di Filippo Ales - Il 6 Aprile 2013 potrebbe essere una data storica per la Regione Siciliana.
Con un comunicato, il Presidente Rosario Crocetta e l’Assessore Regionale all’Economia Luca Bianchi annunciano: “Conquista storica per la Sicilia, approvato dal Governo il riconoscimento art 37 statuto siciliano”.
Ed, in effetti, se dovesse essere confermata dai fatti questa notizia potrebbe cambiare il corso della storia siciliana. Ciò significa che da oggi le imprese che operano in territorio siciliano pagheranno le imposte in Sicilia. Uno dei sogni dei padri dello Statuto e degli autonomisti trova finalmente attuazione.
Sarebbero contente, se fossero ancora tra noi, le personalità politiche di allora, grandi Siciliani, Padri della Patria, che portano i nomi di Gaspare Ambrosini, Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi, Franco Restivo, Giuseppe La Loggia, Luigi Sturzo ed altri, che fecero tanto per inserire questo articolo nello Statuto.
“Il Governo nazionale – aggiunge Crocetta – ha approvato all’unanimità il provvedimento sulla base delle buone prassi di bilancio che il Governo siciliano ha avviato, attraverso le azioni di spending review, i tagli delle Province, delle partecipate, la revisione di spesa per gli assessorati, il taglio del salario accessorio, la chiarezza dei conti, quindi, sulla base dell’azione di buon governo che la Sicilia sta portando avanti”.
Ecco cosa dice in effetti l’articolo 37 dello Statuto speciale:
1. Per le imprese industriali e commerciali, che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti, nell’accertamento dei redditi viene determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi.
2. L’imposta, relativa a detta quota, compete alla Regione ed è riscossa dagli organi di riscossione della medesima.
Sarebbero parecchi soldi, si parla di svariati miliardi…
Grazie Crocetta, grazie governo Monti! Ci voleva il governo di Mario Monti, tecnico e per di più scaduto, far si che la Sicilia ottenesse ciò che da 55 anni, i vari Presidenti della Regione Siciliana succedutisi, non erano riusciti ad ottenere da parte di governi nazionali?
Mentre in Italia, dopo le elezioni, non si vede ancora l'ombra di un governo politico, il governo siciliano guidato dal PRESIDENTE CROCETTA, ancora una volta, dimostra di essere capace di dare una svolta alla nostra terra.
E nello stesso giorno è stato approvato il decreto sui Fondi FAS, fondi europei che spettano alla Sicilia, mentre i governi Berlusconi, in passato, li hanno utilizzati per pagare le multe dovute per le quote latte dagli agricoltori del Nord all'Europa! Chissà che il Presidente Crocetta non riesca a far approvare integralmente lo Statuto Speciale Siciliano per le parti ancora non attuate, vedi Alta Corte per la Sicilia etc.
Filippo Ales
07 aprile 2013
Tasse dove si produce e si lavora realmente!
RispondiEliminaQuesto è il futuro per una competitività equa e dalle pari opportunità per tutti gli strati sociali.
E' senza dubbio una buona notizia.
RispondiEliminaL'attuazione dell'art.37 dà piena soddisfazione politica, ma sulla misura dell'effettivo gettito fiscale e, soprattutto, sulla sua immediata attuazione aspettiamo i numeri.
Ieri sul quotidiano La Repubblica ho letto che il CDM ha tardato a varare il Decreto sul pagamento dei 40 mld. di debiti della P.A. verso le imprese proprio a causa dell'allarme contabile che il ministro Grilli ha evidenziato sui conto della Regione Siciliana, in particolare sui debiti fuori bilancio che la Sicilia, come altre Regioni, hanno accumulato in misura non ancora definita numericamente.
Dunque Grilli, e non tanto Monti, è stato decisivo per il riconoscimento di questo beneficio statutario della Sicilia.
Pertanto è vero, ed anche preoccupante e problematico, che la Sicilia riceva qualche vantaggio solo quando l'Italia è in crisi profonda (istituzionale, politica ed economica). Vorrà dire qualcosa di importante, o no?
Comunque, a caval donato non si guarda in bocca. Incrociamo le dita.
Una storia antica che, speriamo questa volta per davvero, finalmente trova soluzione.
RispondiEliminaIn precedenza altri governi avevano tentato di risolvere l'annosa questione con lo Stato, ma dopo avere cantato vittoria sono arrivate presto le delusioni.
E come sempre il problema sta tutto nella capacità e nell'autorevoilezza della classe politica siciliana e dei nostri rappresentanti nel parlamento nazionale. Non dobbiamo mai dimenticare nel recente passato l'enorme presenza di siciliani del centro destra sia in parlamento che nella compagine di governo presieduta da Berlusconi. Per non dimenticare il ruolo rivestito da un altro siculo al vertice del Senato (II carica dello stato), e più recentemente anche quello di segretario nazionale del PDL ricoperta da Angelino Alfano. I risultati scadenti per la Sicilia sono sotto gli occhi di tutti. Speriamo bene...!
Quante cose non dovremmo scordare,invece viviamo di presente e basta.
RispondiEliminaQuante stupide analisi facciamo ed ascoltiamo, dimenticando storia,uomini, fatti e misfatti.
Anche sul presidente Crocetta,quante critiche e quante pretese di immediatezza su ogni punto, quanto siamo stati veloci a dimenticare se non ad assolvere la condotta morale e politica di quasi tutti i suoi predecessori.
Rosario Crocetta,un grande siciliano che tenta di dare il meglio di se stesso in nome di ciò che ritiene giusto.
Ho personalmente un rammarico,ed è quello che un altro grande siciliano come Leoluca Orlando non abbia voluto o saputo agire in sinergia morale e politica con Crocetta.
