di Giangiuseppe Gattuso - “Personalmente non sono affatto tranquilla”. Ho preso a prestito le parole di Fausta Fabri, preziosa autrice di PoliticaPrima, per esprimere il mio stato d’animo.
Non sono affatto tranquillo. All’indomani del discorso al Parlamento di Giorgio Napolitano, successore di se stesso. Applausi, come il titolo della canzone del 1968 dei Camaleonti, per trentuno volte, a scena aperta. Ad ogni sferzata, ad ogni sottolineatura sulle malefatte, ad ogni minaccia di punizioni, un applauso da spellarsi le mani. Tutti. O quasi tutti. Al punto che Napolitano, sfinito, ha ritenuto di sottolineare: “non induca questo vostro applauso all’autoindulgenza”. Che dire di più.
Non hanno applaudito, con grande dignità, i ragazzi del Movimento 5 Stelle. E come dice Pasquale Nevone, altro autore, “in verità la cosa più consona e logica sarebbe stata che solo il M5S avrebbe avuto ragione e titolo per applaudire il capo dello Stato, mentre tutti gli altri se ne dovevano stare in piedi, zitti e con mani conserte”. Ma questo è il Paese e il Parlamento dei paradossi. Uno spaccato di questa Italia ancora vittima di un sistema partitocratico fatiscente ma “imperante” che ha chiesto e supplicato l’intervento del salvatore della patria. Ovviamente in nome del bene del Paese. E Giorgio Napolitano non ha saputo o voluto resistere. Comprensibile e forse necessario.
Una splendida vittoria per Silvio Berlusconi e i suoi seguaci. Un ritorno sulla scena da trionfatore. Interviste a destra e a manca. Scudisciate ai comunisti, sempre gli stessi, e ai grillini. Ignoranti, analfabeti della democrazia e burattini guidati da uno squilibrato. Delicato, come suo solito.
E la stampa, i grandi opinionisti su tutte le TV a profferire complimenti a Napolitano e a tutta la politica quella seria, che sa risolvere i problemi e, con un colpo di reni, risorgere dalle ceneri. E Grillo sconfitto, per la felicità di molti. Insomma un grande giorno per loro. Per la nomenclatura. Per tutti quelli che hanno pervicacemente generato questa gravissima situazione e adesso si alzano a difensori della patria. Unici capaci di attuare ciò che non avevano voluto fare quando avrebbero potuto. Avendone tempo e numeri.
E, diciamocelo, Napolitano è lo stesso Presidente della Repubblica che ha “avallato” per lunghi sette anni quanto fatto e non fatto da questi signori che ieri lo hanno applaudito. Con masochismo gaudente. Ma ne hanno motivo. Adesso “gestiranno” la situazione, determineranno le scelte, garantiranno posizioni, avranno il tempo per cambiare la legge elettorale al meglio. Per loro.
In un attimo tutto è stato risolto. Una fretta incredibile che poche altre volte nella storia delle elezioni dei presidenti della repubblica si è verificata. Solamente De Nicola, Cossiga e Ciampi furono eletti al 1° scrutinio. Mentre il Presidente Leone fu eletto al 23° scrutinio, Saragat al 21°, e al 16° Pertini, il più amato dagli italiani. Non si capisce perché non si poteva insistere su un nome di quelli proposti e bruciati al primo colpo. O, ancora meglio, provare a votare Stefano Rodotà.
Insomma non c’è da essere allegri. Anche gli ottimisti per natura come me cominciano a nutrire preoccupazione, forse anche qualche paura. Una consapevole e ragionata visone delle cose. Che non lascia intravedere futuri luminosi. Che ha attutito l’entusiasmo per il tanto agognato cambiamento che sembrava a portata di mano.
Adesso aspettiamo il governo. La soluzione di tutti i problemi. E sarà bello ascoltare dalla voce del Presidente il nome del nuovo Premier e poi leggere i nomi dei ministri e sottosegretari. Chissà che sorprese.
Giangiuseppe Gattuso
23 aprile 2013
Almeno questa volta su una piccola cosa sono in sintonia con Giangiuseppe,non siamo affatto felici per quello che è successo,per come è successo e per quello che succederà.
RispondiEliminaPer il resto,almeno da parte mia solo un grande rammarico.
Per 50 giorni Bersani ha inseguito e corteggiato Grillo in ogni modo,si è fatto anche ''sputare'' in faccia nell'incontro con i 5 stelle in diretta da due tizi che non ricordo neppure come si chiamino,lo scriverò dopo,comunque si è giocato tutto,anche la sua personale storia politica,sappiamo tutti come è andata.
Adesso cosa dire?
Te lo dico subito,meno male che esiste Napolitano,perchè ci saremmo schiantati la testa contro un muro di cemento.
Ma non i partiti si sarebbero schiantati,e neppure i farabutti che li guidano e che li compongono,noi ci saremmo schiantati ,noi e i figli ed i nipoti per chi ne ha o ne avra'.
E ti assicuro caro Direttore che la mia amarezza non è minore della tua.
Mi pare che l’articolo del direttore esprima una sostanziale delusione e un mal di pancia non suscettibile di rimedi per come stia evolvendo la situazione politica. Occorre armarsi di pazienza quando le cose non vanno per il verso che ognuno di noi vorrebbe. Io mi chiedo a fronte di questo stato d’animo, che non è esclusività del direttore, ma della comunità tutta di Politica Prima tranne qualche eccezione, se non si sia fatto troppo affidamento nello spessore politico del Movimento Cinque Stelle e nelle capacità persuasorie dell’ormai ex segretario del PD, oppure nella capacità del PD di essere un partito omogeneo e veramente riformatore, come loro dicono di essere. Queste aspettative, diciamolo subito, poggiavano, è vero, sull’alea determinata dagli umori di Grillo e Casaleggio, ma soprattutto sui desideri personali circa un cambiamento e un rinnovamento della politica soprattutto finalizzato all'emarginazione del PDL. Siccome il mondo non va mai come vogliamo noi, di fronte a quello che è successo dal giorno delle elezioni ad oggi sembra sia sopravvenuto un malessere e un rifiuto ad accettare che non ci sia stato il cambiamento, che la politica non si sia rinnovata, che la sinistra sia franata sulle sue stesse fondamenta. In realtà, per un marito scoprire il tradimento della moglie è sempre traumatico, come lo è per uno il cui cuore batte piuttosto a sinistra anziché no scoprire che il partito del cuore, o comunque quello votato meno di due mesi fa improvvisamente si riveli un covo di traditori, una specie di Cronos che divora i propri figli, un’accozzaglia di politici che tutti messi insieme non valgono un dito del piede sinistro di gente come Berlinguer, Togliatti, o guardando altrove come Moro o Andreotti, tanto per fare qualche nome. Capisco lo scoramento e il rifugio nell’ironia, ma proprio in questi momenti occorre avere gli occhi bene aperti ed essere lucidi. Il PD, oltre ad essere una comunità non omogenea di gente rissosa e in cui ognuno sospetta dell’altro, si è dimostrato anche un partito dalla codardia assoluta, non avendo saputo fare l’unica scelta possibile stante l’irrigidimento dei 5 stelle nel non voler fare il governo con Bersani, cioè quella di fare il governo detto delle larghe intese,. temendo una disaffezione del loro elettorato. Le cose poi sono consequenziali, e io credo che, alla fine, il PD, dopo aver distrutto due notevoli candidature alla Presidenza della repubblica, abbia lasciato, con sollievo, che il lavoro sporco lo facesse Napolitano, il “nuovo” presidente. E allora, anche con il maldipancia, che si faccia questo governo e anche subito!!!
RispondiEliminaA proposito della “splendida” vittoria di Berlusconi di cui parla il direttore, io dico che non è esattamente così. Berlusconi, dopo i risultati elettorali, giusto il tempo di elaborare la situazione, è sempre rimasto fermo al suo posto, non si è spostato di un millimetro, praticamente una certezza, nel bene per i suoi seguaci, nel male per tutti gli altri. La sua cosiddetta vittoria non è altri che la sconfitta degli altri e i sondaggi che proprio oggi hanno portato il PDL a valere da solo quanto tutta la coalizione di sinistra, e la coalizione di Berlusconi a dieci punti di vantaggio sul PD e SOCI è il riconoscimento di un elettorato che, piaccia o non piaccia, ha ritrovato il suo punto di riferimento.
