di Ettore Carcione - Molto si è scritto e molto si è detto, e si dice circa la "Caduta Verticale dei Valori, delle Idealità". Giova ripeterlo. Nel bene, o nel male, alla CADUTA DEL MURO DI BERLINO, ha corrisposto un disorientamento, di natura eminentemente ideologico culturale, che ha sconvolto soprattutto la Sinistra Comunista, o comunque quelle vocazioni che nel corso di vari decenni si erano incaricate di orientare le masse lavoratrici verso un cambiamento radicale dello stato di cose esistente.
Il PCI, in Italia, per altro, da tempo, con la segreteria Berlinguer in particolare, aveva avviato un importante e faticoso processo di distacco e differenziazione dalle esperienze consolidatesi altrove, ed in particolare nel blocco sovietico. Si avvertiva la necessità di introdurre, a cominciare dalle stessa elaborazione teorica, fondamenti di un riformismo non rinunciatario in relazione alla prospettiva del cambiamento.
I comunisti italiani avevano, nella loro stragrande maggioranza, vissuto ed accettato la strategia berlingueriana del "Compromesso Storico" come ipotesi di lavoro politico, e non solamente tattico, che portasse al governo del Paese le masse popolari che in gran parte si riconoscevano nella DC di Moro, e nel PCI. Strategia non nuova, basti ricordare gli scritti di Togliatti sulle propensioni progressiste presenti nelle masse cattoliche.
Poi... la strage di Via Fani, l'uccisione di Moro... i poteri forti di entrambi i blocchi, dissero no. Tuttavia, come spesso accade, quando alla sacrosanta revisione, o rivisitazione storico-politica, non si accompagna a sufficienza un'analisi profonda delle ragioni e dei fondamenti ideali che la caratterizzano, si compie un'operazione a metà, che rischia di essere soltanto "politica", punto e basta.
In una parola, lo scioglimento del vecchio PCI, il cambio del suo nome, operato da Occhetto con la svolta della Bolognina, pure, a quel punto necessari, hanno finito col buttare con l'ACQUA SPORCA, ANCHE IL BAMBINO".
Nel frattempo avanzava, si andava affermando nella società politicamente e culturalmente (direi, sotto culturalmente) una concetto messianico caratterizzato da un MODERNISMO RAMPANTE E PRAGMATICO, portato avanti in prima istanza dal PSI craxiano, che nulla aveva a che vedere con le Socialdemocrazie europee, che ancora mantenevano un sufficiente grado di connotazioni di sinistra, riformista.
La Cultura, le Idee, soprattutto quelle votate al cambiamento, venivano considerate dalla politica degli YUPPIES, roba quasi superata.
Vecchia. Da buttare. Un impaccio.
E a Sinistra?
La Sinistra, anche quella con forti caratterizzazioni riformiste, intanto denunciava colpevoli ritardi in rapporto alla stessa comprensione di ciò che si stava affermando nel paese nelle forme e nei termini sopra evidenziati. In quegli anni viene portata avanti, scientemente, una operazione politico culturale (sottoculturale, ripeto) volta al progressivo depotenziamento di tutte le pulsioni fondate sulla consapevolezza e sulla necessità di imprimere una svolta seria e credibile.
L'avvento di Berlusconi, e, peggio, l'affermarsi del "berlusconismo" come strategia finalizzata all'imbarbarimento ed alla anestetizzazione degli italiani sono conseguenza diretta di una vera e propria operazione politica, che, lo ripeto, la Sinistra non ha saputo individuare prima, e contrastare adeguatamente poi.
Berlusconi "Il male assoluto", piaccia o no, è lo specchio di questo paese.
Un paese che, tranne lodevoli eccezioni soggettive ed oggettive, non ama "Pensare", preferendo guardare dall'altra parte operando una rimozione difensiva, magari comprensibilmente difensiva, riguardo a tutto ciò che gli potesse piovere addosso.
Un Paese, in cui la Cultura, il "pensare", appunto, da fastidio.
