di Giangiuseppe Gattuso - Le primarie del centro sinistra, il successo di partecipazione, e l’impatto mediatico senza precedenti, hanno fatto emergere, nelle dimensioni fino a poco tempo fa inimmaginabili, il disagio e il disastro che pervade il PDL.
Non si tratta di malumori o di qualche contestazione interna. Non è una questione di lotta tra correnti, tradimenti, no. Il problema è molto più grave e profondo. Riguarda la credibilità di un gruppo dirigente, di un partito che ha governato le istituzioni e ha modificato la percezione della politica nell’opinione pubblica. Un’invenzione di un uomo che ha cambiato il percorso della storia del Paese. Una grande operazione politica che ha fatto sognare milioni di italiani. Ha imposto il bipolarismo con l’indicazione del Premier per il governo. Pur restando, il nostro, un sistema pienamente parlamentare. Con le conseguenze e le difficoltà che sono sotto gli occhi di tutti.
Silvio Berlusconi ha avuto la capacità di influenzare gli altri partiti nella ricerca estenuante del consenso al leader, nel personificare il partito con se stesso. Solo qualche giorno fa l’UDC ha, finalmente, deciso di togliere il nome “Casini” sostituendolo con “Italia” dal simbolo con lo scudo crociato. E tutto ciò ha creato un concentrato di stravolgimenti dei partiti e della politica del Paese.
L’attenzione è stata rivolta alla gestione del gestibile e all’accaparramento di ogni spazio di potere. Di partecipazione e di democrazia nei partiti nemmeno l’ombra. Sembra ora, ma sono passati oltre 18 (diciotto) anni da quando lanciò Forza Italia. Un motivetto molto orecchiabile faceva da colonna sonora agli incontri organizzati, dai suoi manager, in tutte le grandi città. Si riversavano maree di gente in luoghi addobbati con mega schermi che proiettavano immagini dell’Italia mentre venivano scanditi i numeri dei “Club” Forza Italia. Altra invenzione per coinvolgere i cittadini, rivelatasi falsa, che andavano sorgendo come funghi. C’era entusiasmo, c’era speranza, c’era tanta buona fede. Troppa.
Seppe raccogliere d’un colpo le anime e moltissimi degli elettori rimasti orfani della Democrazia Cristiana e del Partito Socialista. Ha avuto l’intelligenza di riempire un vuoto enorme con un grande contenitore creato apposta e assolutamente personale, nel senso che era di sua proprietà.
Gli anni sono trascorsi, i problemi sono rimasti tali e quali, la politica ha subito una regressione, i partiti si sono imbarbariti, e troppi personaggi di scarso e scarsissimo rilievo sono stati catapultati nelle istituzioni. Il disastro è arrivato.
Il Pdl, oggi, sulla base dell’ultimo sondaggio SWG è al 14,3%, superato ampiamente al secondo posto dal Movimento 5 Stelle al 19,5% che ha già lanciato, ovviamente on line, le sue “Parlamentarie”, e con un PD ormai oltre il 30%, e in crescita.
Il suo gruppo dirigente, capitanato dal Segretario Angelino Alfano, si dibatte tra la voglia di andare avanti con le primarie, più volte annunciate e approvate all’unanimità, e la preoccupazione delle reali intenzioni di Silvio Berlusconi. Si candida o no, lancia una nuova Forza Italia o invece si mette da parte aiutando da dietro le quinte i suoi giovani volenterosi e coraggiosi. Non è dato sapere. E le altre anime del centro destra dalla Lega Nord all’UDC e le nuove realtà che si affacciano sulla scena come “Verso la Terza Repubblica”, di Luca Cordero di Montezemolo, si affannano a trovare punti di convergenza per un’ipotesi di Monti bis.
Insomma, un grande fermento senza alcuna certezza. Un patrimonio di voti disperso, un’area di consenso, spesso maggioritaria elettoralmente, che il Silvio nazionale non può e non deve più rappresentare.
Altri uomini, altre donne, altri cittadini di buona volontà potranno e dovranno farlo per il bene dell’Italia. Le elezioni, però, sono alle porte e Pierluigi Bersani corre verso la vittoria.
Giangiuseppe Gattuso
01 dicembre 2012
Il PD rispetto al 2008 quando prese circa il 35% risulta in regresso di un sesto del suo elettorato, avendo nei sondaggi attuali il 30%, quindi è facile concludere che il suo elettorato, voto più voto meno è sempre o stesso ed è sempre, pur con le differenze generazionali, quello del vecchio PCI, solo che adesso votano per il PD i figli e i nipoti di quelli che una volta votavano per il PCI, perché mi pare difficile che il figlio di un comunista possa diventare altra cosa politica.
RispondiEliminaLa sinistra ha il suo terzo di elettorato che la segue fedele, qualunque sia il nome del partito che lo rappresenta. I veri problemi sono dall'altra parte dello schieramento politico, perché la scomparsa della Democrazia Cristiana ha lasciato il 40% dell'elettorato italiano in balia del primo che capita, di chi sa parlargli meglio e sa farlo sperare e sognare. Non voglio fare la storia degli ultimi 18 anni di politica italiana, dico soltanto che coloro i quali si sono accaparrati i voti di quel 40% orfano della DC hanno dimostrato come in politica l'improvvisazione non paga. Non si può fare spuntare da nulla una nuova classe dirigente ne' si può creare ex novo una rete di dirigenti locali così numerosa come quella che ci vuole per governare gli Enti Locali a partire dalle Regioni per arrivare ai comuni di poche centinaia di abitanti, ed infatti vi si infilarono praticamente tutti i vecchi dirigenti dc, psi, affini e collaterali, come direbbe TOTO'.
