di Giangiuseppe Gattuso - Con l’elezione diretta, introdotta nel 2001, i poteri del “Governatore” della Sicilia hanno avuto un sensibile aumento, così come è cresciuta la valenza politica e la dose di responsabilità.
Non più “vittima” dei numeri parlamentari, può esplicare il suo programma senza l’assillo e il ricatto del voto dei deputati per ogni decisione importante. E, come è successo in questa legislatura, può cambiare maggioranza, più volte, anche stravolgendo il voto popolare. È giusto tutto ciò? Forse no. Ma, fin quando la legge lo consentirà, non lo si può escludere. Il meccanismo della sfiducia è a garanzia della governabilità e del presidente eletto. La maggioranza assoluta dei deputati, infatti, difficilmente sarà mai disposta a votare una sfiducia che automaticamente manda a casa anche loro. Bisognerà porre rimedio.
Il nuovo Presidente troverà, sul tavolo da lavoro, questioni complesse e delicate, che dovrà affrontare e risolvere. Uno di questi riguarda i dipendenti, a qualsiasi titolo, a carico del bilancio regionale: di ruolo, precari di ogni genere, stagionali, personale delle società partecipate, della formazione. L’elenco è lungo. Probabilmente, uno dei problemi più seri e difficili. E sul quale opinionisti, giornalisti e politici, da tempo, puntano il dito contro. Una “specificità” evidenziata negativamente dai media nazionali e internazionali con una lunga scia di polemiche e contestazioni.
Veniamo al punto. Sui numeri, anche al netto delle competenze che la Sicilia ha in più rispetto alle altre regioni, è difficile replicare. Da qualsiasi parte la si guardi la somma complessiva è sempre esagerata. Il frutto di decenni di finanza allegra, di una concezione dell’organizzazione del lavoro come garanzia del “posto”. Una fonte inesauribile per ingraziarsi questo o quel capo elettore. Una spartizione a beneficio di tutto l’arco costituzionale. Nessuno escluso. Le lacrime di coccodrillo di questo o quel partito non commuovono per niente. I nodi sono arrivati al pettine e sarà difficile scioglierli. E anche le forze sociali, sindacati in testa, hanno contribuito all’incremento di questa enorme platea di lavoratori.
Il taglio del 20% dei dirigenti e del 10% degli altri, come previsto dalla revisione della spesa del governo Monti, rischia di causare gravi danni alle famiglie, accrescendo, per di più, la crisi economica. La fragile economia dell’isola, già in difficoltà per la chiusura di interi poli industriali, ne risentirà. Intere famiglie andranno ad ingrossare il numero di nuovi poveri.
E allora che si fa? Come sempre la soluzione può dipendere da cambiamenti culturali. E cioè. Bisogna riconsiderate e valutare da un altro punto di vista il problema. La maggioranza dei dipendenti pubblici “lavorano” con onestà, e gli altri, il più delle volte, hanno solo bisogno di essere motivati. Rappresentano una “forza lavoro” da cogliere e rendere produttiva. Riconoscendo buona volontà, professionalità, impegno e trasformando la loro presenza da onere a risorsa. Un valore aggiunto e non un disvalore. Insomma, va profondamente cambiato l’approccio nei loro confronti. Utopia? Forse. Ma non c’è dubbio che questo è uno dei problemi che affliggerà la Regione da qui ai prossimi dieci anni, e va affrontato con decisione.
L’Amministrazione regionale ha una capacità d’intervento che poche altre istituzioni possono vantare. La Sicilia può dare l’esempio avviando, appunto, una rivoluzione culturale. A cominciare dai sindacati, che non devono avere solo a cuore la salvaguardia dei posti di lavoro ma devono collaborare nella ricerca di altri spazi di utilizzo. Che devono cambiare radicalmente metodi e interventi, superare mansionari vecchi, a volte, ridicoli, che bloccano l’organizzazione del lavoro, così come la regimentazioni delle qualifiche e delle funzioni. Valorizzando al massimo le caratteristiche e le potenzialità personali, spesso nascoste.
