domenica 25 novembre 2012

Perché non voto Renzi, il “profeta” della rottamazione...

Vasily-Lotariodi Vasily Lotario“Le parole sono importanti” - esclamava d’un tratto Nanni Moretti in “Palombella rossa” in un moto di orgoglioso e piccato “sturm und drang”… ed è una considerazione che ho sempre fatto mia,
in un mondo in cui si è smarrito il senso delle parole (significato-significante), in cui va di moda dire che i fatti contano più delle parole (questa è la tipica frase fatta pronunziata da un esercito di donne… io non la penso così, anche in amore, ma questa è un’altra storia e magari ve la racconterò un’altra volta…). Dicevo delle parole che sono importanti e questo principio mi risuona spesso nella mente, soprattutto da quando il buon Renzi, giovane come posso esserlo io (?) parla insistentemente di “rottamazione”, anzi ne ha fatto punto qualificante del suo programma. È proprio da qui che voglio partire, dalla parola “rottamazione”, che non solo nel mio personale immaginario ma anche nell’immaginario collettivo viene riferita ad un oggetto utilizzato che deve essere buttato e distrutto per essere sostituito da un altro oggetto nuovo fiammante appena uscito dalla sala verniciatura…
Ma in politica, come anche nella vita, il patrimonio umano, identitario, esperienziale, culturale non può e non deve essere buttato al macero e ridurre gli esponenti politici a semplici oggetti vecchi da ricambiare con altri nuovi (o apparentemente tali ma riciclati abilmente con operazioni di restyling da outlet della programmazione neurolinguistica) non è conducente rispetto all’obiettivo del bene comune.
Insomma, con tutto il rispetto per Renzi e per il suo esercito di giovani (?) di belle speranze, la verità nuda e cruda è esattamente il contrario di ciò che pensa lui - e chi come lui - ed è che la sinistra ha perso sé stessa… la sinistra non sta più a fianco dei deboli e degli emarginati, non riesce più a fare intravedere un futuro a chi un futuro pensa di non averlo più, a chi non gliene frega niente dell’iphone 5 o della banda larga, a chi legge ancora i grandi classici sul cartaceo, ma anche a chi scrive ostinatamente di politica sul web, a chi non si rassegna a smettere di leggere ad alta voce poesie e a chi continua imperterrito a parlare sottovoce di cultura, a chi canta canzoni dimenticate e a chi ricorda i moti sessantottini… la sinistra non emoziona più, non parla più al cuore della gente vera, quella che si arrabatta per arrivare a fine mese, quella che di giorno lavora (o cerca lavoro) e di notte sogna, ama esce, vive…
E così si arriva dritti al nocciolo del problema: la sinistra in Italia oggi ha completamente smarrito la propria identità, le proprie radici, la propria storia. E quando si smarriscono queste cose, non si può andare da nessuna parte, non si può nemmeno ragionare in termini di strategie e di alleanze per il governo della nazione. Se io non so chi sono, insomma, non posso neanche decidere con chi stare.
Lo so che il mio discorso potrà apparire sterile ai “movimentismifili” (perdonate il neologismo) e ai cosiddetti esponenti della “società civile” (come se gli altri appartenessero alla società incivile) ma sapere dai mass–media che Renzi in piena campagna per le Primarie non ha neppure il buongusto (quantomeno ipocrita) di evitare di farsi le cenette (o i cenoni?) con il gotha della finanza e delle banche, ben sapendo che la crisi mondiale se non è il risultato quasi esclusivo della speculazioni di banchieri e finanzieri quantomeno è stata acuita proprio dalla casta dell’alta finanza, lo trovo oltremodo fuori luogo… che “l’enfant prodige del Pd” e Sindaco di Firenze, che va a braccetto con le lobby e le caste (che danno mandato ai propri di votare Renzi), si faccia una serie di cene con i precari della scuola e dell’università, con gli operai della Fiat di Termini Imerese, con le operaie tessili del Veneto… ma lo faccia entro stasera così magari ne possiamo riparlare… per intanto e per tutto questo io voto Bersani!

