di Antonella Puleo - Stasera tornando dal lavoro ho vissuto una sensazione che mi ha sorpresa piacevolmente.
Mi sono commossa quando, all'annuncio di “Habemus Papam” ho udito il nome del nuovo Papa.
Il nuovo Papa è Jorge Mario Bergoglio. Ha 76 anni, di origine italiana, è argentino e arcivescovo di Buenos Aires e ha scelto di chiamarsi Francesco I. Si tratta del primo Pontefice sudamericano e gesuita.
Papa Francesco.
Si dice che nel suo paese è molto amato. Rimproverava i preti che si rifiutavano di battezzare i bimbi delle madri single, accusandoli di ipocrisia, poiché clericalizzando la Chiesa, allontanavano la gente dalla Chiesa stessa. E' una persona che prega molto, semplice, umile, che spero riporti la Chiesa verso la semplicità, quasi frugale.
Francesco è stato l'antagonista di Benedetto XVI e non era nella rosa dei papabili, quindi nel conclave deve essere successo qualcosa che ha spinto il conclave a fare una scelta che segnasse una apertura a scelte diverse dal passato, visto che quelli che alla vigilia sembravano i protagonisti non sono riusciti a raccogliere i consensi.
Questo è un Papa che prega. E' un Papa che anche col silenzio è riuscito a comunicare. Questo Papa è chiamato a rappacificare la chiesa con se stessa e col mondo intero.
La scelta di un Papa non europeo è importante e impegnativa e apre scenari inimmaginabili.
Nel quadro geo politico assistiamo dopo 2000 anni allo scardinamento delle zone tradizionali di interesse della linea pastorale dei Papi che si sono avvicendati, spostando baricentro in nuove aree del mondo, in cui le comunità cristiane sono vive, numerosissime e in continua crescita.
La scelta di questo Papa indica che la Chiesa sta cambiando o vuol cambiare e dovrà cambiare.
Il nuovo Papa dovrà occuparsi dello IOR, degli scandali, della pedofilia, della crisi delle vocazioni, dello scollamento tra Chiesa e fedeli e temo che la preghiera, da sola non basterà.
Francesco. La scelta del nome è consolatoria, ma impegnativa.
Poco fa Debora Serracchiani ha scritto: “Un Papa che sceglie per sé il nome di Francesco ispira fiducia: mi auguro riporti la Chiesa all’insegnamento del Santo di Assisi, perché ce n’è un grande e diffuso bisogno.
San Francesco è anche il patrono d’Italia e sarebbe bello se da San Pietro giungesse un forte invito alla sobrietà dei costumi, pubblici e privati, tale da contagiare gli altri palazzi, di Roma e oltre”.
Come non condividere? C'è da ricostruire e non è semplice. In ogni caso, a mio avviso, stasera il conclave si è concluso nel migliore dei modi. Ottima scelta, in tutti i sensi.
Antonella Puleo
13 marzo 2013
Credo che la Chiesa di oggi non sia l'unico governo che ha bisogno di recuperare valori positivi, legati principalmente al ritorno ad una dimensione realmente umana e fraterna. Secondo me Francesco, ilsantopoverello, rappresenta la Chiesa che è amore, amore nellacondivisione e nellapregiera, Mi auguro che a questo si allineino i governi di tutto il mondo ed un augurio speciale alla nostra terra, affinchè il prossimo governo sappia trovare accordi e non perda mai l'obiettivo vero che è il bene della gente, che non si mandi tutto a scatafascio per poi dire io l'avevo detto e così raccogliere i consensi... dare più che ricevere arricchisce l'uomo!
RispondiEliminaDopo la fumata bianca, nell'attesa di sapere il nome del nuovo papa speravo che venisse nominato Vescovo di Roma il Cardinale O’ Malley. Cardinale cappuccino.
RispondiEliminaLo speravo sia perché faccio parte dell’OFS (Ordine Francescano Secolare) e sia perché in questo momento di disorientamento del popolo cristiano cattolico c’è bisogno di una figura che guidi la Chiesa, umile ma spiritualmente forte.
