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mercoledì 10 aprile 2013

COMMISSIONI PARLAMENTARI. NO DEI PARTITI. E IL M5S OCCUPA LE CAMERE

Camera occupatadi Giangiuseppe Gattuso - Da settimane ormai il Parlamento, insediato e legittimato dal voto popolare, si trastulla sulla questione delle Commissioni Permanenti *.
C’è chi avrebbe voluto da subito il loro insediamento. E chi, invece, si oppone.
Per essere chiari. Il Movimento 5 Stelle e anche SEL propongono di affrontare in aula i temi più importanti di cui si parla da mesi e per questo chiedono l’avvio dell’attività legislativa. Che però senza le commissioni funzionanti è di difficile attuazione. Si è fatta una sola eccezione per la commissione speciale sulle questioni dei debiti dello Stato verso le imprese.
Gli altri partiti, quelli che hanno a cuore le istituzioni, che rappresentano la Politica e non la protesta e basta. Che sono democratici e partecipativi. I partiti veri, non i movimenti raffazzonati: PD e PDL in primis non vogliono le Commissioni insediate e operative. No, non le vogliono. Bisogna prima fare il nuovo governo, altrimenti non si possono spartire presidenze, vice presidenze, segretari e via dicendo. E se non si sa chi è maggioranza e chi opposizione tutto questo diventa ancora più difficile.
Studiosi, costituzionalisti, opinionisti, facendo riferimento alle prassi parlamentari, rimandano alle decisioni della politica. Giornali e TV ritengono la questione di poca rilevanza e, di fatto, condividono lo status quo.
Paolo BecchiE poi, come si permette il prof. Paolo Becchi, oscuro docente di Filosofia del diritto all’università di Genova, un semi sconosciuto fino a qualche giorno fa, ad andare controcorrente: il Parlamento è legittimato, un governo c’è, e le commissioni potrebbero insediarsi per consentire di approvare alcune leggi importanti e poi, eventualmente, tornare al voto. È stato preso per ubriaco e più volte deriso. Salvo poi prendersi la rivincita quando Napolitano, non potendone fare a meno, ha sostanzialmente approvato la sua linea.
Ma per i partiti non basta. Le prassi parlamentari non prevedono l’insediamento delle commissioni in una situazione del genere. E se questo è il problema, chi vieta, dopo la costituzione del nuovo governo, di ricomporre le Commissioni? Forse il Parlamento deve prendere ordini da organi esterni? Come se esso stesso non fosse il centro delle decisioni in rappresentanza della sovranità popolare?
È come se ad una catastrofe, ad un terremoto, la protezione civile Lombardi e Crimirispondesse di non poter intervenire per comunicazione formale non pervenuta. Ridicolo. Insomma una presa in giro bella e buona. E il Movimento 5 Stelle, criticabile quanto vogliamo, occupa simbolicamente le camere per affermare un principio sacrosanto. La centralità e l’autonomia del Parlamento. Quasi un’ovvietà.
E il signor Presidente della Repubblica, che è stato capace di trasformare la più alta carica dello Stato, ma con poteri limitati, in una sorta di monarchia parlamentare, si trincera dietro i dieci saggi in attesa di passare il testimone al suo successore. Mentre questo sarebbe stato il momento di dare corpo alle prerogative che si è auto assegnato e che avrebbe, forse, potuto sbloccare l’impasse. Invece niente.
Adesso siamo arrivati al paradosso. Forse siamo già al grottesco. Si attende. C’è l’attesa del verdetto dei saggi, c’è quella delle candidature al Quirinale, c’è l’attesa e il rebus per il nuovo governo. E ovviamente se il governo non si riesce a fare le responsabilità sono di qualcuno. Guarda caso il coro è pressoché unanime.
Sommessamente, ma con ferma convinzione, riteniamo le motivazioni addotte dai partiti, un misero pretesto di chi non ha alcuna voglia e nessun interesse a rendere questo Parlamento effettivamente “operativo”. Alla faccia delle emergenze del Paese. (* Art.70, 71, 72, Costituzione della Repubblica Italiana).
Giangiuseppe-Gattuso  Giangiuseppe Gattuso
  10 aprile 2013









32 commenti:

  1. io non credo che sia un semplice ricorso alla prassi a bloccare il tutto, ma che ci siano ragioni costituzionali sulle quali bisognerebbe approfondire.se le commissioni servissero solo per l'analisi e l'approvazione dei testi dei ddl da portare in aula, forse avrebbero ragione e dico forse, perchè è bene ricordare che i ddl vanno in aula accompagnati di norma dalle due relazioni di maggioranza e minoranza sulle quali si apre il dibattito in aula. Ma le commissioni hanno anche altre competenze, senza considerare le commissioni che per legge e non per prassi vanno alle opposizioni vedi vigilanza Rai e soprattutto il Copasir. quello che anima questa battaglia grillina è il volere imporre il metodo belga che non è concepibile Costituzione alla mano. le leggi in Italia vengono promulgate con le firme congiunte dei Presidenti della repubblica e del consiglio e dei ministri cui compete l'esecutività della legge promulgata. il disconoscere questa prassi che è costituzionale e forzare sull'argomento finisce con l'essere l'ennesima propaganda populista cui Grillo e i suoi ci stanno abituando e forse incominciando a scocciare. Io penso invece che occorrono atti seri di assunzione di responsabilità, se Grillo vuole cambiare l'italia si assuma la responsabilità di governare con bersani,e la smetta con queste false forme di democrazia trasparente in rete, che vale per gli altri e non per i suoi, e ci metta davvero la faccia.