Ma spero essendo all'inizio di un percorso che i due capiscano e vogliano agire in termini di assoluta sussidiarieta',la sicilia ha bisogno di entrambi, ha bisogno di sognare e di sperare,il resto verrà.
Se la speranza è Crocetta, che indica Ingroia (quello della fantomatica rivoluzione civile) come presidente della società di riscossione Sicilia solo per salvarlo dal freddo di Aosta, beh allora penso che il voler a tutti costi dimenticare, seppur legittimamente, le orde di barbari politici che hanno governato questa terra, non può autorizzarci a celebrarlo come un Re o come unico salvatore di questa terra. Dobbiamo avere, invece, il coraggio dire e di gridare che la politica è morta e Crocetta non è altro che un esaltato che spera, con la sua falsa rivoluzione di entrare nella storia. E lo dice uno che lo ha votato... Adesso deluso e amareggiato !
EliminaCerto, a nessuno fa piacere sentire che il giudice Ingroia è stato designato da Crocetta a presiedere la società Serit, ma credo, pur non condividendo tale nomina, che Ingroia avrebbe fatto meglio a scegliere se fare il magistrato o il politico e in queso caso dimettersi da magistrato.
EliminaComunque credo che questo non possa incidere sul fatto, di per se, storico del riconoscimento da parte dello Stato di un diritto conquistato dai Siciliani 60 anni fa circa, che una classe politica inetta non era stata capace di farsi riconoscere.
Purtroppo le scelte politiche, o meglio partitiche, fanno dimenticare spesso gli interessi del popolo che si governa. Condivido con te che una sinergia fra due siciliani,,, di peso (Crocetta e Orlando) avrebbe ottenuto migliori vantaggi. Intanto per ora abbiamo un presidente - Crocetta - che ha ottenuto, in meno di sei mesi di governo risultati a dir poco, eccellenti. Godiamocelo!
EliminaLa risposta di sopra si riferisce all'intervento di Sergio Volpe.
EliminaScusate ma non riesco a maneggiare bene il pc.
Io a differenza di altri,penso che Crocetta abbia fatto benissimo ad offrire ad Antonio Ingroia un ruolo importantissimo.
RispondiEliminaSe poi come mi auguro,Crocetta stia provando ad unire a sinistra,allora i miei complimenti si raddoppiano.
Spero anche cosi come ho scritto,che Crocetta ed Orlando inizini un percorso comune, un percorso che unisca e non divida la sinistra.
Il CSM nella sua saggezza istituzionale ha bocciato la nomina di Ingroia a direttore di Riscossione Sicilia voluta da Crocetta. Peccato per quelli della Val D'Aosta che già avevano esultato per l'allontanamento di Ingroia dalla loro piccola regione.
EliminaRiguardo il percorso comune tra Crocetta e Orlando io dico che è positivo soltanto se fa il bene della Sicilia.
La convenienza della sinistra viene dopo.
Il Bluff dell'articolo 37. Sinistra e destra concordano ! Leggere e riflettere. http://livesicilia.it/2013/04/10/i-soldi-dellarticolo-37-un-bluff-lo-dicono-anche-a-sinistra_294992/
RispondiEliminaA definire i dettagli della questione sull'articolo 37 è stata la pubblicazione integrale del decreto del Consiglio dei ministri, che definisce i paletti dell’applicazione dello Statuto.
RispondiEliminaPer i prossimi tre anni sarà solo una partita di giro, che nel bilancio 2013 porterà nelle casse della Regione poco meno di 50 milioni di euro, e per il successivo biennio poco più di 100 milioni. La differenza però è che la cifra, precedentemente vincolata all'edilizia convenzionata, sarà possibile dirottarla altrove.
“E’ un successo veramente magro – sostiene Marco Falcone, vicecapogruppo del Pdl – anche perché la cifra è incredibilmente bassa rispetto ai due miliardi di euro che ci spetterebbero. Il decreto è una truffa per la Sicilia: da un lato lo Stato definisce una quota fissa d’imposta spettante alla Regione, dall’altro lato la riduce per quello che riguarda altri fondi”. All’attacco anche l’ex ministro agli Affari regionali Enrico La Loggia: “Il presidente Crocetta sta sbandierando come propria una norma già scritta e presentata da me nel 2005 all’interno di un provvedimento legislativo nazionale”. Il senatore del Pdl prosegue: “Per altro questi 150 milioni per il triennio sono assolutamente fittizi; in pratica, sono ricavati da una riduzione di risorse statali già spettanti alla Regione siciliana e con ulteriori riduzioni di trasferimenti. In più dovremo farci carico di nuove funzioni che comporteranno nuove spese per noi.
Pure dal centrosinistra arrivano le critiche dell’ex presidente della Regione Angelo Capodicasa: “Si tratta di una semplice partita di giro che non fa altro che rinviare ai prossimi tre anni il rapporto fra la Regione e lo Stato con le competenze da attribuire in un secondo momento”
fonte: livesicilia.it
Insomma, io direi che prima di tessere le lodi, sarebbe bene approfondire la questione.
Io penso che il riconoscimento dell'art. 37, che è stato inseguito dal 1947 da tutti i presidenti di Regione succedutisi a Palazo d'Orleands, sia in se stesso una vittoria, che certamente il mio amico Enrico La Loggia, non può assolutamente far propria perchè lui (come dichiarato) ha scritto il testo nel 2005.
RispondiEliminaFarebbe bene a non parlare lui che, pur avendone le possibilità, non ha fatto niente per la Sicilia. Agli scettici vorrei dire che questo riconoscimento va visto non in termini statici, cioè per quanto dà ora, ma per quanto potrà dare in un futuro prossimo, con l'impianto di nuovi stabilimenti e nuove iniziative industriali.