Sono rimasta un po’ fredda appena ho sentito il nome di Bergoglio. Ma il nome che ha scelto “Francesco” e l'umiltà e la carità con la quale si è presentato al popolo di tutto il mondo fanno di questo Papa un grande Papa
Papa Francesco, ci ha colpiti tutti, credo che ne siamo già innamorati, io praticamente lo adoro da subito. La sua personalità così solare, cordiale affabile, preannuncia finalmente un pò di positività. Credo che in un momento difficile come questo Papa Francesco sia una vera benedizione. Questo è il Papa giusto, il Papa di cui abbiamo bisogno, lo sento questo è quello che volevamo, mi ricorda tanto il caro ed indimenticabile Karol Wojtyla.
RispondiEliminala semplicità con cui si è espresso il Papa ha colpito tutti! Poi la preghiera e il silenzio del popolo.....Bentrovato Francesco! Il momento è complicato nella Chiesa e nella Politica.La gente ha bisogno di Speranza nella disperazione, di ritrovare il senso della moralità, di uscire dalla mediocrità e di vivere un rinnovamento spirituale riscoprendo il sentimento di fratellanza. La difficoltà della vita, i problemi quotidiani hanno portato le persone a rifugiarsi nella propria individualità, si è lasciato spazio all'egoismo perdendo il senso della condivisione. Speriamo che Papa Francesco sappia parlare a noi tutti, a chi ha Fede, a chi si è perso......e a chi non ha mai creduto
RispondiEliminaEssendo io un cattivo cristiano, scettico e di poca fede, gioisco perchè ho una figlia francescana ed una moglie che fa catechismo. Gioisco anche per l'italia perchè non dimentichiamolo mai il papa cattolico universale è anche vescovo di roma. Santità affidiamo l'italia nelle tue preghiere. Amen.
RispondiEliminaalleluia finalmente a Vescovo di Roma è stato eletto Francesco I che è l'uomo che aveva indicato Carlo Maria Martini nell'altro conclave.
RispondiEliminaCondivido tutto l'articolo , ma mi preme sottolineare che il nuovo "papa" nelle poche parole che ha detto non ha usato questo termine ne per se ne per il suo predecessore , ha ripetuto più volte che è il NUOVO VESCOVO DI ROMA , che è di per se un programma come lo è la scelte del nome FRANCESCO .
Ciò mi induce ad avere fiducia che sarà messa la parola fine a tutti gli scandali che hanno sconvolto i credenti
Lui è un grande, nel sentire il suo nome mi sono commossa, è umile e poi ci riunirà tutti perché è un grande e ha scelto un compito difficile in questo momento ma è il papa giusto basta ascoltare le sue parole, la chiesa non ha periferia....
RispondiEliminaTimido, schivo, di poche parole, così è apparso questa sera al mondo Jorge Mario Bergoglio , arcivescovo di Buenos Aires, il primo Papa gesuita.
RispondiEliminaDi origini italiane, è stato una figura di riferimento nella Chiesa sudamericana.
E’ Uomo di grande esperienza, di cultura ed è stato professore di letteratura e psicologia.
Il suo elemento distintivo è quello di essere uomo del vangelo e paladino dei poveri, perché fra di essi ha vissuto e ne ha fatto una missione di vita.
E’ uomo della speranza, della semplicità, del silenzio e della preghiera. Di questo abbiamo bisogno in un delicato momento della vita dei cristiani.
Ha preso il nome di san Francesco di Assisi, il santo dei poveri. E’ di buon augurio.
Benvenuto Papa Francesco.
Habemus Papam: Mario Bergoglio.
RispondiEliminaUna bellissima emozione…soprattutto quando,
nel suo breve e semplice discorso, ha evidenziato "la fratellanza dei popoli".
Questo è uno di quei momenti nei quali anche chi è ateo, non o mis-credente, o dubbioso, o – per mille motivi diversi – ha perso la fede, non può non sentirsi parte di un “Uno”.
RispondiEliminaE’ una di quelle evenienze nelle quali si coglie perché la Chiesa cristiana, apostolica, romana, sia “planetariamente” “sentita” come la suprema delle “case religiose”; un’evenienza nella quale si avverte come Essa sia costituita da tutti gli uomini che professano questa fede, ma tuttavia sia riuscita ad essere qualcosa di più didell'insieme di tali persone.