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  2. ... e chi vieta di vietare di vietare di ri-vietare? Non ci siamo, Gianni. Dovremmo rileggere Croce. Se avessimo un contenuto (per esempio 10 lt di vino) e non avessimo un banale contenitore (una piccola botte, p.e.), dove conserveremmo il vino? Tra le dita o in pancia? Allargando un contenitore - per elastico che sia - alla fine si spacca.

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  3. Calogero Dolcimascolo10 aprile 2013 alle ore 09:35

    Suscita stupore che a quasi due mesi dalle elezioni politiche non si siano insediate le Commissioni permanenti di Camera e Senato (art. 40 reg. Sen.; artt. 74-75 reg. Cam.).
    Vorrei capire quali decisioni ad oggi vengono prese dalla Conferenza dei presidenti di gruppo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in merito ad eventuali progetti legislativi di iniziativa parlamentare, non potendo, questi ultimi, essere licenziati dalle Commissioni.
    Ciò che appare singolare consiste nel fatto che non solo il deludente Governo Monti, ancora in carica, ma soprattutto i due maggiori schieramenti PD-PDL con l’appoggio del capo dello Stato bloccano l’attività legislativa in attesa di capire come devono essere distribuite le poltrone di sottogoverno paralizzando la volontà legiferativa delle Camere e di fatto creando paradossalmente la distorsione applicativa di un istituto posto a presidio delle prerogative parlamentari, quale quello delle c.d. "commissioni filtro" su cui il Governo Monti può far leva per bloccare - anche sine die l'attività delle Camere.
    Sussistono gravi responsabilità in primis dei due Presidenti Grasso e Boldrini che sembrerebbero si siano già adeguati alle discipline di partito senza tenere conto della gravità della situazione del momento.
    L’attuale situazione di non procedere all’insediamento delle Commissioni Parlamentari non fa nemmeno parte di consuetudini costituzionali vigenti nel nostro paese al contrario di quanto sostenuto da un commento precedente.
    Al riguardo ha ragione il prof. Paolo Becchi, docente di Filosofia del diritto all’università di Genova, ad andare controcorrente in quanto i membri del parlamento, in virtù del principio del libero mandato, hanno ricevuto un mandato generale dai loro elettori e non dovrebbero rispondere alle linee politiche delle segreterie dei partiti dei due maggiori schieramenti che ad oggi sembrano smarriti dopo il voto di febbraio.
    Dobbiamo rilevare che il Parlamento non solo ancora oggi non ha istituito le Commissioni permanenti ma nemmeno risultano eletti le Giunte per le elezioni.
    La Giunta per le Elezioni provvisoria, che è stata costituita quando si è insediato il Parlamento, continuerà così ad operare fino a quando non si darà vita a quella definitiva, un’altra prassi eccezionale che non ha precedenti.
    Ad essere antidemocratici e populisti non mi sembrano che siano i parlamentari del M5S se analizziamo attentamente la questione stanno facendo valere le prerogative indiscutibili delle due camere.

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  4. Il vero è unico problema oggi in Italia,ed anche la soluzione dei dei guai che abbiamo,è certamente quello della formazione delle commissioni permanenti di camera e senato.
    Hanno quindi ragione sia il direttore, sia l'attento e puntuale Calogero Dolcimascolo.
    Comunque non manca per fortuna molto tempo, credo sia questione di giorni.
    Allora si che potremo cominciare a mettere nel dimenticatoio tante preoccupazioni e tante angustie,
    Ovviamente determinante sarà l'apporto del m5s darà commissione per commissione, progetto per progetto.
    Altro che debito pubblico, spread, disoccupazione e cazzate varie con cui ci affliggono quotidianamente, non appena ci saranno le commissioni operanti, tutto sarà un brutto ricordo.
    Se poi si riuscisse ad aumentare il numero delle commissioni e magari creare anche nuove sotto-commissioni, allora si che il percorso si trasformerebbe in una marcia trionfale.
    Sarebbe il nostro un modello che il resto del mondo libero e non, dovrebbe e dovrà copiare.

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  5. Il 18 Aprile le Camere si fermeranno per eleggere il Presidente della Repubblica, che senso ha spingere su queste commissioni, che in 8 giorni non combinerebbero un bel nulla? Poi il nuovo Presidente risolverà in un modo o nell'altro la situazione di stallo. Mi pare che l'articolo accusi PD e PDL di voler arraffare poltrone, quando l'accusa dovrebbe essere rivolta a chi vuole a tutti i costi le commissioni, pur in barba alla prassi parlamentare. Le forme in democrazia sono sostanza e il concetto di maggioranza e opposizione esiste proprio per evitare l'avvento delle dittature. La storia ci insegna che passare da una democrazia ad una dittatura è molto più facile del contrario e di solito sono delle minoranze organizzate a procurare tale trasformazione, abbattendo ad una ad una le formalità istituzionali, che tanto sembrano perdite di tempo.

