità ed accortezza.Ma non possiamo tornare indietro. Per questo auspico che l'Italia si dia un nuovo quadro politico consono ed affine a quello europeo. L'Europa ci ha provato con il PPE e con la Germania a stimolare qualcosa del genere con Monti, perchè allora stimavano che Monti avesse la personalità ed il carisma sufficienti per questo progetto: riunire in Italia i moderati riferibili al PPE nel più grande e maggioritario (per davvero) partito italiano.
Non sapevano in Europa che Monti era un grande bluff. E così è stato.
Voglio cancellare dalla mia mente le previsioni di alcuni studi strategici militari delle superpotenze mondiali secondo le quali è altamente probabile in un futuro ravvicinato una Terza Guerra mondiale: quella Atlantica tra USA, Cina e Russia. E già, perchè non dobbiamo dimenticare che i guai economici mondiali sono cominciati da quando la Cina ha invaso il mondo con le sue"becere" merci prodotte rubando ed imitando l'esperienza occidentale e vendendole a costi così bassi da essere insostenibili per i paesi occidentali che producono con l rispetto dei diritti dei lavoratori, negati e calpestati in Cina.
Una proposta risolutiva: il sorteggio!
RispondiEliminaE già, caro Salvo, tenuto conto che niente è peggio del "porcellum", perfino la proposta del "sorteggio"forse sarebbe migliorativa.
RispondiEliminaIl venditore brianzolo ha aperto un'asta gigantesca: in palio 1) il quirinale 2) il governo 3) il salvacondotto. Tutto questo casino per un salvacondotto?!? Bersani, d'alema, violante, Franceschini,napolitano,marini,renzi?...ma non erano tutti comunisti mangia bambini ? Eppure il mago della brianza per un salvacondotto sarebbe anche disposto a fidanzarsi con la "Bindi"!Chi abboccherà per primo? Questo non lo dico io ma un amico di berlusconi, cioè La Russa, il quale ha dichiarato: il prossimo presidente della repubblica sarà femmina e si chiamerà: "salva di nome e condotto di cognome". E poi dicono che siamo la repubblica delle banane? Quel terrone di Battiato incautamente ha dichiarato che il parlamento da " porcellum si è trasformato in troiellum". Ma quelli del PDL...persone di libero pensiero autonome ed indipendenti...loro cosa sceglierebbero se potessero..."le bionde, brunetta, le banane o salva condotto"? Domanda retorica la mia...cosa non si farebbe per "papi"? Infatti per il futuro non si dirà più "padre della patria" ma "papi della patria", ogni riferimento a "RUBY e NOEMI" è puramente intenzionale.
RispondiEliminaVorrei che l'imminente nuovo Presidente della Repubblica fosse una persona che possedesse competenza (dunque un politico vero, cioè quello con il talento innato, e non invece un portaborse) ed esperienza (cioè di lungo corso, ma non troppo oltre i 70 anni di età).
EliminaRitengo che con questi criteri si potrebbe dare all'Italia un Presidente che potrebbe validamente rinvigorire la democrazia.
Come "papabili" vedo Prodi, Violante, Mattarella, Bindi, Fassino, Pera.
Ma la cosa che auspico di più, è che Berlusconi rimanesse escluso dal tavolo per la scelta del nuovo Presidente. Ma non per punire il PDL, anzi il contrario, perchè lo ritengo ricco anche lui di tante persone perbene e democratiche, ma succubi ed emarginate dal padre-padrone Berlusconi. Liberando il PDL da Berlusconi, penso che si avrebbe un PDL nuovo, libero e credibile, insomma il perno di quello che dovrebbe essere una filiale italiana del PPE, partito di maggioranza (vera) al Parlamento Europeo.
Caro Vullo, dovresti fare una cura intensiva di acidi grassi Omega 3, non solo EPA ma soprattutto DHA, quello che aiuta le funzioni cerebrali, così potresti superare le fissazioni che non ti lasciano giorno e notte. Come fai a continuare a ripetere sempre le stesse sciocchezze e a fare entrare sempre il Cav. nelle tue esternazioni è, a mio parere, un caso clinico che nemmeno Freud e Jung messi insieme avrebbero potuto risolvere. Mi pare che ci godi un sacco a ravvoltolarti sempre nelle stesse sciocchezze, negli stessi concetti, nello stesso fango. Comincio ad avere il vago sospetto che tu ami le cose che dici di detestare, forse perchè stimolano la tua creatività. Ma il risultato è comunque un esercizio stucchevole,sterile, vecchio. Ascolta il consiglio di un amico, prenditi gli Omega 3, così forse tornerai ad essere mentalmente più giovane e fantasioso.
EliminaSempre per Pino Vullo...dimenticavo...
EliminaOgni tanto gira lo sguardo verso quel capolavoro di unità, di compattezza, di amore per il popolo italiano che è il PD, così ti accorgerai che non è diverso da tutto ciò che fai finta di detestare.
Pasquale, il PDL senza Berlusconi sarebbe nuovo, libero e credibile, ma non avrebbe i voti, per cui si terranno Berlusconi fin quando la salute l'accompagnerà. Poi chi vivrà vedrà.