Essa è anche – come è stato autorevolmente detto – "è ciò che è" anche sul piano culturale, ed è proprio per ciò che anche chi non crede, in determinati contesti, non può non chiamarsi del tutto fuori dall’appartenenza.
Ma – qui ed ora – perfino questa affermazione appare riduttiva.
Altri due termini, infatti, ne valorizzano il senso, la sua “ragione d’esistere” molto più che se fosse una semplice costruzione di uomini… quand’anche fosse soltanto questo!
Il suo ecumenismo che, magari anche solo in alcune circostanze, fa sentire davvero vicini quasi tutti gli uomini, stringersi gli uni accanto agli altri, quasi per sentirne il calore.
Ed il suo essere “cattolica”; cioè – secondo l’origine greca del termine – “essere secondo il tutto”… essere, dunque, credo, aldilà delle definizioni dialettiche, al di fuori e al di sopra delle categorie tradizionali dell’interpretazione e della catalogazione.
Il Profeta di Nazareth, Dio od Uomo che fosse, in ogni caso è riuscito a trascendere se stesso e a non essere solo portatore di un messaggio, ma "Verbo" egli stesso tanto da essere qui tra noi anche adesso, misticamente, sul podio accanto a Papa Francesco, e giù, tra la fola folla e le sue miserie.
Scusate i diversi errori di digitazione... per la fretta di scrivere ed anche per il Parkinson. Sono certo che comprenderete ugualmente.
RispondiEliminaPapa Francesco, che bel nome e che bella persona!
RispondiEliminaTutto quello che so di lui mi induce a credere che sarà il Papa della conversione della Chiesa, colui che immergerà la Chiesa in un bagno purificatore di umiltà e di servizio per i più deboli, i diseredati, i reietti, colui che riavvicinerà la Chiesa a coloro che si erano allontanati, sconcertati dai vari scandali che ne avevano mortificato il magistero.
Bergoglio e' sempre stato restio ad accettare ruoli curiali. Oppositore del lusso e degli sprechi (ha vissuto in un modesto appartamentino e per spostarsi usa i mezzi pubblici) quando fu ordinato cardinale nel 2001, obbligo' i suoi compatrioti che avevano organizzato raccolte fondi per presenziare alla cerimonia di Roma, a restare in Argentina e a donare i soldi ai poveri.
Nel suo Paese e' un trascinatore di folle e una figura di riferimento nella Chiesa sudamericana. Non ha mai approvato l'eccessiva rigidita' della Chiesa soprattutto in materia di sessualita' e la sua autoreferenzialita'. Contesto' l'apertura dei gesuiti alla Teologia della Liberazione, negli anni '70 e questa posizione forse gli e' valsa l'accusa INGIUSTA di connivenza con il regime dei generali (accusa ripresa stasera dai pataccari del Fatto Quotidiano e dal Manifesto), anche se non ci sono mai state prove ne' indizi della sua vicinanza alla dittatura. Anzi nell'anno santo del 2000 fece "indossare" all'intera Chiesa argentina le vesti della pubblica penitenza, per le colpe commesse negli anni della dittatura. Un mea culpa che dette piu' fiducia nell'istituzione ecclesiale.
Jorge Bergoglio, appena diventato pontefice con il nome di Francesco, sembra avere scelto la linea della semplicità. Questo sembra essere il suo stile, questo traspare della prime immagini alla sua apparizione dal balcone su piazza San Pietro. Bergoglio, imponente nella figura, voce tenue ma ferma, si è presentato vestito di bianco, ma senza indossare la mozzetta rossa, la tipica mantellina papale che pure era stata preparata insieme ai tre abiti di tre diverse misure
Anche la stola ha fatto la sua comparsa sulle sue spalle solo per il tempo della benedizione. Poi papa Francesco l'ha tolta. Anche il gesto di inchinarsi davanti alla folla dei fedeli chiedendo loro di pregare per lui, si configura come un segnale di umiltà e comunque come un gesto non consueto per un pontefice appena eletto.