La conseguenza? Ovvia: dai fastidi ti libero io; Ci penso io. Ed ecco comparire sulla scena gli ominicchi della provvidenza. I leader ed i leaderini, partiti e partitini autoreferenziali ai quali non piace che i cittadini, gli elettori, i militanti disturbino i manovratori che nel chiuso delle loro segreterie decidono per tutti.
E siamo all'OGGI.
Manca, da parte di tutti i partiti, di TUTTI, aldilà dei proclami elettorali una VISIONE PROSPETTICA CHE RIGUARDI IL NOSTRO FUTURO.
Osserviamola questa campagna elettorale. Tranne qualche eccezione, tattica, tattica, tattica... e basta. Ma chi se ne frega con chi ti allei, tu partito, se non mi dici quale sarà il mio futuro? Certo, le alleanze, i programmi, tutto giusto, ma volete guardare un po’ più avanti? Al di la del vostro naso che si allunga sempre un po’ di più pinocchiescamente?
Intendiamoci, non è che manchino i Programmi, no, essi ci sono. Non è questo il punto. Quello che manca è la PROSPETTIVA IDEALE. Cosa c'è dietro la vasta area dell'Astensione che si evidenzia in occasione delle competizioni elettorali? Solo QUALUNQUISMO? C’è ANTIPOLITICA?
E chi parla e blatera di Antipolitica? Loro, i "politici politicamente corretti"?
L'ANTIPOLITICA è... la LORO, di chi etichetta e bolla come imbecilli qualunquisti chi si pone domande, non vede prospettiva alcuna, chiede e non trova risposte…
Vi siete chiesti, se invece l'Astensione non sia un disperato appello alla POLITICA VERA affinché riacquisti il suo ruolo, la sua funzione, la sua dignità?
Qui, le strade si dividono, ed emergono le differenze. Nessuno più di me, che vengo da una lunghissima militanza nel PCI, pensa che sia necessario nel nostro paese, e non solo, un radicale stravolgimento di un assetto politico ed istituzionale oramai alla frutta.
I partiti in quanto tali, sono in affanno. Ecco che allora, a mio parere, occorre TORNARE ALLA SOCIETÀ, che non è né "civile", né "incivile", è quella che è, e di essa occorre fare una analisi seria.
Occorre puntare a forme nuove ed inedite di AUTOORGANIZZAZIONE, di AUTOGESTIONE, che passa necessariamente attraverso, non trovo una espressione più efficace, la DESTRUTTURAZIONE RADICALE DELL'ATTUALE SISTEMA POLITICO ED ISTITUZIONALE che, nessuno si scandalizzi, non può che rappresentare se stessa come stravolgimento anche dell'attuale Sistema dei Partiti tradizionalmente intesi.
Bisogna essere capaci di lanciare ai piedi di un Sistema marcio delle vere e proprie "Molotov Ideali", chiaro il concetto?
Qualunquismo?
Ettore Carcione
31 gennaio 2013
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo interessante articolo di Ettore Carcione, “blogger indipendente”, appassionato di Politica da sempre, vive a Palermo.
È stato dirigente regionale, provinciale e cittadino del PCI.
Benvenuto su PoliticaPrima e buon lavoro.
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L'idea della molotov ideale per scompaginare il sistema politico dei partiti ed anche istituzionale è in linea con quanti pensano che, così come stanno le cose, è impossibile che gli attuali politici possano riformare tutto quanto c'è da riformare. E, diciamoci la verità, è come chiedere il suicidio politico di quasi tutti. Umanamente comprensibile, quindi, che ci sia una sorta di autodifesa. E allora, una molotov ideale? Forse è la soluzione migliore. Un radicale cambiamento culturale popolare, una presa di coscienza che faccia diventare le masse votanti uomini e donne pensanti. Personalmente lo spero.
RispondiEliminaAnche io come tanti altri, ho gioito nel '94, quando in pratica scomparì la Democrazia cristiana e subito dopo si lasciò morire anche il partito comunista, i due partiti-stato, che hanno fatto la storia d'Italia, insieme ai socialisti ed altri. Accolsi con entusiasmo il "Nuovo" che avanzava, ma in special modo ero soddisfatto per tutto quello che tramontava. Per anni dopo il 94, anch'io come tanti, rimossi dalla mia memoria e dal mio linguaggio, uomini e cose della politica passata.