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    1. Salve, ma lei ha letto qualche giornale ultimamente?
      E' andato in giro vedendo i negozi che chiudono e le persone che rovistano nell'immondizia? O vive in un sussidiario delle elementari?
      Non la prenda come un offesa, ma 8 giorni, come scrive lei, sarebbero potuti essere secoli in un paese coi secondi contati!
      La democrazia non è scritta dai politici o da leggi editate da loro, ma dagli uomini che lavorano per il bene di altri uomini. Se si era più celeri di anche soli 12 secondi in meno rispetto al "sistema classico" bisogna farlo, perché il tempo passa....11...10...9...

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    2. In 8 giorni si possono riunire al massimo per eleggere i Presidenti e i vice presidenti delle Commissioni. Lei conosce gli iter parlamentari? Non la prenda come un'offesa, ma scambiare un attacco a delle poltrone per spirito di abnegazione è tipico dell'ignorante medio che alberga tra la maggioranza degli elettori italiani. senza considerare che finora il gruppo M5Stelle ha presentato solo tre inutili disegni di legge contro i centinai degli altri gruppi. Quindi a che serve far partire in fretta e furia le commissioni se nemmeno hanno presentato disegni di legge che dovranno pi discutere?

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    3. Tre disegni di legge, guarda caso, tutti riguardanti gli omosessuali Nulla contro di loro, ma che il movimento 5stelle consideri prioritari temi come il matrimonio gay, l'omofobia e le coppie di fatto rispetto alle gravissime e urgenti necessità del Paese, la dice lunga su dove sia il loro cervello e sul fatto che a loro interessa invece che il paese vada a fondo, per potere in seguito sventolare la loro bandiera su un cumulo di macerie.

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  6. Chiaramente le commissioni e sottocommissioni varie, sono un terreno fertilissimo per la spartizione di soldi pubblici con varie voci pretestuali che portino a giustificare spese di cui si potrebbe fare a meno, e visto che sono quelle più sommerse e di difficile lettura da parte dell'opinione pubblica, sono proprio le più ambite. Come lasciarle quindi in balia della sovranità popolare, senza che si possa trarne benefici? Questo è il vero problema di PD e PDL, e la cosa che non si capisce è che nel frattempo c'è gente che muore, per la vergogna, perchè sommersa da debiti impagabili, perchè privata della dignità. Queste sono le realtà che i parlamentari dovrebbero affrontare in prima istanza e non la brama di potere e di soppressione, urge ridare dignità all'Italia ma sopratutto agli italiani

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  7. POTEVO FARE DI QUESTA AULA SORDA E GRIGIA UN BIVACCO PER I MIEI MANIPOLI.


    p.s. a volte ritornano.

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  8. Ai politici carissimi che noi italiani abbiamo votato, non interessa nulla del popolo, ma delle loro seggioline, finche' loro mangiano , e stanno bene noi staremo sempre peggio e tutto sommato ben ci sta.Non siamo un popolo, abbiamo un passato di disastroso e futuro uguale .Guardiamo al nostro orticello e ci basta sentir parlare di elimare le tasse per votare un qualsiasi comico di turno, ma dove vogliamo andare? Beati quelli che se ne sono andati dall'italia, come li invidio .

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  9. le vere rivoluzioni si fanno "facendo" e non restando fuori dai giochi. Se il movimento 5 stelle avesse accettato di entrare nel governo staremmo a parlare di altro e non di commissioni che non partono. Ora che accade? Loro restano duri e puri, il PD e PDL in un modo o nell'altro si alleano e a noi non resterà altro che vedere i soliti noti governare senza curarsi degli interessi dei cittadini. Grazie di cuore M5S.