Vasily Lotario
25 novembre 2012

P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo di Vasily Lotario. Nuova collaboratrice di PoliticaPrima che, speriamo, continui ad esserlo.
Una interessante riflessione su un tema attualissimo come le primarie del PD. L’uso delle parole, il significato, la “rottamazione” e altro ancora. Di seguito alcune note biografiche, anche ironiche della stessa autrice.
Donna-femmina del Pd di Piazza Armerina, docente, attrice, volontaria centro antiviolenza... corro coi lupi... e ho un talento segreto che non svelo a nessuno (o quasi)... Sogna, ama, esce, vive...”





20 commenti:

  1. Credo che Matteo Renzi rappresenti una risorsa per la sinistra e per il Paese. Ha dei difetti, che spiega benissimo l'autrice, ma ha anche qualità. Oggi si vota per le primarie e tra i cinque candidati (Bersani, Renzi, Tabacci, Vendola e Puppato) non c'è dubbio che Matteo è sicuramente tra quelli che destano curiosità e simpatie e che può insidiare il vincitore annunciato. E mi dispiace quando leggo, su facebook o sui quotidiani, pesanti attacchi contro di lui come se fosse non un amico di partito, un concorrente, ma un "nemico" da abbattere. Il PD, anche grazie a lui e a Bersani che ha avuto il coraggio di cambiare lo statuto per fare queste primarie, sta facendo una grande operazione elettorale coinvolgendo milioni d'italiani. Insomma una bellissima rappresentazione della democrazia vera. Detto ciò, io voto per Bersani. Ritengo lo meriti di più. Per la sua serietà, per aver dimostrato di sapere governare, perchè ha avuto coraggio e perchè Renzi può anche aspettare la prossima volta!

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    1. Salve Direttore, da un po di tempo non scrivo su queste "pagine", ma pur astenendomi da ciò, non ho mai smesso di leggervi.
      Eppure, davanti al suo commento mi trovo impossibilitato a non dire la mia.
      La sua frase di chiusura "Renzi può anche aspettare la prossima volta" mi trova in forte disaccordo, non solo per il cammino dello stesso che seguo da anni, ma anche perchè questo non è un gioco a premi dove vale la frase "ritenti la prossima volta sarà più fortunato!"
      L'Italia ha bisogno di un cambiamento radicale e innovatore, e come in Sicilia Croceta rappresenta nella sua persona uno stacco con tutto il passato, lo stesso non si può dire per Bersani, in politica sin dal 1980 e per 2 volte Ministro del Governo Prodi, che ha sempre vissuto e stato protagonista dello status-system che ci ha condotto a questo stato di emergenza, perchè è di questo che in Europa si tratta.
      Altro chiarimento importante è sulla "rottamazione" di cui Renzi parla: lui non voleva mandare a casa nessuno, ma solo non far più candidare i vari Bindi e D'Alema, che ha dichiarato che non si candiderà, per valorizzare la loro esperienza alle spalle di nuove figure pronte ad innovare e tagliare con un passato parassitario e colpevole.
      Ma purtroppo il "paese per vecchi" ha vinto ancora e, magari si lamenterà per altri 5 anni, nella speranza che stavolta ricordi, che un'opzione, comunque sia diversa, stavolta l'aveva.

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    2. Oltre a leggere dovresti scrivere di più. Ci mancano le tue riflessioni. E stavolta hai toccato un nervo scoperto. Perché, devo riconoscere che la motivazione "Renzi può aspettare la prossima volta" è stata un errore, e ti ringrazio per avermelo fatto notare. È verissimo, questo Paese ha paura del cambiamento e dimostra di gradire di più il già visto e sperimentato. Per quel che mi riguarda, nonostante questa mia incauta dichiarazione, continuo a sostenere, come ho scritto nell'articolo "UN ESEMPIO DI RARA POLITICA CHE FA BENE AL PAESE", che Bersani dovrebbe fare un'alleanza di ferro con Renzi per non disperdere una risorsa così importante per l'Italia. A presto