È anche vero che nel giro di qualche anno i dirigenti della prima ora di Forza Italia furono tutti liquidati ed estromessi; chi si ricorda più di gente come Vittorio Dotti o di Scognamiglio e di tanti altri che, volenti o nolenti, passarono la mano dopo pochissimi anni? Il problema è che i nuovi dirigenti non si sono rivelati migliori dei primi. Riguardo l'accaparramento dei posti di potere, ci vuole proprio una cattiva memoria per dimenticare le migliaia di nomine in tutti i sottogoverni possibili effettuate dalla sinistra al potere e di come siano stati defenestrati fior di dirigenti pubblici e di manager sol perché non di sinistra. Il bello fu che tutte le volte che poi arrivò la destra al governo nessun dirigente nominato dalla sinistra fu buttato fuori, "perché di sicuro quelli avrebbero preso la palla al balzo per gridare contro gli epuratori". (continua)
Tutti sappiamo come sono realmente andate le cose con la destra al governo. Io però voglio fare una riflessione. Con Berlusconi c'era gente come Follini, Casini e, dulcis in fundo, Fini, tutti adesso suoi fieri nemici. Difficile governare con questi qui'! Ebbene, nella legislatura 2001/2006 Berlusconi ebbe la spina nel fianco di Follini, il quale, facendo valere il peso dei quattro gatti dell'UDC impedì praticamente tutte le riforme che il centro destra avrebbe dovuto fare, come da promessa agli Italiani di Berlusconi a Porta a Porta. Poi Follini, dopo essere passato al PD rivelò a Berlusconi che le sue prese di posizioni erano state decise per ordine di Casini, allora presidente della Camera.
RispondiEliminaAltro giro, altra legislatura, 2008/2011, altro presidente della Camera, Fini che fa il controcanto continuo ed esasperato al governo del centrodestra e che, con la sua forza di persuasione sui deputati ex AN, assieme alle pressanti iniziative delle Procure di mezza Italia per far cadere Berlusconi e alle conseguenti iniziative difensive del premier, contribuisce a rallentare le iniziative e le riforme del governo Berlusconi. La storia è questa, tutto quello che dicono e scrivono i nemici del Berlusca sono cose di poco conto e di nessun valore, appunto perché dette e scritte da nemici, non da persone super partes. La demonizzazione e il discredito delle persone sono metodi che fanno parte del bagaglio delle dittature, dei partiti che si ispirano alle dittature e dai loro giornali (non mi riferisco al Secolo d'Italia), di cui abbiamo illustri esempi, basta sfogliare la maggior parte dei giornali di sinistra per rendersene conto, se si ha voglia di guardare.
La storia comunque, prima o poi metterà le cose a posto, rivalutando quel che c’è da rivalutare nell'avventura politica berlusconiana. L'amico Vullo può stare tranquillo, perché questa cosa non la vedrà ne' lui ne' io. Adesso il PDL è nei guai, anzi, non è il PDL ad essere nei guai, ma l'elettorato moderato italiano, il famoso 40% di cui sopra, il quale non avendo un rappresentante degno, si disperderà in mille rivoli, in attesa di qualcosa, di qualche nuovo partito che possa ricompattarlo. Sia come sia, molto difficilmente i voti di questo 40% andranno a partiti come PD, SEL e Rifondazione Comunista. Molti voteranno Grillo, ma sono soltanto voti in prestito.
Un saluto a tutti.
Da quanto si legge Berlusconi non vuole cambiare il porcellum, cioè la legge elettorale vigente, e vuole ricattare il governo per fare l'election day il 10 e 11 febbraio, anticipando di due mesi la normale chiusura della legislatura, disposto anche a fare saltare anche il governo Monti. Ma è possibile che questa cariatide, malgrado abbia finito il suo tempo, debba continuare ancora a dettare le regole del gioco?
RispondiEliminaHo un po la sensazione che stiate dando i numeri... i numeri sono numeri e difficilmente possono essere "discutibili". Ma... quando i numeri rappresentano i dati statistici o i dati elettorali allora la loro "interpretazione" diventa complessa. PD, PDL, Forza Italia, Udc, Cattolici, Ebrei, Comunisti, Socialisti, Fascisti, Etero, LGT, Ambientalisti, Conservatori, Berlusconiani, Renziani, Vendoliani etc stanno tutti in uno o in tutti i partiti? Pirandello si sarebbe divertito a studiare le logiche del nuovo millennio... ogni partito è Uno Centomila e allo stesso tempo Nessuno...
RispondiEliminaI Numeri di PD e PDL le due piu grosse ammucchiate rappresentarono nel 2008 il 30-40% dei voti cadauno ma... chi rappresentavano? Oggi le componenti delle due ammucchiate stanno da una parte, dall'altra o divise in entrambe?
Immaginarsi un nuovo scenario politico a 4-5 mesi dalle elezioni e con le urne delle primarie ancora aperte mi pare difficile aspettiamo domani!
Domani ci saranno un vincitore contento e un perdente arrabbiato, si parlerà di coalizioni per le nazionali ed allora capiremo se il centro sinistra vuole vincere o perdere le elezioni. Tutto ciò che al di là del centrosinistra... si comporterà di conseguenza.
L'articolo parlava di PDL E Centrodestra ma io non ho voluto commentare sul centrodestra o PDL proprio perchè in questo momento in sicilia (palermo) non so nemmeno se esista. In campo nazionale sò per certo che esista e sia radicato anche se ritengo che siano poche le persone di valore cui è dato spazio... In sicilia (palermo) non riesco più a trovare quelli che nel 93 mi convinsero a scendere in campo con Berlusconi anche loro sparsi in un partito o nell'altro... altri dissolti nel nulla, altri in galera... Chi mi dovrebbe convincere a votare il "centrodestra" siciliano? Forse solo Ingroia potrebbe fare un miracolo simile... Ingroia? Si perchè penso che abbia deciso di tornare ... in Guatemala non si sta tanto bene... un po come a Napoli (De Magistris)...
Aspettiamo domani... leggeremo il web e cercheremo di capire ...oggi godiamoci la nostra Santa Domenica in famiglia... del resto chi vuol essere lieto sia... di doman non v'è certezza!!!
Buona Domenica a tutti
Ci sono ancora troppe variabili che devono maturare nelle prossime settimane. Intanto l'esito del ballottagio nelle primarie del PD. Se vince Bersani, a mio parere, Berlusconi si ricandiderà perchè lo ritiene "più vecchio" di lui per storia, apparato partitico e sostenitori. Se invece vince Renzi (giovane; di matrice cattolica democratica, quindi non comunista e di sinistra; dall'eloquio brillante) che ha "il quid" (cioè il carisma del leader) poichè Bersani è "un funzionario di partito" mentre Renzi si è fatto da solo (con il 2% del partito ha raccolto il 35% dei consensi del centrosinistra), allora Berlusconi si tirerà indietro e darà spazio ai giovani, in pratica ad Alfano che, oggi, è l'unico esponente che il PDL potrebbe gettare nella mischia contro Renzi.