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  10. La questione è delicata... Non si tratta di delegittimare o meno il M5S, né di voler a tutti i costi farlo entrare a strattoni nel "sistema dei partiti" e nelle modalità ordinarie tanto odiate dal MoVimento... Il problema però esiste, e non è di facile risoluzione: assomiglia a un cane che si morde la coda. Se, infatti, è vero che anche Sel vorrebbe lavorare in commissioni al di là e a prescindere dalla formazione di un "nuovo" governo, è certamente anche vero che Sel fa parte, a detta dei grillini, dello stesso "sistema" che loro vogliono (o dicono di voler) combattere, poiché Sel è nella stessa coalizione dell'odiatissimo PD e quindi neanche con loro si fanno accordi di nessun tipo... Mi spiego meglio: un sistema o si combatte dal di fuori o dal di dentro. Dal di fuori tramite gesti forti, non per forza sanguinari come terrorismo, colpi di Stato o rivoluzioni, ma restando fuori dal Palazzo; o dal di dentro, ossia entrando dentro il Palazzo per scavare il tarlo che, piano piano, ma non per forza lentamente, possa far crollare tutto il marcio in esso contenuto. Bene. Secondo me, il M5S sta continuando a comportarsi come se non fosse già entrato nel Palazzo, dove per distruggere per davvero devi trovare compagni di strada, perché sennò i numeri per ottenere qualcosa non ci sono, qualunque sia la cosa da ottenere. Infatti, il governo PD-PDL non permetterà al M5S di impedire qualsivoglia "proposta inciucista" dovesse essere da loro proposta, perché il PD con e senza la L, e con o senza la M di Monti, avrà una maggioranza schiacciante rispetto al solo M5S. a meno che la "qualcosa che si vuole" non sia proprio questo "governo di larghe intese" per poter tornare con più vigore a urlare fuori dal palazzo all'inciucio e alla rivoluzione, con la speranza di ottenere, alla prossima tornata, un risultato ancora maggiore di voti per poter "governare da soli". Io ritengo quest'ultima ipotesi, ove fosse veramente così, una follia, un'ingenuità e, in ogni caso, un pericolo per la democrazia. Perché ritengo e sono convinto che il M5S possa rappresentare una risorsa in direzione di un reale rinnovamento, ma SOLO se decidesse di iniziare ad unire e comporre energie anziché dividere e sfasciare (senza di fatto poter sfasciare niente). Peraltro, l'idea di poter raggiungere risultati ancora più forti alle prossime elezioni sono convinto che sia un'ingenua illusione, già smentita da tanti fatti e da tanti (pur sempre opinabili e discutibili) sondaggi.

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  11. Calogero Dolcimascolo10 aprile 2013 alle ore 11:37

    Com’è noto la Commissione Parlamentare è un organo collegiale del Parlamento e la composizione dei membri delle commissioni deve rispettare le proporzioni tra i vari gruppi parlamentari.
    Non è prevista alcuna maggioranza e/o minoranza come commentato da qualcuno in precedenza, semmai deve rispettare le proporzioni tra i vari gruppi parlamentari come previsto dalla Costituzione.
    Pertanto è ingiustificabile, irragionevole e irresponsabile che dall’elezione dei Presidenti delle due Camere non si sia proceduto a dare funzionalità legislativa considerato che il Governo Monti è ancora in carica e non è stato sfiduciato dal Parlamento. Bloccare l’attività parlamentare in attesa della nomina del Presidente della Repubblica serve solamente ai giochi politici per i nuovi equilibri che si vorrebbero determinare con l’intesa PD-PDL e non certamente ad un popolo che resta in attesa di provvedimenti urgenti.
    Non si ritiene superfluo ricordare quanto disposto dagli artt. 70, 71 e 72 della Costituzione qualora il rispetto delle prerogative Costituzionali vengano considerate un optional rispetto a valutazioni maggioritarie di ordine politico somiglianti ai paesi latino-americani.

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  12. Un articolo straordinario quello di oggi, una descrizione chiarissima di ciò che “non sta accadendo” e che, al contrario, necessità preme, dovrebbe essere fatto.
    Un Presidente della Repubblica monarca, “costretto” dalla corte a prolungare in rinvii “all’uopo” fino alla scadenza del suo mandato, 10 saggi a copertura dei ritardi, le emergenze del Paese all’ultimo posto,le Commissioni non si eleggono, incontro PDL PD senza un risultato; utile, anche questo, ad allungare i tempi fino alla data fissata per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
    Elezione, che sarà il primo atto del Parlamento.
    E nel frattempo? L’assurdo: niente!
    PDL da una parte e 5S dall’altra spingono.
    I primi, per formare ora il governo e avere poi, da insediati, le mani libere per la scelta del Presidente, magari a sorpresa, pure con l'aiuto di "qualcuno", e al di sopra di ogni possibile accordo stretto con la contro parte.
    I secondi, per avviare nell’immediato le attività parlamentari, al fine di attaccare fin da subito e dare il via alla fase due, distruttiva, come da copione, di tutte le vecchie istituzioni, a mazzate continue, “proposta dopo proposta”.
    Bersani, poveraccio, con un mandato solo esplorativo, per come sono andate le cose fino ad oggi, non può fare altro che ritardare egli stesso, e aspettare lo svolgersi degli eventi....per avere, dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, quasi sicuramente, purché non ci sia un passaggio a Letta (Renzi esluso), l’incarico pieno che gli consentirà, finalmente, di fare un governo anche di minoranza.
    E il Presidente della Repubblica chi sarà?
    Nomi blindati al momento. Si sussurrano: Emma Bonino, la Cancellieri, no Prodi ( meno male!), Amato, Letta1°, lo stesso Grasso.
    Personalmente sono per la Bonino.
    Ha tutti i requisiti richiesti: dalla lunga esperienza politica, alle conquiste civili per la difesa dei diritti umani, alle cariche rivestite con grande riconoscimento da parte di tutti, anche nel mondo, una personalità autorevole rappresentativa di tutte le parti.
    Non ci resta che incrociare le dita.
    Auguri Italia!

