Non si sentono rumori. Anzi c’è quasi un silenzio assordante. Niente manifestazioni, assemblee, incontri, cortei, proteste.
Sono spariti anche gli “Indignados”, nati dopo la pubblicazione del libricino del quasi novantacinquenne, Stéphane Hessel (Berlino, 1917), un diplomatico, politico e scrittore tedesco naturalizzato francese. E non c’è nemmeno il bisogno di cercarli, i motivi per indignarsi, c’è ampia facoltà di scelta. Ma il caldo dell’estate e l’afa di agosto, hanno spento ogni energia vitale. E prima cosa è successo? Tutti a riflettere sui dati deprimenti della crisi economica? Forse. O forse no.
Un giovane padre così ha scritto su PoliticaPrima, il blog che ha nella sua missione il rilancio del primato della Politica: “… tutti noi ci alzeremo quella domenica mattina per esercitare il cd ‘diritto’ al voto, sicuramente turandoci il naso nella speranza di aver scelto il minore dei mali. Ma allora cosa vale un voto oggi? L'unica certezza che ho è la famiglia…” - Sono le parole di un “giovane” deluso dalla politica.
Ecco il vero problema. Tantissimi giovani si chiedono a cosa serva votare e cosa vale un voto oggi. E spesso disertano sia il voto sia l’impegno e la partecipazione. Prevale il sentimento dell’antipolitica, del disfattismo e si pensa che nulla possa cambiare. “Tanto sono sempre gli stessi che comandano e quelli che arriveranno saranno tali e quali”. Parole ripetute e sentite ovunque, nei bar, nelle discussioni in famiglia, tra gli anziani che non possono vivere con la loro misera pensione, tra le signore che fanno la spesa e tra i colleghi d’ufficio. Ma è ancora peggio, quando queste stesse parole diventano patrimonio delle nuove generazioni. Che per loro natura rappresentano la speranza e il futuro.
E allora, prendetevelo il futuro! Impegnatevi, rompete le scatole a chiunque, organizzatevi, fate sentire forte la vostra voce, la vostra voglia di fare, la vostra insoddisfazione, la preoccupazione per il futuro e per le tantissime cose che non vanno. Per il lavoro difficile da trovare, se non impossibile. Gridate la vostra rabbia e la vostra indignazione.
Non potete accettare di essere considerati “la generazione perduta”. Sarebbe un suicidio di massa! Incalzate quei politici da strapazzo e chiedete loro di farsi da parte. Mandateli a casa e sostituiteli. Non è utopia, dipende da voi, da noi, da quanti hanno la voglia di farlo e si impegnano per questo.
C’è sempre stato il problema dei giovani. E adesso ancora di più. Ma sempre c’è chi dice che non hanno voglia, sono distratti, in fondo stanno bene, hanno la copertura delle famiglie, dei nonni. Pensano ad altro, a divertirsi, e ritengono la politica e l’impegno una perdita di tempo. La verità è, innegabilmente, che manca la consapevolezza del ruolo fondamentale che hanno nella società, in questa e in qualsiasi altra. Manca la voglia di crescere, la voglia di contribuire al cambiamento e di combattere per attuarlo.
Non c’è scampo, la vita non prevede vuoti, la società non prevede spazi di attesa, la politica non aspetta. Gli spazi lasciati liberi vengono riempiti da altri, il non impegno di tanti viene immediatamente sostituito da tanti altri. Insomma, il rifiuto della politica dei giovani non fa altro che ritorcersi contro. L’assenza, voluta e continuata, è sempre una colpa grave!
Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini, Marco Follini, Massimo D’Alema, Dario Franceschini, per fare alcuni nomi, erano tutti giovani impegnati nei partiti, nella battaglia politica. Hanno tutti una storia e un’esperienza fatta di presenza nel sociale, nelle università, e nei luoghi di confronto e di dibattito, e sono arrivati ai vertici delle istituzioni. Quasi tutti per meriti personali e per la loro attività costante e impegnata. Ma insieme a loro c’è anche tanta gente beneficiata dal potente di turno, ci sono i nominati e ci sono i veterani della prima ora, quelli che hanno fatto della politica la loro unica fonte di vita.