Praticamente vanno abbattute le barriere, fatte di leggi, regolamenti, circolari, contratti, etc. etc., che bloccano la possibilità di utilizzo di tantissimi lavoratori dove c’è maggiore esigenza. Che determinano esuberi giganteschi, sprechi di risorse, e, al contrario carenze di personale in uffici e servizi a favore dei cittadini e delle imprese.
Facciamo qualche rapido esempio. Pensate all’utilizzo produttivo, tutto l’anno invece dei sei mesi o anche meno, dei forestali. E del personale ex lsu che ancora non trova collocazione. Così come quelli della formazione e delle società partecipate. E poi gli ex pip e altro ancora.
Quante risorse umane potrebbero essere utilizzate meglio. Quanti servizi potrebbero essere resi più efficienti, quante code potrebbero essere eliminate. E quanti cittadini ne avrebbero sicuro giovamento. E, fatto anch’esso rilevante, quanti lavoratori sottoutilizzati, cassintegrati, posteggiati, umiliati, potrebbero riacquistare la dignità di uomini e di donne utili alla società.
Lo sappiamo, sarà difficile, ci saranno mille intoppi. Veri e presunti. Ma non può restare sempre tutto come prima. Non ce lo possiamo più permettere e la Sicilia reagirà.
Auguri Presidente. Ci faccia sognare.
Giangiuseppe Gattuso
24 ottobre 2012
Mi associo agli auguri di Giangiuseppe Gattuso al nuovo Presidente, chiunque sarà. Auguri più calorosi ed intensi, però, mi sento di rivolgere a tutti noi.
RispondiEliminaIl nuovo Presidente , infatti, avrà un “tallone d’Achille” vulnerabilissimo: una crisi finanziaria e contabile senza precedenti . La Regione, già adesso, ha un buco di 11 mld su 27 mld di bilancio.
Mancano 5 mld di crediti difficilmente esigibili, ai quali vanno aggiunti 6 mld di debito, cioè somme da pagare a creditori certi con fondi preventivati in bilancio ma che non entrano nella cassa regionale.
Non è difficile per nessuno comprendere che senza soldi, anzi con una montagna di debiti ed una riduzione giornaliera costante delle entrate, chiunque sarà il nuovo Presidente e comunque sia formata la nuova ARS sarà impossibile continuare a pagare 69.364 stipendi, 26.593 forestali e 15.592 pensionati, nonché e soprattutto dare sostegno alle imprese e fare investimenti per il rilancio dell’economia senza veri e dolorosi tagli di bilancio.
Auguriamoci che il nuovo Presidente non diventi il nostro “macellaio sociale”.
Secondo me è possibile risollevarsi dignitosamente tutti insieme: basta che il nuovo Presidente governi come un buon padre di famiglia, rigoroso ma equo
Caro Gianni; sento un silenzio pesante attorno al blog. Silenzio preelettorale, sfiducia, depressione o quiete prima della tempesta? Il tuo impegno ed i tuoi propositi sono ammirevoli ma...ci sono tanti ma... che spesso per pudore, timidezza o per opportunismo non vengono esplicitati. Ormai siamo alla vigilia del voto di fronte alle ulne vuote che dovranno essere riempite dalle nostre schede, che dovranno dare corpo e sostanza alla politica siciliana dei prossimi 5 anni. Ma la politica siciliana non avrà più i generosi trasferimenti dello stato, perciò il prossimo governatore dovrà fare le nozze con i fichi secchi. Ognuno di noi, con la propria intelligenza, andrà a votare con delle aspettative e delle speranze, che possono essere di natura personale o meglio sarebbe di natura generale. Sono altresi convinto che ancora migliaia di persone, fragili e ricattabili, andranno a votare secondo gli schemi del "do ut des". Ma andare a pretendere, un cambiamento antropologico improvviso, da circa 100 mila persone e relative famiglie, totale circa 400 cento mila, tra regionali diretti e indiretti, precari e garantiti, tra chi prende lo stipendio regolarmente e chi no, tra chi si dibatte nella difficile quotidianità, mutui, benzina ed il prezzo