Sul nome Francesco viene spontaneo associare questa scelta al poverello di Assisi e alla sua opera rivoluzionaria in seno alla Chiesa di allora, ma io penso che, trattandosi di un gesuita, il nome Francesco potrebbe essere associato, nella mente del pontefice, al grande evangelizzatore Francesco Saverio, che è un santo fondamentale per i gesuiti: uno dei primi santi testimoni della Compagnia di Gesù, che ha speso una vita intera nella sua missione di evangelizzazione.
In ogni caso, che si tratti del Poverello di Assisi o del grande evangelizzatore, il nome di Papa Francesco è molto bene associato.
C'è ancora un pensiero che mi conforta, che cioè Jorge Mario Bergoglio è la persona che il Cardinale Martini aveva indicato come possibile successore di Pietro
Ringraziamo i cardinali per averci donato questo pontefice e ringraziamo Dio perchè non ha mai mancato di dare alla Chiesa la capacità di rinnovarsi.
Francesco Primo Santo Padre: la preghiera delle Clarisse, la costanza umile dei Frati Minori per la Chiesa degli ultimi e la vocazione alla santità in terra propria della Compagni di Gesù.Nel messaggio richiama il suo pellegrinaggio verso il Concilio con un "caminamento" lungo "dalla fine del mondo" che ha guidato il Conclave nella scelta del Vescovo di Roma. Umile e profondo. teologo ecumenico e operaio nella comunità. In America Latina tanti anni fa mosse i primi passi il movimento per la Teologia della Liberazione. Un consiglio pastorale a Medellin tracciò i punti costitutivi di una missione politico-pastorale per la emancipazione dei popoli per liberarli dalle oppressioni e dalla povertà. Oggi l'America Latina è ancora una grande frontiera del bisogno e la guida pastorale argentina indica la nuova via di evangelizzazione e promozione umana. Deo gratias,
RispondiEliminaygracias a Dios!
Mi cimento anch'io nel difficilissimo compito di dire la mia sulla elezione del nuovo capo della chiesa cattolica.
RispondiEliminaNaturalmente rispettando le opinioni di chi, liberamente ed in tutta coscienza, ritiene di professare una fede, da non credente, sono tuttavia interessato a capire, comprendere cosa cambia, se cambia qualcosa, ai vertici del Vaticano.
Vaticano che, da laico, vedo e considero come uno stato, con i suoi poteri(tutti temporali), le sue gerarchie, i suoi interessi profani, le sue politiche.Uno stato nei cui confronti, il nostro paese,tiene in piedi un concordato che sarebbe meglio togliere di mezzo in nome, non del "non rispetto" nei confronti dei cattolici, ma nel nome di una laicità irrinunciabile.
Un papa vicino ai poveri, agli ultimi, più vicino ad un vangelo dei cui insegnamenti hanno fatto strame?Lo spero proprio.
Domanda:caro papa, che ne fai dello IOR?
Poi:come la metti con la curia romana?
Ancora:come ti atteggerai con i tanti vescovi, parroci e ministri di culto del continente latino americano che, da Camara in poi, sono stati messi ai margini e considerati sprezzantemente come rivoluzionari da strapazzo?
Comunque.auguri.
Debbo dire che ieri sera quando c’è stata la fumata bianca, mi sono commosso. Si aspettavano ormai con un po’ d’ansia la novità che avrebbe portato il conclave. C hanno fatto aspettare oltre un’ora prima che venisse aperta la porta e potessimo conoscere il volto del nuovo papa, e vedere se era tra i papabili, o fosse un volto completamente nuovo.
RispondiEliminaQuando si è presentato è stato, per tutti, una rivelazione: il comunicare con la gente che a frotte riempiva la Piazza, il nome che si è dato Francesco, il non volere essere chiamato papa o pontefice, ma semplicemente Francesco, Vescovo di Roma, chiedere ai fedeli, radunati in Piazza S. Pietro, prima di dare la Benedizione Urbi et Orbi, una preghiera in silenzio al Signore per invocare la benedizione prima su di lui, sono stai tutti segnali importanti per un credente.
Basta ricordare tutto quello che abbiamo letto per capire i bisogni della Chiesa di oggi, una Chiesa che recepisca il principio del francescanesimo autentico, una Chiesa che, possibilmente, abolisca lo IOR ed i lussi e gli sfarzi della Curia Romana.