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  13. "Gli altri partiti, quelli che hanno a cuore le istituzioni, che rappresentano la Politica e non la protesta e basta. Che sono democratici e partecipativi. I partiti veri, non i movimenti raffazzonati: PD e PDL in primis non vogliono le Commissioni insediate e operative. No, non le vogliono. Bisogna prima fare il nuovo governo, altrimenti non si possono spartire presidenze, vice presidenze, segretari e via dicendo."
    Questo è il motivo per cui mi piace scrive qui, caro Direttore, nessun schieramento, attacchi costruttivi a chi sbaglia, anche se si è sostenuto, anzi più in maniera più forte se così è stato.
    Senza inciuci o giudizi apriori perché fa parte di ultro schieramento, anche se poi dice la stessa cosa!
    Questa, signori, è la democrazia

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  14. Concordo pienamente con il Direttore Gattuso.
    Il Parlamento è il vero "sovrano" (sia pure per delega del popolo elettore) della Repubblica Italiana. Vale a dire che non prende (e non deve prenderli) ordini da nessuno, semmai lid à a tutti gli altri organi ed istituzioni dello Stato. La costituzione va applicata alla lettera (perchè dichiarativa), non interpretata.
    Pertanto fa bene il M5S a chiedere da subito (dopo il risultato del 24 febbraio u.s.) l'elezione delle commissioni parlamentari e l'avvio immediato della potestà legislativa, magari con leggi snelle (anche di un solo articolo o poco più) per rispondere alle emergenze vitali (addirittura letali) del paese.
    I suicidi aumentano ogni giorno. Sicuramente sono di più di quelli riportati dai media (che li censurano fino a quando non possono farne a meno. Si mangia 3 volte al giorno. Non possiamo dire agli indigenti aspettate per 2 mesi il nuovo Presidente ed il nuovo governo.
    Oggi i partiti (tutti), che sono stragrande maggioranza (72%), "ballano" sulle bare dei morti per fame e disperazione. Solo M5S e SEL (minoranza del 28%) si oppongono.
    Tutto il resto è "noia".
    Il problema oggi, ritengo, è che si è palesata con il massimo ed inedito risultato elettorale la violenza "dittatoriale" della partitocrazia, degradata a tal punto che vede i partiti "cannibalizzarsi" tra di loro. M5S (con SEL) sono solo il disgusto e la protesta degli elettori indignati verso i partiti "zombie" e "vampiri".
    I dirigenti di queste due stupide "corazzate" (PD e PDL) sanno di essere alla fine, ma cercano di sopravvivere almeno altri 5 anni "pretendendo" (loro si) di "estorcere" il consenso del M5S di cui hanno estremo bisogno per non "sputtanarsi" definitivamente oltre la decenza. Sono "mostri cancrenosi" che per sopravvivere ricattano tutti su tutto : o ancora noi o muoia Sansone con tutti i filistei.
    Ma vadano a farsi "fottere". Hanno il 73% dei voti, cioè la stragrande maggioranza, hanno appoggiato per 1 anno il governo tecnico Monti, e fingono di non avere la maggioranza assoluta della metà + 1 perchè i grillini gli dicono "NO".
    Profezia personale. Il 18 aprile (tra 8 giorni) molto probabilmente avremo il nuovo Presidente della Repubblica. A fine aprile il nuovo governo con la maggioranza del tipo "Congresso di Vienna 1815" (della serie tutti insieme contro il "veleno" dell'illuminismo).
    Chi vivrà, vedrà.
    Mi scuso per la crudezza dei termini usati, ma quando ci vuole, ci vuole.

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    1. Grazie di questo commento così forte, specialmente nelle righe, vivaddio, della conclusione.
      Un augurio il mio: un governo illuminista "illuminato", nello spirito nuovo di un cambiamento radicale.... "grillini grazie".
      Io ci spero, anche se il tragitto è selciato di spuntoni e ha bisogno di qualcuno che faccia da traghettatore, pure a sue spese: Bersani lo sa benissimo!
      Non si può più fare un governo "ammucchiata", e i grillini, ne sono sicura ( lo hanno esplicitamente "promesso" all'apprensivo Napolitano) ci metteranno della buona per impedirlo.
      A modo loro: benissimo.
      Il processo di cambiamento è ormai irrefrenabile, indietro non si torna. I grillini sono il domani, vinceranno le loro idee di pulizia e di ribaltamento di un sistema che ha schifo-esso stesso- di se stesso, da qualunque parte lo si voglia guardare.....
      Bersani e la sua linea, così ferma nel tempo, faranno la loro parte....verso il nuovo (questo mi tiene dentro il mio partito), e i grillini "lo sanno", e sotto sotto sostengono il buon combattente, per lo meno con atto di simpatia: per un poveraccio, lo ripeto, che ce la sta mettendo tutta per uscire in qualche modo dal pantano.
      Questo non è certo ancora il nuovo, ma aprirà al nuovo.
      Voglio sperare, ho bisogno di sperare.