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  2. Il nocciolo della questione è proprio quello indicato dalla Lotario: la sinistra non sa più parlare al suo popolo sociale ed elettorale di rifermento storico. Come diceva in suo film Nanni Moretti, non sa più dire "qualcosa di sinistra".
    E' anche vero, però, che molti ceti sociali in Italia da 20 anni a questa parte si sono "fatti convincere" da un astuto imbonitore che loro non sono operai, lavoratori, giovani e donne disoccupati, ma imprenditori di se stessi,cioè che possono risolvere tutti i loro problemi solo se "mollano" tutto quello che hanno pensato (e votato) fino a quel momento per prendere altre strade, magari quelle di Arcore. Ci sono cascati in tanti. Adesso, guarda caso, si ricordano che solo la sinistra, moderna e riformista, può dargi una mano di solidarietà e soluzione.
    Oggi Bersani rappresenta questa chance. Anche Tabacci non sarebbe male,ma la sua storia non gli dà i numeri idonei a sperare nel successo. Renzi deve sciogliere ancora molti dubbi su di lui, a cominciare dall'elaborare ed offrire un programma concreto e non di semplice rottamazione anagrafica.

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  3. Non capisco, da Renzi vogliamo un programma politico concreto e non di semplice rottamazione mentre ci entusiasmiamo per Grillo che manda tutti a vaffa..... senza nessun programma.
    Siamo veramente un popolo strano, vogliamo tutti rinnovarci e poi preferiamo l'usato sicuro tipo Bersani o Orlando a questo punto mi chiedo dov'è la novità e il cambio di rotta.
    In conferenza stampa Orlando ha dichiarato che Palermo è finalmente PARTITA, vorrei chiedergli dov'è andata dato che non vedo nessuna novità anzi una molta evidente c'è, siete passati dal ponte di via Oreto? N0? Peccato avreste notato che finalmente sta crollando, è da mesi che c'è una falla enorme sul marciapiede (e si vede il fiume sotto) e il comune che ha fatto? L'ha transennata, la gente lo attraversa camminando in mezzo alle macchine.
    Se dobbiamo cambiare cambiamo veramente.
    Meditate gente, meditate.

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  4. Condivido quanto affermato dall'autrice dell'articolo.
    La sinistra ha bisogno di ritrovare le proprie radici storiche e culturali, e la prorpia ragion d'essere che a mio parere è rappresentata dalla tutela e dal perseguimento dei principi di solidarietà, giustizia social, parità di diritti (formale e sostanziale). Tra i candidati alle primarie, a mio parere, Renzi è quello che meno persegue il ritrovamento della suddetta identità, sebbene gli vada dato il merito di rappresentare, in questa comunque festosa consultazione, una fascia di popolo di centrosinistra si riconosce un po' meno nella tradizionale cultura socialdemocratica. D'altra parte ritengo che il duo Bersani - Vendola, in modo diverso tra loro, ricompongano un quadro socialdemocratico realmente di sinistra, e che della sinistra di governo ingloba le diverse anime. Mi permetto di segnalare a questo punto un articolo che per me descrive meglio quanto ho appena cercato di esprimere http://temi.repubblica.it/micromega-online/oltre-le-due-sinistre/ .

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  5. Siccome nelle idee di Renzi non ci trovo nulla di innovativo e affascinante e, anzi, non ci trovo proprio le idee, debbo concludere che il suo punto di forza sia l'anagrafe. Visto che la precedente generazione politica del centrosinistra ha fallito ora tocca a lui. Siccome io considero questa leva emergente decisamente meno capace di quella del passato e non necessariamente meno disonesta, non vedo per quale motivo i trentanove anni di Renzi possano rappresentare un argomento della contesa elettorale. Un po' come certe donne che chiedono di essere votate in quanto donne e non per i contenuti che si dimostrino in grado di proporre.
    la questione anagrafica come uno strumento ragionevole di rinnovamento è un ricatto che non accetto!
    Riflettete voi rottamatori voi per cui basta essere giovani per essere presentabili, voi anticasta (che se vi va bene vi beccate Renzi se vi va male vi beccate Grillo) in entrambi i casi…………………
    Con buona pace di tutti.