RispondiEliminaDunque, a mio modesto parere, tutti coloro che, nel PD e nel PDL, vogliono sinceramente che il futuro governo torni ad essere nelle mani della "politica", del "rinnovamento reale" e di una "mentalità contemporanea" ai problemi di oggi,dovrebbero auspicare il successo di Renzi.
Questa è l'ultima vera chance che "tutti" abbiamo per il ritorno del primato della politica nazionale nuova ed adeguata ai tempi. Non è un caso che la "casta gerontocratica" del PD ha imposto delle nuove regole a queste primarie, impedendo di fatto il libero voto (come è sempre stato finora)a tutti i cittadini elettori italiani (comunque la pensassero).
Pertanto, lo ammetto, in questa settimana ho cambiato idea. Domenica scorsa ho votato Bersani perchè, comunque, la sua onestà ed esperienza personale mi convincevano. Ma avrebbe dovuto vincere "a prima botta" per dimostrare di essere per davvero anche il leader indiscusso del centrosinistra. Invece è stato Renzi il vero vincitore (e non solo morale), perchè lo ha costretto al ballottaggio. Nel pugilato si direbbe che il giovane sfidante ha costretto il vecchio campione al pareggio, e pertanto al nuovo match di spareggio (nel quale vince quasi sempre lo sfidante).
Seconda variabile è la riforma della legge elettorale. (sarà un paperacchio) La terza è la discesa in campo di Monti (troppo sibillina e sussiegosa). La quarta è la costituzione del nuovo "grande centro" di Montenzemolo e sodali di cui, però, continua l'estenuante "gravidanza" (un dubbio: ma che si tratti di gravidanza isterica?).
Ma tutte queste altre variabili dipendono comunque tutte dall'esito della prima. Quindi, pazientiamo ancora un paio di giorni. Dopo ci sarà, ne sono sicuro, una forte accelerazione dei tempi della politica.
Pasquale ha ragione quando dice che la casta gerontocratica del PD ha imposto delle regole che di fatto hanno impedito il regolare svolgersi del voto.
RispondiEliminaPenso a quel grigissimo personaggio di Rosi Bindi che continua a sparare a zero su Renzi e non ne vuole sapere di cedere il suo posto al parlamento; penso anche che impedire il regolare svolgersi del voto sia un'operazione squisitamente comunista, per cui hanno un bel dire tutti quanti che il comunismo e' morto e sepolto mentre il suo "Metodo" e' sempre attuale. Questi non cambiano mai, perche', e' vero, si possono cambiare tante cose, anche per mera convenienza, ma la conformazione cerebrale e la mentalita' non potra' mai cambiare, pena l'estinzione completa (e a mio parere auspicabile) di questa mala pianta.
Pepe: ...non si può fare spuntare da nulla una nuova classe dirigente ne' si può creare ex novo una rete di dirigenti locali così numerosa come quella che ci vuole per governare gli Enti Locali a partire dalle Regioni per arrivare ai comuni di poche centinaia di abitanti... non è il PDL ad essere nei guai, ma l'elettorato moderato italiano, il famoso 40% di cui sopra, il quale non avendo un rappresentante degno, si disperderà in mille rivoli, in attesa di qualcosa, di qualche nuovo partito che possa ricompattarlo. Sia come sia, molto difficilmente i voti di questo 40% andranno a partiti come PD, SEL e Rifondazione Comunista. Molti voteranno Grillo, ma sono soltanto voti in prestito...
RispondiElimina- difficile controbattere questo esame, sereno e ragionato di Pepe > emerge il tuolo defilato ma decisivo e malefico di Casini!
Pulvino: ...ogni partito è Uno Centomila e allo stesso tempo Nessuno... si parlerà di coalizioni per le nazionali ed allora capiremo se il centro sinistra (I MODERATI?!) vuole vincere o perdere le elezioni. Tutto ciò che al di là del centrosinistra ... si comporterà di conseguenza... di doman non v'è certezza...
- forse l'affermazione più lucida è l'ultima, ispirata, mi pare, da Lorenzo il Magnifico.
Nevone: ...tutti coloro che, nel PD e nel PDL, vogliono sinceramente che il futuro governo torni ad essere nelle mani della "politica", del "rinnovamento reale" e di una "mentalità contemporanea" ai problemi di oggi,dovrebbero auspicare il successo di Renzi... lo ammetto, in questa settimana ho cambiato idea. Domenica scorsa ho votato Bersani perchè, comunque, la sua onestà ed esperienza personale mi convincevano. Ma avrebbe dovuto vincere "a prima botta" per dimostrare di essere per davvero anche il leader indiscusso del centrosinistra. Invece è stato Renzi il vero vincitore (e non solo morale), perchè lo ha costretto al ballottaggio...
- come si vede, si può cambiare idea, e non solo compulsivamente, ma ragionando criticamente.
In conclusione PoliticaPrima si conferma "arena articolata es efficace". Commenti 'professionali' alla "piattaforma" opportunamente predisposta da Gattuso.
Non è che ce lo ruberà il "Corriere della Sera"??
Caro Salvo, mi piace sempre moltissimo la tua capacità di assemblare in un unico ideale motore logico-deduttivo gli spunti più lucidi (quindi quelli più "scientifici" e generosi, e meno "faziosi" anche se in senso bonario) che ciascuno cerca di offrire alla comune riflessione sulla terribile crisi storica che il Padre Eterno ci ha dato (o castigato?)di vivere.
RispondiEliminaDa un pò di tempo ci lesini i tuoi interventi. Credo che ciò sia dovuto non tanto per i tuoi motivi di salute, ma soprattutto perchè mi sembra di percepire che oggi la tua attenzione massima è indirizzata a comprendere tutto il "quadro" politico e sociale , nella sua interezza, dentro e oltre le sue nuvole nere. Per cui, sembra essere meglio parlare poco e solo quando gli eventi sembrano avere preso una svolta netta, anche se temporanea. Con questo(sempre o comunque che sia così)credo che onori al massimo il ruolo di nostro "Presidente".
