di Davide Di Bernardo - All’Articolo 87 della Costituzione della Repubblica Italiana sono elencati i poteri attribuiti al Presidente della Repubblica, esso indica:
Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
Può concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.
Questi compiti sono vincolati però al rispetto dei punti fondamentali della Costituzione tra cui il primo Articolo:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Avete letto bene!
La sovranità della Repubblica Italiana appartiene al popolo, che la esercita col diritto di voto (regolato all’art. 48 della stessa), mediante il quale ogni cittadino sceglie i propri rappresentanti, a cui viene delegata non la sovranità, ma la cura effettiva degli affari pubblici.
Mi aggrada leggere e parlare della Costituzione, soprattutto in un momento in cui viene calpestata così palesemente proprio da chi dovrebbe tutelarla.
Dal novembre 2011 questo improrogabile diritto, non solo ci viene negato, ma nel momento in cui “veniamo chiamati alle urne”, vediamo rigettato l’esito del nostro più alto diritto.
Voi che state leggendo, almeno, vi rendete conto della gravità della situazione?! Ogni uomo libero ha il diritto di poter scegliere i propri rappresentanti. Questo avviene anche nelle monarchie definite moderne, come quella inglese, dove si elegge il Primo Ministro.
In Italia, non solo vediamo annullato il nostro diritto di voto, ma dobbiamo pure pagarne tutte le spese. E’ come andare al ristorante, ordinare caviale e champagne, ricevere mortadella e vino e pagare 500 euro a persona!
Si cari lettori ed elettori!
Il tanto contestato Beppe Grillo aveva chiesto in maniera esplicita e pubblica a Bersani di rinunciare ai rimborsi elettorali, prima di richiedere la fiducia, e lui ha risposto “vedremo di cambiare la legge che tutela i rimborsi il prima possibile”!
Ma, naturalmente, dopo aver preso, 48 milioni di euro e la Fiducia in Parlamento.
Addirittura alcuni tuoi colleghi di partito, caro “presidente eletto ma non incaricato”, ti chiedono di rinunciare (come Paolo Trande - Capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Modena), ma tu non demordi, e dopo un pellegrinaggio di 32 giorni, vai dal Presidente della Repubblica Napolitano a dirgli di non aver trovato un accordo con le parti sociali! Vergogna!
Membri di questo blog avevano creduto in te e alla tua “serietà”, così come il 40% dell’elettorato italiano. Ah, si scusate, è da questo che ero partito, dall’elettorato italiano e dall’inutilità di farne parte.
Da italiano e aspirante giornalista, non mi vergogno a scrivere, che siamo un popolo di “menefreghisti senza palle” e che i nostri padri, morti per ottenere quei diritti che ci vengono annullati, ci sputerebbero in faccia se fossero ancora vivi. Nessuno fa nulla, nessuno lotta con la penna o con la spada, per cambiare le cose.
Si pensa ancora che la via istituzionale tipica sia la strada da percorrere, ma grazie a Napolitano abbiamo visto l’inutilità di tale pensiero.
Il Presidente della Repubblica non può decidere le sorti del paese, sia perché non ne ha i poteri, sia perché dev’essere il popolo a scegliere la sua guida e non un uomo eletto dagli stessi che cerchiamo da anni di buttare fuori dal parlamento!
Ricordate che Benito Mussolini alle elezioni del 6 aprile 1924 ottenne il 60% delle preferenze col famoso “listone”, ma anche allora, pur in un clima di violenza e paura, fu il popolo, con la mai più utilizzata Legge Acerbo, ad eleggere il proprio Presidente del Consiglio!
Si è riusciti a ridisegnare il pensiero dello scrittore Henry Miller, che diceva: “I ciechi guidano i ciechi. Così è il sistema democratico.”
Ciò che Napolitano ci ha offerto!: altri 10 “saggi” che guidati dal “menovotato” ancora in carica Presidente del Consiglio della nostra storia repubblicana, Mario Monti, naturalmente non eletto democraticamente, porteranno avanti un Paese che risulta difficile continuare a chiamare DEMOCRAZIA.
Davide Di Bernardo
08 aprile 2013
Abbastanza d'accordo con l'articolo.
RispondiEliminaE allora, che cosa pensi sia la miglior scelta che le attuali forze politiche presenti in Parlamento dovrebbero fare?
Purtroppo molti di loro hanno dimostrato di non avere ciò che servirebbe in primus: il bene del paese come punto iniziale.