EliminaCaro amico Vullo, va da sè che i miei precedenti interventi non ti vogliono mancare di rispetto, ma sono soltanto provocazioni semiserie o semischerzose, fai tu.
EliminaResta sempre valida la futura cena quando sarà formato il governo PD - PDL ?
Nino, questa volta sono completamente in disaccordo.
EliminaE' vero, come dici tu, che il PDL ha i voti perchè ha Berlusconi, per la cui conservazione della salute elevi al Cielo la supplica "Che Dio ce lo conservi" e alla quale non riesco ad associarmi. L'esito del voto dimostra, senza dubbio, che senza Berlusconi il PDL si sarebbe dimezzato (rispetto al 2008), invece con Silvio ha recuperato considerevolmente, rientrando in gioco (sia pure di interdizione) nella politica italiana.
Ma questa costante (con Silvio vince, senza perde) per me è una catastrofe etica e politica per i "buoni" elettori del PDL, nonchè per la vita democratica del nostro Paese che ha bisogno di partiti ben governati e rappresentati che concorrano lealmente e al meglio per il governo del l'Italia.
Berlusconi è la negazione e l'impedimento a tutto questo.
Senza Berlusconi, certamente scomparirà il PDL: Ma questo è auspicabile. Perchè l'urgenza e la necessità di tutto il Paese è che dalle ceneri del PDL nascano 1 o 2 partiti nuovi che rappresentino al meglio quell'area politica di centrodestra.
Caro Nino Pepe hai ragione sugli acidi grassi che fanno bene alla salute ed io ne ho prescritto tanti. Poi se la scommessa la perdo o la vinco non ha importanza, perchè ti inviterò con piacere con tutti gli amici di politica prima per condividere in maniera conviviale uno dei pochi piaceri della vita...ecco... un'agape fraterna per disintossicarci da tutti i veleni della politica che divide. Perchè naturalmente siamo tutte persone perbene con punti di vista diversi ma che vogliamo sicuramente il bene comune ma non riusciamo a trovare una sintesi ed una via comune per l'uscita dalla crisi. Naturalmente capisco che le tue sono delle provocazioni a fin di bene, perciò ti perdono se mi critichi più o meno seriamente. D'altronde siamo d'accordo che questo blog spesso è un salotto di vuoto chiacchiericcio per gente come noi che ancora abbiamo la pancia piena. Infatti i poveri esodati di civitinova marche con la pancia vuota e per dignità si sona suicidati. Questi morti a chi li dobbiamo imputare alla fornero a berlusconi o a quelli con la faccia di maiale che si sono mangiati le ostriche e le cozze pelose? CMQ ribadisco che di questi ultimi 20 anni berlusconi è il principale responsabile del precipizio etico, economico e sociale in cui siamo sprofondati. Io cercherò di scrivere meno e commentare meno cosi non faremo bile e mi dedicherò e concentrerò ad aiutare i miei figli e nipoti finchè posso. Però sono pessimisticamenet convinto come e più di Volpe che il destino della sicilia, dell'italia e del mondo intero non è un futuro roseo.
EliminaI partiti e la lapidazione.........
RispondiEliminaCosi pasquale Nevone inizia il suo articolo.
IO direi invece, ''IL'' partito democratico,impantanato,diviso,travagliato al suo interno,alle prese con i propri guai ed con i guai dell'italia,alle prese con due signori che posseggono la maggioranza dei seggi parlamentari.
Una partita impari,troppo complicate le scelte democratiche di un partito al proprio interno, a confronto con due interlocutori che non hanno invece niente da spiegare o da mediare con nessuno essendo azionisti unici senza alcun obbligo o voglia di rendiconto.
Sergio, consentimi un lieve dissenso.
EliminaMi sento di ribadire che i partiti (compreso e soprattutto il PD) lapidano la competenze e l'esperienza, e con esse la democrazia interna al partito e quella de paese. Che senso ha infatti "rottamare" ottimi esponenti, ricchi delle doti sopra citate, solo perchè hanno più di 3 legislature, con la scusa di fare posto a persone nuove che invece entrano da sempre e comunque nel partito e nelle istituzioni, salvo poi fare le delle ridicole e spudorate deroghe per alcuni maggiorenti.
Vorrei rispondere al signor Volpe perché la crisi del PD al suo interno dimostra la pochezza della sua classe dirigente e non può condizionare la vita di un paese.
RispondiEliminaIn politica si deve far valere la chiarezza per tutti coloro che hanno le maggiori responsabilità di primo piano ed abbandonare manuali che appartenevano alla prima Repubblica nonché salvaguardare apparati di partito che non servono a nulla.
La chiarezza del linguaggio politico serve principalmente sia alle scelte del proprio partito ma anche agli avversari politici per capire le linee programmatiche di ciascuno.
Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro.
Preciso che i due padroni non sono Bersani e Berlusconi ma quei modi di fare politica che riguardano le coalizioni guidate dai predetti signori che non rispondono alle vere esigenze di Governo che sono diventati improcrastinabili.
Hanno paura di far vivere il paese e far morire le logiche egoistiche e dannose delle proprie segreterie politiche; almeno abbiano il coraggio di scegliere un solo padrone.
Voglio riprendere la reprimenda dell'amico Calogero sulla crisi interna del PD.