A Nino, in estrema sintesi, vorrei dire solo questo: la settarietà e l'inclinazione a "far fuori" gli amici "non compagni" di viaggio dentro il PD (tradotto: gli ex PCI-PDS-DS nei confronti degli ex DC-PPI-Margherita)esiste, mi spiace doverlo ammettere. Io stesso che vi sono dentro fin dall'inizio l'ho sperimentato sempre. E non è finita. Questo è il tumore peggiore per il PD ed il paese. Se questo tumore fosse estirpato allora il PD sarebbe per davvero il partito degli italiani. Se invece fosse lasciato a quei dirigenti "nostalgici del centralismo democratico"(leggi sciosssione dei cattolici democratici), allora si avrebbe chiarezza definitiva sui rapporti di forza e dei programmi delle principali famiglie politiche italiane. La stessa chiarezza fa fatta dentro il PDL, che al contrario del PD ha lo stesso problema.
Dunque , Bersani rappresenta l'ex PCI, Renzi cattolici democratici. Se vince il primo il pD perde consensi, se vince il secondo invece aumentano. L'ala ex-pci mi pèare che voglia vincere con Bersani ed avere i voti in più di Renzi (Botte piena e moglie ubriaca).
Concludo, l'interesse enorme ed imprevisto per le primarie del PD di oggi stanno proprio quì: è lotta vera tra le due anime, ognuna cerca di far fuori l'altra, chi vincerà zittirà l'altra che, altrimenti, dovrà abbandonare il partito (leggasi scissione).
Cosa vogliono gli elettori? Cosa sarebbe meglio per l'Italia? Convivenze forzate, o scissioni libere e chiare ?
Filippo Ales02 dicembre 2012 16:27
RispondiEliminaI comunisti
Mi scuserete se faccio il “bastian contrario”, ma io, a parte la bella presentazione di Giangiueppe e la battuta altrettanto bella di Salvo Geraci - mi auguro che non ci rubino Gattuso quelli del “Corriere della sera”! - non sono d’accordo con alcuni commentatori dell’editoriale di ieri di “politicaprima”. Ho l’impressione che ci sia da parte di alcuni una corsa a difendere il moderatismo ed il centro destra che mi pare, senza tema di essere smentito, l’unico settore della politica che non ha idee chiare da proporre agli italiani. Vorrei spiegare il perché:
Non mi convincono le lunghe dissertazioni di Nino Pepe, nei suoi tre interventi, in cui usa gli stessi toni usati dal Cavaliere Berlusconi sui comunisti, sui figli dei comunisti ed anche sui nipoti dei comunisti, che non possono non votare PD.
Così come ci dice che la storia ci darà un giudizio sereno su Berlusconi, facendoci capire che ne sentiremo la mancanza... Ed ancora che la casta gerontocratica del PD ha imposto delle regole “anche per impedire il regolare svolgersi del voto e che questa sia un'operazione squisitamente comunista, per cui hanno un bel dire quanti dicono….che il comunismo e' morto e sepolto, mentre il suo "Metodo" e' sempre attuale. Questi non cambiano mai, perche', la conformazione cerebrale e la mentalita' non potra' mai cambiare, pena l'estinzione completa (e a mio parere auspicabile) di questa mala pianta”.
E, per carità di Patria mi voglio fermare qui. Il caro Nino Pepe, parla a ruota libera e, non tiene conto che la nascita del PD è stata laboriosa, ma nello stesso tempo coraggiosa, perché avvenuta dopo la caduta del muro di Berlino, quando le ideologie erano al tramonto, ed i partiti che rappresentano i progressisti, quindi la sinistra d.c. ed il p.c.i. di allora, pensano di formare insieme un’area, che partendo dai valori, che mettono al centro la persona umana, la eguaglianza sociale, la solidarietà e la sussidiarietà, possa diventare partito.
La nascita di questo nuovo soggetto politico vuole rappresentare la casa comune di tutti i progressisti (il centro sinistra), da contrapporre a un altro schieramento di centro destra che si alterni, come è d’uso nelle democrazie occidentali. Da allora non ci sono più i comunisti che si mangiano i bambini.
Per quanto riguarda il giudizio che deve dare la storia su Berlusconi, basta guardare le pagine dei giornali stranieri cosa dicono del Cavaliere e di come ha ridotto l’Italia. Per Pasquale Nevone volevo dire che tutto il mondo ci sta osservando oggi, e penso che Bersani non abbia interesse alcuno a fare brogli e mettere il paese in ridicolo. Così perché non aver fiducia a Matteo Renzi che ha detto, più volte, che in caso di vittoria di Bersani egli lo sosterrà ?. Allora, segretario Bersani, io il mio dovere di elettore lo ho già fatto! Auguri, anzi in bocca al lupo!.
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Sono d'accordo con Filippo quando dice che chiunque vincerà tra Bersani e Renzi , garantirà (o almeno cercherà di) la convivenza più "idilliaca" dentro il PD delle due anime (quelle degli ex).
RispondiEliminaPurtroppo temo (o forse non è il caso?) che, come dici bene tu, la grande attenzione internazionale (incredibile, ma vero)su queste primarie e, soprattutto, sul loro esito provocherà cambiamenti strategici e programmatici imprevistiie ed imprevedibili, buoni e cattivi.
Il mondo (quello che conta) ci guarda "semplicemente" perchè vuole che Monti rimanga al governo con una solida maggioranza di consensi, oltre e più che con i voti. Tutto il resto della politica (chiacchericcio e folkore?) ce lo lascieranno per farci "giocare" e non disturbare i "grandi" d'Europa e non solo.
Scusate il mio cinismo e diffidenza ipersiderali, ma mi pare di sentire forte proprio questo tipo di puzza di bruciato.
Speriamo di no, o comunque diversamente.
