di Lavinia La Menza - Il 16 ottobre è il giorno simbolico che ricorda il 69° anniversario della deportazione dei 1024 ebrei di Roma al campo di sterminio di Aushwitz. Una tragedia immane da non dimenticare mai.
E proprio ieri, 16 ottobre 2012 è stato presentato a Palazzo Madama, firmato da 97 senatori, il disegno di legge che porta come titolo “Modifiche all’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale”. Scopo del disegno di legge è quello di avviare anche in Italia l’iter legislativo per la definizione del reato di negazionismo. Che consiste nella minimizzazione ed in particolare nella cancellazione dalla memoria storica di enormi tragedie umane quale il genocidio degli ebrei.
Secondo gli storici negazionisti, i quali invocano come discriminante il diritto alla libertà di opinione, la tragedia della Shoah non sarebbe altro che la più colossale menzogna dell’epoca moderna.
Ciò che, a mio avviso, è preoccupante è senz’altro l’esorbitante circolazione di quei blog, celanti una forte impronta del pensiero neonazista, i quali non solo vogliono follemente convincere i visitatori circa la negazione dell'esistenza delle camere a gas ma anche ribadiscono l’inesistenza di quei sei milioni di ebrei sterminati criticando, punto per punto, la storiografia che, da decenni, si occupa dell'Olocausto.
Il disegno di legge presentato al Senato ha quindi come finalità primaria quella di far sì che anche in Italia esista, come in altri paesi europei, una norma di contrasto di quella ideologia negazionista che costituisce uno degli aspetti più odiosi delle pratiche razziste tanto da poterle definire dei veri e propri crimini contro l’umanità.
Tuttavia, a mio avviso, per combattere questo problema culturale e sociale certamente rilevante non basta esclusivamente un intervento legislativo, volto all’eliminazione del problema tramite la pratica giudiziaria e la minaccia di reclusione e condanna, ma è necessario che il cambiamento parti da noi, dalle nostre coscienze.
Proprio in questo periodo di campagna elettorale è necessario avviare una vera e propria battaglia culturale, un’opera di sensibilizzazione soprattutto tra le giovani generazioni. Una pratica educativa capace di stimolare le coscienze, nella consapevolezza etica che negando la realtà non si fa altro che regredire ai tempi del Medioevo in cui tutto era sottoposto alla censura ed alla proibizione.
La tragedia della Shoah, infatti, deve restare scolpita nelle menti e nei cuori di tutti gli uomini di buona volontà, affinché serva da monito per le generazioni a venire.
LAVINIA LA MENZA
17 ottobre 2012
P.S.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo interessante articolo di Lavinia La Menza, giovane appassionata di politica, che inizia così la sua collaborazione con PoliticaPrima. Auguri e buon lavoro.
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é assolutamente vero. Ed in momenti di vuoto crisi economica, politica e sociale come quello che purtroppo stiamo vivendo, si corre sempre più il rischio di vedere riemergere certi abomini (l'esempio di alba dorata in Grecia è il più sconcertante). Ben venga, speriamo, l'approvazione di questo disegno di legge.
RispondiEliminaGrazie al cielo non è possibile con nessuna legge, cancellare le immagini e i ricordi delle persone che hanno vissuto quei momenti, tristi per l'identità umana tutta.
RispondiEliminaPurtroppo già scuola e università allontanano questo periodo, spesso non arrivando nemmeno a parlarne, quasi non fosse storia, ma fermandosi anche in materie come Storia Contemporanea, al periodo tra le due guerre, tralasciando quegli orrori e tutto ciò che avvenne successivamente.
La mancanza di un ministero e di un Assessorato regionale veramente impegnato nell'istruzione, più che alle spese per la sua gestione, ha segnato e segna un continuo decrescimento dello stesso livello culturale e conoscitivo del paese.
Complimenti Lavinia per il pensiero rivolto, in un momento in cui i ricordi sembrano accantonati in un limbo, ad una memoria storica che, anche in altri casi, dovrebbe insegnare a non commettere gli stessi sbagli, ma da essi rinascere.
Sono realmente felice di leggere le considerazioni di una giovane donna ,su un tema come quello trattato.
RispondiEliminaQuello che Lavinia scrive ,avrei potuto tanti anni fa scriverlo anch'io ,malgrado non avessi la cultura che ha lei,ma avrei potuto farlo egualmente visto che mio padre volle spigarmi ,raccontarmi e farmi capire cosa era stato il nazifascismo per il popolo Italiano,ed anche in particolare per la nostra famiglia.
Lo stesso non ho fatto io con mio figlio,e lo stesso credo abbia non fatto il papa' di Lavinia .