RispondiEliminaSono d'accordo. La causa principale della palese ed assordante lotta intestina sta nella "pochezza" della sua classe dirigente.
Io aggiungo, però, che non si tratta di pochezza di competenza ed esperienza, perchè di queste doti ne hanno a bizzeffe, ma di pochezza della capacità di intuire il cambiamento irreversibile e di governarlo, non ostacolarlo, di rappresentarlo e non di demonizzarlo.
I dirigenti PD si preoccupano di "restare" sulla cresta dell'onda" all'interno del partito, non di formulare proposte, anche poche ma essenziali e concrete, per i problemi del paese.
Si verifica l'incredibile. Esponenti (competenti ed esperti) come Bersani fanno fuori altri esponenti (competenti ed esperti) come Renzi. Dirigenti di valore ex comunisti fanno fuori dirigenti di altrettanto valore ex democristiani, per avere semplicemente lo "scettro del comando" dentro il partito., mentre il paese può attendere.
Le primarie sono diventante l'esempio più lampante dello scempio in pubblico delle migliori risorse umane interne al partito, messe sul ring dello scontro più feroce che si possa immaginare. E' evidente che, dopo, il partito è più spaccato di prima.. Le primarie dilaniano a morte, non costruiscono un bel niente.
Purtroppo il PD, mi spiace dirlo perchè ne sono un iscritto ed un militante ed elettore dalla prima ora, si sta autodistruggendo e toglie al paese una alternativa solida.
Concludo. La riforma dell'odierno quadro politico è da azzerare, scomporre e ricostruire in nuovi plulrimi soggetti omogenei. PD e PDL si sciolgano, entrambi sono dei matrimoni sbagliati, delle macedonie indigeribili. L'Italia ne ha bisogno.
Sono d'accordo con entrambi, Il PD è diviso,non ha classe dirigente all'altezza di rappresentare un grande popolo come quello italiano, non ha uomini culturalmente attrezzati per reggere il confronto con altri, ha tante anime e tante posizioni che stenta a portare a sintesi.
RispondiEliminaQuindi è assolutamente naturale che l'amico Dolcemascolo e l'amico Nevone non possano sentirsi rappresentati da un partito simile.
Per fortuna comunque,abbiamo altre offerte politiche,che sono certo, possono rispondere meglio a ''palati'' più esigenti.
Le due offerte alternative le conoscete perfettamente,io invece nel mio veramente piccolo , mi accontento di questo Pd, e mi auguro veramente che torni presto ad essere minoranza,lasciando ad altri più rappresentativi il compito di occuparsi di tutti noi.
Caro Sergio, il tuo ultimo commento questa volta non mi piace per niente.
EliminaAnzi molto peggio.
Ognuno ha il diritto di esporre le proprie idee e di essere ascoltato e compreso per ciò che voleva effettivamente esprimere. Non ha certamente il diritto di ricevere il consenso (totale e/o parziale) dei suoi interlocutori, ma ha certamente il pieno diritto di non vedere mistificate le proprie opinioni, nè ironizzate le proprie aspettative, nè ricevere inviti ad acccettare piatti e/o offerte che l'interlocutore sa benissimo essere indigeste non solo a lui.
Quindi, per favore Sergio, basta con il vittimismo di un Bersani incompreso (il PD ha sbagliato candidato e programma, e per questo non ha vinto), ma soprattutto la personale cocente delusione per il fallimento delle proprie aspettative non induca a sconfinare nel sarcasmo, nel leopardismo e nei "waffa" mascherati diplomaticamente. A Napoli dicono "cà nisciuno è fesso". Ma anche a Palermo sappiamo la stessa cosa.
So che sei capace di ben altre considerazioni e raffinatezze culturali e politiche, quindi so di potermi fermare quì.
bersani deve solo ritirarsi per sempre ha perduto la dignita' quando è andato a farsi umiliare da quei due che non so neppure come si chiamano di grillo.
RispondiEliminaCaro Pasquale non devi inalberarti, il fatto che tu su tante cose, se non su tutte, la possa pensare diversamente da me,deve essere per te motivo di soddisfazione.
RispondiEliminaIo non intendo certo far valere ragioni che non ho, e che non mi interessa neppure di avere.
Voglio aggiungere per chiudere ogni polemica, che sento a volte di commentare i tuoi articoli,per la stima che ho della tua persona ed il rispetto per le tue posizioni,pur condividendo poco o a volte niente di ciò che sostieni.
Però se il mio dire ed il mio scrivere dovesse realmente nuocerti,farò in modo che questo non abbia a ripetersi.
Ovviamente quello che vale per te vale anche per altri amici del blog,basta intendersi.
Nulla è per forza e nulla è per sempre,figuriamoci queste infondo piccole incomprensioni sul nulla.
La diversità è ricchezza è opportunità è colore,quindi noi siamo fortunatissimi, ed è bene godersela questa buona sorte che ci bacia.