E non parlo in questa occasione, per carità di patria, di Grillo e del suo movimento. Magari in un'altra occasione.
La miopia, anzi cecità di Grillo ha distrutto un sogno! Con il suo comportamento bislacco ha ottenuto 2 risultati: 1) Resuscitare berlusconi già morto 2) uccidere bersani ed il PD. Complimenti Grillo! Torna a fare il cabaret che a noi vien da piangere! Ma che politica del ca...è la tua? Ti abbiamo votato e ci hai offeso dicendoci che se volevamo l'accordo con bersani avevamo sbagliato. Perciò in friuli quelli che la pensano come me, non ti hanno votato o non sono andati a votare e la tua nebulosa si è liquefatta! Bravo testa di ca...avevi un umile e debolissimo Bersani che ti ha implorato per 50 giorni, si è fatto umiliare da due deficienti come crimi e lombardi, avresti potuto ottenere ciò che volevi ora e subito...ma tu da vero testa di minchia non hai capito nulla! Ti ubriachi di slogan, gridi sempre più forte, fai sparate e coglionate, come l'invasione tedesca, sai che ti dico beppe grillo vaffanculo! Meglio un bersani morto, anche un renzi bollito, che un grillo vivo!
RispondiEliminaCome dice Volpe, in questo blog succedono cose strane, come, ad esempio, il fatto che io sia totalmente d'accordo con quello che scrive Vullo.
EliminaMi compiaccio che finalmente l'amico Pino sia arrivato a quelle conclusioni cui qualche altro era arrivato già da tempo. Ma come si dice...meglio tardi che mai.
Io ancora non ho capito tutti i molti, troppi "endorsement" che sono stati fatti in questo blog, a favore di Grillo, anche se dettati da speranze di cambiamento.
Grazie, esimio direttore, per avermi citato in apertura d'articolo. Il rossore s'impone, pudica donzella del Pepe!
RispondiEliminaUn articolo bellissimo, una riproduzione fedele di quanto è accaduto, viva di sé.
Entro in argomento.
Quello che mi ha indignato di più di quanto è accaduto in quell'emiciclo della vergogna, tutti in piedi, esultanti in un applauso manicomiale di massa, cosa incomprensibile anche per un psico-filosofo, è stato il tono di rimprovero, sfrenato, battente a tutta bacchetta, di Napolitano.
E' il Parlamento che ti ha rieletto alla più alta carica dello Stato. Come puoi ora permetterti, per quanto scaduti in dignità, di trattare questi rappresentanti del popolo, alla stregua di deficienti, incapaci di assolvere al loro compito, incuranti del copione?
Non pensi che il tuo modo di fare possa influenzare negativamente l'opinione pubblica?
Ma no, che c'entra, tutto calcolato, tutto misurato.
Uno scroscio d'applausi scarica la tensione, alleggerisce la colpa, assolve!
Tutto ora è tornato al suo posto, l'ordine ristabilito, le cravatte riannodate con cura.
Si ricomincia.
L'Europa esulta, lo spread scende, Berlusconi si prepara al salto finale, la presidenza della repubblica.
Il governo si farà, sarà un governo bravo, obbediente, Europa a tutto tondo, banche alla mano.
Amato o Letta? Che importa, il più è fatto! "I nostri giochi sono finiti....".
Il resto è solo conclusione di atti dovuti, non richiedono più alcuna fatica d'impegno serio. Si va!
E no, non è così semplice, signor Presidente: la luna lassù nel cielo non è calata dietro il monte.
I sogni restano, vivi, presenti, pieni di una speranza che nessuno potrà più spegnere.
Lì, seduti al centro dell'aula, ingombranti con il loro silenzio, composti, nessun applauso, in uno scatto d'orgoglio, i cittadini, i soli....
Non toccateli, le loro anime sono integre, sono il futuro, la speranza di un futuro.
Il nuovo che avanza, tra tanta vergogna, in assetto di guerra, pronti all'attacco.
Vergognatevi, voi, esultanti servitori del nulla, indegni della carica che ricoprite, così ben remunerata, "resistenti" nel vostro assestamento di vecchio, di marcio, sudati di smodata ambizione.
Donzelle: termine gentile, usato, a suo tempo, dal Pepe, riguardo le autrici di PoliticaPrima. (Ancora mi scotta!)
EliminaDai Fausta, lo sai anche tu che per voi "donzelle" ho il massimo rispetto e simpatia!!!
EliminaLo so, lo so. Era un po'per scherzare. Sempre apprezzata la tua simpatia.
EliminaLa sintesi di Giangiuseppe Gattuso è esauriente.
RispondiEliminaOrmai tutto è compiuto. L’Italia è stata “normalizzata”. Pertanto è irrilevante perfino il nome del nuovo premier, perché chiunque sia sarà comunque una marionetta nelle mani del ristretto Direttorio “Berlusconi - Monti - D’Alema”, con Napolitano Gran Cerimoniere.
Rispetto e stimo Napolitano, ma ha sbagliato: non doveva accettare la rielezione, li doveva lasciare inchiodati davanti al Paese a cavare con le loro mani le castagne dal fuoco.
Rispetto e stimo Bersani, ma ha sbagliato: dopo le elezioni doveva farsi da parte subito come premier semplicemente perché “non aveva vinto”. Per il Quirinale, dopo le sconfitte su Marini e Prodi, doveva appoggiare Rodotà, cosa che gli avrebbe procurato la fiducia al governo PD-SEL-M5S a guida Enrico Letta perché Grillo aveva finalmente capito e detto chiaro che era ormai disponibile a ciò.
Apprezzo Grillo: ha avuto lucidità, ma alla fine ha esagerato in esuberanza.
Tutti questi errori hanno portato Berlusconi ad essere nuovamente il dominus della politica italiana per almeno i prossimi 2 anni. Uno squallido personaggio che ha perso le elezioni ed è screditato definitivamente all’estero e davanti alla stragrande maggioranza degli italiani. E’ aberrante e fuori dalla grazia di Dio.
No. Non finisce quà. Sono sicuro che questo “golpe” del vecchio contro il nuovo è talmente sbagliato che crollerà su stesso a breve con altrettanto clamore. Dopo questa nuova ed imminente implosione istituzionale avremo, per fortuna, i “giovani turchi” del PD, i giovani “renziani”, i giovani del M5S che pensioneranno Grillo se dovesse continuare a non scendere alla “realpolitik”.
Questa volta, caro Direttore, non concordo con quanto scrivi ed ancor di più da quanto scritto da Pasquale. Tranne che per gli applausi, del tutto fuori luogo, da chi doveva stare invece in religioso silenzio ad ascoltare e fare il mea culpa, invece di ridacchiare, dissento perché un Presidente della Repubblica, che prima avevamo applaudito per il coraggio dimostrato, oggi invece, ne diciamo peste e corna, fino “a nutrire preoccupazione, forse anche qualche paura. …. Che ha attutito l’entusiasmo per il tanto agognato cambiamento che sembrava a portata di mano”, come dici nel tuo articolo, non mi sta proprio bene.
RispondiEliminaMa che ha fatto di tanto grave questo ottantottenne signore che, richiamato in servizio a servire “la Patria” (con la P maiuscola) accetta?. Fa paura quest’uomo? Addirittura lo si accusa di golpe?. Tutto questo perché il P.D. non ha voluto subire, ancora, altre umiliazioni da parte del signor Grillo o perchè non ha votato Rodotà, come voleva la piazza.
Se è per questo, anche io preferivo Rodotà, ma fino a quando non è stato il nome acclamato dalla piazza. A me è la piazza …che fa paura, questo si, perché si comincia con le contestazioni a Franceschini, alla Finocchiaro, alla Bindi e poi non si sa dove si finisce. Non posso stimare e dare ragione a Grillo che dice prima che il Capo dello Stato lo rappresenta e poi diventa golpista.
Per fortuna nostra viviamo in uno stato democratico che ci garantisce un bene supremo, che è la libertà. E questa è una certezza che ci da proprio Giorgio Napoletano con la sua storia personale e politica. Voglio sottolineare che mi trovo d’accordo con quanto detto da Sergio Volpe. Ma ricordiamoci che Napolitano sarà una garanzia anche nei confronti di Berlusconi, come lo è stato finora e sarà un baluardo a guardia della nostra costituzione. E poi cosa avrebbe dovuto fare di più Bersani, dopo essersi fatto umiliare in diretta streaming, se sono stati proprio i grillini a non volere le riforme che proprio Bersani proponeva in un piatto d'argento?