dei fagioli e chi tutto questo non interessa, potendosi permettere ostriche, caviale e schampagne, tanto paga pantalone, in questa fase è impossibile! In una regione ormai al fallimento, sotto una montagna di debiti, il prossimo governatore avrà la forza di dare giustizia sociale ed equità a tutti i cittadini? Avrà la forza di abolire la deleteria specialità siciliana? Avrà la forza di abolire i privilegi, a cominciare dai vitalizi, stipendi cervellotici ,(vedi Crosta), consulenze inutili e sprechi di ogni genere, mazzette e corruzione? Avra la forza e la voglia di riformare un ceto politico ipertrofico e debordante? Per me basterebbe onestà inetellettuale e sacrifici equanimi per tutti come un buon padre di famiglia che amministra quel poco che resta con parsimonia ed onestà, informando i suoi figli che la festa è finita ed adesso è tempo di quaresima. La decrescita felice se venisse presa in considerazione andrebbe in questo senso. Noi di "politica prima" dopo lunghe riflessioni sembra che abbiamo individuato il migliore candidato presidente e il migliore candidato di lista. Alcune perplessità sono state sollevate anche su questi. Non ci nascondiamo che la spina dorsale di questa alleanza è fatta da gente che per lungo tempo ha sostenuto l'ultimo governo che pervicacemente sta dissipando le ultime risorse in modo clientelare, sottraendole alle attività produttive. Speriamo che nei prossimi cento giorni ci possano essere dei segnali di cambiamento e di risipiscenza altrimenti le uniche novità che sono sul tavolo e che i cittadini possono scegliere, secondo le proprie convinzioni, per l'immediato futuro, sono tre: 1) Monti 2) Renzi 3) Grillo. Saranno risolutivi? Non lo...ma certamente dalla primavera del 2013 potrebbe esserci un cataclisma politico!! CMQ auguri a tutti noi.
RispondiEliminaUrne elettorali, non ulne. Scrivendo in diretta e di getto si commettono sempre degli errori. speriamo che non ci sia un professore con il lapis rosso e blù.
EliminaL'Augurio di Giangiuseppe, "Presidente ci faccia sognare", è condiviso da tutti indistintamente,ne abbiamo bisogno, non possiamo e non dobbiamo negarci questo auspicio, ora come mai sentiamo che siamo vicini ad un punto di non ritorno,giorno 28 si deciderà il nostro futuro e abbiamo il dovere di votare esprimendo le nostre preferenze sui candidati che riteniamo possano darci una mano per uscire dal baratro.
RispondiEliminaMettiamo da parte le appartenenze politiche, mettiamo da parte gli amici ed i parenti, dobbiamo essere cinici, ci interessa soltanto che la nostra regione sia governata da persone pulite, perbene, intelligenti e animate da uno spirito di sacrificio e soprattutto da un grande altruismo che assieme ad una grande dose di coraggio possa finalmente rimettere in sesto il disastroso bilancio della Regione Sicilia.
Quindi "Presidente ci faccia sognare", Le saremo grati per sempre.
Siete degli illusi se pensate che le sinistre possano vincere e se vincono possano governare. saranno condizionati da micciche. tanto vale che votate una persona onesta come musumeci. ma se voi continuate ad essere sinistri peggio per voi
RispondiEliminaGentile anonimo, premesso che se si firmasse sarebbe molto meglio per tutti, non so a cosa si riferisca quando parla di "sinistri". L'articolo è rivolto al presidente che verrà, chiunque esso sia, compreso il suo amato Musumeci che ha una coalizione di tutto riguardo a suo sostegno. L'insieme dell'essenza del Pdl, dell'ex Pid e della Destra. Praticamente l'apparato partitico che ha fallito al governo del paese, della regione, e che è stato pure condannato dalla storia. L'onestà di Musumeci, con questi compagni di viaggio, conta davvero molto poco. Però ogni scelta politica è da rispettare. Auguri per la Sicilia.