EliminaSecondo me, dei tanti acclamati punti, il primo dovrebbe essere:
Ogni riforma, condivisa o meno dagli schieramenti politici, che sia in funzione al bene del paese.
Dovrebbe essere il docet magnum per tutti, ma sia Bersani, col suo mancato rinunciare a certi privilegi, che Napolitano, con una pressione immane dal mondo politici/bancario, hanno dimostrato di saper gestire un'opportunità come quella data dall'avere in parlamento uno schieramento a partitico, come sta invece dimostrando di fare Crocetta!
Facciamo una colletta di 48 milioni di euro per Bersani che forse così si da una mossa!
La cosa che apprezzo in questo blog è che ogni tanto qualcuno dice la verità fregandosene del “politicamente corretto”, smettendola di parlare acriticamente bene di tutto e di tutti (Tranne Berlusconi che ha ricevuto e continua a ricevere le “amorevoli” cure di Pino Vullo, e non solo) e parlando chiaro. Vogliamo dirlo oppure no che il presidente Napolitano è andato molto oltre i limiti che la Costituzione riserva ai suoi poteri? Vogliamo dirlo che la democrazia in Italia sta subendo una mutazione genetica, avviandosi a diventare altra cosa da quello che sappiamo su di lei? A tal proposito mi piace molto questa frase “Da italiano e aspirante giornalista, non mi vergogno a scrivere, che siamo un popolo di “menefreghisti senza palle” e che i nostri padri, morti per ottenere quei diritti che ci vengono annullati, ci sputerebbero in faccia se fossero ancora vivi. Nessuno fa nulla, nessuno lotta con la penna o con la spada, per cambiare le cose.” , l’ho anche condivisa in facebook, ovviamente indicandone l’autore. Leggo ancora:”Membri di questo blog hanno creduto in Bersani e nella sua serietà”. Io non faccio parte di quelli che hanno creduto in Bersani né nella sua serietà, né alcuno potrà mai convincermi a credere in uno che da più di un mese sta tenendo l’Italia bloccata nel suo vano tentativo di convincere i grillini ad appoggiare il suo governo. La sua testardaggine è tale da fare concorrenza a quella proverbiale del mulo; non ha capito che mentre le imprese continuano a chiudere giorno dopo giorno, a lui importa soltanto coltivare il suo orticello, per cui, temendo di perdere un pò consenso, continua a non voler fare il governo col PDL. Tutti, dal Presidente della Repubblica ai suoi compagni di partito hanno capito benissimo che l’Italia ha bisogno urgente di un governo che faccia ripartire l’economia e che cominci a risolvere i gravi problemi che rallentano la crescita dell’Italia, ma lui non se ne dà per inteso, ritenendo più importante la coltivazione dell’ orticello di cui sopra. Spero si accorga in tempo che non può continuare a tirare la corda, perché questa potrebbe anche rompersi.
RispondiEliminaL’accenno a Mussolini mi ha fatto ricordare una cosa. Posseggo un documento nel quale vengono illustrati 100 tra leggi, opere, provvedimenti e realizzazioni del regime fascista di Mussolini. Sono rimasto letteralmente scioccato nel constatare come la nostra Repubblica si regga in massima parte con leggi, istituzioni e provvedimenti ereditati dal regime fascista. Qualche volta ne devo parlare.
Termino con un plauso a Davide Di Bernardo per il suo vigoroso e anticonvenzionale articolo.
La cosa più dura nello scrivere, è stata trattenere la rabbia per un'indifferenza e paura nel dire le cose come stanno, solo perché a farle è il presidente della repubblica! Mio padre mi diceva: il rispetto è misurato chi ce l'ha gli viene ricambiato. Napolitano non lo ha dato a ciò che dovrebbe rappresentare, gli italiani!
RispondiEliminaAnche da parte mia c'è un plauso a Davide per la franchezza del suo pensiero, e non solo.
RispondiEliminaUno scritto coraggioso e chiaro, che richiama ad una lettura e ad una riflessione più attente e oneste.
In parte, mi sento toccata nella mia troppo spesso tanto accesa fede politica, e nella difesa ad oltranza che ne faccio anche con ostinazione.
Ciò detto, ora, con un certo ritrovato pudore, riconosco che quanto stia accadendo in questi giorni sia un inedito, pure troppo fuori dalle righe del buon senso.