E' facile scaricare le responsabilità, il difficile è portare avanti i problemi degli italiani. Sono questi che ci interessano di più.
Strano, ma concordo totalmente anche con Ales. Non sarà che stia diventando un pò troppo ecumenico?
EliminaIo te lo auguro, di cuore!
EliminaNel rilevare la lucidità del commento di Pepe, stavolta non è il solito difensore a tutti i costi del suo amato PDL, sull'attualità delle vicende susseguiti, e nel ritenere ridicole le bacchettate del capo dello Stato dinanzi ai grandi elettori ed in particolare ai partiti del PD e del PDL, che sono proiettati alla formazione di un nuovo governo di larghe intese, non resta che evidenziare con molto rammarico la fine di quel bipolarismo tanto sperato basato sul principio dell’alternanza della democrazia.
RispondiEliminaIl PD che ha portato avanti una campagna elettorale alternativo al Berlusconismo, già in maggioranza alla Camera dei Deputati, aveva il dovere di tenere in debita considerazione quel sinallagma rappresentato nel voto elettorale che doveva essere realizzato in maniera quanto più efficace possibile.
Oggi molti, a prescindere da Pepe e dallo smarrito Vullo, avrebbero avuto più fiducia sulla politica Italiana; ci saremmo tutti ritrovati dinanzi a quella politica vera che si interroga su se stessa nel chiedersi che cos’è la politica e a che cosa serve.
Winston Churchill diceva che “L'abilità politica è l'abilità di prevedere quello che accadrà domani, la prossima settimana, il prossimo mese e l'anno prossimo. E di essere così abili, più tardi, da spiegare perché non è accaduto”.
Abbiamo visto il disastro della politica Italiana di questi ultimi tempi e non vorrei che questi pigmei mestieranti della politica ci spiegassero qualche funesto evento che non farebbe bene al Paese.
Avere tradito il bipolarismo e quelle voci di rinnovamento che arrivavano come macigni per l’elezione di Stefano Rodata, che considero una pagina chiusa, ha dimostrato che il PD non è quello che molti avrebbero desiderato.
Un partito destinato ad essere marginale nello scenario politico futuro.
Quando un partito con la sua oligarchia sostituisce la tirannia con la democrazia apparente ha tradito non solo il suo elettorato ma l’anima della democrazia.
Purtroppo la nostra democrazia non ha coscienza di popolo e a forza di inciuci è destinata ad ammalarsi ancora di quanto non lo sia.
Jan Palac, interessato alla stagione riformista suo paese, chiamata Primavera di Praga, che il nostro capo dello Stato conosce meglio di tutti, in un suo appunto aveva scritto questo triste epilogo:
«Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy. Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà»
Nessuno in Italia farà un gesto cosi estremo e nessuna invasione tedesca arriverà in Italia ma mi domando quando avremo coscienza di popolo e quando i nostri Parlamentari ameranno la nostra Patria per il bene di tutti? Forse è tutta colpa di Grillo?
Se ho ben capito, tutte le colpe di Bersani e di Grillo, tutti gli errori di Napolitano, tutto tutto il fradiciume e lo schifo della politica italiana, sono riconducibili e riducibili ad una sola cosa, al fatto che direttamente o indirettamente abbiano portato Berlusconi ad essere nuovamente il dominus della politica italiana, per usare le parole di Pasquale.
RispondiEliminaSe ne deduce che togliendo questo "squallido" personaggio dalla scena politica, il clima diventerebbe sereno, la politica ne uscirebbe pulita come un indù esce dal sacro lavabo nel fiume Gange, lo spread, come qualcuno aveva già detto, scenderebbe di almeno 200 punti, improvvisamente si troverebbe lo slancio e l'energia giusta per fare ripartire il Paese, le imprese che hanno chiuso a causa della crisi...pardon, a causa della presenza di Berlusconi...riaprirebbero immediatamente e di conseguenza tutti i posti di lavoro persi verrebbero recuperati.
Se le cose stanno così, non mi spiego come ancora quest'uomo non sia stato messo in condizioni di non nuocere, non sia stato esiliato per il bene della nazione, non gli sia stato impedito di candidarsi, non sia stato imprigionato o magari, sempre per il bene della nazione, non sia stato condannato, facendo un'eccezione, alla pena capitale. Nè mi spiego come il Italia il popolo coglione e bue gli dia ancora tanti voti e come il suo partito dagli ultimi sondaggi risulta nuovamente il maggior partito italiano.
Che ci vogliamo fare, ogni giorno ha la sua pena; Berlusconi durante i suoi governi ha avuto prima Follini che giornalmente, istigato dall'allora presidente della Camera Casini, gli ha messo il bastone fra le ruote impedendo qualsiasi riforma e poi Fini, anche lui presidente della Camera, che ogni giorno gli ha fatto il "controcanto" e alla fine ne ha provocato, sebbene con un anno di ritardo, la fragorosa caduta. Per contro, Berlusconi è la pena odierna della politica italiana, o almeno di chi non lo può soffrire.
La cosa che avverto come più spiacevole tra tutte quelle avvenute e quelle "non avvenute" in questi due mesi, non riguarda la sfera pubblica, come potrebbe, a buon diritto, ritenersi.
RispondiEliminaAfferisce, riduttivamente e forse banalmente, la cosiddetta sfera privata.
Essa consiste nella delusione (forse il termine non è quello adatto e neppure esaustivo, ma è l'unico che, in questo momento, mi soccorre) per ciò che è avvenuto in questo 'blog'.
Certo; è possibile che io sia influenzato dalle mie disavventure personali, quindi - in ogni caso - va interpretato col "beneficio d'inventario".
La mia impressione - forte - è che sull'altare della passione politica (che pure - di norma - considero un valore), stavolta si siano usurati antichi legami.
E ciò mi appare segno di un'inversione della scala di qualità dei valori medesimi.
Qualcuno certamente obietterà.
Ma esistono (come dire altrimenti?) degli "indicatori" che possono essere pacificamente contestati verbalmente, ma che "coloro che sanno di esserne interessati, non possono non avvertirne le "risonanze" nel raccoglimento interiore del quale ciascuno di noi è capace.
I fatti, in questa sede, mi interessano poco. Tuttavia desidero sottolinearne un paio.
Nevone cade in contraddizione quando dice che - stando così le cose - abbiamo attratto su noi la disistima di tutta l'Europa.
Infatti (sempre egli, se ben ricordo) in altri "passi", afferma che finalmente in tal modo si è chiuso un "accordo sottinteso" tra enti ed istituzioni - soprattutto bancarie - del Continente.
Affinché la contraddizione appaia meno stridente, occorre allora prendere atto che - aldilà di Berlusconi - tutta l'Europa (e non solo il nostro Paese)vive una dimensione schizofrenica: da un lato "la gente", dall'altro, "i Poteri", che invece sarebbero ben felici della piega che hanno preso gli eventi: vedi 'spread'.
Concordo con Pepe quando dice - in risposta a chi adesso guarda a Berlusconi come "statista", nuovo diabolico Andreotti, spregiudicato "manovratore occulto" - che, in fondo, il Cavaliere, altro non ha fatto che rimanere prudentemente immobile, "come un giunco che si piega nell'attesa che passi la piena del fiume".
Poche parole (quelle che merita) per Grillo. Egli ha l'indubbio merito di aver rimosso le acque stagnanti e torbide della politica italiana; di contro ha il torto di non aver saputo farlo fino in fondo, e - ciò che è peggio - è che ciò sembra debba essere attribuibile quasi esclusivamente al riemergere in lui, di un "istrionico delirante guittismo".
Non mi si venga - poi - a dire della mancanza di delicatezza di Berlusconi quando l'appellativo più gentile che il comico gli ha indirizzato, è stato quello di psico-nano.
Non trarrò conclusioni. Le lascio alla ragionevolezza di ciascuno.
Per chi sa intendere (e qui sono tanti) invito soltanto (non ricordo chi ha richiamato Kronos - forse Fausta) a riflettere sul fatto che i Greci - che si intendevano del ragionare, anche di Politica - distinguevano tra due modalità di interpretazione del "tempo": Kronos (il suo "normale" fluire") e Kairos (direi: le "Singolarità" che lo rallentano, lo modificano, lo orientano).