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    1. Evidentemente a Riggio sta a cuore l'attuale apparato che regge le sorti del PD e considera l'avvento di Renzi come pericoloso per lo stesso partito, identificato nei suoi massimi dirigenti e quindi nel segretario Bersani.
      Tutto legittimo e, oserei dire, quasi doveroso nei confronti di chi ha sostenuto per anni il peso dell'opposizione e adesso che si appresta a raccoglierne i frutti arriva un giovanotto dal nome Renzi che rischia di distruggerlo politicamente.
      Mi permetto una domanda: se la stessa cosa fosse capitata nel PDL, se un giovanotto si fosse proposto come rottamatore di Berlusconi,il sig. Riggio avrebbe scritto le stesse cose che ha scritto su Renzi?
      Io non credo proprio, anzi avrebbe salutato l'eventuale rottamatore del berlusca come il salvatore della patria e della democrazia.
      Questo dimostrerebbe come tutto sia relativo e come le persuasioni personali possano determinare conclusioni opposte per avvenimenti simili.

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    2. Quindi potremmo affermare secondo il tuo ragionamento che tra Berlusconi e Bersani non cè differenza.
      Ne prendo atto.

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    3. Non mi fare dire cose che non ho detto e nemmeno penso. Dico soltanto che avvenimenti simili possono produrre conclusioni opposte, secondo come uno la pensa e questo ne e' l'esempio piu' chiaro. Il motivo e' sotto i tuoi occhi, ma se proprio non vuoi vederlo e vuoi a tutti i costi pensare male, te lo dico chiaramente. Il motivo per cui agli avvenimenti simili di cui stiamo parlando corrispondono conclusioni diverse risiede appunto nella diversita' dei due personagi in questione.
      Era esattamente quello che volevo dire.

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  6. Beh, da un ortodosso simpatizzante del PD non si puo' pretendere un discorso diverso da questo. E' vero che le parole sono importanti e sono quelle che producono i fatti, ma se non sono seguite appunto dai fatti, rimangono pura teoria. Mi sorprende la disquisizione linguistica sul termine rottamazione, quando sappiamo benissimo che per Renzi non e' altro che la rinunzia a ricandidarsi in Parlamento da parte di gente che vi bivacca inutilmente da un sacco di tempo, praticamente da decenni, non avendo lui mai parlato di buttare o distruggere qualcuno. Non nutro, inoltre, particolari simpatie per le affermazioni apodittiche del tipo "La verita' nuda e cruda e' esattamente il contrario di quel che pensa Renzi"; la signora Lotario (a proposito, benvenuta nel nostro "polemicoso" blog) avrebbe potuto premettere qualcosa come "secondo me" o simili. Riguardo la sinistra che avrebbe perso se stessa, qualche mio personale parere: Quando mai la sinistra e' stata a fianco dei deboli e degli emarginati, se non soltanto a parole?, e questo non ora ma fin da quando c'era Togliatti.
    Contrariamente a quanto si afferma nell'articolo, io penso che la sinistra sia rimasta sempre la stessa, con le proprie identita', radici e storia, mentre il mondo e' cambiato. Vorrei capire come faccia, ad esempio, Dalema, con lo stesso cervello e con le idee di sempre, a non essere piu' il comunista che era, poniamo, 25 anni fa. E' pur vero che la sinstra ha perso qualcosa, anzi molte cose, tante cose riassumibili un una sola parola: ha perso i rubli di Santa Madre Russia, e infatti le conseguenze sul piano morale sono state disastrose; in quanto a corruzione e ruberie sfido chiunque a sostenere ancora la superiorita' morale della sinistra sugli altri, superiorita' mai esistita se non nelle parole di cui si e'
    sempre ammantata. Quelli del PD sono talmente sempre gli stessi di prima che non hanno perduto il vecchio vizio di
    demonizzare, delegittimare e screditare tutti quelli che non sono omologati alle direttive del Politburo; praticamente quello che hanno fatto con Matteo Renzi, il quale sarebbe stato bene accetto in qualsiasi formazione politica mentre non lo e' nel PD, per la ragione che ha rotto le scatole a quelli che dal secolo scorso continuano a comandare nel Partito Comunista Italiano, alias PDS, aliad DS, alias PD. Riguardo le cene con i finanzieri, io ritengo che Renzi abbia fatto bene a mostrare a tutti e in trasparenza che c'e' qualcuno disposto ad aiutarlo; sempre meglio che rubare privatamente e al buio, vedi Penati, Lusi e compagnia bella. Insomma, volenti o nolenti quelli della sinistra, Renzi e' il nuovo che avanza e a me, il pensiero che Rosy Bindi non voglia mollare la poltrona e si appresti a ricandidarsi ancora, fa venire l'orticaria.