RispondiEliminaNon voglio farla troppo lunga, anche perché non ne ho troppa voglia, sarò quindi sintetico nell'affermare di avere profondamente sbagliato.
Provo anche vergogna per l'entusiasmo e la stupidità con cui accolsi ridicoli ed impresentabili individui che cominciammo a definire "LEADERS", termine e concetto da cui non ci siamo più liberati.
Impensabile e vergognoso, almeno per me, che siamo passati da Moro e Berlinguer, a Berlusconi e Grillo.
Mi sono impegnato con me stesso, e manterrò l'impegno, a non commentare in nessun modo i due comici italiani in voga per adesso, ma voglio ringraziare chi ha scritto l'articolo, per avermi fatto riflettere sul chi eravamo, e su come ci siamo ridotti.
Io ho già detto in un altro commento anche il motivo per cui quest'anno, almeno alla camera, voterò per il PD, ma quando vedo esagerazioni e giudizi, a mio parere, sommari, mi butto a pesce sulla polemica, non senza aver dato, prima, il benvenuto ad Ettore Carcione.
RispondiEliminaStasera, leggendo l’articolo di Carcione ho scoperto che il male assoluto è Berlusconi. Ecco la frase, buttata lì, con nonchalance, come una verità dimostrata dai fatti, che ci rivela questa importante verità:” Berlusconi,il male assoluto, piaccia o no è lo specchio di questo paese. Deduzione logica: se il male assoluto è lo specchio di questo paese, allora c’è di che essere preoccupati, perché l’Italia e gli stessi italiani sono il male assoluto. Mi pare che il ragionamento non faccia una grinza. Io, però, avevo un’altra idea su questa cosa. Ho sempre pensato che male assoluto fossero il nazismo, il fascismo e il comunismo, a causa del loro triste retaggio di morti che questi mostri, figli del terribile secolo scorso, si sono portati appresso nello svolgersi degli eventi da loro causati. Penso che gli oltre cento milioni di morti causati in tutto il mondo dal comunismo, i genocidi perpetrati dal nazismo nei confronti di ebrei, omosessuali e zingari, gli omicidi a carico del nostrale regime fascista, fossero titoli più che sufficienti per etichettare questi regimi come il male assoluto. Adesso vengo a scoprire che c’è di peggio, di molto peggio. Vengo a scoprire che c’è qualcosa, o meglio, qualcuno, che incarna e impersona il concetto di male assoluto, superando in nefandezza regimi che hanno procurato tutti i morti che sappiamo e di cui ho già parlato. Voglio dire, Nazismo, fascismo e comunismo…il male assoluto?, ma quando mai, non è così, aggiornatevi. Qualcuno ci ha fatto sapere che il male assoluto è Berlusconi. Allora cosa ci resta da fare se non prendere atto di questa verità e modificare i giudizi, ormai antistorici e obsoleti, sui magnifici tre, nazismo, fascismo e comunismo? Facciamo volentieri ammenda delle nostre idee sulla storia recente, e votiamo tutti in massa per gli eredi di quel comunismo riabilitato. Forza ragazzi, viva Bersani e viva il PD, diamogli una bella maggioranza bulgara del 100 per cento, aboliamo tutti i giornali di destra e NON disturbiamo il manovratore, sicuri che ci guiderà verso un futuro migliore
Ricambio il saluto, cordialmente.
RispondiEliminaAlcuni ulteriori e, forse, non inutili precisazioni.
Da parte mia ho sempre sostenuto che Berlusconi, la sua scellerata politica(politica?) si dovesse combattere e sconfiggere individuando due terreni di contesa.Il primo "politico", il secondo, altrettanto importante, se non il più importante culturale.
Ho sempre considerati gli attacchi che gli venivano portati sul piano, quasi, esclusivamente personale sbagliati.Purtroppo, per anni, certa Sinistra, diciamo di opposizione(opposizione?), ed organi di stampa e mass- mediatici ad essa favorevoli, hanno quasi esclusivamente privilegiato questo terreno.