Ecco: credo che quello che stiamo vivendo sia piuttosto Kairos che Kronos.
Nulla sfugge all'occhio del dio tuonante....
EliminaNon ricordo in che occasione, ma devo averne parlato.
Berlusconi:fermo nel kronos, "pronto" al kairos.
Curioso.La mia tesi in filosofia: Il problema del tempo in Husserl e Heidegger.
Quella in teologia: L'intervento del kairos nel giardino dell'Eden.
...Heidegger... bei ricordi... 'zeit und sein'... il "ci" dell'essere o 'da' del 'sein' ... il dasein...
EliminaCaro Salvo vedo che ti cimenti nel tedesco dei filosi tedeschi: " Zeit und sein", il tempo dell'essere. Con il tedesco mi inviti a nozze: Sein und haben( essere ed avere), sturm und drang. Gott mit uns. Arbeit macht frei. Deutschland uberalles ! Aufwiedersehen mein lieber Freund.
EliminaBene, quello che andava fatto è stato fatto,adesso si parte con una nuova storia,rimpianti,rammarici,e dietrologie vanno messe alle spalle.
RispondiEliminaIo con il realismo di cui sono capace,posso solo fare degli auspici.
Mi auguro che il governo che si farà,per quanto possibile,sia forte ed autorevole,capace di dialogare con i sindacati e con L'europa.
Vorrei che la maggioranza che sosterrà il governo sappia essere leale e che abbia il coraggio di dire la verità agli italiani,senza populismi e senza interessi di bottega immediati.
In sintesi vorrei un governo di legislatura, che avvii una vera fase costituente,un governo di pochi mesi o a tempo farebbe solo danni.
Caro Volpe sperare che si facciamo le riforme Istituzionali e che le risposte alla crisi economica possano ripartire dal ricompattamento dell’establishment colluso formato dalle stesse persone che hanno appoggiato il governo Monti è solo un’illusione.
RispondiEliminaL’alternativa alla restaurazione partitocratrica benedetta dal tardo ottuagenario d’apparato Giorgio Napolitano non era ripartire dalla sua rielezione ma semmai aprendo da parte del PD alla candidatura di Rodotà.
Era visibile ad occhio nudo che le prospettive successive alle elezioni di febbraio hanno determinato nei programmi PD-SEL e M5S una comunanza a sinistra, sia come istanza di equità quanto di ricorso al collettivo orientato ai beni comuni in alternativa a quella destra affaristica e populista guidata da Silvio Berlusconi, oggi ritornato alla ribalta della politica Italiano dettando la propria agenda.
Effettivamente, dice bene Sergio Volpe, con l'incarico a Enrico Letta, adesso si parte con una nuova storia. Dietrologie e rimpianti vanno lasciati alle spalle. E dobbiamo augurarci che questo nascente governo del Presidente Napolitano bis faccia ciò che è necessario per il bene del Paese.
RispondiEliminaL'importante, però, è non prenderci in giro. Finiamola di dare le colpe a Grillo, finiamola con lo sfottimento continuo dei parlamentari a 5 stelle, e smettiamolo ancora di dire e di pensare che questa ritrovata armonia tra PDL e PD sia un fatto incidentale. Una necessità dovuta al niet dei grillini alla fiducia a Bersani. Troppe cose non combaciavano, e lo sappiamo tutti molto bene, a cominciare dal finanziamento pubblico dei partiti. Il segretario del PD, appena dopo le elezioni, dopo avere constatato l'impossibilità di governare con i voti di Monti, ha tentato il tutto per tutto (esagerando) per strappare la fiducia ai grillini. Sappiamo come è andata e sappiamo pure che l’ipotesi Rodotà capo dello stato è stata bruciata scientificamente. Mi pare, quindi, ridicolo addossare alle fantasie, alle originalità e alle esagerazioni di Grillo le responsabilità dell’affettuoso accordo che si sta realizzando.
Adesso andiamo avanti. Valuteremo con serenità e senza pregiudizio le proposte e i provvedimenti del governo e le posizioni delle forze politiche. Non ci faremo influenzare dai cori mediatici dall’una e dall’altra parte. Abbiamo raggiunto e superato abbondantemente l’età dell’ingenuità e le esperienze di questi lunghi anni ci hanno dato gli strumenti per capire.
Torno l'ultima volta su Grillo,cosa che non farò più,ne faccio pubblica ammenda.
RispondiEliminaLa funzione di Grillo,positiva per certi versi.non è quella di governare niente e nessuno.
Hanno sbagliato quelli,io per primo che hanno creduto possibile questo.
Quando Bersani provava a coinvolgerlo,io pensavo facesse una cosa giusta,invece mi sbagliavo,e sbagliava Bersani.
Grillo non ha ne può avere cultura di governo,non ha neppure interesse a governare e principalmente non ha alcun tipo di progetto da realizzare.
questo non significa che non possa avere una certa utilità sulla scena politica.
Tutto questo doveva essere chiaro da subito, anzi da prima, invece abbiamo sbagliato a pensare a Grillo in termini governativi,e giustamente di questi errori non si può incolpare Grillo.
Adesso sarebbe bene guardare avanti,chi tifa per Grillo continui a farlo,è sempre passione politica positiva,ma se parliamo di coniugare l'ideale con il possibile ,allora occorre mettere i piedi per terra e lavorare laicamente.
Se poi qualcuno pensa che in Grillo ci sia la rivoluzione,a quel qualcuno vorrei dire che la rivoluzione si fa con le PALLE;CON LE ARMI;CON IL SANGUE E CON I MARTIRI.
Grillo è una novità magari simpatica,forse anche utile,ma lasciamo le rivoluzioni a chi ha i coglioni per farle o averle fatte.
A Nino Pepe.
RispondiEliminaHai ragione a dire che oggi, con il senno di poi, è facile vedere più chiaro e capire un po’ meglio che cosa è successo.
Riguardo a Napolitano, ribadisco la mia stima e l’unico appunto che gli faccio , e cioè essersi lasciato convincere alla rielezione. Li doveva lasciare nei guai da loro combinati. Così è come se il nonno avesse fatti i compiti dei figli e dei nipoti che , invece di studiare, litigano per il gusto di farlo.
A Bersani riconosco l’uscita dignitosa di scena. Il tempo sarà galantuomo con lui. Ieri alla Direzione del PD mi è piaciuto quando ha denunciato “l’anarchismo e la feudalizzazione del partito” che rende il partito “inutile per il Paes”. Dovremo rifletterci molto su questo giudizio reso a caldo, ma lucidissimo.
A Salvo Geraci.
La disistima dell’Europa per l’Italia politica ormai è consolidata danni: Ricordiamoci i sorrisi di Sarkozy e Merkell, la lettera di intenti firmata da Berlusconi a fine 2011 prima de3lle sue dimissioni. E ancora i titoli “l’Italia in mano a due Clown”, e il portavoce del governo tedesco “Italia in situazione atipica e difficile”.
Grillo è stato un grande sussulto di novità civile e politica. Ma non ha saputo gestire il suo grande, forse eccessivo, successo. Ormai è morto. Si estinguerà lentamente. Anzi, già adesso la sua creatura ha cominciato a divorarlo.
A Sergio Volpe e Gianni Gattuso
Sono d’accordo. A questo punto, con l’incarico ad Enrico Letta, è sterile fermarsi ancora ad analizzare cosa è successo o poteva accadere. Dobbiamo ripartire da questa pagina nuova. Grillo è stata una novità, ma l’enigma sul suo vero scopo non è mai stato chiarito e, penso, rimarrà tale. Ma a questo punto delle cose, è irrilevante continuare a parlarne. E’ una occasione perduta.
Sull’auspicio che il governo Enrico Letta duri tutta la legislatura, invece, non mi associo. Dio ce ne guardi. PD a braccetto con Berlusconi e Monti per 5 anni ? sarebbe un uncubo. Ma perfino lo stesso Napolitano ha parlato di un governo a tempo, certamente congruo, che faccia le cose più urgenti per poi tornare a votare con serenità e maggiore stabilità.
Concludo dicendo che secondo me, anzi, prevedo tempeste furibonde sul governo Letta, e non escludo un naufragio disastroso a breve. Ma le avete viste le facce vittoriose e supponenti, ed il fraseggio superbo e spavaldo di Berlusconi, Brunetta ed Alfano. Ma per carità. Che questa soluzione vada avanti solo quanto basta per disintossicarsi dal vele no ingerito e/o iniettato da troppi anche nel corpo sociale.