Devo complimentarmi (non lo faccio quasi mai) con qualcuno, in questo caso Filippo Ales, per la grande civilta' e moderazione delle sue osservazioni. Devo tuttavia osservare che, essendo lui un sostenitore di Bersani, non puo' dire altro da quello che ha scritto, perche' se nei nostri ragionamenti c'e' una logica, il suo pensiero deriva dall'aderenza al PD, ai suoi programmi e, perche' no?, ai suoi metodi, anzi a quello che io ho detto semplicdemente "metodo". Detto questo, io non ho mai parlato dei comunisti che mangiano i bambini, ma dopo la caduta del muro di Berlino che e' stato un fatto materiale ma anche simbolico, mi sarei aspettato che i signori comunisti, una volta diventati EX ed avendo avuto la possibilita' di cambiare mentalita' senza dover rendere conto ai compagni dell'Unione Sovietica, non abbiano approfittato dell'evento per cambiare finalmente la loro mentalita' politica, giuridica, comportamentale, etica e anche pratica. Invece NISBA, per il motivo da me spiegato, in quanto, in un mondo dove quasi piu' nessuno credeva nella buona novella comunista, nemmeno gli stessi dirigenti dell'Unione Sovietica, tant'e' vero che hanno abdicato al loro potere tramite una rivoluzione senza spargimento di sangue, loro, gli italiani, si sono comportati come certe pie donne delle parrocchie che si credono piu' cattoliche del papa, conservando ostinatamente l'essenza del comunismo che alberga(va) nei loro cervelli e nel loro cuore. Mi dispiace se la verita' fa male. Voglio soltanto che Ales, per i miei giudizi sul PD, noon mi faccia il torto di accostarmi a berlusconi, perche' io ritengo di avere un cervello pensante e le mie idee.
RispondiEliminaAd oltre 1 ora dalla chiusura dei Gazebo, i risultati provvisori indicano la vittoria di Bersani (61 a 39). Bisogna rispettare la volontà della maggioranza assoluta del popolo militante e simpatizzante. Ma consentitemi di esprimere un non meglio evidenziato "malessere" personale per come sono andate le cose.
RispondiEliminaNessuno può negare (non lo fanno più convintamente neanche coloro che le hanno congegnate)che le regole sono state cambiate apposte per favorire (blindare?) la figura istituzionale del PD (il candidato Segretario). Evidentemente, poichè le primarie sono state tutte perdute dai candidati PD a favore degli esterni, e poichè non si potevano abrogare (come diceva chiaramente D'Alema), si è cercato e trovato il modo (cambiando le regole) di prendere con una fava 2 piccioni: dimostrare di essere un partito "veramente" democratico (a parole)lasciando le primarie, ma anche scegliere (imporre?) il candidato ufficiale ed istituzionale del PD (Bersani).
Al mio Gazebo mi sembrava di votare dentro una casa di riposo (senza offesa per gli anziani della cui categoria cominicio a far parte): Ma doverano, dove sono i giovani? Ne conosco parecchi chwe sono di centrosinistra ed hanno votato PD, ma di votare alle primarie non ne hanno voluto sentire neanche la parola. Che vuol dire? Secondo me che i giovani lo sapevano come sarebbe andata a finire, hanno fiutato (non è vero che sono ingenui ed inespserti) "il pacco" già pre-confezionato,e si sono astenuti.
Temo, dunque, che questa sera abbia vinto "l'accordo occulto": Bersani a Palazzo Chigi e Monti al Quirinale. Con Bersani si ridà il potere (formale e di facciata) alla politica, mentre quello reale lo si dà A Monti che, anche da Presidente, darà i compiti da fare a casa (Chigi) ai politici, riservando di intervenire (di sua iniziativa o a richesta dei governi stranieri)per riparare alle inadempienze o incapacità del governo politico.
Scusate ancora la mia crudezza. Ma sono convinto di questa prospettiva. Rimango , comunque, un solidale del PD.
Il confronto tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi è finito come era prevedibile. Più o meno 60% a 40%.
RispondiEliminaUna bella avventura che ha contribuito non poco a ravvivare la politica e riavvicinare la gente spingendola a partecipare.
Detto questo, sono convinto ancora di più che i due devono fare un'alleanza di ferro per governare insieme.
Sono una grande risorsa per il Paese e non è proprio il tempo di continuare con le divisioni, con le meschinerie, con il gioco delle correnti. C’è bisogno di sinergie positive, di unioni di forze, c’è la necessità di coinvolgere i cittadini nelle scelte dolorose che dovranno essere fatte.
Bersani adesso ha un compito delicatissimo. Deve tenere tutti vicino per affrontare la grande battaglia delle politiche. Le previsioni economiche non lasciano margini ad ottimismi. Il livello di povertà è aumentato e da cinque anni la ricchezza delle famiglie è in diminuzione.
I vari leader Imparino in fretta a collaborare, a lavorare per il Paese, a cercare di più ciò che li unisce da ciò che li divide. È arrivata l’ora di scrivere, insieme, un nuovo pezzo di storia di questo Paese.
Lo vorrei tanto anch'io, ma certe volte ho l'impressione che siamo tutti nell'acquario dei dipendenti di fantozziana memoria, tutti a muoverci e a dimenarci prigionieri ma con l'illusione di essere liberi mentre nel mondo reale ci guardano, e neanche tanto, e decidono sulle nostre vite.
RispondiEliminaNon c'è che da complimentarsi con il direttore per la chiarezza di tratto con cui analizza la situazione di un centro destra stupito e nell'ammirazione, pur se non di tutti, di fronte agli atterraggi a sorpresa del suo superman "menta forte", un pò appesantito, ma sempre frizzante.
RispondiEliminaForse gli altri del suo schieramento, sono ancora nella nebbia, ma il Berlusca, conosciuti i risultati delle primarie del centro sinistra, per lo meno come al momento è possibile pensare, si sta già preparando a riprendere la competizione con il suo "avversari-amico" di sempre.
Non si sa bene quale sarà il nuovo simbolo della giovane e fresca formazione del cavaliere, ma questo è solo un dettaglio. Nè si sa quale posizione prenderanno i suoi alleati storici.
L'Angelino nazionale appare sempre più "smunto" e preoccupato. La Meloni: fuori campo! Gli altri?