Berlusconi o, meglio, quello che giornalisticamente è stato definito "berlusconismo"altro non è che lo "specchio", la rappresentazione plastica di una parte,ahinoi, consistente del Paese che ha fatto dell'egoismo individuale,della volgarità eretta a sistema, dell'incultura un vero e proprio stile di vita.
"Stile di vita" che in tanti hanno finito di identificare, assumendolo a modello, in Berlusconi, nella sua corte, nel "berlusconismo" appunto.
Attenti,esso(il berlusconismo) si è infiltrato subdolamente in aree, magari, a volte, politicamente molto distanti dalla politica(politica?) del cavaliere.Ho "corrotto" l'uomo in quanto tale, vezzeggiandolo e facendogli venir fuori i suoi istinti peggiori.
In questo senso, più ancora che in senso strettamente politico:Male Assoluto.
Se ho capito bene, Berlusconi è egoista, volgare e incolto al massimo grado, tanto da rappresentare l’archetipo di quello che l’uomo NON dovrebbe essere, la rappresentazione e l’incarnazione dei peggiori istinti della natura umana, quello che ha corrotto il nostro paese facendolo diventare appunto egoista, volgare e ignorante. Dobbiamo dedurre che prima dell’avvento di Berlusconi l’Italia era un paese di poeti santi e navigatori un paese che non conosceva l’ignoranza, l’egoismo, la corruzione e la volgarità: Gli italiani prima di Berlusconi erano colti, altruisti, raffinati, immuni da corruzione, insomma tutti bianchi come gli ermellini. Poi arrivò il grande corruttore e le cose cambiarono, il paese in quattro e quattr’otto piombò nell’illegalità, nella corruzione, nell’ignoranza, nel becerume e nella volgarità, affondò praticamente in un mare di fango, e, avendogli Berlusconi fatto venir fuori i suoi istinti peggiori, delinquenza, criminalità e mafie varie ebbero il sopravvento su quella che prima era una SOCIETA’ DI GIUSTI. Beh, se le cose stanno così, prendiamone atto, non ne parliamo più ma, per favore, riscriviamo i libri di storia perchè tutto quello che di volgare, egoista, ignorante, delinquenziale e corrotto sappiamo essere avvenuto prima di Berlusconi non corrisponde a verità, in quanto questi fenomeni prima non esistevano e ce li ha portati Lui, il male assoluto.
RispondiEliminaNon funziona, non funziona, egregio Carcione. Voi ragionate per slogan, avete un MANTRA che vi ripetete continuamente. Mi volete spiegare perchè quando Berlusconi dice che bisogna cambiare qualche articolo della costituzione vi stracciate subito le vesti e dite che si tratta di un attacco alla democrazie, mentre quando la stessa cosa viene detta da Bersani allora diventa un nobile contributo alla vita democratica del paese?(è successo, è successo!)
RispondiEliminaQuesto è un solo esempio del vostro modo di ragionare, che non sopporto, è sempre così, è un modo di ragionare manicheo e sappiate che il manicheismo è una delle peggiori teorie filosofiche, è uno dei grandi errori partoriti da mente umana.
Occorrerebbe contrastare gli avversari politici considerandoli appunto avversari; voi non ne siete capaci e usate sempre il metodo del discredito e della demonizzazione, metodi da sempre usati in tutti regimi dittatoriali, soprattutto in quelli comunisti; e dovete smetterla coi quella menata della superiorità morale perchè di questa roba non ne avete. Quì tutti delinquono e tutti rubano, compresi quelli che nel parlamento stanno comodamente seduti a sinistra. Che ne dite di quello che sta venendo fuori da quel verminaio che è il Monte dei Paschi di Siena?, che ne dite del sistema criminale tangentizio di Penati?, o di Lusi? Anche in questo caso siete stati corrotti da Berlusconi? Dov'è la superiorità morale della sinistra?
troppi commenti a sproposito su un clown,credo non li meriti neppure.La penso come sergio.