Adesso è arrivato il momento della sostituzione, è l’ora del ricambio. Ma, statene certi, ciò non avverrà in maniera indolore. Almeno per la stragrande maggioranza di loro. Nessuno va via se può restare…, specialmente se ha solo onori e privilegi. È compito dei giovani, quindi, scalzare i vecchi. Solo con la loro forza e l’impegno è possibile sostituire la classe dominante. È così, sono le regole della vita.
La Politica non è paragonabile ad altre attività dell’uomo e, men che mai, al lavoro dipendente nel quale ci sono regole prefissate, anni di lavoro e poi la pensione (?). Non mi stancherò mai di ripeterlo.
Un popolo ha ciò che si merita. La classe politica è figlia e specchio della società. Il cambiamento è frutto della volontà dei cittadini. Il nuovo è una conquista, è lo spirito che anima il cuore di chi ci crede, è il frutto delle battaglie e dei sacrifici di quanti credono nelle loro capacità. Di quanti sentono forte la speranza di un futuro migliore. Altrimenti, c’è solo l’attesa di qualche regalo, di qualche “interessata” concessione.
Le riflessioni di Giangiuseppe sono ampiamente esaustive. In vero non sono nuove, nel senso che un pò tutti conosciamo il problema "giovani", le sue cause e le risposte che essi (e ad essi) devono essere date. Ne abbiamo parlato tutti e diverse volte.
RispondiEliminaMa Giangiuseppe ha il merito di ritornarci sopra caparbiamente, e con uno sguardo d'insieme e di sintesi molto efficace.
Nulla da aggiungere, dunque.
Farei solo una piccola integrazione. Degli indignados,in Spagna come in America, non se ne parla più non perchè non esistono più, ma perchè i media internazionali hanno "silenziato" le notizie, non le danno più, hanno spento le luci, le telecamere ed i microfoni.
Viviamo in una società mediatica, cioè, siamo individui che viviamo davanti e di TV. Esiste solo quello che compare in TV, e basta.
Quindi censurare, eliminare persone o gruppi scomodi è facilissimo: basta avere il controllo dei media, e mandare in onda su di essi solo chi fa comodo o è complice.
Internet in Cina è da sempre sotto controllo governativo. Da un pò di tempo anche in occidente si sussurra che la rete dovrebbe essere "controllata", chiaramente per il bene dell'ordine costituito e sociale.
In Germania si dovrà cominciare a pagare allo stato qualcosa per detrminati utilizzi della rete. In Russia si deve pagare per fare manifestazioni e cortei o scioperi pubblici.
Siamo in brutte acque.Tutti. Giovani e vecchi. Usciremo dalla crisi solo quando ci sarà una ferrea alleanza, un patto solidale tra le generazioni, una concordia civile alternativa al sodalizio della casta (trasversale) di potere.
"ogni popolo ha il governo che si merita" (aristotele)
RispondiElimina« Nella vita bisogna avere il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà »
(Antonio Gramsci)
Saluto il mio amico Giangiuseppe Gattuso e ribadisco che nella mia tragedia di disoccupazione ho notato ancora di piu'
RispondiEliminache tutti ci lamentiamo delle tasse della politica ma poi
nessuno fa nulla.