EliminaCaro anonimo se noi siamo sinistri, voi siete destri della peggior specie. Anzi siccome ci offendi, oltre che vigliacco anonimo, sei un fascista...di più sei uno scorretto sfascista. Spero che i tuoi disegni, di quelli del PID e del PDL, vadano in malora. Allora pur di far un scorno a quelli come te vanno bene anche i voti di MICCICHE. L'importante è vincere. OK?
EliminaForse il silenzio pesante è dovuto proprio ad evitare commenti che possano urtare la suscettibilità di ognuno.
EliminaRivolgendomi all'anonimo dico che firmarsi è segno di buona creanza è coraggio delle proprie idee, per quanto riguarda l'amico Vullo lo pregherei di non scendere al livello dei disturbatori senza nome e quindi equivalenti a nessuno e Lo pregherei comunque, conoscendo la sua saggezza e tolleranza di rispettare un pò di più le altrui opinioni.
Il Blog è aperto a tutti gli umani (uomini e donne) di buona volontà e di buona educazione.
Detto questo mi complimento con Giangiuseppe per il contenuto dell'articolo, ci sarebbe da precisare la quantità di dipendenti regionali specificandone il tipo di lavoro e la quantità degli addetti (per esempio: quanti lavorano alla motorizzazione, ai beni culturali, quante sono le guardie forestali e così via discorrendo) per poter meglio quantificare gli esuberi visto che molti servizi in Sicilia sono esplicati dalla regione e nel resto d'Italia dallo Stato.
Certo la situazione è pesantissima e chiunque si troverà a governare avrà problemi non indifferenti mi consola in pò il vecchio detto siciliano "chu scuru i menzannuotti un pò fare" vuol dire che peggio di così...!!!
E allora auguri di vero cuore sig. Presidente (chiunque sia), auguri per la Sua elezione e auguri a tutti noi SICILIANI.
Accolgo con piacere l'invito alla moderazione dell'amico Arena. Si infatti ogni tannto mi lascio trascinare dalla vis polemica, andando sopra le righe, di ciò me nescuso. Infatti finisco questo ultimo commento e dopodichè mi atterrò ad un scrupoloso silenzio preelettorale. Cari saluti a tutti. Ci risentiamo, a dio piacendo, dal prossimo lunedi.
EliminaIntanto non siamo a mezzanotte, perchè, se è vero come è vero che al peggio non c'è fine, il detto "cchiu scuru i menzannuotti un pò fari" non è applicabile, perchè penso che siamo appena alle undici e mezza, infatti anche se siamo in fondo ad un burrone, c'è sempre la possibilità di scavare e di andare ancora più sotto. Vedremo quello che succederà.
EliminaNon so se il detto sia appropriato (a me sembra di si), ma il senso è quello di non scoraggiarsi, anche se siamo arrivati al fondo ci rimane la speranza di risalire la china. Certo ci vorranno ancora più sacrifici, speriamo non essere solo noi a sopportarli (i soliti noti).
EliminaCome si puo' dire che e' meglio votare un fascista io non lo capisco proprio. iovotero solo il presidente e nessun partito o candidato e non votero certo musumeci
RispondiEliminaMusumeci è uno di destra ma NON è un fascista. La sua storia personale è ampiamente positiva, e, che piaccia o meno ad angelacuccia, per lui parlano le sue opere che testimoniano come sia una persona pulita. Se poi tutti quelli di destra debbano per forza essere classificati come FASCISTI, questo è un altro discorso. Purtroppo questo modo di ragionare con l'accetta in mano non è certamente indice (detto senza offesa) di apertura mentale, in quanto presuppone la falsa idea che tutto quello che fa uno di destra è sbagliato in quanto proveniente da un fascista. Una specie di tautologia che non spiega niente. I punti deboli di Musumeci sono, piuttosto, i suoi compagni di avventura, quei disgraziati indifendibili personaggi che certamente sono i maggiori responsabili (non gli unici) del cattivo governo di cui stiamo tutti sopportando le conseguenze e per la qual cosa anche ad uno non di sinistra potrebbe venire difficile votarlo.