Ieri sera Crocetta, l'uomo della pax augustea siciliana, su Rai 4, invitava all'apertura, per formare un governo possibile e mettersi a lavorare "in buona armonia".
Ma la situazione della Sicilia, anche nella composizione parlamentare, è ben diversa da quella tanto complessa e tanto avariata del parlamento nazionale....e manca un Crocetta!
Così, Bersani, sicuramente osservatore prudente e pronto al balzo al momento giusto, vuole prima eleggere il Presidente della Repubblica, e poi formare il Governo.
Se dovesse essere il contrario, l'elezione del Presidente potrebbe arrivare, su numeri difficili da contare prima, come una sgradita sorpresa anche dell'ultimo minuto.
I governi si rinnovano, i presidenti restano sette anni.
E soprattutto, va garantito il potere legislativo.
Bene dicono i grillini quando ricordano che il Parlamento è la testa e il Governo l'esecutivo di ciò che viene legiferato dal Parlamento.
Questo è un principio costituzionale, disatteso da troppo tempo, anche per i vari decreti legge imposti di volta in volta fin dai tempi di Craxi.
E' vero che Grasso non apre alle commissioni, ritardando così i lavori, però parla di introduzione di altre commissioni speciali, che potrebbero provvisoriamente tenere aperto il campo.
Ma questo, alla fine, in una situazione tanto difficile, diventa secondario.
A parte le mie scelte "di cuore", prudente per il richiamo or ora ricevuto, ritengo, comunque, che il mio partito stia facendo di tutto per garantire i principi costituzionali e la libertà del Paese, troppo a rischio di derive; da cui, storia insegna, è sempre difficile, poi, venire fuori.
Mi piace molto lo scritto di Davide. C’è nelle sue parole un sentimento profondo e una consapevolezza sulla situazione difficile che sta attraversando il Paese. Un quadro che ha dell’incredibile se ci fermiamo ad osservare le azioni e le prese di posizione di tutti i protagonisti.
RispondiEliminaSu Wikipedia, simpaticamente taroccata dall’autore, si legge che il sistema di governo italiano è quello di una “monarchia parlamentare”. Insomma il nostro Presidente della Repubblica ha travalicato e di molto i poteri che la Costituzione gli assegna. Ma tutto questo è la conseguenza della mancanza di autorevolezza di buona parte della classe politica degli ultimi 20 anni. La sua funzione è stata di supplenza, ha determinato governi mettendo i partiti fuorigioco. Forse ha fatto pure bene, ma questo lo dirà la storia.
Nell’attuale situazione dopo elettorale, invece, ha, e lo dico sommessamente, perso tempo senza assumere quel ruolo “monarchico” che probabilmente sarebbe servito. La sua idea di nominare i dieci saggi, alla fine, servirà a consegnare il testimone al nuovo Presidente della Repubblica.
Il Paese, intanto, aspetta. Il Parlamento è sostanzialmente bloccato dai veti dei due maggiori partiti, e da parte sua è mancata l’indicazione forte per avviare i lavori delle commissioni parlamentari, come chiedono a gran voce da settimane i “cittadini deputati” del M5S.
Giuristi e costituzionalisti vengo intervistati per avvalorare la tesi che le prassi parlamentari non prevedono l’insediamento delle commissioni in assenza di una maggioranza e di una minoranza formalizzata.
Ma, consentitemi di dire, che, in questo caso, i pareri e le “prassi” sono giustificazioni utilizzate in maniera strumentale da chi non ha alcuna voglia e nessun interesse a rendere questo Parlamento effettivamente “operativo”.
Vorrei anch'io complimentarmi con chi ha scritto l'articolo, ma proprio non posso.
RispondiEliminaIntanto non ho capito bene con chi realmente se la prenda.
Forse con Bersani, colpevole di cosa?
Forse con Napolitano,Anche lui colpevole di cosa?
Non ho capito per nulla quale sia poi infine il suo auspicio e la sua proposta.
Capisco che oggi protestare e schifare tutto e tutti sia lo sport nazionale, e a questo possiamo aggiungerci tutti, potremmo anche arrivare al 100x100 delle adesioni,anzi diamolo per acquisito, e allora che si fa?
Rimpiangiamo il Duce come mi sembra di capire?