Allora mi viene spontaneo chiedermi:Vuol dire che in realta'
stiamo bene.
ottimo, ben scritto, appassionato..ma è uno specchio: lo specchio di adulti che non hanno saputo per tempo far si che si evitasse che giovani di allora diventassero quel tipo ben leggibile di oggi. Lei dice bene: impegnarsi è l'unica chiave di volta; è vero..gli spazi, lasciati come tali vuoti, qualcuno li riempie. Ma caricare di botto (!) i giovani come gladiatori impavidi mi sembra ingeneroso e improduttivo. I giovani hanno il dovere di impegnarsi per il loro futuro ma hanno il sacrosanto diritto di chiedere ai loro genitori di continuare a tenere il selciato ordinato; hanno il dovere di dare il massimo per sè, restituendo significato ai gesti operosi dei loro genitori...insomma la vera scossa la dovremmo, secondo me, dare noi...pur sapendo che gli scambi al bar, al supermercato o al lavoro hanno, alla base, gattopardiane verità indefettibili, con risa pirandelliane in sotofondo.
RispondiElimina
EliminaNon si tratta di caricare i giovani come gladiatori impavidi, si tratta di avere la consapevolezza di ciò che sono. Non è possibile un disimpegno quasi totale dalla politica. Non ha senso la loro indifferenza verso qualcosa che determina anche il loro futuro. E se i genitori hanno le loro colpe ciò non giustifica affatto questo atteggiamento negativo. Sono loro i padroni del futuro, sono loro che devono scalzare i cosiddetti vecchi e anche noi! Invece cosa fanno? Aspettano, studiano, si divertono, e poi l’ignoranza totale e il distacco verso qualcosa che viene ritenuta, sbagliando, roba da mestieranti e qualcosa di sporco. Errore gravissimo.
Per fare la frittata bisogna rompere le uova. Per fare politica bisogna "sporcarsi", come l'idraulico che per riparare il water otturato deve "sporcarsi" con cio che lo ottura prima di rimuoverlo.
RispondiEliminaI giovani non vogliono sporcarsi, credono che è impossibile "pulire" la politica e la società.
Ha ragione Giangiuseppe. I giovani aspettano, e nel frattempo studiano e si divertono.
Ma chiediamoci: cosa aspettano?
Secondo me aspettano che "crepiamo" noi vecchi, anche se loro genitori, ritenuti responsabili dello sfascio attuale e, pertanto, ce lo rimproverano e ci impongono, tacitamente, di aggiustare le cose prima di andarcene a quel paese.
Come dire: voi vecchi avete creato questo disastro e voi vecchi avete il dovere di rimediare, e siccome non vi volete levare dal mezzo delle nostre scatole, fate solo finta di farvi da parte, noi giovani entreremo in campo solo quando voi non ci sarete più "biologicamente".
Nel frattempo, uscite i soldi e pagateci quello di cui abbiamo bisogno, anche perchè il vostro "reddito" comprende anche quello che dovrebbe essere il nostro.
Mi convinco sempre più che, molto probabilmente, è questo che pragmaticamente tengono "chiuso" nellle loro menti.
In questi giorni a molti giovani, compresi i miei figli, ho sentito dire che intendono astenersi dalle prossime elezioni regionali e a tutte quelle che seguiranno. Non gliene può fregare più di tanto.
I giovani, la politica, la partecipazione...!!!
RispondiEliminaCosa serve a un giovane per partecipare, oltre che alla volontà, i mezzi. Politica Prima è certamente un mezzo messo a loro disposizione per dire e partecipare, ma oltre questo, la partecipazione attiva oltre alle proposte come potrebbero farla? Creando un ulteriore movimento?
Ne abbiamo tanti movimenti nati con le migliori intenzioni per poi per poi vedere al loro interno le lotte per i posti di potere (predicano bene e razzolano male)
I partiti che lottano per far votare con le preferenze, cosa democraticamente ineccepibile, ma la lista chi la compila se non i padroni del partito? Se sei fra i favoriti del segretario forse si degnerà di metterti in lista (ma in lista ti troverai candidati con apparati formidabili) e potrai farti la tua campagna, potrai lottare con la speranza di potercela fare. Ma quali armi potrai usare, contro i carri armati dei potenti candidati,forse il tuo temperino.
E allora tanti giovani (e anche tanti anziani) di buona volontà che possono fare se non che lamentarsi delle cose che non vanno?