Ma soprattutto ricordiamoci che, nel precedente concl, fu il cardinale Bergoglio, il più votato dopo il cardinale Ratzinger. Erano quelli i voti che sarebbero andati al Cardinale Carlo Maria Martini, che aveva rifiutato perché, essendo ammalato di parkinson, non pensava di poter portare a compimento la missione papale.
Infatti è morto nel mese di giugno dello scorso anno.
Anche lui gesuita come Martini, anche lui per una vicinanza della Chiesa ai poveri; papa Francesco che ha detto:"i miei colleghi cardinali sono venuti a prendermi in un posto lontano in fondo al mondo", lui che rappresenterà il Sud del mondo, porterà la parola del vangelo e di Cristo nel mondo:per una nuova evangelizzazione. E’ una speranza per i cattolici, per i non cattolici, per gli islamismi, per gli ebrei, per tutti.
Coraggio papa Francesco, porta quell’aria nuova di cambiamento, ti siamo e ti saremo vicini nella preghiera e nel silenzio, auguri Santità!
Oggi per i miscredenti e gli atei è una giornata di lutto. Sono tristi, rosicano e scrivono minchiate sul Fatto Quotidiano, sul Manifesto e altri giornali similari.
RispondiEliminaE' fuor di dubbio che questo Papa potrebbe rappresentare l'inizio di un cambiamento epocale della Chiesa, una svolta verso una spiritualità possibilmente vicina allo spirito francescano richiamato dal nome che si è dato il Papa; anche se io penso che essendo il Papa un gesuita il nome Francesco potrebbe essere, nella sua mente, associato a San Francesco Saverio, il grande santo evangelizzatore appartenente alla Compagnia di Gesù.
Ha un compito arduo questo Papa, quello di domare le classi cardinalizie e vescovili piuttosto riottose, ma anche una curia romana completamente assorbita dalle problematiche materiali ed economiche piuttosto che dalla vita spirituale della Chiesa e venire a capo dei tanti problemi morali che il comportamento sessualmente non irreprensibile di tanti preti e porporati ha procurato, mortificando e a volte rovinando l'immagine della Chiesa stessa.
Riguardo il concordato tra stato e chiesa, di cui tanti chiedono l'abolizione, c'è qualcosa da dire.
Con i Patti Lateranensi del 1929, che codificavano i rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica, lo Stato si impegnava a pagare direttamente lo stipendio al clero cattolico tramite il meccanismo della Congrua. Tale meccanismo si fondava sul riconoscimento del pregiudizio economico subito dai cattolici a causa delle molteplici confische di beni ecclesiastici nel corso del secolo XIX, fra cui in particolare le leggi Siccardi del 1850, le leggi Rattazzi del 1854 e 1855, quelle che istituirono l'eversione dell'asse ecclesiastico del periodo 1866-1867 e l'annessione dello Stato Pontificio al Regno d'Italia nel 1870 a seguito della breccia di Porta Pia. Come ebbe a dire il Ministro mussoliniano De Vecchi (sebbene noto anticlericale): “quello che l’Italia si apprestava a concedere alla Chiesa era meno che una briciola di quanto gli era stato sottratto”. (CONTINUA)
...Con la firma del nuovo concordato (18 febbraio 1984) tra l'allora Presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi e il Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli si stabilì che il sostegno dello Stato alla Chiesa avvenisse nel quadro della devoluzione di una frazione del gettito totale IRPEF (l'otto per mille, appunto) da parte dello Stato alla Chiesa cattolica e alle altre confessioni (per scopi religiosi o caritativi) o allo Stato stesso (per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi. Insomma: l’8x1000 è una cosa sacrosanta, che non può essere toccata: dopo che lo Stato ha privato alla Chiesa dei beni che le avrebbero permesso di vivere autonomamente, ha istituito (democraticamente, e lo ha fatto anche per tutte le altre confessioni religiose) un modo per cui ai cittadini è lasciata la possibilità di versare l’8x1000 del gettito IRPEF per sostentarla. L’8xmille cura il sostentamento dei sacerdoti, esigenze di culto della popolazione, conservazione dei beni culturali ecclesiastici, interventi caritativi in Italia e nei Paesi del terzo mondo .