Non vorrei intromettermi in discorsi che non mi riguardano, ma confesso che di fronte ad argomentazioni serie, spesso Sergio Volpe, lungi dall'affrontare le cose nel merito, ricorre troppo spesso all'ironia e qualche volta al sarcasmo vero e proprio. Questo mette in crisi l'interlocutore che fa del suo meglio per argomentare le proprie idee e non si sente preso sul serio. E' capitato anche a me sentirmi a disagio per questo, anche perchè l'amico Volpe quando vuole sa affrontare qualsiasi argomento con cognizione di causa e con opinioni niente male. Vabbè, non l'avrei mai detto, ma ho approfittato dell'involontario assist di Pasquale; adesso basta polemiche. Ciao Sergio, tranquillo, è sempre stimolante confrontarsi, anche tra alti e bassi.
EliminaPasquale, non farmi dire cose che non ho detto nè pensato. Io ho soltanto detto che quelli del PDL si terranno Berlusconi fin quando la salute glie lo permetterà. Non ho fatto auspici che il Cav. viva fino a 120 anni nè ho detto che sia meglio per il PDL continuare ad avere Berlusconi al comando, e anzi approfitto per assicurarvi che il giorno in cui si verificherà l'abbandono della politica attiva da parte del cavaliere io non avrò alcun rimpianto nè mi straccerò le vesti nè cadrò in depressione. Soltanto che Berlusconi o non Berlusconi, io non sosterrò mai partiti di sinistra, perchè ormai il mio cervello funziona in un certo modo e sono contento di non avere inclinazioni "sinistre". Con tutto questo il cavaliere non c'entra, non c'è mai entrato. Caso mai l'ho sempre considerato non il migliore, ma il male necessario per sconfiggere le sinistre. Ovviamente continuerò ad essere attento e anche polemico con chi di volta in volta me ne fornirà il motivo, ma capisco da me che il cav. non è il massimo della vita.
RispondiEliminaPer Nino Pepe.
RispondiEliminaUna bella confessione Nino!. Per me, che non ti conoscevo bene, eri uno sfegatato berlusconiano.
Ma ora, non solo, lo consideri un male (anche se minore), ma il male necessario per sconfiggere le sinistre....
Nino scusami, se uso questa battuta, ma l'occasione è propizia per ricambiarti la stima che hai manifestato nei miei confronti, pur non conoscendomi.
Non ti assicuro che leggerò proprio tutti i tuoi lunghissimi ed innumerevoli commenti, che fai per ogni articolo (anche perchè, sono in linea di massima, ripetitivi), ma cercherò di sforzarmi per farlo.
Ti pregherei (giacchè ci siamo) di lasciare sempre fuoi delle tue polemice le persone, anhe se a te sembrano, ma non lo sono, "sinistre".
E se fai una battuta allegra, insieme alla polemica, magari otterrai un effetto migliore. Riceviti, con i sensi della mia stima, un caro abbraccio. Filippo
Ovviamente apprezzo Filippo e ricambio l'abbraccio. Ciao. Alla prossima polemicuccia!!!
EliminaFilippo, visto che si tyratta di un articolo di qualche settimana fa che non è più in evidenza, ti invito a leggere il mio ultimo commento al tuo articolo sulla Boldrini.
EliminaCaro Sergio,tranquillo, non mi sono inalberato, non fosse altro perchè soffro di vertigini, e quindi per me è "un lusso" che non mi posso permettere perfino se lo volessi fare.
RispondiEliminaCiò detto, plaudo due volte alla tua risposta: la prima perchè credo di avere vinto una scommessa con me stesso, e cioè che sei abile nell'esprimere concetti molto raffinati che non hanno bisogno di eccessiva ironia per essere più incisivi; la seconda è che sottoscrivo interamente quanto dici.
Posso aggiungere soltanto che nella mia struttura mentale c'è posto per "vis polemica" solo nei confronti di idee diverse e/o opposte alle mie di persone che stimo e alle quali,proprio per questo stesso motivo, tengo molto. Al contrario, nei confronti di persone di diversa tipologia io mio encefalogramma rimane piatto, perfino in caso di adulazioni.
L'occasione di questa netta divergenza dei nostri pensieri, in verità mi pare limitata più che altro sul giudizio sull'operato di Bersani, mi sembra un congruo riflesso di quanto si discute sul piano nazionale dentro al PD. Mi spiego meglio.
Mi pare che tutti e due siamo simpatizzanti ed elettori dello stesso partito : il PD. Lo abbiamo anche dichiarato e scritto con correttezza infinite volte su questo Blog. Eppure, di fronte alle scelte e alle sconfitte (vedi comunali di Palermo), ma perfino alle vittorie (vedi le Regionali),noi due, come tutti gli altri amici e compagni del nostro stesso partito del cuore, ci troviamo impelagati in cocenti ed estenuanti diatribe che, è innegabile, nuociono al partito e, in definitiva, al Paese che, piaccia o non piaccia, da 20 anni ruota su due poli oggi rappresentati da PD e PDL.
Oggi ci troviamo un terzo incomodo, e fortissimo pure: il M5S. Dobbiamo tutti quanti capirne di più, e al più presto pure, altrimenti continueremo a navigare "in terra incognita" e quindi, anche se finora ci è andata bene, corriamo davvero un drammatico naufragio.
Stop. Con rinnovato ed accresciuto affetto e stima.
Per Nino.