Possono o meglio possiamo dare le nostre istanze a qualcuno che ci rappresenti, possiamo mettere nelle sue mani la speranza del nostro futuro. Ma a chi e con quale risultato?
Domani diremo ci abbiamo provato anche questa volta, di prova in prova noi vecchi (anziani forse è meglio) non ci saremo più e i nostri giovani saranno i vecchi del futuro.
cosa serve ad un giovane ad uno meno giovane per partecipare proponendosi come alternativa da candidato || Serve la volonta di tanti anziani che credano ai giovani o ai meno giovani o a gente capace di difendersi in questa giungla di potenti e super poteni di ricchi e super ricchi ( gente facoltosa chiaro) che promettono di tutto purch'e' comandino all'interno dei palazzi . Ben detto per fare la frittata si rompono le uova chi si candida senza un placido benestare rompe ...... le uova. Tanti vorremmo provarci ma tanti anziani o meno anziano non vogliono piu' rischiare; meglio andare sul sicuro scegliendo giovani disignati o vecchi politici inossidabili . I giovani hanno il dovere di impegnarsi ma gli anziani hanno il dovere di crederci .
EliminaIl problema, secondo me, non è crederci o no; nel mio commento pongo un serio quesito e dico io ci credo, mio figlio ci crede e allora? A questo punto serve qualcuno che ti metta in lista e il passo successivo è quello di avere i mezzi per fare un minimo di campagna elettorale. Altrimenti come fai a far conoscere le tue idee?
EliminaEcco perchè la sfiducia di senti impotente vuoi reagire ma la voce è persa nel deserto.
Sono talmente incavolato per quello che succede che prima di scrivere è meglio che io conti fino a dieci...uno...due...tre...dieci... Stavo per dire che i politici e i ricchi sono una massa di porci... e di carogne buoni solo per le fogne... Ecco...respiro profondamente... mi calmo un po'... Forse riesco ad abbozzare uno straccio di commento... Ammiro la pazienza, la tolleranza, il coraggio, la costanza di Gianni Gattuso. Se gli operai dell’Alcoa, lavoratori produttivi, sono a Roma a protestare e piangere, ecco una di quelle manifestazioni che vorrebbe vedere Gianni, sono operai che lottano per il posto di lavoro. Se a questi aggiungessimo quelli del carbon-Sulcis, dell’Ilva ed anche quelli della fiat di Termini Imerese, e se a questi si saldassero gli studenti ed i giovani che succederebbe un nuovo 68? Per prima cosa bisognerebbe andare a chiedere il conto a Berlusconi e Tremonti e compagnia bella che si sono fatti i loro sporchi affari, mentre sfacciatamente ripetevano, tutto va bene madama la marchesa... Ed il cavaliere ha la faccia di bronzo di volersi ripresentare, invece di andarsi a nascondere, solo solo, per quello che pensano di lui in Europa. Nel frattempo il prof. Monti "il deus ex banca" ha fatto la riforma delle pensioni facendo aumentare l'occupazione dei vecchi garantiti di 600 mila unità e la disoccupazione dei giovani derelitti di un milione e mezzo di unità. Di converso la ricchezza della razza berluscoide non è stata toccata. Mai l'aforisma "forte con i deboli e debole con i ricchi” fu tanto dimostrata. Nel frattempo nella borbonica Sicilia, gli aspiranti 90 ladroni hanno scatenato il mercato delle vacche, contro il popolo bue, con emigrazione, trasformismo, protervia, cambio di casacca da uno schieramento all’altro. E Crocetta rischia di essere appoggiato dalla feccia che infesta la città con cartelloni di 18 metri quadrati per dire come sono stati bravi a fotterci la volta precedente e ora vogliono fare il bis. Mentre io non vedo in giro un manifesto di "cinque stelle", forse che i giovani e quelli che vogliono cambiare le cose si sono rifugiati tutti la?? Allora se è cosi, giovani e vecchi di tutti i blog, unitevi!!! Meno male che ho contato fino a dieci...se no a schifiu finiva...