RispondiEliminaNegli anni successivi lo Stato italiano ha firmato intese analoghe anche con altre confessioni: nel 1986 con le Assemblee di Dio, con gli Avventisti nel 1993 con l'Unione delle Chiese metodiste e valdesi e con i Luterani, nel 1996 con le Comunità ebraiche e ratificò una modifica all'intesa con gli Avventisti. Ad oggi sono sei le confessioni religiose che possono ricevere l'otto per mille. I Battisti hanno firmato un'intesa con lo stato nel 1993, ma rifiutano di ricevere l'otto per mille. Il 4 aprile 2007 la Presidenza del Consiglio ha firmato il concordato con l'Unione Buddista Italiana (UBI), l'Unione Induista Italiana, la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, la Chiesa dei Santi degli ultimi giorni (mormoni), la Chiesa Apostolica in Italia, la Arcidiocesi ortodossa d'Italia; nella stessa data ha anche firmato la modifica delle intese con la Tavola Valdese e con l'Unione delle Chiese cristiane avventiste del Settimo Giorno.
Dunque, tutte le confessioni religiose si avvantaggiano di questa formula, persino le associazioni laiche per gli scopi più vari, e ciascuno è libero di avvantaggiare l’ente che ritiene più opportuno.
Per cui, fermo restando che ognuno la pensa come vuole, il concordato tra lo stato italiano e la Chiesa Cattolica ha una sua ragion d'essere.
Oggi è giorno di festa per i cattolici e non saranno certamente le gufate di chi cattolico non è a rovinare questa festa.
Per chiarire, prima che qualcuno si offenda, il discorso sul concordato e l'allusione alle gufate non sono riferiti al nostro amico Ettore carcione, persona che attraverso i suoi scritti si è conquistata fiducia e ottima considerazione.
EliminaL'elezione di Francesco dimostra che le elites circolano, ed arrivano. Sempre. Si può solo rinviare il momento. Ma non in eterno. E' un insegnamento che la politica italiana dovrebbe acquisire in fretta.
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RispondiEliminaVorrei aggiungere una cosa, che ieri sera, nella fretta di esprimere il mio pensiero ho trascurato.
Papa Francesco si è presentato a tutto il popolo in maniera semplice. Ma oltre a colpire la sua semplicità o il nome che ha scelto, fondamentale è stata la sua presentazione. L’aver coinvolto tutti, subito nella preghiera.
Cattolici e non, credenti e atei di tutto il mondo, incuriositi dal discorso che avrebbe fatto il nuovo Papa si sono, invece ritrovati a pregare con lui. Il Santo Padre ha fatto recitare a tutti il Padre Nostro e l'Ave Maria.
E non solo. Mentre ci aspettavamo la benedizione, lui cosa fa prima di benedirci?
Chiede al popolo di Dio di pregare per lui, affinché il Signore lo benedica per il suo mandato.
Ringrazio lo Spirito Santo di aver illuminato le menti dei cardinali che hanno eletto Papa Francesco.
L'elezione del card. Bergoglio a vescovo di Roma, è l'ennesima dimostrazione chela Chiesa è di Cristo e su di essa agisce lo Spirito Santo. è il segno più evidente di ciò sta tutto nel silente stupore seguito all'annuncio del suo nome: tutti a chiedersi chi fosse, per poi unirsi idealmente a Piazza san Pietro dove già iniziavano i "Papa Francesco" gridati dai più giovani. E poi è bastato un "Buonasera" per far entrare nei cuori quel vento di speranza che in chi più chi meno, veniva atteso da quell'annuncio. Ci sono troppe prime volte intorno a questa elezione, da non potere sottolineare come per la Chiesa si è in presenza di un ricominciare. la prima volta dopo una dimissione. la prima volta di un extraeuropeo a conferma della Universalità della Chiesa. la prima volta di un gesuita. la prima volta di un Francesco, ma non lo chiamiamo primo,perchè per esserlo ci vorrebbe il secondo.la prima volta che un pontificato, almeno nell'epoca moderna, inizia con il Padre Nostro. Altre considerazioni: l'insistere sul Vescovo di Roma e sul Vescovo emerito di Roma e sui fratelli cardinali e sulla chiesa di roma che presiede nella carità. Certo sono considerazioni a caldo, ma già lasciano intravedere un percorso chiaro di riconciliazione. a chi crede non rimane che pregare per il Vescovo di Roma, che sia realmente il Servo dei Servi di Dio.