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    2. La speranza è lo stato d'animo di chi è fiducioso negli avvenimenti futuri di cui non conosce i contorni precisi e le esatte possibilità di riuscita.
      Io dico che è sempre un rischio.
      Non per scoraggiare Fausta, ci mancherebbe altro, ma vorrei citare qualche frase, appunto sulla speranza:
      La speranza è buona come prima colazione, ma è una pessima cena. (F. Bacone)
      La speranza è la più grande falsificatrice della verità.(Baltasar Gracián)
      La speranza non è che un ciarlatano che c'inganna senza posa. (Nicolas Chamfort).

      Non voglio, comunque, lasciare con l'amaro in bocca, e dunque cito anche questa:

      Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. (E. Vedder)

      Qualcuno potrebbe chiedersi a che pro tutto questo mio girarci attorno?
      Perchè sperare che i politici possano cambiare in meglio, dopo che hanno dato di sè le prove che sappiamo, è come sperare che l'aceto diventi nuovamente vino. Tutt'al più possiamo e dobbiamo fare gli auspici che qualcosa di buono possa scaturire questa situazione politica inaccettabile.

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    3. Lo so, sperare e auspicare sono due verbi dai significati significati vicini tra loro, diciamo che dobbiamo augurarci che qualcosa di buono...ecc. Un augurio è come il saluto, non si nega a nessuno.

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    4. Non posso che ringraziare chi, con tanta simpatia, mi richiama a riconsiderare un po' le cose entro i margini di una più sana "decenza" del sentire.
      Freno di soccorso, argine ad un imperativo morale colpevole di mentire quando non si vede più strada.
      Gioco perverso della fantasia, camuffata da speranza?
      Il contorcersi di figure su uno sfondo di dolore; e che sanno di essere perdenti? Al limite del bluff...pur di non rinunciare?
      Per me è facile cascarci.
      Sperare e auspicare, alla fine, forse, sono esse stesse ben altro.
      Per ora, in questa situazione al limite di ogni cosa, mi è difficile raccogliere i fili, né so ritrovare le coordinate: tra incertezza e passione.
      Mi auguro la buona sorpresa; spero in una resa senza condizioni.
      Che bello questo tuo scritto!.....E belle le citazioni!

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  15. Sono pienamente d’accordo con Enzo Costanzo. In Parlamento ci sono prassi e regolamenti che vanno rispettati. Le Commissioni Parlamentari Permanenti hanno bisogno, per andare avanti dei pareri del Governo, delle relazioni di maggioranza e di minoranza, quindi se non c’è un governo in carica, non è possibile costituirle.
    Mi sembra logica la posizione dei Presidenti delle Camere presa ieri sera: il Parlamento non è un posto dove si recitano i monologhi, ma è luogo di discussione fra tutti. Grillo, con questa azione, sta bloccando il Parlamento.
    A me sembra questa richiesta, invece, un capriccio per fare esercitare i novelli parlamentari grillini nel gioco di fare le leggi.
    Gli italiani non hanno bisogno di chi vuole giocare a fare le leggi, ma hanno bisogno di leggi vere e nuove con le quali si possa rimettere in moto l’economia, e debbono sapere altresì, che se si sono persi quaranta giorni di tempo la colpa non è dl PD, ma è tutta colpa del M5S che non ha voluto farsi carico dei problemi reali degli italiani.
    Penso, altresì, che se vuole inaugurare un metodo nuovo :lo streaming, questo debba servire per tutte le discussioni e non solamente quando convenga a Grillo, o come ha fatto in un intervista ieri sera, che minaccia rivoluzioni del tipo di quelle tempo viste tempo fa in Egitto.
    Credo che lo stesso non abbia ancora capito che, se continuerà ancora così, perderà il successo ottenuto e, ciò che è grave, sarà lo sfascio del suo movimento. Cosa che certamente io non auspico ma se continua con questi errori Grillo prima o poi sfascerà il Movimento.

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  16. A parer mio il direttore ha ragione nel sostenere la tesi del M5S sull’immediato insediamento delle commissioni. Almeno per far fronte alle esigenze più urgenti. Certo, qualcuno dice che è troppo tardi, perché mancano pochi giorni alla fine del mandato del Presidente della Repubblica. Ma le elezioni sono state due mesi fa. E sin da subito si è capito che il governo avrebbe avuto problemi a nascere. Allora vista l’assenza di una maggioranza, formando le commissioni si poteva quanto meno lavorare sulla riforma elettorale. Cambiarla e, eventualmente, ritornare alle urne con la certezza di un risultato più chiaro.
    In questo modo invece a cosa assistiamo. A un nuovo governo che non si forma, a 945 parlamentari pagati per non fare niente, alla richiesta della saggezza di 10 saggi, alle discussioni inutili tra Bersani e Berlusconi, mentre il paese è allo sfascio totale.