RispondiEliminaMa sei veramente convinto che nel movimento 5 stelle va tutto bene? Non leggi i giornali? Sicuramente loro non hanno rovinato l'Italia ma queste beghe interne sul potere di qualcuno che comanda tutti non ti fanno pensare che ci possa essere qualcosa sotto?
EliminaNon voglio criminalizzare nessuno ma dalle notizie che leggo mi pare di capire che chi ha creato il movimento abbia usato i giovani per fare scruscio a solo proprio uso e consumo.
Forse avere occupato qualche poltrona a mandato in fumo le buone intenzioni?
Ho impressione che a schifiu veramente va a finire.
In verità non sono sicuro di nulla. Anzi per il commento pesante che ho fatto, sotto l'effetto della rabbia, chiedo scusa a tutti gli amici del blog
EliminaNotoriamente il sottoscritto è considerato un "moderato". Riflessivo, quanto più possibile obiettivo, e con un passato "governativo"... Ma ciononostante sento di scrivere ciò che leggete perchè ci credo fermamente e fortissimamente vorrei un profondo cambiamento nella politica di questo Paese che si chiama Italia. E ancor di più a cominciare da questa nostra terra siciliana. Giuseppe Vullo esprime tutta la sua rabbia e fa bene. Altri, come Arena, esprimono dubbi e si pongono il problema di cosa fare e se e come entrare in una lista per poi farsi eleggere. No, cari amici. Non è questo che serve. Non basta il contentino di qualche candidato giovane. Quando parlo dei giovani mi riferisco alla loro "apatia" alla loro indifferenza verso tutto ciò che ruota intorno alla politica. Intendo dire che dovrebbero sorgere movimenti spontanei di protesta seria, di gruppi giovanili capaci di affrontare nelle piazze e, ancora meglio, nei dibattiti qualsiasi politico chiedendone le dimissioni e il ritiro, per sostituirli. Ci vuole una sollevazione popolare delle coscienze, e se questo non lo sentono i giovani chi lo deve fare? I padri, noi tutti abbiamo le nostre responsabilità ma ciò non può rappresentare un alibi per tutti quelli che hanno il dovere di combattere la battaglia del cambiamento. E, prima di chiudere, pur apprezzando la presenza di alcuni giovani nelle liste che vanno sempre incoraggiati, vorrei dire due parole a proposito del M5S che viene vergognosamente attaccato da tutti per delle dichiarazioni fuori onda prese ad un militante (Giovanni Favia consigliere dell'Emilia Romagna che prende solo 2.700 euro al mese invece che 9.000!!!) in uno sfogo estemporaneo. E solo per avere detto che a livello nazionale si pone il problema di come decidere le candidature...!!! Invito gli amici a vedere questo spot http://www.youtube.com/watch?v=CxpP8PFji24&feature=player_embedded realizzato da M5S Sicilia che sta affrontando la campagna elettorale senza finanziamenti ma solo su base volontaria. E dove tutti i candidati, ivi compreso Cancelleri come Presidente, sono stati scelti democraticamente dalla realtà siciliana senza alcuna ingerenza esterna. Riflettiamo su queste cose, non lasciamoci condizionare dai giornali e dalla tv. Proprio oggi 10 settembre 2012 dalla Gruber su La 7, è stato ospite Giovanni Favia che ha confermato tutto quanto e chiarito cosa è successo. Dopodiché, come detto e ripetuto più volte, ogni popolo merita la classe politica che si da!
RispondiEliminaIl disagio delle generazioni di oggi, derivante da tanti fattori, come, ad esempio, il dover lottare ogni giorno contro diversi fattori che rendono sempre più difficili le condizioni sociali dei giovani, purtroppo stenta a scomparire per un semplice motivo: manca una classe politica dirigente capace ed affidabile. Le istituzioni appaiono ai giovani distanti ed incapaci di risolvere i problemi e tutto questo porta ad un drammatico distaccamento dalla vita politica quotidiana.