EliminaMusumeci, come ha sempre dichiarato, è fiero di essere prima Fascista e poi di destra, così come era suo Padre e suo Nonno e tutta la sua famiglia.
EliminaPoi se chi è di destra è pure fascista è un altro discorso non ascrivibile a Musumeci.
Questo suo essere Fascista vestito bene e di buona presenza insieme ai suoi compagni di viaggio (che non sceglierei neanche come compagni dietro un feretro) fanno il resto.
Egregio anonimo, considerato che il massimo del coraggio di cui lei è capace è il vile suo anonimato con cui insiste anche questa volta con le sue deprimenti e squallide incursioni nel nostro blog, cosa di cui sono sicuro che per primo si vergognerebbe e, se potesse, la rimproverebbe aspramente e pubblicamente perfino il suo leader Musumeci che di sicuro rifiuta il suo sgradito voto, la invito a leggere attentamente e, soprattutto, a farsi spiegare da altre persone di sua fiducia quello che scriviamo e commentiamo. ma che che lei proprio non riesce a comprendere.
RispondiEliminaSi accorgerebbe, infatti, che questo blog da oltre un anno di vita accoglie e rispetta posizioni di ogni colore politico e culturale, anche se qualche volta con "vis " polemica, tranne gli insulti e le sciocchezze che lei, ormai stancamente per tutti tranne che per lei, ci riversa con un livore paranoico e ripetitivo.
Quasi, quasi, inviterei subito il Direttore di questo Blog a contattare Musumeci o il suo staff per metterlo al corrente delle sue incursioni e ad offrirci un commento. Sono sicuro che Musumeci le risponderebbe per le rime.
Un altro invito lo vorrei fare a tutti coloro che ci leggono o intervengono in questo blog: da questo momento in poi asteniamoci dal rispondere a questo o a tutti gli altri anonimi che come lui sono in cerca di una piccola visibilità con queste inqualificabili modalità.
Pasquale, che visibilità è quella di chi si firma ANONIMO? Mi pare la stessa cosa di uno che fa squilli telefonici senza mostrare il numero di telefono. Come farà la persona che riceve lo squillo ad indovinare da chi proviene il segnale?
EliminaGattuso ha ragione quando afferma che il nuovo presidente della regione troverà questioni complesse da affrontare e risolvere. Precari a vario titolo come, ex pip, personale lsu, lavoratori contrattisti degli enti locali, formazione professionale, forestali sono frutto di una cattiva politica passata. Uomini di potere che hanno creato queste masse di lavoratori a tempo determinato per ricattarli ad ogni tornata elettorale, non risolvendo mai il problema lavorativo. Una grande macchina di lavoratori pubblici, che va rivista.
RispondiEliminaCosa bisogna fare?
Come dice bene l’autore dell’articolo c’è bisogno di un cambiamento culturale.
È giusto che si valorizzino le potenzialità dei lavoratori magari anche motivandoli. Utilizzando in maniera più razionale ed efficiente questa enorme forza lavoro, dando loro dignità. Ma chi può effettuare tutto ciò, è solo chi ha il potere di fare le leggi.
Il cambiamento, che certamente deve partire da ognuno di noi, deve a parer mio essere preceduto da chi andrà a governare. Cambiare i regolamenti, le leggi, le circolari, che sino ad oggi hanno permesso la formazione di esuberi da un lato e le carenze dall’altro, sono compito del nuovo governo regionale. I siciliani siamo un popolo dalle mille risorse. Non è giusto che il resto del paese pensi che siamo degli assistiti solo perché pur di avere un lavoro siamo stati umiliati da una classe politica indegna.