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  17. 1) trovo un errore il non insediamento delle Commissioni; esse non sono minimamente legate alla formazione di un Governo (che NON è responsabile dell'attività legislativa, nonostante la prassi degli ultimi decenni)
    2) temo che il Governo sia l'alibi del vero problema: capire chi è maggioranza e chi è opposizione in modo da attribuire il peso ai vari partiti nelle commissioni; questo però non è un problema da poco, nel senso che i rapporti di forza sono comunque importanti per il funzionamento delle Commissioni; ma dato che questa confusione in questo momento appartiene all'intero Parlamento, io non l'avrei considerata un limite ed avrei comunque dato vita alle stesse
    3) se fossi stato Napolitano, dopo l'esito dell'incarico esplorativo a Bersani, avrei dato un solo contributo alla soluzione dello stallo: mi sarei dimesso. ed avrei lasciato risolvere i problemi relativi alla singolare composizione dell'attuale parlamento senza maggioranze ad un Presidente frutto proprio dell'accordo di questo Parlamento anomalo e non al Presidente eletto coi numeri di due legislature fa.

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  18. Vorrei intervenire sul pezzo delle Commissioni .. parlamentari ... l'ho fatto stamane ma avrò sbagliato tasto ed è sparito tutto .. provo a ricordare il concetto portante ..!. l'ultima dichiarazione in proposito è dell'ex Presidente del Senato ,,., che ricorda la famosa questione della prassi consolidata nel tempo e cioè che prima si attende la formazione del Governo e poi si procede alla nomina delle Commissioni permanenti e successivamente alla elezione degli uffici di Presidenza, con l'elezione dei Presidenti di alcune assegnati alle Opposizioni , un esempio per tutti .. la Commissione di Vigilanza sui Servizi Segreti che per prassi è assegnata all'Opposizione e in atto è detenuta in prorogatio dall'on.le D'Alema , ma non solo si ritiene che problemi di doppi incarichi possano assorbire le Giunte provvissorie delle elezioni . Fin quì la questione della prassi parlamentare ... che in certi Paesi come l'Inghilterra vale in modo ferreo , ma in Parlamento oggi la questione è tornata ad essere dibattuta nei gruppi parlamentari e in transatlantico e i giornalisti hanno raccolto la voce di alcuni deputati PD e PDL , favorevoli alla attivazione da subito delle Commissioni parlamentari ... discutendone anche con i rispettivi Capo gruppo , che .. invece si erano espressi diversamente al Senato dalla Canera ... più possibilista .. Che cosa ne penso io? , Giunti a 45 giorni dalle elezioni , di fronte alla situazione di eccezionalità .. mai presentattasi prima d'ora .. occorre essere più flessibili del solito ed adeguarsi di conseguenza , è giusto che il singolo parlamentare che voglia fare il suo dovere di rappresentante del popolo e portare il contributo all'emergenza della vita nazionale , nella Commissione competente a vagliare i singoli Disegni di Legge di iniziativa parlamentare o non ... lo possa fare , con tutti i crismi dell'ufficialità ..e non solo , non sarà un lavoro inutile , perchè il subentrante Governo ,che si formerà a pochi giorni dall'elezione del nuovo Capo dello Stato , . potrà assumere i singoli DDL , farli propri o arricchirli ..!

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    1. La prossima volta scriviti il commento in un file microsoft office Word e lo metti in politicaprima col copia incolla.

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  19. La posizione espressa dal direttore nel suo “provocoso” (mio estemporaneo neologismo per non dire provocante, che potrebbe essere male interpretato) articolo è chiarissima. Il governo c’è, NON è stato mai sfiduciato dal parlamento, il parlamento nuovo di zecca c’è anche lui, allora che si aspetta per fare le Commissioni e cominciare a lavorare da subito cercando di cominciare a risolvere i problemi del Paese? Va da sé che questa posizione è opinabile e soggetta ad approvazioni ma anche a critiche. Io personalmente penso che Gattuso abbia ragione, infatti, pur riconoscendo che la prassi usata finora ha giustificazione nel dettato Costituzionale che prevede come nella composizione delle Commissioni debbano rispettarsi le proporzioni che sono presenti nelle Camere a seguito delle elezioni, ritengo che la paradossale situazione venutasi a creare con il rifiuto di Bersani di fare il governo col PDL, nonostante l’estremo bisogno del Paese di avere appunto un esecutivo forte e in grado di assumere decisioni importanti per la sua stessa vita, situazione mai verificatasi in precedenza, richieda soluzioni rapide e anche non convenzionali, come quella richiesta da grillini e sel sulle Commissioni , di cui ci stiamo occupando in questa sede. E’ singolare come in situazioni del genere le opinioni di ognuno di noi siano suggerite e fatte proprie dalle convinzioni politiche. Ad esempio, non avrei avuto dubbi su un eventuale commento di Filippo Ales (non me ne voglia l’amico Filippo, persona seria, per bene e dalle idee chiarissime e rispettabilissime) nel dare la colpa di tutto al movimento 5 stelle e nel ribadire che il PD non ha alcuna colpa di questa situazione. Non ci possiamo fare niente, le nostre idee sono figlie delle nostre convinzioni politiche. Leggendo il commento dell’amico Pasquale Nevone, col quale concordo totalmente, devo compiacermi con lo stesso in quanto, dopo i suoi endorsement pre elettorali in favore del PD, dopo un lunghissimo dibattito con me nel quale io accusavo il PD di tutto e lui continuava pazientemente a spiegarmi che non era come dicevo io, dopo aver constatato gli ultimi sviluppi della politica italiana, FINALMENTE ha mollato questo sinistro partito, dicendo che si tratta di una stupida corazzata, che balla sulle bare dei morti per fame e disperazione, che è un mostro cancrenoso che per sopravvivere ricatta tutti su tutto. Ovviamente tutti questi “apprezzamenti” vengono attribuiti, da Pasquale, ugualmente al PDL, ma mi sta bene. Pasquale, stai dando prova di grande onestà intellettuale, merce rara in questi tempi grigi nei quali spesso le idee dipendono dalla convenienza.
    Come finirà? Rimando il lettore alle ultime righe del commento di Pasquale Nevone.
    Un augurio sincero che l’Italia abbia presto un governo forte, efficiente, che ci tolga nei limiti del possibile qualche tassa particolarmente esosa e odiosa (non faccio nomi, solo il cognome : l’IMU), che dia risorse alle piccole e medie imprese e che dia l’aiuto necessario affinchè non ci siano più suicidi per motivi economici. Chiedo molto?