Ora comincerà il tempo del rientro, per poter usufruire dei benefici dell'anno giubilare. Gaudete!
si nota con piacere che ad ogni riga del direttore ci si complimenta
Eliminama che avra'mai questo direttore
Questo direttore ha una penna aurea, di ottima marca! Un rincorrere, veloce e deciso, le "prime" novità della politica: "prima"!
RispondiEliminacaro Nino Pepe, volevo scusarmi con te, se nel corso dei nostri commenti avrò urtato la tua suscettibilità e ti sarai sentito offeso da qualche affermazione mia. Con questa volevo, per l’appunto, chiarirti la mia storia personale, perché credo che la conoscenza reciproca sia la strada più giusta da percorrere per far il nostro lavoro al meglio e non farci incorrere più in incomprensioni. Forse non mi sarò spiegato bene, ma la ma provenienza è la Democrazia Cristiana, partito nel quale ho militato da giovanissimo, sono stato dirigente dal 1968 ed Amministratore Comunale dal 1970 al 1980. Quindi sono stato nella DC per circa 40 anni (non sono pochi…). Però dopo lo sfacelo dei partiti, dovuto a tangentopoli, sono stato in stand-bye per qualche anno. Ma quando la politica ce l’hai nel sangue, prima o poi ritorni!. Ma rifacciamo un po’ di storia recente. Fa sicuramente bene per una migliore lettura degli avvenimenti.
RispondiEliminaSiccome la mia ultima provenienza era la sinistra d.c., per intenderci quella che faceva capo a Sergio Mattarella, la cordata che gli era vicina, rimase nella D.C. che, nel frattempo, aveva cambiato nome chiamandosi "Partito Popolare", con Mino Martinazzoli segretario politico. E mentre a destra maturava la scissione con il CCD di Casini, a sinistra si costituiva “La Margherita” con Francesco Rutelli, segretario, una formazione politica provvisoria, che durò molto poco. In questa formazione vi transitò anche l’on.le Sergio Mattarella,
Ma era stato abbattuto il muro di Berlino e poco tempo dopo, in Italia, si votò per un referendum che proponeva il sistema maggioritario, per dare maggiore stabilità ai governi E fu con questo referendum e la legge elettorale, fatta dopo, che porta il nome del nostro deputato (mattarellum), che si passa ai collegi elettorali e quindi alla seconda repubblica. Intanto, anche la sinistra fu interessata da parecchi capovolgimenti, e cambi di nome del partito, che passò dal PCI al PdS ed ai DS, subendo anche numerose scissioni , e nel frattempo va avanti il dialogo con D’Alema e Veltroni e Bersani da una parte e Mattarella, Gentiloni, Fioroni e Bindi per cattolici della sinistra d.c. dall’altra, per dare vita ad una formazione politica nuova, che prende il nome di Partito Democratico, che nasce nel 2007, con Veltroni, segretario, un nuovo statuto ed ha lo scopo di rappresentare i progressisti nell’area del centro sinistra.
Ecco perché, dopo una storia così travagliata e di fronte ad un legame sempre più stretto, tra Berlusconi con il comunista Putin (egli si, capo dei servizi segreti dell’URSS e comunista), mi sembrano fuori luogo i richiami al vecchio PCI ed ai comunisti italiani. Perché, non ci sono mai stato io, che sarebbe contro la mia formazione culturale e politica e poi hanno cambiato pelle anche i miei compagni di partito, già dai tempi di Enrico Berlinguer. Se vuole continuare a chiamare i progressisti, comunisti lo faccia pure il nostro Berlusconi, ma credetemi a noi non conviene scendere al suo livello, e poi nessun giornale libero oggi lo segue su questa strada. Grazie Nino ed a presto.
Apprezzo l'intervento di FIlippo Ales, e per chiudere momentaneamente l'argomento PD, al netto di qualsiasi polemica e scremando il superfluo mi aspetto in passo avanti verso una modernita' necessaria nel mondo che cambia e un addio a tutto cio' che sa di vecchio apparato similsovietico, anti americano e nostalgico del baffone ma anche di regimi ingloriosi come quello castrista. Insomma, niente piu' ideologie novecentesche. Per i nostalgici c'e' ancora una pletora di partitini neocomunisti che, sebbene politicamente irrilevanti, possono accoglierli benissimo.
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RispondiEliminaEVIDENTEMENTE il popolo delle primarie del pd ha scelto il passato piu' che il futuro, Bersani, un ex PCI guidera' una coalizione di cui fara' parte , a buon diritto avendogli dato i voti, il partito di Vendola e cosi' il PD fara' una svolta a sinistra; praticamente rientrera' a casa dopo qualche tentativo di prendere aria, fuori dai miasmi ideologici di cui non ha saputo liberarsi.
La cosa impressionante e' che mentre il segretario Bersani festeggia al Teatro Capranica di Roma la vittoria su Matteo Renzi, in televisione rispuntano i veri vincitori di queste primarie, i soliti noti che continueranno a comandare in barba alla rottamazione. Come per magia, appena Bersani è stato certo della vittoria, sono rispuntati fuori tutti come funghi quegli stessi volti a cui erano state vietate le comparsate in televisione per non dare un'immagine troppo vecchia al segretario, da D'alema a Rosi Bindi e via via tutti gli altri, tutto il vecchio apparato, l'armata Brancaleone, il baraccone che il Pd si porta dietro da tempi immemorabili.
Si ascolta la Bindi affermare che e' Renzi ad essere stato rottamato, D'alema dire che continuera' la sua azione politica e c'e' gia' chi propone Prodi al Colle.
Un quadro orripilante da film dell'orrore, altro che cambiamento di mentalita', altro che sguardo verso il futuro, altro che addio alle vecchie ideologie!
Quelli che avete votato tutto cio' siete contenti?
Beati voi !!!
Ma vi piacciono cosi' tanto questi rottami?
Nino Pepe non le manda a dire. Il suo stile diretto e sincero mi piace perchè dimostra grande sincerità. Come lui sa, io sono un iscritto, un militante ed un elettore del PD dalla prima ora. Ho votato a tutte le primarie. Con questo non voglio atteggiarmi a grande esperto sul PD, ma certo non posso negare di conoscerlo diretamente bene da dentro.