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  7. Benvenuta alla sigra... che dalle sembianze mi sembra una fresca Italiana del nord-europa. Avere le opinioni di una donna, giovane e per dipiù di origine straniera del nord, ci permette meglio di guardarci allo specchio. La sigra Vasily ci spiega perchè è contro Renzi e la parola "rottamazione". Forse la scelta del termine da parte di Renzi è stata infelice, oppure aveva bisogno di uno slogan forte per imporsi all'opinione pubblica. I fatti dimostrano che il sindaco di Firenze, con il 36 per cento dei voti, è l'unica vera novità all'interno del centro sinistra, con buona pace della nostra amica che non vota Renzi. Perchè gli elettori vanno alla ricerca spasmodica delle novità, purchè queste siano indirizzate verso il sovvertimento "DELLO STATUS QUO"?? Perchè questo comportamento? Ma è molto semplice c'è una rabbia ed una indignazione e c'è una casta e degli apparati reazionari, conservatori di privilegi, ottusi ciechi e sordi...rabbia e indignazione che per ora si esprime con il voto "GRAZIE A RENZI E GRAZIE A GRILLO"!! Secondo l'autrice dell'articolo se invece del termine rottamazione si fosse usato il termine "ricambio" della classe politica, pensa che Renzi avrebbe avuto lo stesso successo? Pensa che politici di apparato come D'alema e Veltroni che hanno beneficiato del "porcellum", un sistema elettorale dove non si chiede più neanche il parere all'elettore, perciò le primarie stanno avendo questo successo, l'ansia e la smania di scegliere con le proprie mani chi ci deve governare? Come sarà utilizzato il 36 per cento di Renzi dentro il PD? L'apparato del PD non ha ricevuto già tanti segnali ed avvertimenti che con il voto libero il cittadino ha voglia di azzerare la casta? Vedi sindaco di milano, napoli e palermo! Vedi cinque stelle che rischia di vincere le prossime elezioni nazionali? Eppure c'è una classe parassita e garantita, con la puzza sotto il naso, che vive di apparato e di politica, che sputa contro il nuovo, Renzi- Grillo, antipolitica e populismo, viene definita. Quindi non facendo nulla di quello che viene chiesto dalla gente, taglio dei costi vergognosi e indecenti ai parassiti dei palazzi. Allora..."ASPETTIAMO SULLA RIVA DEL FIUME I LORO CADAVERI"!!

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    1. Anche Mao Tze Dong diceva cosi' . Stranamente mi trovo a concordare totalmente col dott. Vullo, a parte il suo tono come al solito iper indignato. Lo vedi, caro Pino, che quando non metti in mezzo a tutti i costi il famoso tiranno brianzolo noi andiamo tranquillamente d'accordo? Il problema di queste primarie del PD e' di una semplicita' lapalissiana. Quelli che hanno scelto e verosimilmente sceglieranno ancora Bersani sono gli ortodossi (mi piace questa parola) seguaci di quello che fu il Partito Comunista Italiano ora Partito Democratico.
      Quello che mi fa piangere il cuore e' che fior di persone intelligenti, amanti della politica a tutto tondo, anzi amanti del primato della politica, hanno finito per farsi coinvolgere e hanno deciso intanto di andare a votare alle primarie del PD e poi di andare a votare Bersani, non riflettendo sul fatto che stanno dando il loro appoggio ad un apparato che comanda in questo partito da decenni addirittura, dove ancora assistiamo ai tentativi di dinosauri e brontosauri politicamente falliti, gente che ha bivaccato (mi piace questa parola) per tantissimi anni in quel di Montecitorio o Palazzo Madama senza fare un cazzo di utile ne' per la nazione ne' per i loro elettori, gente che come Rosy Bindi pretende ancora di candidarsi alle prossime elezioni politiche.
      Dando il loro appoggio a questo apparato finiscono col comportarsi esattamente come quelli che sono nati col PCI e adesso stanno nel PD e rifiutando a priori di avallare la possibilita' che in questa politica vecchia e fallimentare irrompano le novita' e i cambiamenti di cui proprio questa nostra malandata e sudicia politica ha estremo bisogno.
      Non capisco come ci si possa fare irregimentare cosi' nelle truppe di Bersani, cioe' del vecchio che vincera' perche' senza avversari, in quanto col proprio valore ha sempre perso.
      Me ne dovro' fare una ragione, ma sara' difficile.