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  20. La questioni delle Commissioni parlamentari è diventata una di quelle vicende grottesche di questo nostro strano Paese. E, se non fosse vero, sarebbe pure da non crederci.
    Praticamente il Parlamento non è in grado di legiferare perché non sono state insediate le Commissioni permanenti. Lo stallo è determinato dalle posizioni dei partiti, tutti tranne SEL e M5S.
    Le motivazioni: non c’è ancora un nuovo governo e, di conseguenza, non c’è la formalizzazione di una maggioranza e quindi di una minoranza. E tutto questo sulla base di prassi parlamentari.
    Se poi, il Paese arranca, soffre, le famiglie sono in grande difficoltà, le imprese chiudono a raffica, e via dicendo, poco importa. La prassi è prassi. E in questo c’è un coro quasi unanime. Al punto che i parlamentari pentastellati non riescono neppure ad utilizzare gli spazi delle commissioni. Non si può accedere fin quando non saranno insediate formalmente.
    E quindi scatta la protesta sotto forma di una “occupazione” delle poltrone di Camera e Senato nelle ore dopo le sedute ufficiali e fino alla mezzanotte. Un fatto inusuale che ha fatto storcere il muso a molti benpensanti.
    Personalmente credo di non dovere ancora sottolineare il mio pensiero. Mi pare superfluo. Come mi pare veramente incredibile il conformismo di molti, l’assoluto menefreghismo di tanti politici, l’assenza di voci fuori dal coro. E le attività parlamentari si trasferiscono quotidianamente nei salotti televisivi. Una indecenza, mentre gli italiani aspettano.

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    1. Io penso che, non è esatto dire assoluto menefreghismo di tanti politici. Perché forse non è così, anzi è l’esatto contrario.
      Infatti costituendo le Commissioni parlamentari si deve costituire la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Per cui a qualche vecchio politico di nostra conoscenza interessa creare un buon equilibrio tra le vecchie forze politiche, in modo da arrivare ad una maggioranza, per poter controllare le commissioni.
      Altro che bene del Paese. Spero, che questi giovani politici continuano nella loro battaglia, sempre e con più forza, per il bene di tutti.


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  21. Condivido l' intervento di Salvo Geraci;a prima vista sembrerebbe assurdo non permettere alle Commissioni di insediarsi, ma se ci pensiamo bene le Commissioni hanno una dialettica che non può prescindere da quello che sarà il rapporto maggioranza/opposizione, o meglio potrebbe prescindere ai fini di un lavoro di tipo "embrionale", quasi da discussione accademica. E comunque l' attesa, che mi auguro veramente sarà di pochi giorni per la formazione del Governo, non è così lontana da giustificare un' accelerazione. Anche perché i provvedimenti più urgenti il Governo li varerà per Decreto, il quale dovrà poi essere ratificato dal Parlamento.

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  22. Davvero difficile analizzare l'attuale situazione politica che sta attraversando il paese, un parlamento composto da tre minoranze dove ognuna si considera più importante delle altre due prova a formare una qualche forma di governo ma non ci riesce anzi sa benissimo che non è possibile.
    Tornando all'orgomento principale (fare o non fare le commissioni) credo sia un argomento secondario in quanto ciò che urge, e la gente vuole vedere, sia la formazione di un governo che affronti subito il momento drammatico che sta attraversando il paese.
    Personalmente subito dopo le elezioni avevo puntato (e sperato anchè) un'alleanza tra M5S e PD ma Grillo ha fatto quel che ha fatto puntando all'ispirazione di arrivare un giorno al 100% dei consensi degli italiani (qui o è pazzo o non conosce gli italiani!!!.
    Realisticamente non c'è un altro modo per andare avanti, dobbiamo solo prenderne atto che bisogna tornare alle urne e sperare che esca una qualche forma di maggioranza che mandi avanti la baracca.

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