Ho ascoltato il discorso di Letta. Nonostante le sue rassicurazioni per noi gente comune e alle prese con le difficoltà quotidiane, non mi sento affatto sicura. Sono molto arrabbiata per via del NON accordo con il Mov.5 Stelle:"Abbiamo perso l'occasione di poter davvero cambiare la Storia di questo Paese!" Tuttavia bisogna rispettare le scelte di ognuno sebbene LORO sono stati votati da tante persone proprio per consentire il CAMBIAMENTO. Sono convinta che non era la persona di Bersani il Problema! Ma attendo pazientemente verifica delle mie opinioni. Letta d'altra parte ha dichiarato apertamente che non è detto che nasca un governo! Credo che Partiti e Movimenti, al momento, abbiano solo dimostrato la propria IMPOTENZA di fronte ad un crisi complessa. Sembra quasi che nessuno voglia farsene carico. Eppure TUTTI sono là a godere di un considerevole stipendio, compresi i parlamentari del Mov.5 Stelle. A noi poveri mortali non resta che essere spettatori preoccupati
RispondiEliminaCaro Volpe mi sorprende il tuo commento nel pensare che le rivoluzioni si fanno con le armi, con le palle e con i martiri.
RispondiEliminaIn Italiano nessuno pensa, almeno sino ad oggi di ribaltare il sistema democratico costituito, e tanto meno instaurare forme di governo al di fuori della democrazia simpatizzando partiti nazionalistici.
Nel passato più lontano le rivoluzioni in Italia sono appartenuti a quella ideologia che nella rivoluzione proletaria vedeva l’unica strada per abbattere il sistema liberale vigente antecedentemente la prima guerra mondiale e successivamente quel tragico regime fascista che stava dominando l’Italia e di cui Antonio Gramsci ne fu l’artefice.
Sorvolo dal terrorismo delle Brigate Rosse perché hanno avuto di più un primato terroristico che ideologico-politico nella falsa lotta del proletariato e per loro tutto il quadro della politica di allora era l’avversario da abbattere.
Quando ho citato qualche rivoluzionario ceco-slovacco non ho parlato di rivoluzioni armate ma semplicemente di ragazzi universitari che si sono immolati per la libertà.
Pertanto, sia che parliamo del sig. Grillo che altri che verrebbero considerati rivoluzionari, occorre discernere nei contenuti sostanziali ogni attività politica.
Grillo non è un rivoluzionario ha semplicemente agli Italiani riaprire gli occhi.
Forse sarebbe meglio da parte mia al fine di evitare equivoci parlare di defenestrazione istituzionale per non dare adito a fraintendimenti rivoluzionari inesistenti.
Al riguardo sarebbe opportuno rivedere la storia del Partito Comunista Cinese quando nel 1966 Mao Zedong, con la rivoluzione culturale ha frenato l'ondata controriformista promossa in seno al partito principalmente da Deng Xiaoping e Liu Shaoqi, per ripristinare l'applicazione ortodossa del pensiero marxista-leninista.
La Rivoluzione culturale era fondata sulla mobilitazione dei giovani, universitari e non, che non fossero iscritti al partito, contro le strutture dello stesso PCC.
Per cambiare democraticamente direi che non occorrono organi genitali particolari ma bensì il cervello.
Quello che è successo nel PD negli ultimi tempi e come quella frase di Albert Einstain che riteneva che due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, il PD in quest’ultima sta cadendo come un’imbecille.
Tuttavia voglio precisare che quando vedrò un vero centro-destra guidato da una persona responsabile, che certamente non l’ha vedo in Berlusconi, e una politica filo occidentale in armonia con le politiche dell’U.E. avrò la mia semplice soddisfazione.
Un leader Italiano che guarda verso Mosca è solamente ridicolo è anacronistico rispetto agli interessi Internazionali dell’Italia.
Ti rispondo,visto che mi hai citato.
RispondiEliminaGli organi.come li chiami tu,fanno la differenza tra gli uomini che possono dire e fare delle cose che contano,nel bene e nel male.
Gli uomini senza ''organi'',ed io tra loro,tanto per non offendere nessuno,possiamo ogni 5 anni segnare con una matita una croce in una scheda,e dare a questo gesto il significato che più ci piace,punto.
Niente di più e niente di meno,grandi cose per i grandi uomini,cose buone o cattive,ma io non faccio parte di quella super minoranza,forse tu potresti farne parte,me lo auguro e te lo auguro.
Ritorno sull'argomento.
RispondiEliminaDevo ammettere che più passano le ore e più non riesco a turarmi il naso pur di accettare questo "governo di servizio" (all'inciucio!!!). Devo resistere a potenti conati di vomito.
Più parlo con la gente, e più constato che non trovo nessuno d'accordo. Tutti vogliono l'immediato ritorno alle urne, magari semplicemente abolendo il porcellum per ritornare al mattarellum, considerato che nessuno crede che troveranno un accordo per fare una nuova e buona legge elettorale.
In ultimo, ascoltando Enrico Letta, facendo attenzione ai commenti dentro il PD e anche il PDL e ai paletti che ciascuno indica, alla dilatazione dei tempi che Letta si è preso rispetto a quelli previsti da Napolitano , e cioè che riferirà a partire da Domenica e non invece domani, come sembrava certo fino a 2 giorni fa, mi fa sospettare che l'accordo a 4 stia vacillando.
Sento puzza di bruciato. L'incarico di Letta scricchiola, potrebbe fallire. Non so se questo sarebbe un bene. Ma forse si.
Se così fosse, credo che subito dopo i tempi sarebbero propizi perchè PD e M5S riprendano i contatti per un governo bicolore.
In 50 giorni sono avvenuti tanti di quei cambiamenti che solo un cretino o un delinquente , di fatto o culturale, può restare immobile nelle stesse idee che aveva prima del risultato elettorale.
Anzi ne è rimasto uno solo che lo fa: Berlusconi. E' un caso? E' un bene per il Paese? Credo di no, e francamente me ne infischio.
PD e M5S sono maggioranza assoluta in tutte e due le Camere. Speriamo che capiscono, ora e subito, che se non governano insieme moriranno tutti e due, e con loro il paese.
Anche PD e PDL sono maggioranza assoluta.
RispondiEliminaPasquale credi sia possibile cambiare idea ogni nano-secondo?
Io sinceramente non riesco a capire cosa alla fine vorremmo.
E come se non fossimo in sintonia neppure con noi stessi,forse ci siamo innamorati delle campagne elettorali ,solo perchè sono divertenti.
L'accordo di cui parli e che a volte auspichi ed a volte no,è qualcosa che non esiste,ci si può accordare con il nulla e sul nulla?
Stiamo diventando emuli di Penelope: la notte smontiamo ciò che la mattina del medesimo giorno abbiamo realizzato. Decisamente siamo figli di questo nostro tempo. Sia Shakespeare, sia Nietsche, sia altri importanti pensatori, ritenevano che nella follia comunque ci fossero le tracce di un metodo... quella che stiamo vivendo deve essere l'eccezione alla regola. Forse conviene davvero praticare l'epoké (sospensione del giudizio).
RispondiEliminaMi pare chiaro che Pasquale stia vivendo questi momenti in maniera troppo drammatica, e, se da un lato gli vengono i conati di vomito di fronte alla innaturale alleanza tra PD e PDL (leggasi Berlusconi), dall'altra parte sente puzza di bruciato di fronte agli scricchiolii dell'incarico di Letta. E però se il tentativo di Letta fallisse, tornerebbero nella sua mente pensieri positivi, perché chissà, si potrebbero riaprire i canali tra PD e Movimento 5 stelle. E' evidente che lui si acccorderebbe anche col diavolo pur di evitare il PDL (leggasi Berlusconi) al governo. Capisco e rispetto questa posizione, anche se mi sembra assolutamente illogica. Infatti, i canali tra PD e 5stelle è da quasi due mesi che sono aperti, e con quale risultato? Zero assoluto. e qui ha ragione Volpe nel dire che non ci si può accordare col nulla per il nulla. Purtroppo questo Movimento ha dimostrato di non volere governare, e quando si sono sbilanciati nel chiedere al Presidente un governo a 5 stelle hanno barato, anzi hanno bluffato, sapendo che con le loro cifre mai e poi mai Napolitano avrebbe loro affidato la formazione di un governo. Pasquale, non capisco come tu faccia a sperare ancora che "PD e M5S riprendano i contatti per un governo bicolore." (parole tue)
RispondiEliminaE' fondamentale per me capire questa cosa che non sta in piedi, che non esiste proprio.
