di Giuseppe Bianca - L’altra notte, a seguito dell’ennesimo rotolamento nel letto da caldo umido, nelle mattinate, sono piombato in un sogno profondo, ma lieve, intenso e cerebrale al tempo stesso. Ho fatto un sogno.
Si è presentato il mio amico Marzio Tricoli, direttamente dal paradiso dei fascisti. Aveva l’aria corrucciata, l’espressione un po’ arrabbiata. Muoveva il labbro con la sua consueta ed impercettibile mossa. Non gli sembrava vero. Non solo non c’era più un partito di destra, moderno e sociale, ma, secondo una vecchia regola del caos e della confusione, ognuno faceva a testa sua, polverizzando quel che di poco già c’è.
Mi arrivò sulla punta della lingua, domandaglielo ai tuoi amici Gasparri e La Russa che hanno svenduto gli ideali ed i sacrifici di quelli come noi, per fare i ciambellani di Berlusconi, ma poi, mi è parso male, ho desistito. Sono rimasto in silenzio e vedevo che anche lui non parlava. Il silenzio rischiava di diventare spesso ed opprimente schiacciandoci al di là delle nostre possibilità. Non mi muntuava nessuno dei singoli.
Non ho capito se perché li avesse dimenticati, o perché preferiva non ricordarli, ed io mi smarrivo ancora di più. Così non lo troveranno mai un presidente della regione, fa tutto insieme. Io, in dovere di aggiornarlo, gli faccio tutto uno sproloquio su chi semina vento e raccoglie tempesta, sul popolo sfortunato che cerca eroi, sul fatto che la Sicilia non è bianca né nera, ma troppe volte grigia, gli parlo malissimo anche del PD e di quello che ne rimane. Capiamo insieme che molte cose non possono ritornare, che questa Sicilia ha le ore contate ed il tempo che sta per scadere. Che ricette miracolose non ce ne sono. Eppure da qualche parte, una spiegazione semplice può essere che ancora ci sia, magari qualcuno la troverà. Ma lui niente.
Dopo con la stessa dolcezza ed ironia di quando mi diceva che preferiva “i Viceré” al “Gattopardo”, o quando se ne usciva con una battuta asciutta asciutta, mi saluta abbracciandomi: “ci vuole l’anno zero, per ricominciare daccapo”. In un lago di sudore al mio risveglio, nel peggio, mi sono sentito persino meglio.
Giuseppe Bianca01 settembre 2012
Mi piace l'invito finale dell'articolo: " ci vuole l'anno zero, per cominciare daccapo".
RispondiEliminaPurtroppo la scienza ci insegna che oltre allo zero della matematica, c'è pure la "zero assoluto", quello del freddo più "glaciale" che viene misuratoa -278° (se non erro).
Ecco, credo che lo zero in Sicilia da cui ripartire oggi sia proprio quello assoluto, poichè quell'altro zero , quello del "61 a 0", cioè quello dei ciambellani di Berlusconi, in qualche modo lo abbiamo superato.
Bel sogno. E vero o non vero è raccontato bene. Oggi, sul Giornale di Sicilia, Maurizio Gasparri, uno degli ex colonnelli della destra di Fini, annuncia la "verità" sulla trattativa stato-mafia. Un libro clamoroso frutto della ricerca effettuata insieme ai giovani del Pdl e che proverà a mettere sulla graticola gli uomini che secondo lui meritano di esserlo. A cominciare dall'ex ministro della giustizia Giovanni Conso, l'ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro fino ad arrivare a Giuliano Amato, allora Presidente del Consiglio. "Lo Stato - secondo lui - si è praticamente e vergognosamente arreso alla mafia, altro che trattativa!" Insomma ne vedremo delle belle. Di Ignazio La Russa sono indimenticabili i dolci metodi e la voce soave, come quando, circondato da giornalisti, per non rispondere alle domande giudicate non corrette, di un inviato di rai tre che stava alle sue spalle, ha iniziato a colpirlo con i tacchi per poi negare spudoratamente. Una pessima figura di un Ministro della Difesa in carica. Giuseppe Bianca, giustamente, fa fatica a ritrovare quegli uomini politici bravi e seri di una destra che non c'è più. E Marzio Tricoli era uno di questi. Un giovane ma già compiuto politico la cui perdita ancora si sente. Sono d'accordo con il compianto Marzio. "Ci vuole l'anno zero, per ricominciare daccapo". Si, ci vuole un vento benefico che spazzi via tutti, per ricominciare da zero!