RispondiEliminaAnche il tuo è un commento sul clown
EliminaL'argomento del mio commento non è il clown, ma un certo modo di ragionare e di giudicare, il fatto di dare giudizi dall'alto di un preteso piedistallo di superiorità. Berlusconi è solo il pretesto.
EliminaMi scuso per il tono, ma quando comincio a scrivere vado a braccio e mi lascio prendere dagli argomenti. Poi finalmente posso polemizzare, sempre amichevolmente perchè la politica non è la mia vita, con qualche altro oltre che con Vullo.
RispondiEliminaGrazie Paolo,visto che la pensi come me.
RispondiEliminaAllora autocensurati anche tu.
Rispettare gli altri non significa condividerne le opinioni,ne' tantomeno dover necessariamente commentare su uomini e cose che non si ritengono meritevoli di attenzione.
Alla lunga si finisce per creare piccole incomprensioni personali,imprevedibili nel loro sviluppo .
Allora visto che per fare il ping pong,occorre essere almeno in due ,basta sottrarre il ping e non ci sara' piu' il pong.
Tutto cio' a salvaguardia di rapporti personali fatti di stima ed affetto ,che sarebbe bene mantenere tali.
Egragio Pepe, mi hanno insegnato che, anche nelle diatribe più intense, i toni sono importanti.
RispondiEliminaOgnuno dice ciò che pensa, e pensa ciò che dice.
Libero, ovviamente, ognuno di pensarla in altro modo.
Comunque sia la pacatezza dei, e, nei ragionamenti dovrebbe essere per tutti una guida certa e sicura, affinchè non si scada nel personale.
Terreno che, sinceramente, non mi interessa per nulla.
Ben detto e ben condiviso !!!
RispondiElimina'L'uomo ragionevole si adatta al mondo.Quello irrazionale persiste nell'adattare il mondo a se stesso.Ecco perche'ogni progresso viene dal mondo irrazionale" (G.B.Shaw)
RispondiEliminaCiascuno di noi a quale mondo sente di appartenere?
Ogni progresso ( economico,politico,sociale etc.) deriverebbe dal mondo irrazionale....Nel cercare di costruire cio' che piu' si confa' alle sue esigenze, l'uomo irrazionale non si arrende ed e' disposto a far valere in ogni modo i suoi principi : in questo senso( secondo me) l'idea di lanciare una molotov ideale ( per scompaginare e poi rinnovare il corrotto sistema attuale) ha una ragione d'essere...
Secondo me non è azzerando tutto quello che abbiamo fatto o tutti quelli che non la pensano come noi che ci rifacciamo una verginità. Gli errori compiuti da noi e dagli altri dovrebbero servire per aprirci nuove strade e facendo tesoro della nostra esperienza e di quella degli altri non ricadere negli stessi errori.
RispondiEliminaNon mi piace proprio l'idea della molotov anche se ideale.
La molotov ideale potrebbe indurre alla violenza che anche se solo ideale non è giustificabile.
Il bellissimo articolo dell'amico Carcione, si conclude con la domanda: "Qualunquismo?".
RispondiEliminaNo, penso proprio di no. Anzi, direi che si tratti di uno scritto di principio, "spesso"; che richiama alla fatica, tutta da riassumere con ritrovata responsabilità, di interrogarsi oltre il muro della caduta delle ideologie e delle contorsioni disordinate di politici...senza politica: i veri qualunquisti!
Le parole dell'autore sono preziose, animate da quello spirito "profetico" proprio della migliore tradizione politica.
Egli, in tempi nuovi, "si adira", anche animatamente, e ci richiama senza pregiudizi, col cuore del "bombarolo" che non trova risposte, e, appare,...neanche domande.
Ci sta "raccontando", sulla traccia di un excursus storico ben segnato da una penna esperta del rigo, che siamo un po' tutti seduti sulla poltrona comoda dell'assuefazione e del lasciar passare.
Un articolo caldo, che va al cuore del problema: la debolezza dei partiti e la necessità di una politica "del risveglio" della società civile, unica capace di proposte per il cambiamento; e... che mandi a casa questi improvvisatori a "fasi alternate" che ancora ci stanno governando, impegnati solo a tenere il passo di un riformismo-liberismo ..."qualunque".
