di Giuseppe Vullo - Ho iniziato la mia collaborazione oltre un anno fa con questo blog, con la rubrica "DECRESCITA FELICE". Le due parole tra virgolette costituiscono un ossimoro, poiché esprimono una sommatoria antitetica di un concetto negativo e positivo nello stesso tempo.
Come è possibile essere felici decrescendo? In un mondo occidentale con impostazione economica di tipo anglosassone dove la felicità e soggetta alla produzione, allo sviluppo, al consumismo ed al "mantra" della crescita continua? Eppure ci sono teorie economiche moderne che propugnano l'assunto che ci può essere decrescita economica e nel contempo essere felici. Da questo ne discende che il "PIL" non è una verità di fede ne un dogma assoluto. Invece è una verità facilmente comprensibile, che in un mondo finito non ci può essere crescita infinita.
Pertanto la mia utopia possibile e realizzabile è sostituire il "PIL CON IL PIF" ovvero capovolgere il paradigma: prodotto interno felice invece che prodotto interno lordo. Le differenze sono puramente qualitative e quantitative. Infatti il PIL misura la quantità di merci prodotte mentre il PIF misura la quantità di beni e di felicità prodotta.
Ma ci sono governi o partiti politici sulla terra che hanno adottato e realizzato un programma economico dove al primo posto ci sia la felicità? Beh... mi sono fatto una ricerca ed ho scoperto che gli americani la felicità l'hanno messa in costituzione, lo stesso dicasi il Brasile. Ma sorpresa delle sorprese il nostro Beppe Grillo chiede che la felicità venga messa nella nostra costituzione, nel frattempo egli ha inserito la teoria della "decrescita felice" nel suo programma. Continuando nella mia ricerca ho trovato un paese, lontano dalle mete turistiche, che si chiama BHUTAN, che governa la sua popolazione con il PIF anziché il PIL. Questa piccola nazione di 650 mila abitanti, che si trova tra la Cina e l'India, è chiamato regno della felicità perché nelle scuole si insegna il GNH, che è una sigla inglese che significa prodotto interno della felicità.
Ho continuato la mia ricerca ed ho trovato un paese molto più grande e conosciuto che si chiama URUGUAY di 3 milioni e mezzo di abitanti il cui presidente si chiama Josè Pepe Mujica che ha realizzato nel suo paese la "decrescita felice". Mujica è un mito in Uruguay. In un mondo dove la gente si scanna per i soldi ed il potere, lui dallo stipendio trattiene solo 485 dollari ed altri 7500 li da in beneficienza.
Vive di poco, anzi pochissimo, in una vecchia fattoria senza acqua corrente, ma solo con l'acqua del pozzo. E' vegetariano, è sposato. Se non fosse per la presenza di 2 energumeni davanti alla sua casa, nessuno potrebbe immaginare che quel signore cosi sobrio e morigerato è un capo di stato. Alla BBC ha dichiarato: mi chiamano il presidente povero, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che sono costretti a lavorare sempre di più, per mantenere uno stile di vita sempre più costoso. E' una questione di libertà. Se non disponi di molte ricchezze e proprietà, non sei costretto a lavorare come uno schiavo per mantenerli.
Perciò si ha più tempo per se stessi, gli altri ed essere felici. Naturalmente fare un paragone con il nostro presidente della repubblica, del consiglio, del senato, della camera o anche l'ultimo dei nostri deputati è improponibile. Ma un pochino che si avvicina a questo modello, sono le teorie di Grillo e dei suoi ragazzi a cinque stelle. Che sia la strada giusta anche per noi? o no? Ma se non riusciamo a realizzare uno stato etico, solidale e felice in questa terra, dobbiamo aspettare quando andremo all'altro mondo? Cari amici ovunque voi siate e comunque la pensiate vi auguro di fare una "DECRESCITA FELICE"!
Giuseppe Vullo
15 marzo 2013
Bellissime testimonianze,sia quella del presidente Uruguayano,naturalmente in piccolo,che quella del nostro Grillo,due pensieri e due stili di vita praticamente uguali.
RispondiEliminaEntrambi vivono con un pugno di dollari ed entrambi
hanno vissuto nel segno dell'essere o non dell'avere.
Diciamo francescani del terzo millennio,due importanti testimonianze,due esempi.
Io come te amico Vullo non sono un uomo di fede,però questo Grillo chi lo ha mandato a noi.....????
Caro S. Volpe, questo Grillo che vuole scomunicare i senatori che hanno votato Grasso per me incomincia a diventare indifendibile. Perciò se continua cosi analizzerò i singoli comportamenti. Fuor di metafora mi aspetto che i ragazzi cinquestelle facciano nascere un governo nuovo, etico e solidale, anche contro il parere di grillo.
EliminaSE AVESSIMO AVUTO UN PRESIDENTE COME QUESTO AVREMMO EVITATO TANTI GUAI.