RispondiEliminaIl PD nacque nel 2007 con un entusiasmo popolare incredibile. Militanti e curiosi affollavano i comizi del primo Segretario Walter Veltroni. Ricordo che in molte città egli doveva replicare dopo cena il comizio tenuto nel pomeriggio. Ritengo che il PD veniva avvertito (e tutto sommato lo è ancora) come il vero e nuovo "partito degli italiani" della seconda repubblica. La politica del centrosinistra , che ha governato tutta la prima repubblica, adesso non era più una coalizione ma poteva essere un unico grande partito.
Il PD era (e rimane) l'unico partito veramente erede dei due pilastri fondamentali ideali e sociali degli italiani: il socialismo ed il cattolicesimo democratico.
Le premesse c'erano tutte, ma sono state tradite (e continuano ad esserlo)per colpa di alcuni settori degli ex PCI-PDS-DS (devo dare ragione a Pepe) che cercano sempre di soggiogare ed emarginare (dalla dirigenza alle liste ed ai programmi)l'area ex DC-PPI-Margherita. Insomma per alcuni i cattolici sono buoni solo per affollare le manifestazioni pubbliche e votare, mentre il comando deve restare saldamente in mano agli ex-PCI.
L'area "rossa" continua ad avere insofferenza per "l'area bianca". I cattolici democratici non sono mai ritenuti "idonei" per la Segreteria Nazionale, e adesso neanche per la Presidenza del Consiglio.
Dunque,il PD è un partito che rimane sempre sopseso, in attesa che arrivi il chiarimento interno definitivo: o tutti insieme appasionatamente, oppure ognuno per la sua strada. Nel frattempo il PD è un "tritacarne" di ottime persone emergenti che vengono "linciate" subito al loro apparire.
Il PDL nacque dopo per imitare il PD, ma adesso è il primo che si sta spacchettando proprio per l'impossibilità di una convivenza di due anime interne troppo diverse , anche se non antogoniste.
A proposito dell'entusiasmo intorno al nascente PD, ricordo che in RAI venne emessa una specie di ordinanza interna per la quale ogni rete doveva mandare in onda servizi, interviste, dichiarazioni e quant'altro relativi al PD per un minimo di ore al giorno, e non si trattava certo di due ore soltanto. Chi, tra i direttori di rete, si sottraeva a quell'obbligo veniva cazziato alla grande...a proposito di entusiasmo.
RispondiEliminaCaro Nino, nel 2007 l'entusiasmo per il PD tra la gente (quella vera e reale) c'era per davvero, non era finta ne bacchettona. Io stesso riuscivo ad organizzare senza alcuna difficoltà incontri con 30/40 persone amiche con politici del PD. Bastava un pomeriggio per delle brevi telefonate o sms. Addirittura dovevo cercare di "frenare" l'entusiasmo di qualche amico che voleva subito fare molto di più. Le notizie RAI o di altre TV possono essere dopate o imposte quanto si vuole, ma la gente acolta tutto e tutti ,ma poi fa comunque quello che vuole.
RispondiEliminaIl "raffreddamento" è avvenuto subito per quella lotta intestina per la supremazia tra area rossa e area bianca (chiamiamole così). Quest'ultima ne ha prese di più di quanto ne ha date.
E a quanto pare (vedi ultime primarie) continua così.
Temo, e auspico di essere smentito dagli eventi futuri, che il consenso al PD sia dato più dalla "disperazione" di non avere alternative partitiche valide. Insomma consenso da "naso turato".
Allora diamoci sotto per essere presenti e rivitalizzatori di questa idea-partito che, ribadisco, non è la somma di 2 ex partiti-nemici (PCI e DC), ma il partito del classico centrosinistra italiano che nella prima repubblica fu coalizione di pentapartito.
Di una cosa bisogna dare atto al PCI, che e' riuscito, sebbene con tanti cambi di ragione sociale e di sigle e magari rinnovandosi quel tanto che basta, nella non facile impresa di non sparire dalla scena politica italiana, e' riuscito a sopravvivere alla prima repubblica e ora anche alla seconda. Qualcuno potrebbe dire sbrigativamente che la mala erba non secca mai, io dico invece quello che decenni fa dicevano tanti commentatori esteri, che cioe' in Italia c'era il piu' grande partito comunista del mondo. La prova e' proprio il PD attuale. Ad multos annos, PD !!!
RispondiEliminaMa Nino, scusami, vuoi spiegarmi perchè ti ostini a non voler vedere il PD come una bottiglia piena, ed invece ne parli come se fosse (cosa che invece non è) mezza piena (solo la quota PCI) e nulla dici sull'altra metà della bottiglia (ex DC)che invece la riempie?
RispondiEliminaIl PD, diciamola così, è una pietanza con 2 ingredienti principali (ex rossi e bianchi), con l'aggiunta di qualche spruzzo di altri aromi(ex di qualcos'altro). Tu, invece, vedi solo rosso bolscevico. Per me è riduttivo.
Devo ringraziare Pasquale Nevone per la pazienza dimostrata venendo dietro alle mie querimonie sul pd.
RispondiEliminaE' vero, non ho mai considerato che gli ingredienti sono diversi, che non c'e' piu' soltanto il rosso antico ma anche distillati floreali diversi come, ad esempio, l'estratto di margherita. Solo che non si tratta di estratto di margherita ma di camomilla, noto per essere produttore di sonno, per cui, tutti contenti di aver salvato culo e poltrona nel triste periodo di tangentopoli, gli ex democristiani nel PD si sono accontentati di esserci, non di contare veramente, tanto piu' che nel frattempo c'erano un sacco di cose da fare, una sola, c'era il Cav. da bastonare tutti i giorni e quindi solo per questo avevano la loro brava visibilita', in TV, nella carta stampata e negli altri mezzi di comunicazione di massa.