Il quale Duce come dicono in tanti, a parte la guerra,a parte gli assassini politici,a parte la liquidazione della democrazia,a parte la soppressione delle libertà di ogni tipo,a parte le leggi razziali,a parte la complicità assoluta con il nazismo, ed a parte una guerra civile,a parte le leggi razziali, poi fece anche cose buone,una su tutte la puntualità dei treni.
Caro Sergio mio, ... diciamolo pure!... siamo ad un passo dalla rivolta e/o dalla svolta verso un regime autoritario! E' un piano inclinato, che - per legge fisica - ci sta portando lì quasi senza che ce ne accorgiamo... non credi?
Elimina"Ricordate che Benito Mussolini alle elezioni del 6 aprile 1924 ottenne il 60% delle preferenze col famoso “listone”, ma anche allora, pur in un clima di violenza e paura, fu il popolo, con la mai più utilizzata Legge Acerbo, ad eleggere il proprio Presidente del Consiglio!" - Questo per rispondere alla domanda:
Elimina"Rimpiangiamo il Duce come mi sembra di capire?
Il quale Duce come dicono in tanti, a parte la guerra,a parte gli assassini politici,a parte la liquidazione della democrazia,a parte la soppressione delle libertà di ogni tipo,a parte le leggi razziali,a parte la complicità assoluta con il nazismo, ed a parte una guerra civile,a parte le leggi razziali, poi fece anche cose buone,una su tutte la puntualità dei treni."
Avevo solamente scritto, come si può leggere, che se addirittura in un periodo come quello si ci atteneva alla "legittimità" delle elezioni, oggi Napolitano, vero e proprio protagonista della mia critica, per rispondere al resto, non tiene conto del risultato elettorale, trascinando la patata bollente allo scadere del suo mandato.
Tutto qui!
Caro salvo,io e te viviamo forse ''La maledizione di Cassandra''.
RispondiEliminaCi danniamo, forse invano,tentando o sperando di fatr almeno la nostra piccola parte,non tanto perchè crediamo di riuscire in qualcosa,ma forse per stare in pace con la nostra coscienza.
Ma mi rendo conto che l'unica cosa da fare è arrendersi.
Arrendersi all'evidenza ed alla sproporzione dei numeri che ci vedono non minoranza,magari,ma piccoli marziani in un continente sbagliato e assolutamente soli.
Sergio e Salvo, quando la smettete con questi pensieri distruttivi e cominciate invece ad essere positivi e propositivi? Lamentarsi senza proporre è un esercizio facile facile, ma non porta a nulla. Se le cose sono come dite voi, che facciamo, organizziamo un bel "suicidio party" e chi si è visto si è visto?
RispondiEliminaMagari ci prepariamo per una nuova reincarnazione dove sicuramente non incontreremo Bersani e Berlusconi?
Tutti, ma loro, per un'ennesima volta, NO! :)
EliminaNulla di distruttivo e nulla che possa nuocere o nuocerti,amico Nino,solo una resa,questa spero vorrai concederla?
RispondiEliminaContano i numeri o sbaglio?
E sono proprio i numeri a suggerirmi una resa.
Mi consegno quindi alla maggioranza di cui tu fai parte,con la serenità di chi non vuol nuocere.
Quindi non più parole o azioni contro chi oggi rappresenta i più,il mio pensiero.se vuoi muto, ma quello resta un fatto intimo e personale.
Amici del blog, ribadisco la mia sintonia con l'evidente filo conduttore comune dei vostri articoli. Più di tutti, però, mi avvicino al pensiero di Sergio e Salvo.
RispondiEliminaIo sono, per personale irredimibile indole, un idealista ottimista, ma con i piedi ben piantati sulla terra della realtà. In altri termini, continuo a pensare che la società in cui l'individuo vive è sempre frutto di tutte le sinergie (o scontri) dei gruppi e degli interessi che la compongono e che, pertanto, stabiliscono un punto di equilibrio che, ad un certo punto, garantisce il buon andamento della "casa comune", dunque di tutti, anche se al governo ci vanno i vincitori, contrastati dalla opposizione dei perdenti e parassitati dagli astenuti (i veri nemici della patria) che, fingendosi neutrali, in realtà sono avidi qualunquisti ed opportunisti.
Oggi, per la prima volta nella storia della nostra repubblica, i vincitori sono proprio gli astenuti di cui parlavo prima.