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  8. LE INSIDIE VERBALI

    Con umiltà cerco di riorganizzare le idee alla luce di questo importante intervento e dei numerosi commenti che lo hanno seguito.
    Senza la pretesa, dunque, di esprimere verità assolute, se questo dovesse essere utile anche a qualcun altro per chiarirsi le idee, mi farà piacere, quand’anche le conclusioni cui dovesse pervenire fossero diverse dalle mie; peraltro non ho neanche la pretesa di trarre delle conclusioni.
    Diciamo che considero queste mie divagazioni sul tema, quasi certamente pleonastiche, come un contributo ad un ‘ work in progress’; del resto questa, fin dall'inizio, è stata la ‘ratio’ di PoliticaPrima.

    Se c'è uno al quale la premessa della Signora, or ora arrivata nel nostro consesso (e nei confronti della quale esprimo il mio cordiale benvenuta e l'apprezzamento per la profondità del suo primo scritto in questa sede), appare gradita, è il sottoscritto, che da sempre insegue l'equilibrio, in primo luogo, tra significante e significato, e, in secondo luogo (‘last, but not least’), tra verbo ed azione.
    Senza avventurarmi, tuttavia, nei perigliosi sentieri che dividono - e, di contro, talvolta uniscono - la valenza intrinseca e profonda delle "parole-concetti" verità e realtà, cosa che condurrebbe in territori, a lungo esplorati, ma certamente da esplorare ulteriormente, filosofia linguistica o linguistica filosofica, ed ancora senza accettare l'intrigante colta allusione della Signora Vasily (mi permette di chiamarla così? Il suo nome per altro mi è caro poiché il suo significato "regale” mi ricorda i miei amati giovanili studi di greco), agli impervi – anche questi! – camminamenti della neuro-linguistica e delle, più o meno recenti, pragmatiche programmatorie che la riguardano, tengo soltanto a precisare (senza ombra di pedanteria) che – almeno ‘hic et nunc’ – non ritengo si debba tenere in conto, come sarebbe giusto avvenisse in ambito scientifico, lo iato che (anche in questo caso, come sopra), talvolta separa, e, talvolta unisce, il pensiero trasformatosi in parola e la parola, quando essa (e spesso opportunamente) si fa atto.
    Senza scomodare la fisica (e tantomeno le sue forme più avanzate), è la natura medesima della parola, ed il suo stratificarsi dia-storicamente, che ci soccorre, almeno nella fattispecie.
    Ma vogliamo dimenticare che il poeta zoppo esaltava i guerrieri greci, conducendoli alla vittoria, semplicemente con la sua “parola-potenza”, che – infatti – NON POTEVA ESSERE SCISSA “dall’operare-atto”? Potenza ed atto, parola e azione – nella loro ‘Archè’ (non sfugga: Archè come origine cronologica e principio ispiratore…), non sono disgiunti... come l’atomo (a-temno: che non può essere tagliato), che – infatti – se viene forzosamente diviso – provoca un cataclisma. Poesia, per i greci, è ‘poiesis’ da ‘poieo’ = “faccio”!
    Parimenti ‘Polis’ è città, nel senso di amministrare la città. Ma amministrarla arrivando all’operatività delle mani dei cittadini passando attraverso sofisticati sistemi biologici ma partendo da ciò che ad oggi ci appare come più immateriale: la mente… le idee!