Allora,leggere ragionamenti e considerazioni come quelli dell'articolo ,mi fanno credere e capire che allora non tutto e' perduto.
Un popolo senza memoria ,senza passato ,non avrebbe futuro ,ma Lavinia testimonia che la memoria l'abbiamo,e' il nostro grande patrimonio e dobbiamo tramandarlo.Alcune generazioni ,come la mia per esempio,non hanno svolto bene il ruolo di collegamento tra passato e futuro ,questo ha creato evidenti problemi di identita' per chi e' venuto dopo e dopo ancora.
Adesso abbiamo a nostra volta vissuto un'altra storia , bene facciamone tesoro e procuriamo i vaccini affinche' non si ripeta.
Mi piace molto l'articolo anche perchè scritto da una giovane, a quanto pare, molto motivata.
EliminaNon sono d'accordo con S.V. (non capisco perchè non si firma, i suoi interventi e commenti sono interessanti ma come tutti gli anonimi perdono di senso). Ognuno di noi genitori ha cercato, bene o male, di svolgere il ruolo di collegamento tra il passato e il futuro propozionalmente alla cultura posseduta. Se così non fosse avremmo, oggi, una generazione perduta e immatura. Per fortuna non è così esempio lampante questo articolo ed altri che abbiamo letto. Vorremmo che fossero di più i giovani a scrivere ma dobbiamo considerare che molti di loro si trovano già nella condizione di dover "sbarcare il lunario" e quindi ad affrontare giorno per giorno il problema della sopravvivenza. Diamo tempo al tempo e non fustighiamoci, noi anziani qualche merito l'abbiamo o no?
Sono entusiasticamente sorpreso per questo articolo sia per l'argomento (tra i più seri che meritano sempre ed in ogni momento di essere trattato), sia per l'autrice perchè oltre ad essere un nuova voce di questo blog, porta anche il valore aggiunti di essere una donna, una giovane ed una persona che mostra grande sensibilità civile ed una matura capacità descrittiva del proprio pensiero.
RispondiEliminaDavvero lodevole.
Personalmente mi sento di ricordare pubblicamentte un fatto privato. Due anni fà, per la prima volta in vita mia, ho visitato in Germania, nei dintorni di Monaco di Baviera,il campo di concentramento di Dachau: il primo ad essere stato apereto (nel 1933) e l'ultimo ad essere stato chiuso dagli americani al finire della guerra.
Il silenzio che regnava in quel campo tra le baracche, le stanze di tortura ed i forni crematori, nonostane la presenza di miglia di turisti, ha parlato direttamente al mio cuore, mi ha raccontato tutte le atrocità, ha fatto vibrare di indignazioe tutto il mio corpo, ha fatto urlare di ribellione la mia mente.
Quella visita mi ha "rovinato" quel viaggio turistico estivo che, come ogni anno, volevo fosse di sola evasione. Mi ha rattristato profondamente. Mi ha fatto comprendere veramente quello che credevo di conoscere bene culturalmente.
Soprattutto mi ha fatto capire che la "malvagità umana" non ha limiti, e che quando va al potere assoluto ed incontrastato scatena "l'inferno" tra noi.
Ma soprattutto, mi ha ammonito a tenere sempre presente che tutto questo "non è finito", nè finirà mai. Quell'abisso demoniaco alberga sempre nelle viscere più interne dei malvagi, anche quelli di oggi e di domani, che continuano ad "affascinare" truppe di idioti "maligni" e a perpetrare, con nuove forme, quegli stessi crimini.
Dunque, non abbassiamo mai la guardia.
Tutti, anziani, adulti, giovani e ragazzi "regaliamoci" un viaggio della memoria storica in uno di questi luoghi, anche uno solo, anche in Italia coma la risiera di San Saba a Trieste o alle fosse Ardeatine di Roma(proprio di fronte alle catacombe cristiane. Che strana coincidenza: cristiani primitivi ed ebrei moderni accomunati nella persecuzione).Non ci vuole molto. Non costano molto.Ma cambiano la vita e lo spirito, e vi resteranno dentro come il miglior antidoto conro la violenza dell'intolleranza e della sopraffazione.
Devo confessare di non aver pensato minimamente a questa importantissima ricorrenza. Ho visto i servizi in tv, la visita di Monti alla sinagoga di Roma e così via. E invece, grazie a questo articolo, ho avuto la possibilità di riflettere ancora una volta su questa enorme tragedia della storia europea che ci ha toccato da vicino. E dice bene l'autrice, non bisogna mai dimenticare e, anzi, il ricordo va sempre coltivato perchè, specialmente, i giovani possano capire l'importanza di quanto è successo. Perchè l'orrore può sempre ripetersi e perchè solamente la solidarietà e la la pace possono preservarci dal male che sempre incombe.
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