RispondiEliminaI giovani non hanno più fiducia nella politica e nelle istituzioni, perché negli ultimi anni hanno ricevuto da chi ci ha governato solo incertezze e precariato.
Hanno rinunciato a credere negli ideali, quegli ideali che hanno accompagnato le generazioni precedenti e che hanno portato ad avere fiducia in loro stessi, si sono ormai abituati ad utilizzare di frequente luoghi comuni del tipo “i politici sono tutti ladri e corrotti” vedendo la politica come una cosa che non gli appartiene e che non va vissuta attivamente.
I politici si ricordano dei giovani solo durante le campagne elettorali, infatti un po’ di consensi fanno comodo e aiutano a raggiungere gli obiettivi, ma i partiti non suscitano tra loro alcuna passione e provocano solo insofferenza e indifferenza.
La politica non si occupa di quello che i giovani pensano e la distanza che li divide continua a crescere.
La politica giovanile è poi praticamente inesistente, i giovani che hanno degli ideali politici sono pochi al giorno d’oggi e non vengono spronati affatto, vivono la politica come un qualcosa di lontano, inarrivabile e che non gli appartiene; d’altro canto i politici non fanno nulla per incentivare la loro partecipazione, pochi sono i leader di partito che ascoltano proposte.
Allora ci meravigliamo se nessuno scende in piazza a protestare?
Intanto i movimenti spontanei non esistono, ci vogliono motivi gravi e impellenti per fare smuovere qualcuno e ci vogliono organizzatori efficienti, altrimenti la protesta non parte.
Da quando, poi, Berlusconi si è dimesso, non c'è più un girotondo, neanche un girotondino piccolo piccolo.
Il popolo viola, senza il suo naturale nemico, si è sbiadito e sopravvive in qualche post idiota in facebook.
Gli indignati, ora che il tiranno di Arcore se ne è andato, di che cosa devono indignarsi?
Nemmeno il bunga bunga funziona più.
La cosa paradossale è che MAI come in questo momento ci sono stati così tanti motivi per andare in piazza e protestare; mai come in questo momento la situazione economica è stata così negativa e soprattutto con poca speranza di migliorare a breve; nemmeno nel dopoguerra c'era una situazione così deprimente; almeno in quel lontano periodo c'era la speranza nella ricostruzione e in un futuro migliore.
Adesso il futuro ci appare pieno di incognite, e se pensiamo a quella sciagura del FISCAL COMPACT secondo il quale ogni anno, per i prossimi vent'anni l'Italia deve versare alla BCE qualcosa come 40 miliardi di euro per dimezzzare il nostro debito pubblico, ci appare proprio nero.
A occhio e croce ci sarebbero motivi per protestare in maniera permanente contro una politica che anno dopo anno, negli ultimi trent'anni ci ha ridotti così.
Ma in questo momento i partiti e i movimenti che potrebbero fare qualcosa sono tutti occupati a fare programmi elettorali, il Sicilia per le regionali, e a Roma tutti per le elezioni della prossima primavera.
La sollevazione popolare delle coscienze temo che non avverrà mai, stiamo ne pur certi.
L'amico Giangiuseppe ha tutti i buoni motivi per spronare i giovani ad un impegno maggiore e più produttivo in politica, ma difficilmente in questo momento si può venire a capo di questa situazione.
E' anche vero che ogni popolo ha la classe politica che si merita, e io devo ancora citare (a memoria) una celebre frase di Platone: tu che non ti sei impegnato personalmente in politica, per punizione, sarai governato da esseri inferiori.
L'articolo è purtroppo una fotografia esatta della nostra realtà. Le differenze tra generazioni, relativamente all'impegno politico (e non solo), sono però frutto di una evoluzione storica di cui non sono soltanto i giovani di oggi ad avere colpa.