RispondiEliminaCaro Sergio in questo blog molti mi accusano di essere tifoso di grillo Alcuni apertamente altri anonimi. es: edmont dantes, non elettore di bersani. Io potrei accusare taluni di essere tifosi di bersani ed ancora peggio di berlusconi. Ma se dieci milioni o la maggioranza degli italiani vede grillo come una speranza o una vendetta contro la casta PDL E PD e colpa di grillo, mia o di bersani e/o berlusconi ? Se il PD aveva la possibilità di vincere le elezioni con Renzi, ma il comitato centrale dei vari D'alema e bindi è stato contrario, perchè ora piangono lacrime di coccodrillo? Se da vent'anni hanno inciuciato con berlusconi senza avere la lungimiranza di porre sul tavolo, con forza, il conflitto d'interessi ed una legge elettorale che non sia una porcilaia è colpa di grillo? Ora il tempo sembra che sia scaduto. Perchè nell'ultimo anno PDL,UDC, PD hanno dato una maggioranza bulgara a Monti che ci ha spennato per bene, però ci voleva tanto per fare una legge elettorale decente? Ora tutti piangiamo perchè non c'è la governabilità...ma tutto ciò è colpa di berlusconi, monti, bersani, casini, o grillo?
RispondiEliminaAmico mio,io non ti ho mai retrocesso al ruolo di ''TIFOSO''.
RispondiEliminaAnzi ho colto nelle tue posizioni un autentico spirito positivo tendente ad un possibile e reale cambiamento dello status quo.
Per dirla tutta,se tu fossi Grillo ed io Bersani sono certo che le cose le vedremmo e le faremmo andare diversamente da come purtroppo andranno.
Sai bene che la tua decrescita felice io l'ho condivisa sin dal primo momento, e sappiamo forse entrambi che la via del rilancio dei consumi,il mercato regolatore delle nostre esistenze e relativa sub-cultura ci porterà alla dannazione morale ed economica.
I tifosi in questo blog sono altri,cosi' come del resto nel resto del paese.
Il tuo tasso ideale ed anche la tua mitezza politica fanno di te una vera risorsa,aggiungo, che tu non hai nulla da imparare da Grillo e grillisti ,semmai al contrario ,ma purtroppo o non ti leggono o non ti ascoltano o forse ti leggono ,ti ascoltano e semplicemente ti ignorano.
tornando alla decrescita felice,credo sia l'unica via di salvezza,occorre una vera rivoluzione culturale,quotidiana lenta ma costante,occorre che la gente torni alla lettura alla spiritualita' perduta, a valori autentici.
Un articolo bello e interessante questo di Pino Vullo. Forse il più bello da quando la sua prolifica penna ha affettuosamente e generosamente invaso PoliticaPrima.
RispondiEliminaNon avevo una conoscenza approfondita del personaggio Pepe Mujica presidente dell'Uruguay. Un presidente sui generis. Un esempio rivoluzionario. Un uomo delle istituzioni e un rappresentante del popolo che da noi verrebbe preso per pazzo. Uno che verrebbe irriso dagli scienziati della politica nostrani, dagli intellettuali presenti in tv dalla mattina alla sera. In quei talk show dove si ha la presunzione di indicare la strada e determinare le scelte della Politica. Dove i ragazzi del Movimento 5 Stelle vengono costantemente definiti: "ingenui", "ignoranti", "teleguidati", "incapaci", "antidemocratici". E, senza tanti giri di parole, anche utile strumento in mano al novello Hitler (Grillo,) insieme al Rasputin (Casaleggio). In rete da tempo vengono riportate le frasi del discorso del capo nazista facendo intendere perfettamente l'analogia con il nostro ex comico. E appena ieri sera dalla carina Lilli Gruber, Vittorio Sgarbi con il suo garbo ha letteralmente così definito Grillo e tutto il suo Movimento.
Insomma, la situazione è preoccupante. E non si tratta di essere tifosi di questa o quella parte politica. Non serve attaccare sempre qualcuno. Osservare con occhi obnubilati dal pregiudizio, dalla fazione, e dalla rabbia chi, senza averne minimamente alcuna responsabilità, viene indicato come il guastatore irresponsabile che guida un esercito di senza cervello, con l'auricolare, e pronti a tutto.
No, non è così che funziona. Gli uomini delle istituzioni, i rappresentanti del popolo italiano, quelli capaci, colti, responsabili, liberi e senza vincoli, e i partiti che hanno ancora oggi oltre l’82% del Parlamento, facciano ciò che serve al Paese, affrontino le emergenze, salvino l’Italia, ci facciano sognare. Loro si che possono!