E' evidente, a mio parere, che c'è un errore di valutazione.
Leibniz dice che l'errore si riduce ad un semplice calcolo errato: "Il ragionamento corretto equivarrà a un corretto calcolo (computatio) effettuato sui concetti, mentre l'errore non sarà altro che un calcolo sbagliato e come tale facilmente smascherabile."
Tuttavia Hegel dice che "l'errore assolve la funzione di stimolo per la ricerca della verità", una tesi interessante , questa, ma contestata da Benedetto Croce. Interessante anche l'idea di Nietzsche secondo cui "la vita si fonda e si fortifica nell'errore, esso non è solo un mezzo di conservazione di una determinata forma della vita individuale e sociale ma è lo stesso modo di essere di una vita»
Allora, essendo l'errore, secondo i filosofi, qualcosa che possa fortificare la vita o addirittura lo stesso modo di essere di una vita, non si devono aver remore a riconoscerlo. E se persone dal pensiero granitico e dalle convinzioni altrettanto forti, come Pasquale, vanno in fondo alle questioni andando a sbattere la testa per un errore di calcolo, cosa che ci può stare, bisogna ripensare le cose anche partendo da una cantonata. Cosa difficile ma abbondantemente alla portata di menti vivaci e vitali come quella del nostro amico. Basta soltanto rendersi conto di avere riposto speranze e aspettative dove proprio non si poteva.
All’amico Sergio dico che una maggioranza assoluta di governo deve essere fatta tra forze similari e amalgamabili.
RispondiEliminaIl PD non lo è con il PDL e la Lega (federalismo, immigrati, pallottole e psichiatri per i magistrati, lap dance per il capo e yacht per i figli). PD e Scelta Civica, intanto non lo sono nei numeri, ma politicamente lo potrebbero essere solo a fasi alterne (vedi diritti civili). PD e M5S invece sono maggioranza assoluta nei numeri e nel programma.
Ci siamo dimenticati che Bersani diceva a Grillo che 8 punti sui 20 del M5S erano uguali? La differenza era solo che questi erano immediatamente operativi, invece quelli di Bersani erano cantieri di lavoro (cd. “se ne può parlare”).
Dunque, la sintonia tra i due era evidente e fortissima. Aggiungiamo che solo PD e M5S sono le due vere novità e modernità dell’Italia di oggi: il PD ha superato le contrapposizioni tra le due ideologie più forti degli italiani (70%), il M5S ha riportato in politica e nelle istituzioni milioni di giovani disperati e adulti apatici (ma viva Dio! Suoniamo le campane).
Credo che per capire meglio la rottura frontale tra PD e M5S forse aiuta di più il ricorso alla fisica che alla filosofia, citata magistralmente da Salvo e Nino. In fisica due forze dello stesso segno si respingono, invece si attraggono quelle opposte. Ma, amici miei, in politica invece i governi si fanno coalizzando forze che hanno obiettivi comuni, avversari comuni, filosofie di vita e del mondo complementari. Pd e M5S hanno tutto questo in comune, sono solo due modi diversi di concepire e volere il cambiamento: il PD come partito politico e il M5S come movimento civile. Possono e quindi devono stare insieme, per il bene loro e del paese. Il loro antagonismo è sbagliato. Abbiamo un disperato bisogno della loro sinergia: l’esperienza istituzionale del PD e la rivolta contro l’immobilismo del M5S.
Rispondo all’altra domanda di Sergio: “è possibile cambiare idea ogni nano secondo?”. La mia risposta è “Sì”, quando la situazione, come quella attuale, lo richieda. La velocità dei cambiamenti e dei terremoti politici è pari a quella di un on/off del telecomando Tv. Quindi dobbiamo adeguarci, ma ora e subito,in questi giorni, prima che si faccia un governo qualsiasi pur di farne uno, che correrebbe il rischio di essere non a tempo, ma immobile nella palude per altri 5 anni.
Aggiungo. Mi intristisce e demoralizza assistere oggi 25 aprile, ricorrenza della liberazione dell'Italia democratica dalla dittatura del fascismo, alle trattative di un rappresentante dell'unico partito (PD) che rappresenta la Resistenza con i nemici di ieri e di oggi (che sono sempre gli stessi) per fare un governo unitario di larghe intese (ex comunisti e cattolici democratici con ex fascisti e padroni della finanza) giusto perchè un governo "sà da fare".
RispondiEliminaSpero che l'incarico di Enrico Letta fallisca, e che il tavolo della politica riprenda un nuovo confronto risolutivo, ma ripartendo dal rispetto dei fondamentali della vera e buona politica.
I vecchi (anagrafici e non) stanno scherzando troppo con il fuoco. Si fermino, sono ancora in tempo.
Tutto il discorso di Pasquale non fa una piega, è di una logica stringente. Come mai, mi chiedo, oltre novecento tra deputati e senatori in questi ultimi due mesi non si sono accorti di queste verità, e hanno portato la situazione politica a deteriorarsi nel modo che sappiamo, rendendo necessario l'intervento pressante del Capo dello Stato? Già, il Capo dello Stato...dopo il quinto scrutinio hanno realizzato che nessuno di loro avrebbe avuto il presidente preferito e si sono tolti il dente ricorrendo all'usato sicuro, pur sapendo che avrebbero subito un cazziatone epocale. Ma si sa, mal comune mezzo gaudio e quindi un cazziatone unico per tutti non avrebbe scalfito le posizioni di ogni singolo deputato o senatore.
RispondiEliminaOltretutto questi parlamentari hanno manifestato, all'"ordine" di Napolitano di fare subito il governo una contentezza talmente ostentata da farne capire immediatamente il motivo, cioè il sentirsi liberati da ogni responsabilità rispetto ai guai da loro stessi procurati.
Allora, di fronte a questa prova fallimentare del nuovo parlamento, le parole e i concetti logici di Pasquale suonano come delle ghiaccianti ironie, e mi ricordano una battuta sopravvenuta tra due che, in piena guerra e col problema di trovare un tozzo di pane per sfamarsi, si incontrano per strada. Uno dice all'altro: "Sai come ottenere un buon arrosto?" Quello, speranzoso chiede: "Come?". E il primo: "Mettici il rosmarino!"
Pasquale ha elaborato l'arrosto perfetto, ma purtroppo manca la materia prima, la carne. Non c'è trippa per gatti. E allora temo che dovrà, e dovremo, ingerire un boccone indigesto.
L'unica cosa certa di questa incredibile vicenda post elettorale è la RESTAURAZIONE. In buona sostanza i detentori veri del potere hanno orchestrato tutto per riprendere in mano la situazione alla faccia del popolo che con il voto del 24 e 25 febbraio 2013 ha certificato una richiesta fortissima di cambiamento. Che significava il ricambio generazionale della classe politica, ma, ancora di più, il superamento di una troppo lunga stagione di vergognosa cogestione della cosa pubblica fonte di tanti guai. Insomma, per essere ancora più chiari. I cittadini, nella maggioranza degli elettori, hanno detto basta al sistema partitocratico per come lo abbiamo conosciuto, alle nefandezze perpetrate, alla mancanza di vera democrazia, all'ingiustizia sociale, ai privilegi, ai soprusi, allo spreco, alle caste nell’accezione più negativa del termine, ad una informazione spesso faziosa e connivente. E senza alcun dubbio, hanno espresso la volontà di un nuovo governo fatto di gente onesta, attenta ai bisogni della gente, capace di dire la verità, senza scheletri negli armadi, e senza interessi personali e di bottega. Un governo che sancisse la linea di confine tra il vecchio e connivente sistema e un organismo politico nel quale ogni cittadino avrebbe avuto la possibilità di sentirsi rappresentato. Esattamente tutto l'opposto di ciò che si sta facendo.
RispondiEliminaRispondo a Pasquale Nevone, che ovviamente soffre l'alleanza di governo con il PDL.
RispondiEliminaSa bene Pasquale,cosa io pensi del PDL in generale e di Berlusconi in particolare.