    Per ora mi fermo qui, avendo spero, minimamente, contribuito a dirimere l’annosa ‘quaestio’ del conflitto-accordo tra Pensiero ed Azione.
    A presto,

    Esse.Gi. Palermo, 2012

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  9. Vi ringrazio tutti per i vostri "contributi al mio contributo" e per i vostri messaggi di benvenuto...che dire?...vi prego, niente sig.ra Lotario, chiamatemi pure Vasily...e nonostante il mio aspetto "nordico" sono Siciliana di Piazza Armerina, nativa di Catania, anche se ho origini greche e russe...a presto
    Vasily

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  10. Mio caro Nino Pepe mi fa piacere il tuo ritorno alla polemica dura e pura. Naturalmente non accosterei mai il nome di Bersani a Berlusconi se non solo per la "B". Bersani è onesto e serio, forse un pò grigio, ma berlusconi è il contrario di tutto questo. Non so se in questo frangente siamo d'accordo, ma io sono per il rinnovamento a tutti i costi. Poichè chi doveva fare il cambiamento,nelle istituzioni, non l'ha fatto... appoggio tutte quelle novità che vengono dalla strada. La novità Grillo e la novita Renzi sono il grimaldello, ma faccia diversa della stessa medaglia, per scalzare "l'aula sorda e grigia" e spingere con la forza del voto al cambiamento salutare, di vecchie incrostazioni. CMQ Bersani merita rispetto perchè ha accettato la sfida di Renzi e rendendo contendibile la propria leadership come si fa in democrazia. Tutto il contrario sta facendo Berlusconi ridicolizzando continuamente il povero Alfano. Bisogna rendere merito al PD, con tutti i suoi limiti, di avere fatto delle primarie serie ed indicando la strada della partecipazione diretta dei cittadini alla scelta ed alla ricostruzione della fiducia. Io stesso ho pagato 2 euro per votare il giovane sindaco di firenze, non so se andrò a votare per il ballottaggio. Penso che con i voti di Vendola, Bersani vincerà. Ma il segnale che si voleva dare alle consorterie è arrivato. Ora la finale della partita si giocherà a roma ed io come tu sai tifo per cinquestelle. Una pattuglia di 150 deputati anticasta renderà sicuramente difficile la vita a molti cialtroni. Amen.

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  11. Ben arrivata su politicaprima, Vasily
    ho votato Bersani, perchè uno Yuppie (anche se non proprio Young Urban Professional) nella vita di questa Italia ci è bastato, e non so quanti anni ci vorranno per sanare i disastri che ha combinato, perchè non sopporto la parola rottamazione sopratutto se riferito a persone, perchè rottamazione significa consumismo e gettare ciò che non serve e non riciclare o almeno provare a riparare, perchè la sinistra ha bisogno si di giovani ma anche di giovani idee che portino il dialogo ed il piacere di fare politica, perchè non sopporto chi parla per SMS ed infine perchè riesce a far capire a tutti concetti non sempre semplici "Oh ragazzi… siam mica qui a chiudere i buchi dell’emmental!"