Dunque, perchè meravigliarsi se i veri vincitori di queste elezioni ( gli astenuti = i parassiti) non sanno governare? Questi, da veri sanguisughe di democrazia e risorse, adesso sono in seria difficoltà perchè, adesso, si rendono conto che possono e devono "succhiarsi da soli". Ammetterete che fare una cosa simile è tecnicamente quasi impossibile: Loro se ne rendono conto, e ora si camuffano da poveri cittadini abbandonati dalla politica ingrata ed incapace.
Io, schierato e militante da sempre per quel partito che assicura moderatismo progressista (non riformista), vale dire DC di sinistra prima e PD adesso, o se volete da inguaribile cattolico democratico o comunista bianco (fate voi), ora "sadicamente " ci godo a vedere milioni di cittadini "coglioni" (astenuti e anti-politica/partiti) che son impauriti per il "cul de sac" in cui "loro", e non chi ha sempre votato e sempre ha scelto un partito politico vero (quale che esso sia), ci ha cacciato.
Comunque, sono sicuro che a fine maggio l'Italia avrà tutte le sue istituzioni al completo e serrate all'unanimità per una politica "di emergenza" contro qualunquismo e sfascismo.
Mi auguro, infine, che queste due corazzate "arrugginite e schizofreniche" del PDl e del PD esplodano, e dalle loro ceneri rinascano a vita nuova e moderna quei 3/4 partiti "cd. storici", omogenei per programma ed elettorato, così come in tutti glia altri paesi d'europa e del mondo vi sono.
Ma vi pare possibile che, ad esempio, il PSI abbia raccolto solo 50.000 voti di preferenza?
Evviva il vecchio, glorioso, pentapartito...
RispondiEliminaCaro Davide devo dirti che, dopo aver letto e riletto il tuo articolo, l’unica cosa chiara che sono riuscito a capire, è la tua avversione nei confronti di Bersani, reo di aver fatto trascorrere 32 giorni prima di andare a riferire a Napolitano sull’esito dell’incarico ricevuto, e come tu dici “dopo un pellegrinaggio di 32 giorni, vai dal Presidente della Repubblica Napolitano a dirgli di non aver trovato un accordo con le parti sociali! Vergogna!”
RispondiEliminaQuesto significa distorcere la realtà dei fatti, sia perché Bersani ha fatto le sue consultazioni e, al quarto giorno si è presentato al capo dello Stato per riferirgli l’esito degli incontri avuti (e non dopo 32 gg.), e fu in quella occasione che Napolitano decise di congelare l’incarico precedentemente affidato e di nominare i 10 saggi per riferirgli su un eventuale programma, da portare avanti il prossimo governo, sia presieduto da Bersani o da altro personaggio.
Risulta evidente che Napolitano decise, a quel punto, anche di passare la palla al suo successore, dal momento che il suo mandato era al termine, ed erano state, nel frattempo, fissate le elezioni il 18 Aprile p.v. per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale..
Ma è stato il Capo dello Stato ad optare per questa scelta, anziché mandare Bersani a chiedere la fiducia alle Camere, come lo stesso aveva chiesto.
Ciò, per essere chiari, non avendo il Movimento 5 Stelle voluto dare l’appoggio ad un governo presieduto da Bersani.
Per concludere mi sembra, senza dubbio, esagerato paragonare la nostra democrazia, pur con i suoi difetti, al ventennio, di triste memoria, della dittatura Mussolini.
Egregio Filippo, spero di aver chiarito il mio parallelismo mussoliniano con la risposta data al lettore Sergio Volpe.
EliminaPer quanto riguarda il "pellegrinaggio di Bersani", durato solo ufficialmente 4 giorni, è giusto non distorcere la realtà, come mi imputi di aver fatto, ma far sapere che oltre agli incontri ufficiali, come quello di ieri tra Bersani e Berlusconi, i meeting si succedono dall'ingresso al parlamento dei nuovi eletti (da vedere l'incontro tra gli "ambasciatori" Letta e Alfano, o tra Renzi - pur sempre secondino del partito guidato da Bersani - e Napolitano).
Quindi per "pellegrinaggio" intendevo tutti i contatti streaming o meno con i coinquilini di aula.
La durata del settenario di Napolitano, mi sa tanto di "altra grande fregatura perditempo della politica italiana", un paese che muore si ritrova senza premier e tra poco senza Presidente della Repubblica, una macchina che non funziona, per essere riparata può cambiare parte degli ingranaggi e cosi dovrebbe fare un buon presidente e non lasciare il paese allo sbando ed andar via lasciandoci 10 emeriti non votati!