RispondiEliminaLungi da me volerti affibbiare idee che non nutri. Non lo accetto per me, il minimo che posso fare è sforzarmi di non farlo al prossimo. Mi rendo conto che alle volte, nonostante tutti gli sforzi, lo facciamo, più o meno consapevolmente. La soluzione migliore, allora, è riparlarne con un linguaggio ed argomenti diversi e più calibrati. Ci riprovo.
Mi sembra di aver capito bene almeno una cosa: tu simpatizzi per Berlusconi perchè, in questo momento, è il miglior avversario della sinistra che, più di ogni altra cosa, tu reputi il male assoluto. Questo è il tuo collegamento di acciaio con Berlusconi. Però del PDL, che comunque si presenta come il partito del centrodestra, mi sembra tu non abbia molta stima, quanto meno reputi che non sopravviverà alla fine di Berlusconi.
Ed allora, punto di domanda,ma mettendo da parte Berlusconi (la cui fine politica potrebbe avvenire già nel mese di maggio p.v. se dovesse rimanere escluso dai giochi per la Presidenza della Repubblica e del governo)tu quale quadro politico italiano vorresti? quale formazione politica avrebbe il tuo consenso, dato che tu voti Berlusconi ma non il PDL?
La mia , preciso subito a scanso di equivoci, è pura curiosità dialettica che, pertanto, non incide sull'affetto per la comune passione per la politica e la società.
Te lo dico subito. Se il quadro politico italiano presentasse una formazione di destra credibile e non troppo compromessa con ciò che di scandaloso è successo in passato, avendo fatto fuori gi autori degli scandali, io sarei ben contento di darle il mio voto. Vedi, io non pretendo che il partito di destra debba essere per forza bianco come l'ermellino, mi basterebbe un color panna e magari potrei scendere fino al color sabbia (vedere cliccando sul nome del colore a http://users.libero.it/luclep/itaint.htm )
RispondiEliminaperchè capisco benissimo che la politica tende a macchiare e sporcare chi la pratica, se ciò non sarà possibile, allora non andrò a votare oppure voterò Grillo o chi per lui.
Due parole ancora sull'argomento Volpe. Noto con piacere che l'amicizia e la vicinanza politica tra te e Sergio ti ha spinto ad un autodafè bello e buono, apprezzo la cosa, perchè l'amicizia viene prima di tutto e non vale la pena guastarci il sangue per questa politica, tuttavia a scanso di equivoci, mi piacerebbe ricevere da Volpe, se e quando a suo giudizio ci sarà l'occasione e ne varrà la pena, un commento sul merito piuttosto che il solito commentino sarcastico.
Grazie dell'attenzione che mi dedicate. AD MAIORA.
Il Presidente Gallo della Corte Costituzionale, solo due giorni fa, in una conferenza stampa ha dichiarato che a suo parere il porcellum è incostituzionale, quanto meno nella parte in cui attribuisce il premio di maggioranza.
RispondiEliminaLa notizia se da un lato mi da una piccola e triste soddisfazione per l'autorevolissimo riscontro al modesto personale ragionamento che ho fatto nell'articolo proposto, nel quale colpevolizzo proprio il porcellum come causa rilevante del disastroso esito elettorale, d'altra parte, però,mi indigno.
Perchè, infatti, la Corte ha aspettato in tutte le forme e con tutti i poteri che gli competono a dirlo così chiaro e forte solo adesso, cioè quando dopo la quarta volta che votiamo con queste regole siamo andati a sbattere frontalmente al muro tutti quanti (elettori e partiti)?
Se a questo aggiungiamo le indicazioni dei 10 saggi, rese note ieri, che, pur sapendo che i loro fogli A4 daranno cestinati, hanno detto delle banalità, mi chiedo: ma perchè non hanno avuto il coraggio di togliersi almeno lo sfizio di dire quello che hanno in pancia, almeno un pò come facciamo noi in questo blog?
Rispondo a Nino Pepe,anzi tento di farlo,per quello che posso ed in maniera più impersonale possibile.
RispondiEliminaIo e credo anche tu, affermando di essere l'uno di destra e l'altro di sinistra, si sappia e bene cosa si intenda.
E' evidente che persone come noi debbano perchè costretti,condividere un territorio, alcuni beni comuni, come l'acqua,il sole, l'aria , il mare etc ..etc...
E' altresi evidente che entrambi si debba rispettare il contesto in cui viviamo, ma sappiamo bene entrambi che i sogni dell'uno per l'altro sono incubi,e che i modelli di società a cui ci ispiriamo sono contrapposti,allora si vive entrambi una fase mediana , che ci permette di vivere le nostre diversità con civili e pacifiche polemiche.
Quando e se , il terreno neutro dovesse venir meno, spero sinceramente mal,allora e solo allora ,ma non tra me e te, ma per altri come noi certamente si, le chiavi di soluzione sarebbero altre, come sono state altre in passato.
Ti sono sembrato sufficientemente serio e chiaro?
Il mio tasso ironico ti è risultato accettabile?
P.s. dicendo destra e sinistra ho voluto diluire o edulcorare un concetto che si poteva tradurre diversamente.
