di Giuseppe Vullo - Finalmente dopo 150 anni con i benaugurali auspici del Napoletano, Napolitano... l’Italia è una nazione.
Una cosa sola, anzi una "COSA NOSTRA". La mafia dove c'è il Lombardo siculo, e la ndrangheta dove c'è il Formigoni lombardo. Per redimere entrambi fratello Grillo, non potendo scalare "MONTI", ha indossato il saio da nuotatore, ed ha iniziato la campagna... ed il mare di Sicilia. Perché come disse il tedesco di Weimar, Goethe... se non si conosce la Sicilia non si capisce l’Italia.
Il profeta genovese vuole liberare ed evangelizzare la Sicilia. Poi in primavera con i suoi fratelli, figli e cloni cinque-stelle libererà l'Italia. Speriamo che i padani abbiano aperto gli occhi, cioè che l’Italia è tutta una "cosa nostra". Non è per rinfacciare, ma quando loro sono stati invasi dal tedesco "Federico barbarossa", e la lega dei comuni lombardi insieme con Alberto da Giussano non c'è la faceva contro il monarca svevo, i generosi siciliani normanni, attraversarono tutto lo stivale per andare a combattere e vincere insieme a Pontida! Adesso ci ripaghino, e rinuncino alla secessione e la smettano di chiamarci terroni e mafiosi e che gli rubiamo i soldi, perché si devono guardare allo specchio e capiranno che siamo una cosa sola, sulla stessa barca!
La stessa barca che portò i siculi (popolo indoeuropeo) dall’Italia in trinacria e costrinse i sicani a sloggiare. Poi arrivarono i greci che fecero sloggiare tutti e due. Ora che male c'è se i popoli sicani, siculi ed anche calabresi, nel frattempo trasformati in mafiosi e ndranghetisti, sospinti dall'immigrazione, cercano rifugio nel Pirellone lombardo e nelle stalle di Arcore? Allora che dovremmo dire noi se un "lombardo" ha cercato rifugio nel palazzo normano, per diversi anni? Ma ora i soldi sono finiti e lo possiamo ospitare al massimo fino al 28 ottobre. Poi basta perché avremo da portare la nostra Crocetta, che per fortuna, è più leggera della croce lombarda.
Tutte queste razze nel frullatore cromosomico è una macedonia dei popoli. Ci siamo tutti imbastarditi, omogeneizzati. Tu mi dai un lombardo a me... ed io ti do un mafioso a te... Or dunque siamo fratelli d’Italia o no? Anche i liguri di Genova vogliono partecipare al crogiuolo e miscuglio delle razze. Perciò per cercare di migliorare la razza "lombardo sicula", che oltre che spendacciona e godereccia e vuole ancora buttare soldi, che non ci sono, sul ponte di Messina. Invece fratello Grillo d’Italia, per dimostrare che non c'è bisogno del ponte e che si può attraversare pure gratis... Non ha camminato sull'acqua ma ha nuotato da Cariddi a Scilla! Le malelingue dicono che è tirchio, e non ha voluto pagare il costo del traghetto.
Ma io penso che il povero profeta non abbia i soldi del finanziamento dei partiti... perciò a piedi o nuoto, finché non impara a volare. Ma in questo ci vorrebbe "Icaro o Modugno". Ma poi che male c'è se il santone ci fa diventare un po’ più sobri, atletici, risparmiatori e più onesti? Nel frattempo è andato a pregare e digiunare nel cratere dell’Etna. Egli ha chiesto agli dei della montagna, i ciclopi ed al loro capo Polifemo, di vomitare un'eruzione di lava e lapilli per seppellire per sempre, i privilegi, il malaffare dei mafiosi, del lombardismo e del berlusconismo. Dopo potremo sviluppare il turismo con tanti alberghi a cinque stelle.
Giuseppe Vullo 14 ottobre 2012
P.S. Non è mia intenzione fare facili ironie su Crocetta persona stimabile e coraggiosa. Poi non si può paragonare Grillo con Lombardo e Formigoni. Questi già hanno dimostrato il male di cui sono capaci. Il genovese deve ancora dimostrare tutto il bene potenziale promesso.
RispondiEliminaSarà perchè dentro di me, forse qualche volta anche a mia insaputa, si aggira un inguaribile e indomabile cattolico praticante e democratico(almeno ci prova ad essere tale),ma quando si parla di fratelli, e in questo caso addirittura d'Italia,il mio pensiero va subito diritto ai brani iniziali della Sacra Bibbia (Antico Testamento), e cioè ad Abele e Caino.
RispondiEliminaAbele era il fratello buono, perchè lavorava sodo, onorava il padre e la madre, offriva i frutti migliori del suo lavoro a Dio.
Caino, invece, esattamente tutto il contrario.
Il divario tra i due era di assoluta evidenza sulla terra, davanti agli uomini,e in cielo, al cospetto di Dio.
Caino, ritenendo incolmabile tale squilibrio, non perchè fosse impossibile ma semplicemente perchè troppo oneroso per lui, e quindi sgradito, ha avuto la "brillante idea" di risolvere a "costo zero" ed alla radice "il problema della concorrenza": lo ha fatto fuori,come si dice a Napoli, "a umma a umma".
Richiamato da Dio, ha avuto la faccia tosta di dire che non ne sapeva nulla,e addirittura ha fatto pure lo spiritoso "e che sono il suo angelo custode?". Come dire :" ma che ne sò. Io ha tante "cose importanti" da fare. Chissà dov'è".
Secondo me,Caino non è andato nemmeno al funerale di suo fratello perchè si è dovuto dare alla latitanza protetto da altri solidali della sua stessa indole.
Ed allora, datemi pure del giurassico, ma non riesco a vedere grossi passi avanti da allora ad oggi. Forse perchè Abele è morto senza lasciare figli, mentre Caino ha figliato alla grande. Io oggi vedo solo tanti nipotini di Caino,più o meno malvagi o esperti, ma tutti all'opera.
Io no sò se sono Abele, e non sò nemmeno se lo sono tante persone ed amici, come l'autore Pino Vullo, con i quali condivido tante cose belle e buone, ma ho (e abbiamo) imparato a risconoscere il "puzzo" di Caino e, almeno, a tenermi (tenerci) a debita distanza da loro.
Purtoppo, il 28 ottobre p.v. ci rivedremo insieme (Caini naturali ed Abeli adottivi) nei seggi elettorali. Siamo fratelli,e quindi, purtroppo, abbiamo pari opportunità (di voto).
Quali frutti riceverà in dono il "buon popolo sovrano"?