Altra cosa che tengo a scrivere e che vorrei precisare per farla finita con questo attacco spregiudicato all'anti-politica dei grillini: loro hanno dato la loro condizione come il PDL e tanti altri, solo che la loro si chiamava "rinuncia ai rimborsi elettorali"!
Mi permetto di condividere pienamente i due ultimi commenti di Nevone e Geraci. E' vero: con il pentapartito ci trovavamo un goveno ogni sei/otto mesi, però c'era una continuità nella linea politica, e mai ci siamo trovati in una situazione così tragica come questa.Saluti.
RispondiEliminaUn governo ogni sei otto mesi, un debito pubblico che proprio in quell'humus cominciò la sua gloriosa ascesa, l'inflazione oltre il 20 per cento, i prodromi di quello che c'è adesso.
RispondiEliminaViva il pentapartito...chi si contenta gode!
Caro Nino, il debito pubblico e l'inflazione ce l'hanno sempre avuta tutti i governi del mondo (democratici e/o autoritari)fin dal 1929, anno di inizio della recessione mondiale, da cui si uscì appunto aumentando il debito pubblico (bisognava evitare che la disperazione dei popoli favorisse l'internazionalizzazione della rivoluzione russa del 1917).
EliminaIn Italia, in particolare, il debito ha cominciato a crescere dal 1970 (bisognava venir fuori dalla inedita e storica contestazione giovanile, dalla crisi dell'autunno caldo del 1969, dal terrorismo di sx e dx).
A partire dal 1980 USA e GB (Reagan e Thtacher) proposero a tutto il mondo (almeno quello occidentale) di iniziare una robusta politica finanziaria pubblica di grandissimo rigore. Furono osteggiati da tutti, e la poterono imporre solo ai loro paesi che, infatti, in seguito beneficiarono di un boom economico.
La differenza tra il debito pubblico italiano del vecchio centrosinistra (poi pentapartito) ed il debito di oggi, è che quello era sostenibile, questo non lo è più.
Come dire, ieri ci si poteva ancora contrarlo e pagarlo, oggi invece no.
La differenza è abissale.
Soluzione? Riprendere quell'idea di solidarietà nazionale per affrontare e superare la crisi socio-economica,e poi ognuno per la sua strada.
Il vero problema da risolvere oggi, forse, non è tanto la riforma della legge elettorale (che comunque va fatta ed in senso proporzionale puro), ma la riforma dei partiti politici italiani (scioglimento di PD e PDL e ricostituzione di nuovi partiti fondamentali della cultura e del senso dello stato). Ribadisco: se l'Italia è la "vergogna politica" dell'Europa e del Mondo ci sarà pure un motivo, no? E il motivo, secondo me, è che solo l'Italia non ha più (moderni) partiti tradizionali.
Colgo l'occasione per ricordare l'ex Primo Ministro Britannico che, pur odiata a suo tempo, rese forte nel tempo una nazione che può permettersi il lusso di non avere la moneta unica europea.
EliminaCon il proporzionale puro e rappresentativo di tutto e di tutti, l'italia è risorta.
RispondiEliminaMaggioritari vari,porcellum,sbarramenti e premi di maggioranza, siamo a questo punto.
Abbiamo un parlamento che esclude e ha fatto scomparire democristiani,socialisti,liberali e tanto altro.
Sono in assoluto accordo con Nevone.
Io credo che il proporzionale puro sia stato abbandonato anche perchè non consentiva governi di grande respiro e durata, ma quello che è venuto dopo non ha migliorato le cose. Ricordiamoci dell'esperienza dell'Unione prodiana e delle continue liti tra i vari partitini numericamente tutti necessari per il prosieguo dell'esperienza governativa, oppure del potere di interdizione di piccoli partiti come l'UDC o la Lega durante i governi del centro-destra.
RispondiEliminaTornare al proporzionale puro mi sembra una cosa difficile, a meno che non si riducano drasticamente il numero dei partiti e quindi la frammentazione dell'elettorato. Pochi partiti, governi di coalizione e...via con le riforme.
La verità è che non esiste il sistema perfetto. Tutti per altro sappiamo come la democrazia, pur non essendo un sistema perfetto, sia il meglio, o se vogliamo il meno peggio, dei sistemi politici esistenti al mondo. Dobbiamo tenercela cara questa vecchia democrazia, perchè al di fuori di essa non c'è nulla di buono o di meglio.