RispondiEliminaLa generazione cresciuta nel dopoguerra e nei decenni successivi ha vissuto un epoca di forte tensione e rinnovamento sociale tra battaglie ideologiche, lo sviluppo del capitalismo e le sue infinite contraddizioni;purtroppo è difficile individuare il momento storico o l'evento scatenante a partire dal quale la disgregazione sociale ha accelerato raggiungendo i massimi livelli riscontrabili oggi per la cosidetta generazione "0" e per la società in generale. Intuitivamente, tuttavia, il seme della "disgrazia" dovrebbe essere stato piantato proprio a cavallo di quegli anni, ed oggi è rigogliosamente germogliato. La costruzione dell'ideologia iperindividualista, la commisurazione del benessere su parametri unicamente materiali, la frenetizzazione della vita lavorativa e sociale hanno inevitabilmente portato allo stallo ed alla disgregazione di cui l'articolo è testimone.
Ci sarà un ricambio generazionale ai vertici della vita pubblica? un giorno inevitabilmente sarà così, ma oggi ciò è frenato sia dall'ignavia di molti noi giovani, che dalla ferma volontà dei potenti meno giovani di non mollare la loro posizione nonostante tutto segni la loro inadeguatezza a ricoprirla; e spesso anche dalla acida (benchè umana e spesso comprensibile) presunzione che porta a considerare il proprio sentire ed il proprio vissuto come superiore o maggiormente valido rispetto a quello di coloro che sono nati in questa dannata e sfortunata generazione.
La verità magari sta in mezzo; la realtà odierna, le dinamiche che governano il velocissimo divenire (precipitare) della società neocapistalista, sfuggono molto probabilmente anche ai più vecchi soloni della politica, i quali spesso non riescono ad ammeterlo; ma è certo che la generazione "0" non potrà fare alcun passo avanti senza superare l'aridità di valori che la contraddistingue,senza cioè recuperare un po' di quel "noi" sommerso da tanti "io" che consentirebbe la nascita di nuovi movimenti culturali, politici ed ideologici necessari perchè si possa pensare che alla fin fine cambiare è ancora possibile.
non posso che essere d'accordo con Ettore Volpe.
RispondiEliminaPurtroppo ho poco tempo e non posso leggere tutti i commenti. Ho lettol'articolo e trovo che faccia una analisi interessante sotto tutti i profili.
RispondiEliminaLa politica di oggi viene percepita da giovani e meno giovani come vuota di significato.
Il fatto evidente che, nonostante le mobilitazioni, non si sia ottenuto niente o quasi, ha fatto sì da provocare una marcata perdita di stima nella capacità collettiva di cambiare lo stato delle cose attraverso il dissenso espresso con lo sciopero,le manifestazioni e così via verso un crescendo di atti anche estremi.Da qui la onvinzione che non esiste alcuna azione che possa produrre un miglioramento.Da qui l'immobilismo totale tranne di quei pochi gruppi di persone che continuano a sostenere che occorre sempre ed in ogni caso, essendoci ancora la Democrazia, esprimere il proprio comune dissenso( sempre! Al di là del fatto che nulla si otterrà....)
può darsi che giangiuseppe gattuso abbia ragione ma io asppetterei le elezioni, l'unica arma civile che c'è rimasta.
RispondiEliminaL'unica arma civile in cabbina elttorale a cinque stelle
EliminaSignora FORNERO, ma quando ha le smanie di notte, dopo avere mangiato qualcosa di pesante, se la prende coi lavoratori? Come può pensare di ridurre lo stipendio alle persone anziane adducendo come motivazione il fatto che rendono meno che una giovane??? Ma si è guardata allo specchio? Anche lei ha una certa età, lo ha abbassato il suo??? A lei non frega nulla, lei ha un bellissimo stipendio, non ha problemi di figli disoccupati... (Anzi sembra che sua figlia ne abbia addirittura DUE!!!) Nella sua non comune "intelligenza", ha mai considerato che i figli di queste persone "anziane" sono ancora a carico della famiglia, dato che sono disoccupati anche GRAZIE a lei???? Se davvero volesse ridurre lo stipendio agli anziani, si farà poi carico del mantenimento dei loro figli??? Si è mai fatta vedere da un medico psichiatra? Alla sua età è facile che inizi un pò di demenza senile!!