Se, alla prossima legislatura, abbiamo la fortuna di essere governati da persone capaci e soprattutto oneste che riescono a rivoluzionare le idee nei palazzi istituzionali, a cambiare il modo di lavorare della classa dirigente, forse le cose cambieranno. Anche il sindacato in questo ambito ha un ruolo importante perche si possa attuare questa rivoluzione culturale.
Voglio aggiungere un altra considerazione personale.
RispondiEliminaAttorno a questo blog ci ritroviamo sempre più numerose persone che hanno orientamenti partitici e culture diverse, da destra a sinistra, ma tutte unite dalla medesima passione per la politica e l'impegno civile ed etico per un risorgimento della nostra società.
Purtroppo però, soprattutto sotto le elezioni, chi è di centro sinistra si espone più facilmente e senza timore al pubblico dibattito,e , soprattutto, senza volre imporre le proprie opzioni. Invece chi di noi, e so che sono molti, forse di più, non fà altrettanto per le proprie posizioni.
Allora, e concludo, vi rendete conto che del male che fate a voi stessi ed alla vostra causa? Così "non facendo" date spazio, anzi, come si dice, "vaste praterie" ad incursioni come quelle che, non noi, ma il nostro blog deve subire.
Ci sono tanti modi, ognuno ha il suo, per esporre le proprie idee. Purchè, evidentemente, si resti nell'ambito del dialogo civile e della buona educazione che non manca a nessuno dei nostri bloggers.
Cari amici, caro Gianni,
RispondiEliminaconcordo pienamente che il nuovo Presidente della Regione Siciliana, che verrà eletto, avrà sicuramente tanto da fare e con le poche risorse economiche che dovrà gestire al meglio.
Ma oltre alle risorse economiche, esiste una risorsa di cui questa Regione se vuole, se ne potrà vantare, ed è il personale che a vario titolo comunque grava sul bilancio regionale.
Dando a questo personale la dignità del proprio ruolo e del lavoro che svolge, dal livello più basso a finire ai dirigenti.
Se tutta questa massa di persone non è stata utilizzata nel giusto modo non è da addebitare a loro stessi ma a chi è preposto alla gestione degli stessi.
Mi ricordo, ormai anni fa, ho avuto la fortuna di andare a trovare degli amici che lavoravano presso l'università di Baltimora negli Stati Uniti, ed erano impegnati in un progetto di ricerca di Fisica Spaziale, ebbene a prescindere che tutti erano coinvolti in tale progetto dal portiere ai ricercatori ed ai professori, ma il bello era che il portiere o chi faceva le pulizie, aveva la stessa importanza dei ricercatori e dei professori sentendosi un tassello della stessa organizzazione.
Quindi motivando il personale tutto potrebbe essere una risorsa e non un peso.
Per molto tempo mi sono occupato di getione delle emergenze anche in campo nazionale, per esempio mi sovviene l'utilizzo cche si fa del personale forestale.
Lo stesso, in una logica del tutto sbagliata, viene utilizzato per la "Battaglia contro gli incendi boschivi", incendi che per il 100% degli stessi sono di origine dolosa e si spengono non perchè arrivano gli aerei canadeir o gli elicotteri o il personale forestale, ma perchè finisce la materia prima, cioè in quella zona non c'è più cosa ardere.
Allora invece di incentivare alla "battaglia" che è sicuramente persa e dispendiosa per le risorse spese anche per le attrezzature, perchè non incentivare e premiare chi preposto alla vigilanza di un determinato territorio nel quale non si sono sviluppati incendi?
Così facendo si spezza il circolo vizioso battaglia incendio spegnimento.
Questa è un'idea ma ce ne saranno tante in altrettanti campi diversi per fare riacquistare la dignità di lavoratori utili alla società.
L'ultimo articolo di Giangiuseppe Gattuso, onesto decalogo per quell'eroe che si troverà a ricoprire la prima carica della Regione, mette a nudo quanto tutti evitano pure di pensare di fronte ad un futuro della Sicilia "al limite".