Purtroppo il punto è molto chiaro e bisogna essere realisti,quindi o si fa questo governo o si va a votare per consegnare in toto e subito l'italia a berlusconi,che stavolta prenderebbe tutto e per tanto tempo.
A riguardo invece delle affinità del Pd con il m5s,credo che su questo si sbagli proprio in toto.
Come si può essere affini al nulla,cerchiamo di vedere le cose per quello che sono e non per quello che vorremmo che fossero.
Anch'io per un pò ho sperato in quello a cui tu facevi riferimento,ma era la mia una speranza sconclusionata e senza alcuna logica ne contenuto.
Colpa di Grillo?
Assolutamente no, colpa mia e tua che abbiamo voluto vedere ciò che non esisteva.
Quindi sclgliamo tra le due cose,perdere tutto o resistere.
Devo preoccuparmi? Sono ancora d'accordo con Volpe su tutto quello che ha scritto in questo commento.
EliminaPerché nel difendere un interesse di parte non si vuole capire che come cittadini Italiani, a prescindere dal credo politico, stiamo rischiando di diventare disincantati e persino scettici a causa del pietoso scenario della restaurazione avvenuta nell'attuale accordo PD-PDL?
RispondiEliminaCome potremmo inchinarci al sonno del conformismo di una politica ladrona, senza ideali e senza amore della patria?
Non verserò lacrime e pianti come gli ebrei per la patria perduta, perché fin quando Iddio mi dà la forza di distinguere il bene dal male, non smetterò di scrivere in questo piccolo blog, perché gli interessi nazionali sono inalienabili come sancito in quel lontano 25 aprile 1945.
Non vi vergognate dopo l’ultimo scandalo del tesoriere della Lega Belsito che ha comprato uno yatch per Riccardo Bossi, figlio di Umberto Bossi, con soldi pubblici proveniente dal finanziamento pubblico ai partiti, quindi soldi che sono usciti dalla tasca di tutti i contribuenti, di essere i difensori con arringhe che somigliano alle ghedinate, mentre per Grillo tale questione doveva essere uno dei punti più importanti da affrontare?
Ma vi chiedo voi uomini sia di destra che di sinistra che a tutti i costi difendete e nel contempo criticate il sig. Grillo, responsabile di non essersi inginocchiato dinanzi a Bersani e al suo partito, conformisti a questa politica che somiglia ai paesi sud-americani e/o a quella tipica maggioranza bulgara, conoscete quel minimo di etica e di morale nel difendere l’indifendibile? Scusate, ma continuando così i nostri politici ci fanno la pipì addosso e molti ci dicono che piove.
Caro Calogero, mi sfugge un aspetto. 'Rebus sic stantibus', e considerato che, al momento, neanche la fisica quantistica ci consente il "ritorno al passato", come ci si dovrebbe comportare? Andare al voto (con questa legge elettorale), e magari - immediatamente dopo - ritrovarci in una situazione analoga a quella attuale? La politica è una gran cosa perché prevede il confronto e il sano compromesso (in democrazia, almeno); se, invece, si andrà avanti applicando solo le categorie dell'appartenenza e delle intercapedini, dove ci ritroveremo?
RispondiEliminaAndare al voto con questa legge elettorale non ci farebbe uscire dal tunnel, nemmeno se dovessimo votare due o tre volte con l’attuale sistema.
EliminaAffrontare da subito la legge elettorale, accantonando altri problemi sarebbe un altro errore, perché il clima è talmente arroventato che oggi l’unica legge elettorale che farebbe l’asse PD-PDL è cercare di arginare il Movimento 5 Stelle, l’unico nemico rimasto in campo.
In gioco vedo soprattutto il futuro del PD e se vuole salvarsi deve avere il coraggio di buttare nel programma di Governo, guidato da Letta o qualche altro, i punti programmatici condivisi con Grillo, non c’è altra strada per la sua sopravvivenza.
Il vero contratto per riformare il paese stavolta non dovrebbero nascere dall’alto verso gli elettori ma all’interno delle due Camere.
Dopo avere affrontato le emergenze economiche e sociali, si dovrà passare alla riforma elettorale per una legge che garantisca spazio a tutti, senza privilegi per nessuno, per giocare una partita alla pari.
Grillo non è un clown come qualcuno pensa, e non vuole poltrone di Governo vuole solo sfidarli nelle cose concrete.
Caro Salvo Geraci, noi ci conosciamo molto poco e vorrei raccontarle quello che un volta ho sentito con le mie orecchie. Molto tempo fa, qualcuno che mi stava accanto mi diceva ma non si capiva niente di ciò che diceva il Segretario del partito della grande Democrazia Cristiana, Arnaldo Forlani.
Io cercavo di comprendere quel linguaggio di un uomo colto parlava di convergenze parallele. Che, in questo modo, ci ha insegnato che in politica esistono le variabili programmatiche al contrario delle prese di posizione rigide ed immutabili. Ovviamente sussistendo analogie sulle cose da fare.
Pertanto basterebbe dire al M5S nel corso delle consultazioni per la formazione del Governo PD-PDL stipuliamo un accordo programmatico sulle convergenze parallele anche se il movimento resta all'opposizione. Ne avranno la statura politica e il coraggio?
Le convergenze parallele sono un concetto espresso dall'on.Aldo Moro nel lontano 1959,congresso D.C. a Firenze.L'on forlani questa linea politica l'ha sempre avversata.
EliminaPremesso che in geometria iperbolica, il concetto di parallelismo, è tale per cui vi è il caso che due rette parallele convergano e si incontrino all'infinito.
EliminaE’ vero che la frase, come sostiene l’anonimo, è attribuita ad Aldo Moro nel 1959, inerente alla politica delle alleanze., nella quale ha ritenuto che "in tale direttrice diviene indispensabile progettare convergenze di lungo periodo con le sinistre, pur rifiutando il totalitarismo comunista" .
Quella frase si riferiva alla collaborazione con il PSI, che dal 1956 portava avanti una politica autonomista, nettamente distaccandosi dall'URSS e dal PCI.
Questa espressione è presente nel linguaggio politico per tutti gli anni sessanta e soprattutto settanta del millenovecento, quando è stata frequentemente utilizzata per descrivere il processo di avvicinamento tra DC e PCI, noto anche come compromesso storico.
Negli anni ’70 Governi di solidarietà nazionale, nati anche per fronteggiare un’emergenza politica-terroristica, erano il preludio del compromesso storico secondo le intenzioni di Aldo Moro, geometricamente le rette DC-PCI si sarebbero incontrate all’infinito come in geometria.
Le cose non sono andate come forse speravano sia Berlinguer e Moro, non saprei giudicare se tutto è stato un male oppure un bene anche se personalmente resto dell’idea di quest’ultima opzione, le convergenze parallele non ci sono state.
Nel commento mi riferivo ad Arnaldo Forlani che ha prodotto, dopo la fine dei Governi di solidarietà nazionale, le convergenze parallele e la reversibilità delle forme determinando la lunga stagione di potere democristiano con il rapporto privilegiato DC-PSI-PRI-PSDI- PLI, determinando di fatto la frattura fra le due anime del partito cattolico, quella del centro sinistra e quell’anima dell’incontro con i comunisti.
Tuttavia la mia osservazione nel commentare l’artico non voleva fare riferimento ad un’eventuale accordo di Governo PD-M5S ma voleva evidenziare la necessità reciproca di entrambi gli schieramenti di convergere su punti programmatici comuni con la formula delle convergenze parallele perché realmente sussistono e potranno essere salutari ad un PD che rischia sia l’estinzione elettorale ma anche ideologica.
L’asse PD-PDL per Berlusconi sarà utilizzata in avvenire come il cavallo di Troia e lui sarà l’Ulisse che rientra nella sua Itaca vittorioso.
Amico Sergio, stringendo questa alleanza PD-PDL Berlusconi ha già vinto, già governa, detta l'agenda e i tempi. Se questo governo si fà, Berlusconi prenderà ogni giorno più voti.
RispondiEliminaSe proprio mi metti con le spalle al muro, allora ti dico che a questo punto è più dignitoso e procurerebbe meno danno andare al voto subito.
Questo governo non è nemmeno quello chiesto da Napolitano in Parlamento, e cioè: non è un governo a termine per la nuova legge elettorale e qualche provvedimento urgente in economia, questo è un governo di legislatura. E a me questo non va bene, e credo che per il paese sarà un disastro umiliante.