RispondiEliminaLa Russa, Gasparri, ciambellani di Berlusconi...sta diventando un mantra ma è una fesseria.
RispondiEliminaMussolini diceva che una falsità ripetuta molte volte alla fine diventa una verità.
Lo vogliamo capire si o no che La Russa, Gasparri e tutti i loro amici di alleanza nazionale si sono messi con Berlusconi per convenienza?
Mi volete spiegare quanti incarichi di governo o di sottogoverno avevano costoro avuto prima, in tutta la loro carriera politica?
Erano soltanto dei peones, sempre e soltanto all'opposizione in un parlamento che li considerava soltanto "non influenti e quindi non esistenti"!
Lo stesso Fini, una gallina che si crede un'aquila, quando mai aveva avuto il benchè minimo potere nella vita politica italiana? Non comandava nemmeno a casa sua, figuriamoci!
Quelli di alleanza nazionale hanno pensato bene di mettersi con la novità Berlusconi e finalmente hanno potuto cominciare a respirare aria di potere e di governo, cosa impossibile per loro in altro contesto.
E perchè ciambellani?
Berlusconi è forse un re?
Berlusconi è soltanto un danaroso che si è messo in politica perchè sentiva che la gioiosa macchina da guerra comunista di occhetto avrebbe potuto vincere le elezioni e, in quanto comunista, rovinargli la vita, le imprese e i capitali.
Capiva e capisce molto bene di aziende, ma l'Italia non è una semplice azienda, e insomma, si è tirato addosso l'odio di tutti quelli che a causa sua non hanno potuto governare l'Italia.
Quindi smettiamola con questi luoghi comuni come ciambellano, ascaro, accolito, sono solo sciocchezze. Io direi che costoro sono attenti a seguire il soffio del vento, magari approfittatori ma ciambellani proprio no, per la mancanza del re.
Un saluto a tutti gli amici.
la fine di alleanza nazionale è cominciata quando gianfranco fino ha compreso che col dodici per cento non avrebbe mai potuto aspirare a Palazzo Chigi. è vero che MSI prima ed AN dopo sono stati sdoganati da berlusconi come è vero che si può dignitosamente stare tutta la vita all'opposizione se non si ha modo di fare cose intelligenti per il paese, piuttosto che condividere responsabilità morali e politiche considerevoli. poi se il re è nudo, o non c'è stato,chiamateli come preferite, non sono mancati invece tutti coloro sempre pronti a lodarlo ed a beatificarlo, con il risultato di una dialettica definitivamente compromessa in una coalizione(?) che oggi volge al tramonto.
RispondiEliminaA parte il fatto che la condivisione di responsabilità politiche ancora da venire è un non senso, non vedo come, quelli di alleanza nazionale, dopo essere stati "dignitosamente" all'opposizione per una vita, creatasi l'occasione di passare dall'altra parte avrebbero potuto ragionevolmente non aggregarsi.
RispondiEliminaRiguardo le responsabità morali, mi pare che nessuno possa arrogarsi l'autorità di giudicare gli altri, e se vogliamo scendere nello specifico, nessun politico tra quelli che si sono esercitati nell'arte di condannare i vizi degli avversari politici ha i requisiti morali per farlo, perchè il più pulito tra loro ha la rogna. (sono sempre pronto a parlarne)
Quindi, più che di responsabilità morali io parlerei soltanto di responsabilità politiche.
Ma anche su questo si potrebbe aprire un dibattito, perchè bisogna guardare le cose da diversi punti di vista. Faccio un esempio: la riforma Gelmini. Per quelli che l'hanno realizzata è un onore e un vanto, per gli avversari è una responsabilità politica.