RispondiEliminaRiformare per non morire!
Questo il senso più concreto e sofferto dello scritto, quello che considera la irrinunciabile necessità di ricollocare le risorse umane, ad oggi così plenariamente occupate in servizi non tutti necessari, verso settori più produttivi, e di dover assumere chi è in estenuante attesa di occupazione, laddove possibile; anche in settori diversi e con diverse modalità; con l'occhio di chi governa, sempre fisso sulle disponibilità di cassa. Vai a far quadrare il cerchio! Una vera e propria operazione chirurgica per ridurre e ricucire.
E l' esorbitante numero dei consiglieri (deputati)? E le ricche prebende, i rimborso d'oro, gli incarichi inutili, le commissioni esterne, i consulenti del "virtuale"? Le assunzioni di amici e compari, gli ammanigliamenti con la mafia?
Qui è "il taglio" più doloroso da dare: non può più continuare così!
Quanti contrasti, quanti rinvii! Si farà di tutto per ritardare da una parte e per spingere dall'altra, ciascuno secondo le sue convenienze.
Questo è lo scoglio duro! Qui si misureranno la capacità e la passione del presidente che verrà eletto.
Anonimi o nominativamente, io credo che l'articolo sia "taylorized" per Rosario Crocetta. Non ho dubbi! Oggi una persona mi ha detto: "Figghitta, iu nun sacciu sinistra, destra, sutta o supra! Iu sugnu Siciliani, e u votu ci lu dugnu a Crocetta! Ci lu pò iri a ddiri!!!
RispondiEliminaE iu ci lu dissi!
Grazie Nicoletta, ci conforta che tanta gente stia scegliendo la strada giusta. Speriamo che tra qualche giorno la Sicilia si possa svegliare da questo torpore e ripartire con la dignità che merita.
Elimina"Fai quel che devi.Accada quel che può!" Mi associo all'antologia delle cose scritte dagli amici, Gattuso, Nevone, Pepe, Vullo, Potenzano, Mazzara, Arena e aggiungo solo che il silenzio non mi spaventa, non deve spaventare nessuno. Non ho mai creduto nelle improvvise conversioni angeliche, ma nel cambiamento molecolare che ha bisogno del lungo tempo. Comunque, noi stiamo investendo anche per il tempo breve e immediato.Avanti!FGM
RispondiEliminaNell’evidenziare l’autore le criticità legate alle problematiche riguardante i numerosi dipendenti dell’Amministrazione regionale che a qualsiasi titolo prestano servizio, occorre a mio parere, propedeuticamente, analizzare se le determinazioni di assumere il personale non di ruolo sia frutto di carenze di organico, quindi con uno studio accurato delle necessità dell’Amministrazione, oppure si inserisce in una logica esterna all’esigenze dell’Amministrazione con l’assegnazione di posti senza una certezza del proprio dovere da svolgere.
RispondiEliminaPurtroppo la seconda ipotesi è quella che ha ripagato di più la nostra classe politica anziché l’Amministrazione regionale mortificando anche nello stesso tempo i lavoratori.
La Corte Costituzionale ha più volte affermato che “ il principio del pubblico concorso costituisce la regola per l’accesso all’impiego alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, da rispettare allo scopo di assicurare la loro imparzialità ed efficienza ”.
Tale principio si è peraltro consolidato nel senso che le eventuali deroghe sono da ritenersi ammesse esclusivamente “in presenza di peculiari e straordinarie situazioni giustificatrici di interesse pubblico nell’esercizio di una discrezionalità che trova il suo limite nella necessità di garantire il buon andamento della pubblica amministrazione.
Se le varie leggi regionali sono passate indenni dal Commissario dello Stato ed inoltre se chi ha il compito di verificare i bilanci consuntivi non appalesa nessuna violazione sulla gestione della cosa pubblica dobbiamo affermare che il problema non esiste e se esistesse sarebbe non solo addossabile a quei deputati che elargiscono “ posti senza prestazione di lavoro” ma ci sarebbero responsabilità a livello Istituzionale.