Monti che favorisce le banche, Berlusconi le imprese fasulle (vedi Mediaset e Mediolanum) e i bancarottieri e corruttori, Maroni il Nord, mentre il PD sarà impegnato nella politica "Io speriamo che me la cavo".
Come vorrei parlare a quattrocchi con Grillo, prima di tutto gli darei due amichevoli "sberle" per svegliarlo un pò dal disco incantato che è diventato da sabato scorso. Poi gli spiegherei in tutti i modi che ha solo 24 ore, prima che domani sera Letta formi il governo, per fare saltare il tavolino dell'inciucio e chiedere una alleanza bicolore PD-M5S per salvare il M5s, il pD ma soprattutto l'Italia.
Dico questo, e finisco, perchè non sono d'accordo sul ritenere che il M5S sia il nulla, come ribadisce Sergio. Il M5S è una forza vera straordinaria, ma purtroppo Grillo ha sbagliato l'ultima mossa, quella più importante, l'elezione Presidenziale.
E comunque, se proprio Sergio e Nino me la volete fare dire tutta, tutto quanto ho detto finora lo so benissimo che rasenta quasi l'utopia (per me la disperazione più assoluta) perchè so che i giochi si sono chiusi Sabato pomeriggio: tutti i vecchi cialtroni si sono coalizzati per la restaurazione del loro potere contro il nuov che era nato e che non erano in gradi di battere se non con l'inciucio.
Nel Congresso di Vienna del 1815 i monarchi despoti ed assolitistici lo sapevano che erano dei moribondi,ma a loro interessava avere anche un solo secolo in più da vivere, giusto per levarsi qualche ultima soddisfazione, come quella di uccidere e bere il sangue dei giovani rivoluzionarti (come i vampiri) e per mettere da parte di nawcosto ricchezze idonee a garantire un lauta esistenza ai loro discendenti.
Oggi i 70/80 al potere, gli basta avere anche altri soli 5 anni per pavoneggiarsi come delle prime donne e per fare dispetti ai giovani del cui sangue hanno bisogno per sopravvivere in una vita artificiale da prime donne del gran varietà.
In definitiva , poco importa cosa penso io o chiunque di noi, non fosse altro perchè non siamo in condizioni di farci sentire da chi di dovere, Ma ribadisco che non finirà così.
Facciano pure questo disgustoso governo. Ma la settimana prossima, dopo la fiducia, metteranno fondo a piene mani nel debito pubblico, lo faranno schizzare alle stelle per dare subito qualche soldo (noi lo chiamiamo pacco di pasta) nelle mani di quante persone più possibile, giusto per far credere che "son tornare a fiorire le rose" grazie al loro "grande senso di responsabilità" . Ma questo sarà l'ennesimo doping della politica. Quando terminerà l'effetto euforico, saranno guai molto seri.
Pasquale tu sei veramente un gentiluomo ed una persona ber bene,e quello che scrivi con il cuore e con un tuo sano ragionamento lo testimonia.
RispondiEliminaDevo anche aggiungere che le tue considerazioni sul m5s sono molto ingenue e superficiali,tu lo vedi e lo giudichi,per come vorresti fosse,io invece ti dico,senza la pretesa di avere ragione,che il mio giudizio è assolutamente diverso,anzi opposto.
Forse il tuo ragionamento può essere giusto se parli degli elettori di 5 stelle,ma gli elettori non contano nulla in quella realtà,contano tanto quanto hanno contato le migliaia di ''PINO VULLO''che lo hanno votato e sostenuto,cioè niente.
Quello che saremo costretti a bere,sarà forse un'amaro calice,ma è l'unica soluzione per lasciare la partita aperta e l'italia in piedi,e nell'italia ci siamo anche noi con figli e famiglie.
Ma ti prego non dire che esistono altre strade oltre le due che abbiamo tracciato.
o diamo al PDL quello che percentualmente gli spetta,o votiamo e gli diamo tutto.
E stai certo che Grillo se questo avverrà,e se si vota avverrà,avrà vinto la sua partita.
io e tu invece avremo perso la nostra.
Caro Sergio, ammetto che sono d'accordo con te quando dici che forse giudico il M5S dal punto di vista degli elettori, e magari per come vorrei che fosse.
EliminaMa questo mi accade perchè giudico strepitoso che 8,5 mln di elettori abbiano scelto in soli 20 giorni come primo partito un neonato movimento civile. A base della sua nascita e della sua affermazione c'è una ragionata indignazione per il malgoverno (aggravato e continuato) ed una voglia di rinnovamento totale ed immediato. E questo era (ne parlo già al passato; lo noti?) straordinario, era quello che vogliamo anche noi da sempre. Ricordo a me, a te e ai nostri amici, che anche tu, in occasione delle ultime regionali siciliane, proponevi di imbarcare tutti i deputati uscenti su una nave e "mandarli" in crociera permanente all'estero. E condividevo.
Evidentemente, deve essere successo qualcosa, sottobanco o dietro le quinte, che ha "costretto" Grillo a "spiaggiare" il suo Movimento. Cacciari ieri sera,a Piazzapulita, diceva che a suo parere Grillo non poteva accordarsi con il PD perchè non aveva persone valide da mettere al governo. Io penso che forse Grillo non si aspettava un successo così clamoroso, le cui eccezionali dimensioni hanno palesato la sua incapacità di gestirlo.
Mi rimangono comunque ancora enigmatici gli ultimi passi "sbagliati" di Grillo, mentre quelli del povero Bersani mi sono chiarissimi: ha fatto della sua "non vittoria" alle elezioni una questione personale, ha ricercato una rivincita "personale" sul governo e sul Presidente.
Adesso che si è dimesso, devo dire che mi piace molto di più. E' confermato che se tutti i Segretari PD si sono dovuti dimettere ci sarà un motivo. Forse non sono loro che non vanno bene, ma è il partito che ha qualcosa di profondamente sbagliato. Ma questa è un altra storia.
Ascoltando adesso i tg,noto grande soddisfazione in tutti,Crimi molto morbido e possibilista con la logica del punto per punto senza nessuna pregiudiziale,malgrado il golpe,anche la lega sulle stesse posizioni,Renzi raggiante,Berlusconi idem,vendola moderatamente contrario,insomma il vero male è stato quel delinquente di bersani,ed io nel mio piccolo per essere stato ed essere ancora molto vicino alle sue posizioni politiche ed alla sua persona.
RispondiEliminaEnrico letta al Movimento 5 stelle:
RispondiElimina"Per il bene dell'Italia scongelate la vostra presenza. troverete sempre porte aperte, ma è importante che si scongeli una presenza parlamentare come la vostra che se rimane congelata nel no, finisce per frustrare un desiderio di cambiamento"
Risposta di Grillo a Letta, ma forse anche a Pasquale:
"Mescolarsi! Questo termine sembra la cifra espressa da Enrico Letta (capitan Findus, lo stoccafisso del pd meno elle), E’ un mantra. Anche lo scorso streaming c’era questa insistenza. È un termine da cucina per quanto raffinata, o per cocktails dal risultato non necessariamente gradevole al gusto".
Mi pare che ci sia poco da commentare e ancora poco da argomentare. Questa risposta chiude anche la voglia di discutere. Ognuno si tiene ben strette le sue idee.
Una cosa però mi preme sottolineare.
Quando come argomenti a favore si mettono "le facce vittoriose e supponenti, ed il fraseggio superbo e spavaldo di Berlusconi, Brunetta ed Alfano",(cit. da Nevone), mi dispiace dirlo, ma mi pare che si sia a corto di argomenti seri. Oltretutto non mi pare che Letta e i suoi avessero la faccia piangente e l'atteggiamento contrito. Suvvia!
Infine una domanda a Pasquale: perchè hai definito fasulla un'azienda come Mediaset che dà da mangiare a più di 50.000 famiglie? Non ti sembra di esagerare un pò?
Per Nino. Mediaset e Mediolanum hanno i bilanci in profondo rosso. Berlusconi le gestisce come gli Agnelli la Fiat. A lui gli utili, grazie a tanti trucchi contabili, alle aziende il carico dei risultati negativi. I ricchi sono sempre gli stessi, non hanno nessuna intenzione di piangere anche loro, almeno un pò, magari per finta o per solidarietà per i poveri che sembra abbiano il dovere di piangere per professione o per eredità.
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