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  12. Anch'io sono per il rinnovamento a tutti i costi, ma non mi sembra che le cose stiano andando per il verso giusto. Intanto il rispetto per Bersani dovrebbe poggiare , diciamo, sulla sua onesta' (fino a prova contraria) e sulla sua serieta', perche' riguardo a Renzi e' stato costretto ad accettare (obtorto collo) la concorrenza del sindaco di Firenze, non senza prima avere escogitato regole e cavilli per impedirgli a tutti i costi la vittoria alle primarie. Io poi vorrei capire in che cosa consiste la novita' politica con la candidatura del segretario Bersani alla guida del Paese. L'alternanza tra destra e sinistra era gia' ampiamente nei fatti, essendosi i due schieramenti alternati negli ultimi 18 anni al governo della nazione. Col macello successo ultimamente, a causa di Berlusconi e del suo governo (lo dico chiaro, non faccio come Fonzie che non riusciva materialmente a dire di avere sbagliato), e' nei fatti che alle prossime elezioni vincera' il PD. E allora dove sta la novita'? Non votando"l'eretico" Renzi e favorendo "l'ortodosso" Bersani non si e' votato il rinnovamento che la vittoria di Renzi avrebbe portato, e sarebbe stato un vero rinnovamento di tutti i vertici del PD, altro che storie! Evidentemente gli elettori del PD non sentono la necessita' di un cambiamento, a loro piacciono le cose cosi' come sono; contenti loro, con il voto delle primarie hanno appoggiato il vecchio che il PD rappresenta, compresa l'ennesima candidatura di Rosy Bindi, fregandosene anche di tutti gli scandali che vedono coinvolti a destra e a manca tanti loro rappresentanti nazionali e locali. (per ora stiamo parlando di PD, un'altra volta parliamo di altri).
    Cosa rimane di nuovo nella politica italiana? Certo, rimane Grillo, ma anche qui' ci sono tante cose da dire e tutte negative o inquietanti : intanto il Grillo e' culo e camicia col cardinale Bertone, e la cosa non mi piace; poi ha ricevuto personalmente da Papa Benedetto XVI i piu' fervidi auguri per una buona riuscita dei suoi piani, e la cosa mi fa pensare. Altra cosa che non mi piace e mi inquieta moltissimo e' il fatto che un giorno si e uno no il sig. Casaleggio va in Israele e le mie fonti mi dicono che anche lui e' culo e camicia col Mossad, non so se mi spiego. Ancora, perche' Grillo qualche anno fa parlava molto spesso di quella piaga che e' il signoraggio bancario, mentre adesso sull'argomento e' di un mutismo assoluto.
    E' anche vero che i grillini sparsi in tutta Italia sembra godano di liberta' assoluta, ma non e' vero, la loro e' una liberta' molto vigilata, perche' appena qualcuno sgarra anche di poco rispetto alla linea un po' misteriosa tracciata da chi comanda veramente, viene severamente punito, e ne abbiamo qualche esempio. A me risulta anche che sara' Grillo in persona quello che gestira' tutto il denaro che passera' dal movimento. Comunque, mi prometto di riparlare in maniera piu' approfondita su questo argomento, nel frattempo non cominciate a deprimervi, perche' appena il PD vincera' e si ricomincera' a parlare dei DICO, dei diritti delle coppie gay, dell'eutanasia, del matrimonio tra omosessuali, e non della crisi, ne avrete tutti i motivi e la voglia per farlo.
    Un caro saluto a tutti quanti dalla "perfida Albione", dove mi trovo per un breve periodo.

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  13. Per le primarie ed il ballottagio votare vendola, ventola

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  14. Benvenuta all'autrice dell'articolo.
    Sono d’accordo sul fatto che “la sinistra in Italia oggi ha completamente smarrito la propria identità”. Non è più tanto vicina alla gente, quanto lo è vicino al potere.
    Con le primarie dovevamo assistere ad una rappresentazione di democrazia vera, invece dai media viene fuori che a Napoli sono stati bruciati alcuni elenchi di chi ha votato al primo turno, che quattro milioni di certificati in bianco sono dispersi. La sensazione di qualche giornalista nel visitare le sezioni dove si è votato oggi è stata quella che le primarie sono gestite dalle varie segreterie del PD. Le segreterie hanno deciso il divieto di allargare la platea dei votanti al secondo turno, limitando la possibilità di scelta a chi dopo il dibattito Bersani-Renzi su Rai 1, ha deciso di dare il proprio contributo.
    Allora che democrazia è questa. E’ solo un ulteriore presa in giro per i cittadini. Si fa finta di dare loro il mandato per la scelta del Premier e poi così non è.
    Perché, Bersani essendo segretario di partito, poteva benissimo non affrontare le primarie, ma candidarsi direttamente a Premier. Invece a parer mio, il PD facendo la scelta delle primarie, per poi avvantaggiare le scelte di uno rispetto all’altro, ha voluto allargare la platea degli elettori. I partiti, dovrebbero finirla di giocare in nome del cambiamento (vedi anche le primarie del PDL) ma dovrebbero cercare di fare il bene dei cittadini in questo momento di sdegno generale.
    Allora, anche se io sono d’accordo al rinnovamento e ad una classe politica giovane (per cui tifo per Renzi), nel caso di Bersani ci troviamo di fronte ad un politico della vecchia guardia, ma con grandi capacità, per cui vinca il migliore con la collaborazione attiva dello sconfitto, per il bene del Paese.


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