Se si vuole dare un futuro ai siciliani ed evitare di sprecare soldi pubblici per posti di lavoro senza prestazione ( vedasi Gesip, partecipate regionali, forestali, antincendio, formazione professionale ecc.) non sarebbe meglio verificare le esigenze di tutta la pubblica amministrazione in ambito regionale e creare un unico bacino del precariato al fine di assegnare il personale in relazione alle varie esigenze, e se necessario applicare la mobilità obbligatoria.
I sindacati e gli amici politici sarebbero d’accordo?
Quanto è bello, per chi sta in altra Regione, venire a fare le vacanze in Sicilia, venire a godersi il mare con la possibilità di fare il bagno magari in autunno e poi tornarsene a casa, possibilmente al Nord.
RispondiEliminaIl difficile è per noi, che siamo nati e cresciuti in questa terra piena di contraddizioni, viverci, sapendo che devi farti una famiglia, che devi trovarti il lavoro, devi combattere tutti i santi giorni contro le burocrazie di turno, devi lottare sempre contro i mulini a vento alla Don Chisciotte, ma soprattutto devi lottare contro una cultura, una cultura mafiosa che, come ci hanno insegnato i nostri padri, non è la nostra e bisogna stare lontani.
Questo è il problema maggiore che deve affrontare e deve avere ben presente il Governatore che andremo ad eleggere il 28 Ottobre. E’ cambiare questo tipo di cultura che, nel corso di un secolo e mezzo, ha messo radici in buona parte del territorio della nostra isola non sarà una cosa semplice. Questo al di là dei programmi dei candidati Governatori, significherà in Sicilia pensare al bene comune.
Si cari amici, questa partita è troppo importante e non votare sarebbe un grave errore. Significherebbe la stagnazione degli errori fatti dai partiti finora, con l’aggravio di una situazione nazionale e internazionale che esigono risposte concrete anche dalla nostra Assemblea Regionale, che come sappiamo è sotto osservazione. Anzi questa volta occorre maggiore impegno e non sarà certo utile buttare il voto nella spazzatura, astenendosi o votando scheda bianca.
E’ anche indispensabile non farsi abbindolare dai novelli profeti della politica, che hanno messo in piedi, in quattro e quattr’otto (dicono loro) una classe dirigente, con qualche voto dato fra amici, via internet, che ci porterebbe a fare, possibilmente, un passo nel buio. Qualche esempio lo abbiamo già: al Comune di Parma non riescono ad andare avanti bene, mentre cominciano le beghe per il potere interno al Movimento 5 stelle.
Io voterò per i candidati (alla Presidenza e all’Assemblea Regionale) che mi sembreranno i più rappresentativi nel portare avanti la questione morale ed il rinnovamento. Io voterò, anche accogliendo l’invito del nostro Giangiuseppe, Rosario Crocetta, quale Governatore, che impersona la migliore risposta possibile. E per l’Assemblea Regionale voterò Fabrizio Ferrandelli un giovane di 32 anni che è stato il candidato più votato alle primarie del Partito Democratico a Sindaco della città di Palermo andando al ballottaggio con Leoluca Orlando, e malgrado le 63.000 mila preferenze prese, le perse.
Ma Ferrandelli non si perde d’animo. E’ ancora quì presente per un altra battaglia, la battaglia per una Sicilia migliore, la battaglia per il bene comune dei siciliani. Per rinnovare la classe politica - lui dice - non è necessario rottamare nessuno, è necessario saper scegliere e poi… ci raccomanderemo al Signore!.
quello dei forestali è la dimostrazione lampante che la macchina regionale può e deve funzionare meglio riorganizzando ed utilizzando con un mi9nimo di diligenza le proprie risorse. L'esempio dei parchi che avrebbero bisogno di cura, manutenzione e controllo è solo uno dein tanti.
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