Acuta, asciutta, e “pepata” l’analisi di Nino Pepe. Riesce sempre a essere interessante, specialmente appena si tocca Silvio, il re che non c’è. Ed effettivamente, sono d’accordo, Berlusconi non è affatto un re. E gli amici di cui parla Giuseppe Bianca sono andati con lui per mera convenienza, fregandosene degli ideali e dei principi della destra. Hanno avuto ruoli di grande responsabilità e di governo, hanno guidato, insieme a Berlusconi, l’Italia. Senza di lui sarebbero rimasti a scalpitare in un angolo del parlamento. E adesso, con il senno di poi, devo dire, con estrema franchezza, sarebbe stato meglio per tutti.
RispondiEliminaDice Nino Pepe: “lo stesso Fini, una gallina che si crede un'aquila, quando mai aveva avuto il benché minimo potere nella vita politica italiana? Non comandava nemmeno a casa sua!” Chi mai lo avrebbe eletto presidente della Camera dei Deputati?
Probabilmente, anche aver sciolto Alleanza nazionale nel Pdl, è stato un grave errore. Un partito di destra, moderno, nazionale, senza più nostalgie, avrebbe dato all’Italia qualcosa in più. Ma inutile piangere sul latte versato. Aspettiamo il prossimo sogno dell’amico Giuseppe Bianca.
L'errore più grave è stato commesso dalla politica al tempo di mani pulite, perchè (ragionando oggi col senno di poi) era chiaro che lo sfacelo della DC aveva lasciato almeno un terzo dell'elettorato italiano senza punti di riferimento, come era altrettanto chiaro che il primo che si fosse gettato su quella ricca porzione della torta elettorale (piatto ricco mi ci ficco!) avrebbe fatto Bingo.
RispondiEliminaUno di quelli che senza pensarci due volte si buttò, anzi si accasò e che resiste ancora oggi è Formigoni.
La nascita di Foeza Italia e tutto quel che ne è seguito è stato un male? Diciamo di si, anche se non il male assoluto.
Ha comunque prodotto l'imbarbarimento dello scontro politico, un livello abominevole di insulti e di demonizzazioni che fa vomitare.
Il punto di vista è sempre quello: i tipi sinistri che già "si sintìanu misi" sono stati malamente mandati all'opposizione e invece di reagire da politici hanno tirato fuori i peggiori difetti che possono albergare nell'animo umano e hanno iniziato una guerra senza esclusione di colpi, con l'aiuto di parte della magistratura e di tutte le campagne di stampa che sappiamo.
Certamente lo schieramento di centro destra ha commesso errori gravi ,omissioni e perdite di tempo nel cercare di aiutare il premier, e risulta chiaro anche a me che Silvio è indifendibile, non tanto per il bunga bunga quanto per errori gravi nell'interpretare la crisi economica attuale. Ma ormai tutto ciò mi sembra acqua passata; dobbiamo guardare verso il futuro, anche per non ripetere gli errori del passato. Però, a mio parere, TUTTI coloro che sono in parlamento da più di vent'anni dovrebbero andare a casa, e invece vediamo lo spettacolo indecente di coloro che sono parlamento da trent'anni, e ancora, dopo tutto questo tempo in cui hanno dimostrato inefficienza assoluta, hanno la sfacciataggine di presentarsi come il rinnovamento del dopo berlusconi, e mi riferisco a gente come casini, bersani, fini, bindi e compagnia cantando. Costoro dovrebbero essere mandati a casa non con le buone ma a calci dove non sorge mai il sole, perchè è grazie anche a loro e alle loro convenienze (hanno governato anche loro) che siamo arrivati a questo punto.
Mi auguro soltanto che Renzi vinca le primarie così li manda tutti a casa.
Complimenti veramente,
Eliminami hai trascinato per un momento ai miei 18 anni, pieno di speranza (e forse di arroganza), con gli ideali ben stampati sulla testa e incapace di guardarmi intorno. Erano momenti di entusiasmo: la politica, i nostri leaders, i nostri ideali, il bene della gente. Si credevamo pure all'asino che vola.
E invece la triste realtà, l'età che avanza, l'esperienza e così via dicendo oggi ti fanno guardare a questi benefattori con occhio severo. Mi auguro che tanti Renzi possano vincere, di qualsiasi colore politico, e che con lealtà possano guidarci verso un futuro migliore.
Ancora complimenti per la schiettezza del pensiero.