In verità, nell'articolo leggo anche una nota di rimpianto, forse proprio per ciò che è restato dietro il muro abbattuto.
Un sottaciuto apprezzamento, poi non tanto sottaciuto, per una politica che ha segnato la storia di buona parte del secondo novecento.
Per quei partiti che infiammavano i cuori, riempiendoli della speranza di una riscossa "ideale" dei popoli!
E allora?
Che sia veramente venuto il momento di rilanciare qualche "molotov ideale"?
Ogni tanto tra tanto chiasso un po' di buona musica.
Eliminacomplimenti signora Fabri per il suo commento.
Benvenuto a Carcione. Ai tempi dei grandi Moro e Berlinguer, c'erano anche Andreotti e Craxi. La molotov ideale presto si potrebbe trasformare in bombe reali, se non ci fosse Grillo a raccogliere il dissenso anticasta. Non pensiamo più alle vecchie glorie perchè i politici del bunga, bunga e le banche hanno bruciato fiducia e risparmio degli italiani. Ma qua nessuno è fesso ed il redde rationem è dietro la porta. Sarebbe indecoroso se i siciliani dessero ancora una volta la maggioranza a berlusconi. In questo caso sbagliare humanum est, perseverare è da idioti. I nuovi paradigmi dell'economia e della politica sono cambiati e perciò dobbiamo cambiare pure noi. Sono nostalgici coloro che vorrebero rifondare i vecchi partiti: DC, PSI, PCI_PD. Ripeto c'è una nuova generazione, disoccupata, frustrata, derubata...ma che sa usare internet ed i social-network. Nessuno più di me ha parlato male di berlusconi in questo blog, perciò mi sono attirato le ire di Pepe, che è rimasto l'ultimo giapponese a difendere lo zar delle nebbie padane.
RispondiEliminaCMQ l'amico Pepe è una persona intellettualmente onesta che non ha nulla da guadagnare nel difendere il grande bugiardo re del bunga, bunga. Il suo è solo spirito di cottraddittorio per combattere l'ipocrisia che spesso aleggia sulla sinistra...la quale si fa male da sola! Non voglio parlare del MPS di siena perchè sarebbe come sparare sulla croce rossa. Ma invito gli amici del PD a darsi da fare perchè i sondaggi sono impitosi. Si appellino al buoncore degli elettori di Ingroia e di Grillo, altrimenti dovranno fare il patto col diavolo o con l'acquasanta. Bersani si giochi la Carta Renzi in modo più incisivo e faccia un appello per il senato e magari chieda scusa per MPS, forse è meglio. CMQ speriamo che non arrivino le manette prima delle elezioni.
RispondiEliminaUn grazie sentito per l’articolo che ci ha fatto gustare Ettore Carcione ed un saluto, da parte mia, in questo blog.
RispondiEliminaEttore ci fa un’analisi della situazione politica di questi ultimi 40 anni (quasi!), ma che alla fine ci lascia quasi senza speranze, con una bomba a salve in mano, ed una proposta nella quale si intravede un invito al non voto. Io credo che, in questo momento tutto abbiamo bisogno tranne che un invito all’astensionismo.
Sono convinto che la speranza deve essere l’ultima a morire e c’è bisogno di entusiasmo, di credere negli ideali, perché no….dei nostri padri, negli Stati Uniti d’Europa, di ricostruire il paese, di ristrutturare un sistema, di ricreare uno spirito nuovo per affrontare le nuove battaglie che ci aspettano: che sono tante ed interessanti.
E poi perché non credere in un Parlamento che per oltre la metà, mi auguro, sarà rinnovato, nelle idee nuove che porteranno, e poi perché non fare tesoro degli errori commessi?.
Ho visto gente nuova che sa il fatto suo: industriali, operai, ricercatori, grosse esperienze che mi fanno sperare. Vi porto un esempio: ieri ho visto un dibattito ad una trasmissione dell’Annunziata con Mario Monti, e facevo zapping con la 7, dove c’era anche lì una trasmissione con Gad Learner, che mi attirava pure e che aveva come ospite don Ciotti.