Stando così le cose son convinta che si arriverà ad una decrescita, ma non felice e consapevole. Solo un popolo che ha toccato il fondo, la miseria e l'infelicità può apprezzare la risalita e riscoprire quanto sia bello vivere con poco. Tutto ciò è impossibile da noi. Abbiamo alzato sempre di più l'asticella della nostra felicità, portandola a misurare tale condizione col benessere che ci circonda e con le cose di cui possiamo disporre. L'ultima generezione che può vantare una condizione di "felice indigenza" è quella dei miei genitori. Gente che ha vissuto il dopo guerra, patito la fame, e che ha impressi i valori della vita nuda e cruda. Anche loro son stati travolti poi dal boom economico degli anni 60 e anche loro hanno imparato che "avere" e "disporre" da sicurezza e status. Non credo che la decrescita sia la soluzione dei mali contemporanei. La soluzione è il buon senso. E per il momento non ve n'è traccia alcuna.
RispondiEliminaCara dottssa Puleo facciamoci raccontare dai nonni come si viveva prima del boom economico. Si viveva con poco e si era felici. Non si producevano tutti questi rifiuti, si inquinava meno ed anche la terra era più felice. La mia personale decrescita? Ho rottamato la mia lancia 2400 turbodiesel inquinante, ho messo i pannelli solari, mangio meno carne, utilizzo il potabbilizzatore e produco meno plastica, ricicliamo. Stiamo iniziando a farci il pane in casa. Se i vicini me lo consentiranno comprerò una gallina ovaiola, come fanno a Parigi. Utopia? Sogni? forse...in tutti i casi non costa nulla e fa bene alla salute.
EliminaMi sono chiesto leggendo il tuo articolo se sia davvero possibile una decrescita felice, e la cosa che più mi rattrista è proprio la parola decrescita: Sono daccordo con te nel pensare che il mondo non possa avere una crescita all'infinito, sarebbe utopistico anche come schema ideologico, come del resto sono daccordo nel pensare che la ricerca della felicità non passi necessariamente dall'ottenimento di agiatezza o potere, ma sarebbe davvero un abominio pensare di decrescere ed esserne felici, penso più al mantenimento di uno status quo dove si possa rinunciare si alla crescita in favore di un'agiatezza comune, dove comunque siano mantenuti quei gradi di sviluppo etico e pratico che l'uomo ha ottenuto a grandi passi e con grandi idee. Sintetizzo però anche un altro concetto con cui sono daccordo con Giangiuseppe, siamo tutti responsabili del nostro presente e bisogna smuovere chi ci deve governare affinchè faccia della politica un modello di sviluppo e benessere, in questo caso si si potrebbe parlare di decrescita, decrescita delle lobby e dei privilegi a favore del bene comune, del resto la povertà non è altro che il frutto dell'egoismo umano.
RispondiEliminaCaro amico Noto Castagnino, naturalmente non bisogna confondere la decrescita felice con la recessione dolorosa, come in questo tempo di crisi. La felice decrescita è una libera scelta, come quella del presidente dell'uruguay. Insomma è evidente a tutti che bisogna cambiare lo stile di vita. Papa Francesco docet.
EliminaAmmirevole il Presidente dell'Uruguay, un esempio da seguire, se i nostri politici non fossero abituati a stare così bene, con stipendi, indennità, gettoni, benefit di ogni genere, sgravi, sconti e molto altro
RispondiEliminaI grillini stanno dimostrando serietà nel mantenere le promesse, infatti in sicilia percepiscono già solo 2500 euro a fronte dei 15000 che potrebbero avere e alle 2 camere faranno lo stesso, mentre tutti gli altri continueranno a far finta di niente, dimostrando che fanno politica solo per soldi, ma se un giorno i grillini avranno il potere di governare da soli, non potranno recriminare nulla, dovranno fare mea culpa.
Caro Sergio la tua sensibilità, la tua leggerezza e delicatezza, la tua forza cristiana è un incoraggiamento, assieme alla forza prorompente di Papa Francesco, alla conversione...
EliminaCaro sergio,quella dei 2500 euro è una bufala.
RispondiEliminaIntanto continuano a percepire quasi 9ooo euro a diverso titolo,rimborsi di ogni tipo ed altro.quindi in pratica continueranno a percepire oltre 10.ooo euro a testa.
Poi mi chiedo perche' non presentino una legge,almeno all'ars,con la quale propongono di portare realmente la retribuzione complessiva,tutto compreso a 2500 euro,che a mio avviso sono anche troppi,e vediamo chi ci sta?
Troppe balle e troppa demagogia a basso costo.
Poi a chi diano il loro stipendio''rubato'',a me non interessa,come non mi interessava per quelli del P.C.I.,non mi interessa per loro.
La cosa seria sarebbe quella di dare a tutti ed a tutti i livelli non piu' di 1000 euro al mese a titolo di puro rimborso spese.