In realta', nelle scelte importanti, nella linea politica da seguire e in tutte quelle cose che segnano la vita di un partito, non hanno mai contato un piffero, e questo l'hai detto anche tu. Per giunta, quando ci fu l'interregno di Franceschini il partito perdeva voti in giorno si' e un altro pure, e quindi, avendo dimostrato di non valere niente, gli ex democristiani hanno raccolto quello che si sono meritati, cioe' niente. Vogliamo proprio parlare di essi? Sono tutte delle mezze figure, tutta gente politicamente disadattata, persone incapaci di difendere gli ideali di cui fanno vanto, e l'abbiamo constatato nelle diatribe a proposito dei temi etici. Ma poi, oltre ad essere delle mezze calzette, di fuori sono bianchi ma di dentro sono piu' rossi degli ex PCI, mostrando a tutto il mondo come la DC, quella si', avesse anime diverse e contrastanti e nonostante cio' fosse riuscita a tenere insieme tutti per la superiore ragion di stato.
Siccome, pero', il tempo e la storia sono magnanimi, questi pigmei politici avrebbero avuto l'occasione di riscattarsi, di far sentire il peso della loro presenza nel PD, ed invece non hanno colto l'occasione presentatasi con l'avventura di Renzi alle primarie. Udite udite, anziche' aiutare il giovanotto sindaco di Firenze, hanno fatto quadrato intorno a Bersani, cose dell'altro mondo!
Allora, caro Pasquale, consentimi di pensare che, si', e' vero che il PD e' una bottiglia piena per una meta' dagli ex PCI e per l'altra meta' degli ex DC, ma consentimi di pensare anche che la meta' ex DC serve soltanto a tagliare il tasso ideologico degli ex PCI, praticamente l'inverso di quello che fanno i vinificatori francesi quando vengono in Sicilia a comprare il vino siciliano per innalzare il tasso alcoolico del loro povero vino francese.
Dunque bottiglia piena, ma di vino qualitativamente non eccelso.
La mia pazienza è a buon rendere. Ma comunque, caro Nino, non ti ci abituare troppo.
RispondiEliminaGli ex DC nel PD hanno solo una visibilità cartacea ? E Prodi allora ? Ha governato battendo per due volte su due Berlusconi alle elezioni politiche. Nessun ex PCI c’è riuscito finora (vedremo Bersani).
Franceschini? Ricordi male. Nel 2009 diventò Segretario, al posto del dimissionario Veltroni che gli aveva lasciato un partito quasi al 20%. Ebbene, alle europee lo risollevò al 26%. Subito dopo, chissà perché, dovette passare la mano a Bersani (forse aveva fatto troppo bene?).
All’ARS, ieri pomeriggio, l’ala ex DC (Lupo) ha fatto maggioranza d’aula con UDC, PDL e PID, contro l’ala ex PCI (Lumia e Cracolici), MPA (pds) e Grande Sud. L’operazione mi lascia molto perplesso. Ma comunque, anche loro sono mezze calzette?
E poi, giusto per “ricambiare” un po’ di sale sulle ferite, ma Schifani, La Loggia, Alfano, Scajola, Pisanu ed altri ancora (tutti ex DC) forse che non si sono rivelati anche loro mezze calzette, perfino in queste ore nelle quali , se avessero un sussulto d’orgoglio unitario, potrebbero “pensionare” definitivamente Berlusconi e le sue patetiche e disperate manovre per ritornare al centro della scena politica (quella che lui chiamava il teatrino della politica, di cui adesso è diventato il principale “attore comico”)?
Tue eventuali “vibranti contumelie” mi lasciano serafico fin d’ora.
Non parliamo di quelle nullità del centrodestra che tu hai menzionato, per carità di patria! Si meritano per intero la ricandidatura del Cavaliere (che comunque è una candidatura innocua perchè il Cav. perderà) e non hanno scusanti. Sull'operazione avvenuta ieri all'ARS, anche se anch'io nutro qualche perplessità, devo dire che riuscendo ad evitare il ritorno dei soliti noti della passata legislatura acquisirebbe dei meriti non indifferenti, anche se per adesso è tutto "in fieri"; speriamo bene.
RispondiEliminaSono contento di essere stato smentito su Franceschini, perchè probabilmente sul mio giudizio avrà inciso il fatto che il tipo mi sta cordialmente antipatico. Per altro, niente contumelie o cose del genere soprattutto nei tuoi riguardi, persona amablissima e dai cui scritti e commenti imparo sempre tante cose. Su Prodi, il fatto che per ben due volte abbia battuto Berlusconi secondo me deve essere ascritto ai tempi maturi per un cambio di guardia. In sostanza, in quel momento toccava al centrosinistra vincere. Devo però dire che la seconda volta fu una vittoria di Pirro, nella quale al Senato, se non ci fossero stati i pannoloni, la legislatura sarebbe finita anche prima. Io comunque ho qualche sospetto che i famosi ventimila voti di differenza non siano stati ottenuti col massimo della lealtà. Suvvia, tutte quelle schede andate a male, soprattutto allagate nei sotterranei dove venivano custodite, e anche tutte le schede già votate pervenute via posta agli italiani all'estero, soprattutto in australia...insomma, lasciamo perdere, è andata così e, come si suol dire, "cosa fatta capo ha".
Ma adesso altre cose incombono, come le insidie al governo Monti. Ne parleremo.
E già, caro Nino, leggendo le tue ultime repliche mi sembra proprio che si possa dire con una certa sicurezza una sola cosa: la politica italiana della seconda repubblica (1994 - 2013)non ha consentito finora a nessun cittadino di buona volontà e buona fede (qualunque sia stata la sua simpatia ed il suo voto)di potere formulare un proprio convincimento "decentemente" stabile nel medio o lungo tempo.
RispondiEliminaVoglio dire che qualunque giudizio su questo o quel politico o partito ha avuto vita breve, ha brillato per poco più di una notte di mezza estate.
Oggi dico che , forse, molto probabilmente la prossima campagna elettorale nazionale avrebbe avuto un senso forte ed innovativo se avesse visto sfidarsi Renzi e Alfano. Invece avremo una grigia contesa tra Bersani e Berlusconi. A questo punto Monti quasi sicuramente andrà al Quirinale e da lì detterà l'agenda al governo Bersani. Vedremo. Comunque, ma che tristezza e scoraggiamento.
Buone feste ed un sereno natale a tutti gli amici del blog.
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