Ebbene ho assistito ad una domanda rivolta a Monti da Peppino Englaro, papà di Eluana, che gli chiedeva un parere sulla battaglia che porta avanti legge sul cosiddetto ”fine vita”. Ebbene nella squadra di Monti c’era l’on.le Mauro ed una ricercatrice, di cui non ricordo il nome, che avevano idee contrapposte e non palesavano affatto il contrasto tra di loro.
Ecco questo mi fa ben sperare!. E’ solo un esempio che riguarda un problema etico… Però se questo concetto dovesse farsi strada? Ne potremmo vedere delle belle!
Tutti bravi a dire e ridire,tutti bravi a fare analisi,condivisioni,complimenti ....tutti i bla bla piu' o meno ' intrisi di cultura( storica e politica), tutti i contrasti sul piano dell'appartnenza ad un partito, servono solo a confonderci !
RispondiEliminaAlla fine, saranno i risultati elettorali a parlare....adesso non resta che ascoltare, osservare e confrontare programmi e promesse che tutti i partiti ci propinano (senza alcuna originalita) attribuendosi la paternita' delle proposte migliori! E' difficile convincerci su quale linea incamminarci e a quali uomini affidarci,pero'...le risorse dell'intelligenza umana possono ancora aiutarci.
Oggi tutti sappiamo che per avere ciò di cui si ha bisogno, come ad esempio il lavoro, è inevitabile essere pragmatici e cinici, dunque esattamente il contrario di tutti i valori,principi, idee ed ideologie che ci hanno formato e guidato fino ad oggi.
RispondiEliminaQuesta è la conseguenza della caduta del Muro di Berlino nel novembre del 1989. La vitoria totale dell'iperliberismo su tutte le altre forme di pensiero ideologico e/o etico, compresa la politica e la religione.
Dunque l'umanità nobile è messa all'angolo, mentre trionfano e dominano solo la demagogia e la complicità sulle bugie e per la rapina sociale a danno degli altri.
Insomma siamo ai tempi più truci del "mors tua, vita mea".
MI spiace dirlo, ma credo che ci vuole molto ben altro e di più che una semplice "molotov ideale" negli ingranaggi dell'attuale sistema di potere.
E poi è arrivato il M5S che la " motolov ideale" l'ha lanciata.................
RispondiEliminaECCOME
EliminaMi ritrovo molto nell’articolo di Ettore Carcione che fa una disamina storicamente ineccepibile, distinguendo i fatti dalle opinioni. Dispiace leggere commenti, smaccatamente contrari, che sembrano voler impartire lezioni di etica e di morale. Ognuno può pensare ciò che vuole su Berlusconi, ovviamente senza stravolgere la verità consegnata alle cronache (politiche e giudiziarie). Io non so se Berlusconi sia stato un male assoluto, quello che è sicuro è che sia stato un male profondo per il Paese, che ha avuto a capo del Governo un “criminale seriale” come lo ha definito la procura milanese. E’ stato a capo di un partito, Forza Italia, ispirato e voluto dalla mafia attraverso il mafioso Dell’Utri finito nelle patrie galere. Ha pensato solo ai propri interessi e alle proprie aziende con l’uso spregiudicato di leggi ad personam, regolarmente bocciate dalla Corte Costituzionale. Ha portato in Parlamento affaristi, escort, delinquenti e massoni delegittimando le istituzioni. E’ stato coinvolto in numerosi scandali che ci hanno fatto vergognare di essere cittadini italiani di fronte al mondo intero che se la rideva per le gaffe di questo pagliaccio (la Merkel e la culona inchiavabile, il cucù fatto in occasione di un vertice internazionale, le barzellette a sfondo erotico raccontate di fronte a capi di Stato, la nipote di Mubarak, il bacio all’anello di Gheddafi). Questo è il ritratto di Silvio Berlusconi. Il presidente che riceveva a Palazzo Grazioli (sede istituzionale del Governo), pullman di escort invitate alle “cene eleganti”. Senza parlare del flop totale sulla sua annunciata rivoluzione liberale. Mi dispiace per i nostalgici di quel periodo o per chi vorrebbe far passare quell’uomo, condannato per frode fiscale, da perseguitato ma questa è solo uno spicchio di storia di un ventennio da dimenticare, del quale portiamo ancora le ferite sul piano culturale e che ha prodotto politici (si fa per dire), come Renzi e Boschi. Ha ragione Carcione, sarebbe ore di porre fine al regime dei partiti che appaiono sempre più lontani dai problemi della gente.