RispondiEliminaMa mi faccia il piacere....!!!! (Totò docet!)
Il NUOVO ORDINE MONDIALE... ecco perchè Beppe Grillo non ha mai parlato del MES e della GENDARMERIA EUROPEA (EuroGendFor)
RispondiEliminaSVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=LmVVdxwQ5YI
spiegati meglio anonimo
EliminaA tutti gli anonimi: la volete smettere di scrivere utilizzando l'opzione "anonimo"? Abbiamo detto altre volte che non c'è alcun motivo per farlo. Non c'è nemmeno bisogno di registrazione e non ci sono censure preventive. Quindi, al fine di evitare ulteriori interventi, vi preghiamo di firmare ogni commento con nome e cognome. Buon PoliticaPrima a tutti.
EliminaDa giovane non mi viene facile criticare i giovani. Sicuramente c'è forte disgusto e delusione verso questa classe politica ma non vedo nella mia generazione totale apatia e disinteresse verso l'impegno. C'è chi si impegna in vari campi dallo studio, al lavoro, all'associazionismo... la politica è una scelta di pochi ma semplicemente perchè non è scontato che sia interessante e stimolante per tutti.E' un fenomeno di nicchia, ma lo è sempre stato, anche nel glorificato '68. Speriamo solo che i giovani che oggi scelgono la politica siano migliori dei Casini, Franceschini e delle tante altre giovani promesse di un tempo per fortuna andato.
RispondiEliminaPiera- Rivopli (To)
Pubblico anonimo perchè forse essendo nuova non ho chiaro come si faccia a identificarsi. Piera (Torino)
RispondiEliminaGentile Piera (Torino), per scrivere il nome basta selezionare l'opzione nome/url ed inserire nel rigo superiore, il proprio nome e cognome e inviare non facendo nient'altro.
EliminaPer quanto riguarda, invece, l'impegno politico il discorso è molto più complesso. Politica fenomeno di nicchia? Politica scelta di pochi e poco stimolante? E i giovani si impegnano in altri campi, studio, lavoro, associazionismo.
Io dico invece che l’impegno nella politica è importante ed anche un dovere, la partecipazione alle decisioni, la voglia di cambiare le cose, la contestazione e la proposta sono il sale della vita. Oggi, purtroppo, questo si, c’è disgusto e delusione. Ma c’è anche apatia e disinteresse. C’è disimpegno e c’è anche poca informazione, e anche tanta ignoranza. Insomma, come diceva Albert Einstein “Non si può risolvere un problema utilizzando lo stesso pensiero che l'ha generato”. Cioè non può essere chi ha generato il problema a proporre la soluzione. Dunque: spazio alle nuove generazioni, che, con la loro creatività, devono reinventarsi il futuro”.
Ho preso in prestito quanto ho riportato nell’articolo “ANCORA C’È SPERANZA SE C’È IL SOGNO” del 17 settembre scorso per descrivere il pensiero di un visionario che lancia un appello accorato ai giovani e all’Italia.
A presto su PoliticaPrima.
Onestamente tutti questi anonimi fanno impressione. Sono convinto che parecchi lo fanno in buona fede. Sarebbe opportuno che l'amministratore inserisse una didascalia per spiegare questa piccola difficoltà. Altrimenti non avremo il piacere di sapere con chi discutiamo. CMQ basta selezionare l'opzione nome/url ed inserire: nel rigo superiore, il proprio nome e cognome, nel rigo inferiore scrivere: politicaprima.com poi pigiare su pubblica.
RispondiEliminaIn effetti la questione della mancanza di giovani in polica, è una problematica ampiamente discussa, anche dagli stessi politici http://www.tizianomotti.com/
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