RispondiEliminaNon mi ero mai emozionato così tanto per la nomina di un Papa, quella di Papa Francesco sono sicuro che non la scorderò mai più.
RispondiEliminaSicuramente il percorso spirituale che sto compiendo, già da due anni, mi ha dato una consapevolezza maggiore dell’importanza di questo evento, per questo l’ho vissuto con maggiore emozione, e poi “Francesco”, per chi come me segue un percorso Francescano è il massimo.
Questo Papa ha sorpreso un po tutti, infatti nei due giorni precedenti nessuno ha mai parlato di lui come “Papabile”, davano quasi scontata l’elezione del Cardinale di Milano, e invece per la sorpresa e la meraviglia di tutti un Papa di origini Italiane, nato e vissuto in Argentina, e che sceglie di chiamarsi Francesco, il primo della storia dei Papi, e poi recitare il Padre Nostro e l’Ave Maria con lui in diretta, quante emozioni tutte assieme.
Sono sicuro che porterà una ventata di rinnovamento nella Chiesa, e noi fedeli siamo pronti ad accoglierlo nei nostri cuori.
Abbiamo constatato che in questo blog ci sono bravi cristiani, atei, agnostici, laici ed anche disfattisti. In questo blog ho visto accusare l'ex papa di pedofilia. Per il nuovo papa francesco qualcuno sussurra, che fu complice dei generali argentini. Da ragazzo ho letto qualcosa di Marx, dove per i comunisti la religione è "l'oppio dei popoli". Ma vedendo il popolo cattolico traboccante e sotto la pioggia in piazza san pietro, anch'io incredulo mi ammorbidisco e mi commuovo. Deve essere la fede, il bisogno di speranza, il bisogno della santità e del paradiso. Sarà come sarà ma questo è un popolo di oltre 2 miliardi di persone che esiste da oltre 2 mila anni. Perciò non si può prescindere da loro. In gioventù ho anche letto Bertrand Rassell, dove egli dice "io non mi chiedo se la religione è vera, ma se è utile". Io vedendo la magnificienza, l'efficienza, delle istituzioni e dell'amministrazione della chiesa rapida e chiara, 13 giorni per colmare il vuoto di potere, 2 giorni di conclave per scegliere il monarca vestito di bianco. Abbiamo fatto tante guerre per togliere l'italia al papato, forse abbiamo sbagliato. PERCIO' STANTE LA NOSTRA INCAPACITA' DI GOVERNARE IL PAESE, RITORNIAMO L'ITALIA AL PAPATO. AMEN!
RispondiEliminaVerissimo lo stato vaticano ha dato prova di efficienza e di efficacia.
RispondiEliminaOttima la scelta,ottimo il nome che si è dato il capo della chiesa di Roma.
Poi se il nuovo papa,sia stato o non sia stato vicino alla giunta golpista argentina,mi sembra un dettaglio.
Sono lontani e superati i tempi in cui certe posizioni avrebbero avuto una qualche importanza .
In un modo o nell'altro l'importante ò che la chiesa sia e rimanga saldamente a suo posto.
Non immagino il pianeta e l'umanità governabile senza il contributo ed il benestare di tutte le chiese,apparentemente,ma solo apparentemente diverse.
Infatti, dott. Vullo, “deve essere la fede, il bisogno di speranza, il bisogno della santità e del paradiso”.
RispondiEliminaDio, rispetta la libertà dell’uomo e tutte le scelte che lui fa in questo mondo.
Ma se questo, usasse l’intelligenza donata da Dio non solo per il sapere terreno ma anche per la fede, allora si che potrebbe ritenersi fortunato.
La celerità del conclave nella scelta del nuovo papa dovrebbe essere d'esempio ai nostri litigiosi politici ,i quali non tengono conto delle indicazioni fatte dal popolo con il voto, continuano a
RispondiEliminapercorrere la via dell'odio e non si affrettano a dare il governo che occorre al nostro Paese! Il "conclave" dei politici è infarcito di interessi e vergognose dispute che non servono e hanno stancato tutti!