Avere idee contrapposte sul modello di società in cui ognuno vorrebbe vivere è la cosa più normale che possa capitare in questo mondo e dovunque ci sia una comunità di persone che comunicano tra loro. Il senso del mio intervento non affronta questa cosa, ma un'altra. Detto in parole povere, quando esprimo qualche mia idea, se ti va di intervenire mi spieghi il tuo punto di vista e magari mi dici dove e perchè io abbia sbagliato. Per me va benissimo così. Quando invece, senza entrare nel merito, fai dell'ironia o del sarcasmo su quello che io scrivo, mi metti a disagio perchè non accetti un contraddittorio. Tutto lì. Le visioni differenti che abbiamo sulla società poco c'entrano in tutto ciò.
RispondiEliminaP.S. Dicendo destra e sinistra hai voluto edulcorare un concetto. Ecco, a mio parere faresti bene ad esprimere questo concetto con parole non edulcorate, perchè allo stato attuale non ho idea di cosa tu abbia voluto dire.
Mi spiego meglio allora, se tu mi dicessi che sostanzialmente io sono un comunista,ti direi che hai ragione.
RispondiEliminaSe io ti dicessi che sei un fascista, mi daresti ragione?
se la risposta fosse affermativa, tutto sarebbe più semplice e più logico, incomprensioni, polemiche e distanze politico-sociali comprese.
Il gioco del moderatismo credo non faccia per noi.
Togliti dalla testa che io sia fascista, anzi non capisco come ancora dopo 68 anni dalla fine del fascismo chi non è di sinistra debba per forza essere collocato tra i fascisti. Per quel che riguarda me te lo puoi scordare. Il ho sempre votato democrazia cristiana, fino a che questo partito non si è sciolto. Poi votato il partito di Casini, prima CCD e poi UDC, lo confesso, e me ne sono pentito da tempo. Con l'avvento di Forza Italia ho dato il mio voto al partito di Berlusconi, non conoscendo bene il soggetto, ma per il solo motivo che si era contrapposto alla gioiosa macchina da guerra di Occhetto. In seguito, la demonizzazione e l'accanirsi del PDS, DS e PD e dei loro giornali contro Berlusconi mi ha, per reazione, confermato nella volontà di votare il PDL, a prescindere dai meriti o demeriti del suo capo. Purtroppo quest'anno non ho votato per il PDL, per motivi di amicizia con il sindaco del mio paese, attualmente deputato al Parlamento. Non me ne dolgo, ma mi sembra difficile che in futuro possa ripetere questo mio voto.
RispondiEliminaOra che ti sei spiegato, mi sono spiegato anch'io, ma sul fascio proprio non posso accontentarti, io non sono mai stato fascista, mai iscritto in partiti che anche lontanamente potessero essere ispirati dal fascio, nè loro simpatizzante. Se poi tu per forza mi vuoi mettere in quel calderone perchè sono contrario alla sinistra, non posso che dispiacermi di questa rigidità ideologica per cui uno o è rosso o è nero. Ci sono tanti bei colori in giro. Perchè non consulti http://users.libero.it/luclep/itaint.htm e clicchi sul nome dei colori? Vedrai quanti ce ne sono!!!
Scusate cari Sergio e Nino, ma il vostro dialogo su destra e sinistra mi intriga.
RispondiEliminaIo vorrei capire una cosa: ma per voi, uno come me che è un cattolico, prima di tutto, e poi, dovendo vivere nella storia che la volontà di Dio gli assegna, crede di esercitare più coerentemente possibile il suo cristianesimo guardando e/o votando verso sinistra, comunque sempre moderata ma mai estrema, che tipo è?
Pasquale, la sinistra in teoria dovrebbe essere più vicina al cristianesimo di quanto si possa immaginare, in pratica non è così, perchè è diventata, anzi lo è sempre stata, il punto di aggregazione di miscredenti e senza Dio, che si fanno chiamare laici, ma in realtà a quella sottintendono la parola "atei". Poi, non siamo più nell'immediato dopoguerra e nel paese di Peppone e Don Camillo, al quale il buon Guareschi faceva dire: "Nel segreto dell'urna Dio ti vede ma Stalin no!", e da allora la sinistra è soltanto peggiorata. Don Camillo e Peppone, certamente personaggi letterari, ma comunque rappresentanti della DC e del PCI di allora, si combattevano aspramente ma a viso aperto, si rispettavano e, anche se non lo sapevano, si volevano bene, basta pensare all'episodio di quando Don Camillo si mette a digiunare e Peppone, credendo che stesse per morire di fame, organizza una spedizione gastronomica ingozzando Don Camillo (già sazio per avere interrotto il digiuno) di ogni ben di Dio.
RispondiEliminaLa tragedia della sinistra è proprio quella di partire sì da premesse del tutto cristiane, quali la difesa dei lavoratori e dei più deboli, l'equa distribuzione della ricchezza e tutti i bla bla bla che sappiamo, ma di non realizzare niente di tutto questo, non solo, ma di essere come gli altri partiti nella distribuzione del potere, nella corruzione e nelle ruberie del denaro pubblico e avendo trasformato l'aspirazione all'equa distribuzione della ricchezza in squallida invidia sociale verso i danarosi, arrivando a proclamare, qualche tornata elettorale fa, che "se vinciamo noi, anche i ricchi piangeranno". La superiorità morale della sinistra non esiste e nemmeno loro ci credono. Detto questo, non vedo incoerenze tra l'essere cristiani e votare per la sinistra, ben sapendo che sui temi eticamente sensibili, quelli sono lontani mille miglia dal pensiero della Chiesa.