RispondiEliminaLanciare molotov ideali, è una metafora efficace, potrebbe essere un'azione efficace, ma, mancano i lanciatori.
RispondiEliminaDire che condivido l'articolo di Ettore Carcione è poco. Analisi interessante che mi porta indietro nel tempo che mi ha visto protagonista attivo di quella stagione. Stagione intensa piena di sani ideali propulsivi di lotte per la conquista dei diritti. Malgrado alcune delusioni non veniva meno la speranza di una svolta politica nel segno della giustizia sociale. L'incontro fra Aldo Moro e Enrico Berlinguer, uomini di elevato spessore morale e politici consapevoli, doveva rappresentare l'avvio della collaborazione fra le forze più rappresentative della società italiana per il cambiamento. Con l'uccisione di Aldo Moro e, più avanti, la morte di Enrico Berlinguer alla prospettiva unitaria viene anteposta la più ampia divisione politica. Il PCI del dopo Berlinguer incomincia a perdere la bussola che, dopo la caduta del muro, subisce lo scioglimento operato da Occhetto, la così detta svolta della Bolognina. Qui muore il PCI, gli ideali di tanti militanti e le speranze di gran parte della società. La sinistra assume altri connotati rappresentati da quel PSI craxiano da sempre anticomunista, o più precisamente anti PCI, con le caratteristiche, come diceva Berlinguer, di una socialdemocrazia tisica. Il PSI diventa il baricentro del sistema di potere politico fino al giorno del crollo sotto il macigno della questione morale. Quella questione morale di cui parlava Berlinguer nel lontano 1981: “I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia”. Oggi, a oltre tre anni e mezzo dalla stesura dell’articolo, tante cose sono cambiate. Una maggioranza anomala predominata dal PD si definisce di centro sinistra ma attua politiche di destra. Dall’opposizione, solo il M5S riesce a captare i voti di richiesta di cambiamento e di protesta. Tutte le forze politiche gratificate dal balletto dei sondaggi non si curano di quel quasi 50% dell’elettorato fra non votanti e indecisi che si appellano, come dice l’autore dell’articolo, alla “POLITICA VERA” ispirata a programmi con la prospettiva ideale del cambiamento. Cambiamento da non confondere con la pretesa di rivoluzionare la Costituzione. Concludo confessando che l’anticomunismo rivolto a quello che fu il PCI non mi ha mai turbato, se poi penso a quello dell’era del berlusconismo, mi viene da ridere. Le discriminazioni, le delegittimazioni la caduta dei valori e la mancanza di ideali hanno indebolito la già precaria unità del Paese mentre chi governa cura gli interessi delle forze economiche e dei vergognosi privilegi. Aumenta la fascia della povertà e i disaggi delle famiglie. Possiamo sperare in un cambiamento? Si! Ad una condizione dettata da Enrico Berlinguer ma sempre attuale: <>.
RispondiEliminaQui non stiamo dissertando su chi ha fatto bene, ma solo su chi ha fatto peggio ed ha usato la politica solo per i propri loschi affari. Non si può più difendere un cialtrone ed un avanzo di galera col pretesto che la Sinistra è stata demagogica: e' un insultò all'intelligenza. Maurizio, il tuo commento è inconfutabilmente esaustivo e, se posso, farò in modo di postarlo. Mi trovo d'accordo con Ettore Carcione e con la sua disamina politica. È da un po' di tempo che si parla di movimentismo e non di partiti; che si parla del cambiamento e del divenire invece che di stagnazione e di Partiti. L'aria è pregna di insoddisfazione, di ideali traditi, di valori vituperati: è giunta l'ora della "molotov"? Una cosa è certa: è il momento di abbattere questo " sistema" marcio.
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