Non dimentichiamo che i signori deputati continuano durante il loro mandato a percepire lo stipendio delle loro amministrazioni di provenienza o a svolgere le loro professioni.
Se veramente vogliamo la rivoluzione,allora iniziamo a farla,inizino proprio i rivoluzianari o chi si atteggia ed esserlo.
L'italia non può permettersi questi tenori di vita per nessuno,tantomeno per questi cialtroni.
Laura Boldrini 52 anni, terzo presidenete donna della camera. Imposta da Vendola senza avere preso un voto, perchè non ha fatto le primarie. Ormai è muro contro muro con il PDL. Ma la persona è competente, è laureata in giurisprudenza. Ha una buona reputazione avendo lavorato per l'ONU, per il programma alimentare mondiale e per i rifugiati. Nel pomeriggio avremo un presidente del senato palermitano? Infatti lo scontro è tra Schifani e Grasso. Tra i due non avrei dubbi. Infatti sceglierei il secondo.
RispondiEliminaInteressante l’articolo che ci propone oggi l’amico Vullo. Io avevo qualche mese fa ascoltato, in you-tube, un discorso fatto da Josè Pepe Mujica ai capi di stato del Sud America e lo avevo, pure, conservato: tanto mi era sembrato originale. Praticamente Mujica capovolge il discorso capitalista e liberista. Perché cercare ricchezza, perché fare arricchire i soliti speculatori e le banche che hanno messo in crisi il mondo intero, quando si può vivere bene e meglio con quello che possiamo realizzare noi stessi?. Egli stesso ne ha dato l’esempio. Appena eletto Presidente dell’Uruguay, decise di continuare a fare la vita di sempre, e di quegli 8.000 dollari che gli toccano come emolumento mensile, ne trattiene un decimo e i nove decimi li da ai poveri, a chi ne ha bisogno. La decrescita felice, come la chiama Vullo.
RispondiEliminaMi sembra un discorso bello, nuovo, da vecchia Comune! E pensavo tra me e me che, se volessimo rivoltare questo mondo ed attuare le teorie di Mujica, dovremmo cambiare totalmente vita.
Occorre una vera rivoluzione culturale nella società. Dovrebbero cambiare modelli e genere di vita la tv ed i media, che sono quelli che propagandano il nuovo. E chi lo va a raccontare questo ai miei figli, ma soprattutto ai miei nipoti, che sono pieni di cose inutili, che finora noi compriamo loro perché lo hanno visto in tv o perché ce l’ha l’amichetto o il compagnetto di scuola.
Molto bello il discorso, ma ci vorranno secoli per attuarlo. Comunque ritengo che non si può fermare il progresso,le invenzioni, lo sviluppo in genere, ma anche quello sociale in particolare, perchè si fermerebbe il mondo.
Però chissà che una speranza di vivere in un mondo diverso non ce la da Papa Francesco che stamattina, parlando ai giornalisti, ha spiegato come ha deciso di chiamarsi Francesco, ed ha detto che vuole una Chiesa povera fra i poveri. Che magari non riesca lui a risolvere il problema, dove non arrivarà Mujica. Auguriamocelo!
Caro Filippo grazie per avermi letto. La tua caratura morale è una luce per i giovani, in questa notte buia della società del consumismo e del capitalismo corruttore dei popoli.
EliminaL’articolo del dott. Vullo è molto bello, soprattutto perché mi ha dato la possibilità di conoscere una realtà molto diversa dalla nostra. Realtà ammirevole e da imitare.
RispondiEliminaMa, come giustamente afferma Antonella Puleo, solo un popolo che ha vissuto la miseria può apprezzare quanto sia bello vivere con poco. Il Presidente dell'Uruguay vive con poco e senza acqua corrente, forse perché molti in quella nazione vivono nelle povertà. E il popolo italiano certo non è abituato a vivere nella povertà, per cui è difficile che nel nostro Paese si arrivi a tanto. Anche se a causa di una gestione sbagliata della politica, ci stiamo avviando, se non proprio verso la miseria, sicuro verso una accelerata decrescita economica. Allora per cambiare le cose è importante una sana presa di coscienza da parte di tutti, perché ognuno di noi è costruttore e custode del proprio futuro. Per cui nel nostro quotidiano possiamo con il nostro stile di vita trasformare il pil delle nostre famiglie in pif.
Per il Paese occorre invece coraggio, determinazione, coerenza e spirito combattivo per poter realizzare, come dice Vullo, uno stato etico, solidale e felice in questa terra. Tutte caratteristiche che sicuramente hanno i giovani politici, che per loro natura dovrebbero intendere la politica come una missione per il bene di tutti.
I vecchi politici, invece, devono mettere a disposizione la loro esperienza e collaborare per il cambiamento che è appena iniziato. Non più potere per il potere, ma Politica come servizio!
Carlotta la ringrazio per il suo commento e la sua serenità cristiana.
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