Sarei davvero molto dispiaciuto se da parte del sig. Volpe il mio commento fosse stato considerato un’offesa al partito Democratico per avere definito la sua classe dirigente mediocre. La mia osservazione non poteva fare riferimento agli aspetti culturali e/o intellettivi in quanto quel sodalizio partitico è fatto da persone istruite e competenti. La questione è un’altra; le lotte intestine hanno avuto la meglio rispetto alle scelte programmatiche di un partito che si avviava, come disse D’Alema quando è stato alla guida dell’Internazionale socialista, verso una profonda trasformazione tale da essere considerato un partito socialdemocratico.
RispondiEliminaIl PD negli ultimi venti anni si è alternato nel governo con il PDL e non avere dimenticato quel vecchio vizio che l’avversario è il nemico da abbattere, senza tenere conto che le scelte programmatiche sono l’essenza della politica, oggi ha avuto effetti deleteri impensabili.
Un vecchio vizio, dall’impeachment a capi dello Stato come Giovanni Leone e Francesco Cossiga, anzi voglio ricordare che quest’ultimo, persona per bene, i comunisti lo chiamavano Kossiga, senza dimenticare il loro cugino ideologico Bettino Craxi che morì esule in Tunisia. O come il senatore Giulio Andreotti che una giustizia rossa lo ha voluto a tutti costi uomo d’onore. In ultimo citerei l’on.le Silvio Berlusconi, uomo da abbattere da quasi venti anni, anziché attaccarlo sulle sue poco efficienze governative.
Cosa mi sarei aspettato del PD, non certo una politica Keynesiana che ci avrebbe fatto uscire dalla crisi in un colpo, ma certamente quelle politiche atte all’abbattimento degli sprechi (finanziamento pubblico ai partiti, riduzione degli stipendi parlamentari, eliminazione dei finanziamenti all’editoria, stipendi dei manager statali in linea ai paesi europei, rivedere i trattati europei che ci impongono vincoli insormontabili, una legge sul conflitto di interessi, una legge elettorale diversa dal porcellum etc).
Quando ho parlato di classe politica mediocre avevo in mente un aforisma: “la politica ha cessato da molto tempo di essere scienza del buon governo, ed è diventata invece arte della conquista e della conservazione del potere.”
Mi sconforta l’idea di vedere un partito come il PD, con tutta la sua storia alle spalle dal 1948 ad oggi, a rischio d’implosione, dando così spazio ad una destra personalistica e affaristica. Da Italiano desidero una classe politica che ci faccia uscire dal guado. Credevo che i dirigenti del PD avessero le condizioni per farlo ma mi sono ricreduto.
A scanso di equivoci specifico che queste considerazioni sul PD non coincidono con la mia linea politica.
Dal guado, di cui parla Calogero Dolcemascolo, ne usciremo sicuramente.
RispondiEliminaDico questo non solo perchè sono un ottimista realista, ma anche perchè penso che è nella forza delle cose umane, cioè nella forza della vita.
Il problema vero forse è questo: uscirne al più presto e bene, e tutti.
Ma è proprio su questo che ci sono le vere rotture e contrapposizioni, oggi più che mai. Al punto che, infatti, oggi c'è la grande novità metodologica della politica: non avere fretta pur di fare un buon governo senza dover ritornare al voto.
Io non ho capito se a Dolcemascolo interessa di più che si esca dal guado qualunque sia il governo (anche di un colore diverso dal suo sentimento politico), oppure se, invece, crede che solo un governo che escluda il PD sia il più adatto al traghettamento dell'Italia verso la ripresa.
Personalmente penso che ci sono tanti modi di uscire dal guado, ma non sono tutti equivalenti, C'è chi parteggia solo per i più forti mentre gli altri si arrangino (e non mi va bene), e c'è chi invece prima mette in salvo i più deboli, e poi aiuta i più forti che, in quanto tali, possono aspettare di essere aiutati a differenza dei deboli.
La seconda ipotesi è quella che, chiaramente prediligo. E penso anche che questo non può avvenire senza il coinvolgimento del PD al governo, chiunque lo guidi.
Secondo Pasquale il PD sarebbe quello che prima mette in salvo i più deboli e poi aiuta i più forti?
RispondiEliminaA ben pensarci potrebbe essere vero, infatti il PD si è preoccupato sempre di salvare i suoi membri pescati con le mani nella marmellata e diventati deboli perchè indagati e alcuni di loro addirittura condannati. Tra indagati e condannati, nel sito stopcensura.com ne ho contati più di cento. Su questi signori il PD ha accuratamente evitato che i loro giornali, in primis Repubblica, l'Unità e in Fatto Quotidiano, ne parlassero più di tanto, facendo stendere un velo di silenzio su di essi allo scopo di non turbare l'opinione pubblica per poi cercare di insabbiare tutto quanto.
(chi volesse leggere i nomi può andare al seguente indirizzo http://www.stopcensura.com/2011/08/la-lista-degli-indagati-o-condannati.html ).
