di Giuseppe Bianca - "Ma Berlusconi è il primo che ha ricoperto la carica di presidente del Consiglio in Italia a riportare una condanna penale?" La domanda mi scuote ed alzo gli occhi dal piatto, mentre in televisione scorrono le immagini dell'Ex più ex d'Italia.
Mi impallo per un minuto. Poi torna subito alla memoria Hammamet e la tomba di Craxi in esilio che fanno vedere ai turisti italiani, souvenir d'Italie di prestigio, e mi ricompongo in un istante: "No prima di lui, Bettino Craxi". A volte il destino è ruffiano. Dalle nostre parti si direbbe "facciolo". Ci illude, ci rassicura e poi ci fa svegliare. Chi l'avrebbe detto che le analogie tra Craxi e Berlusconi sarebbero proseguite nel tempo.
Il cavaliere, evitato persino da chi gli aveva elemosinato un posticino da sottosegretario, Nello Musumeci, e che si è guardato bene dal volerlo sopra il palco nella campagna elettorale più vuota di contenuti degli ultimi dieci anni, si prepara a vivere ilo suo destino di ex. In una cosa certamente Grillo ha ragione, nel non parlare più di Berlusconi, Fini, e compagnia discorrendo. Appartengono al passato più che al futuro della nostra politica. In ogni caso nell'immaginario collettivo non beneficeranno più della chance che si da con speranza a chi si sceglie per farsi governare.
Li ho osservati Grillo ed i Grillini. Con molta attenzione. In Sicilia sbancheranno e bisogna dare atto a PoliticaPrima di averlo intuito nel tempo, ma in particolare mi hanno colpito per diversità di approccio. Grillo non chiede neanche di essere votato. Si rivolge alla gente, li invita ad uscire dagli schemi, dirompe per perentorietà. Poi, è altrettanto vero, non espone programmi, non millanta risultati, non enuclea sogni nel cassetto.
Solo adesso ho capito, ognuno ha i suoi tempi, ma vi assicuro che c'è chi ancora deve arrivarci, che anche questo è un messaggio: "giudicateci dai fatti di domani e non dalle parole di oggi". Dice che Fiorito era tra quelli che tirava le monetine a Craxi. A lui per sua fortuna la gente non ha avuto modo di averlo a tiro. Se Grillo avrà avuto un merito domani è certamente quello di far capire il messaggio, dando la forza agli italiani.
Due cose su tutte danno il segno della portata che il loro risultato potrà avere, l'opinione di alcuni secondo cui con altre premesse avrebbero potuto puntare senza mezzi termini alla vittoria finale, e l'analogia invocata da qualcuno che, per dare "segnali", zone a rischio d'infiltrazioni, e quartieri popolari, voteranno "cinque stelle". Ognuno, anche nei gossip e nella disperazione, si consola come può.
Giuseppe Bianca
27 ottobre 2012
Il fenomeno 5 Stelle lo valuteremo domani. Avremo cognizione, così, della sua reale entità. Faremo le analisi e ci renderemo conto di quanto avremo sbagliato. Intanto, però, il problema resta quello del vero cambiamento sia in Sicilia che nel resto del Paese. Non ci sono dubbi, o si cambia o andiamo a fondo. Grillo o non Grillo. E Silvio decida cosa fare. Il suo tempo è realmente scaduto.
RispondiEliminaConfermare le linee di fondo. Sottoporre a revisione feroce, l'analisi delle fenomeniche tattiche e di breve periodo.Puntare solo su politici e candidati veri, di forte personalità, cultura, radicamento. Basta con la fiducia a improvvisati e improvvisatori. Altrimenti dalla crisi, passeremo alla catastrofe.FGM
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