Non mi sento però di condannare eccessivamente questo atteggiamento del PD in quanto si tratta di difendere i suoi, costi quel che costi, ma che lo stesso partito sia il difensore dei deboli, come sottintende Pasquale, io ho i miei seri dubbi, in quanto finora nella sua storia mai il PD ha dimostrato questi impulsi degni del miglior cristianesimo.
Mi meraviglio, inoltre, del dispiacere di Dolcimascolo per avere definito mediocre la classe dirigente del PD a motivo del dissenso di Volpe. Questa frase la faccio mia (l'avrò detto almeno mille volte) e applico al PD anche l'aforisma: “la politica ha cessato da molto tempo di essere scienza del buon governo, ed è diventata invece arte della conquista e della conservazione del potere.”
Su questo comunque aggiungo che il PD è in buona compagnia, perchè la stessa frase è applicabile a tutti gli altri partiti politici che affliggono i nostri giorni e i nostri pensieri, nessuno escluso.
Colgo l'occasione per affermare che il presidente Francesco Cossiga di cui i comunisti allora chiesero l'impeachment, è stato un vero gigante della politica, diversamente dai pigmei che ne volevano la destituzione. Ok, per adesso basta. Mi rendo conto di essere troppo presente nel blog, perchè commento tutto e tutti, ma io vado a ondate, e a volte vi faccio respirare assentandomi per settimane. Quando intervengo è perchè ho molto tempo libero. Sinceramente cercherei un lavoro anche part time, così io guadagnerei qualcosa e voi godreste di un blog un pò più quieto.
Si sa che la politica è l'arte del possibile. La politica deve risolvere i problemi con le risorse e con i partiti che ritrova nel momento in cui è chiamato ad affrontarli.
RispondiEliminaIl PD oggi, nonostante le problematiche interne, mi sembra obiettivamente l'unico partito che ha esperienza e cultura di governo adeguate per rappresentare come primo riferimento le classi più disagiate (giovani, donne, disoccupati, precari, pensionati, etc.).
Il PD vuole essere l'erede del socialismo riformista ed insieme del cattolicesimo democratico.La sua classe dirigente non è mediocre, anzi tutto il contrario; il suo problema è che è troppo rissosa, e forse questo accade perchè i suoi "vecchi" devono lasciare posto ai veri giovani che, in quanto tali, non hanno vecchi "conti in sospeso" ancora da regolare dopo 20 o 30 anni.
Inoltre, non dimentichiamo che dal 2008 ad oggi, il PD è all'opposizione. In questo periodo ci sono state due crisi globali (quella finanziaria del 2008 e poi quella del debito pubblico dal 2011 tuttora in corso), e poi la crisi dei partiti italiani, giudicati non idonei a governare e, pertanto, commissariati (tutti) dal novembre 2011 dal governo tecnico di Monti. E durante il governo Monti, il PD ha ottenuto subito i correttivi della legge Fornero sulle pensioni espressa nella famosa "conferenza stampa delle lacrime", e sull'art. 18 ha fatto tutto quello che ha potuto.
Insomma non è molto e non è il massimo, ma non è neanche poco. Quindi, insisto e ribadisco che, a mio modesto parere, nel nuovo governo (quale che sarà la sua etichettatura) il PD comunque non può mancare, e non solo perchè (sia pure grazie anche al porcellum) è il partito con la maggioranza relativa di parlamentari.
Siamo a -2 giorni dall'inizio delle votazioni per l'elezione del nuovo Capo dello Stato.
RispondiEliminaDalla lettura dei quotidiani di questa mattina, quasi all'unanimità, emerge che i candidati principali tra i quali si svolgerà l'esiziale duello sono Romano Prodi e Giuliano Amato.
Il primo rappresenta lo schieramento del centrosinistra (PD e SEL) allargabile a Monti ed al M5S. Il secondo lo schieramento dell'inciucio PD-PDL , anche questo potrebbe godere dell'appoggio di Monti.
In questo duello, però, non dobbiamo dimenticare di fare un riferimento ad un grande regista "occulto" che è sempre stato determinante e vincente in questa elezione: la Massoneria.
La più grande e prestigiosa loggia italiana, quella del G.O.I. (Grande Oriente d'Italia), si è riunita "giusto" il 5-6-7 aprile a Rimini per la" consueta" assemblea annuale per designare il programma delle attività 2013 e per designare il candidato successore di Raffi nel 2014, attuale Gran Maestro della Loggia. Com'è consueto i giornali non dicono nulla su cosa i "venerabili" maestri hanno deciso. Però, tutti quelli che conoscono la storia determinante della influenza del GOI, e non solo, nella politica e nelle istituzioni italiane sanno che i Presidenti dell'Italia sono stati quasi tutti massoni, da Einaudi a Ciampi, con pochissime eccezioni come Scalfaro.
Non c'è dunque da stupirsi che Prodi e Amato siano in campo. Il primo appartiene alla massoneria continentale europea franco-tedesca. Il secondo alla massoneria Anglosassone Gran Bretagna-USA.
Chi vincerà tra i due?
Certo, mai dire mai. Perchè anche stavolta tra i due litiganti potrebbe godere un terzo, chiaramente purchè venerabile anche lui.