domenica 8 luglio 2012

VITTIME DELLE NOSTRE MACCHINAZIONI

P-NevoneTutti ormai siamo consapevoli di vivere un momento di profonda instabilità. Una incertezza che coinvolge integralmente la nostra persona, le nostre famiglie, tutta la società di cui facciamo parte.
Anche la causa di questo “terremoto” inarrestabile, deflagrato chiaramente dal 2008 con la crisi dei “subprime” USA e dei suoi “derivati” che hanno infettato la finanza mondiale, ormai la conosciamo nei minimi dettagli. Per capirci sempre di più siamo diventati un po’ tutti economisti, politologi, sociologi, ambientalisti e così via.
La maggiore informazione sul sistema globale e le sue regole non ci ha portato il beneficio sperato, cioè quello di poter vedere con più chiarezza la luce in fondo al tunnel. Anzi, tutto il contrario.
Abbiamo capito che l’economia è in mano a “criminali finanziari” che per continuare ad arricchirsi speculano pure sui debiti pubblici, che la politica ormai ha perso ogni autorità ed autorevolezza di direzione e di intervento, che i “tecnici” sono diventati e rimangono l’unica casta di potere assoluto che ogni giorno ci impongono e somministrano una nuova dose dogmatica di “rigorismo economico”, declamata universalmente come l’unica medicina utile per non cadere nel baratro.
Le grandi religioni mondiali, tali perché raccolgono oltre 5 miliardi di fedeli su gli oltre 6 miliardi di abitanti, per la prima volta nella storia dell’uomo non raccolgono più attorno a sé le persone preoccupate per la loro esistenza, come invece è sempre avvenuto in passato. Eppure, ciascuna di esse, continua a dare al mondo (persone e governi) indicazioni etiche chiare su come rimettersi in marcia. E invece niente. Le chiese anzi si spopolano sempre di più.

Pur tuttavia non dobbiamo farci prendere dal panico, né dalla rassegnazione o, peggio ancora, dall’abulia. Io rimango moderatamente ottimista sul futuro, nel senso che le avversità attuali sono frutto delle azioni degli “uomini” e delle loro “macchinazioni”. Ricordo che un mio vecchio Direttore Generale disse, a noi giovani funzionari pubblici per spiegarci perché ci trovavamo impantanati in alcune pasticci burocratici, che “ognuno è vittima delle proprie macchinazioni”.
Questo ricordo costante mi induce ad essere fiducioso che “usciremo dal tunnel”. È questione di tempo, credo e spero di poco tempo, perché finalmente tutti , cittadini e governanti, capiremo di avere “macchinato” troppo, oltre ogni ragionevole limite di “sostenibilità e sopportazione”. A quel punto, con il cappello in mano, torneremo “uomini veri” e faremo una nuova società, più bella e più giusta di questa perfida palude attuale. Il modello della “società globale” sarà archiviato all’inferno, e si rivaluteranno le società territoriali, ciascuna in grado di soddisfare i suoi bisogni e le sue attese, pur collaborando, alla pari però, con gli altri popoli.

Nel nostro piccolo quotidiano, nel frattempo, mi sono chiesto cosa possiamo fare immediatamente per sperimentare una via di uscita del genere. La soluzione mi è apparsa con elementare semplicità. Proviamo a comprare solo prodotti autenticamente siciliani o, se non li produciamo, nazionali. Una pubblicità dei produttori del grana padano invita a questo per riprendersi dai danni del terremoto dell’Emilia. Mettiamo i soldi nelle banche siciliane (sono rimaste solo la Banca Popolare S. Angelo e le Banche di Credito Cooperativo), chiediamo solo a loro prestiti e mutui, compriamo i nostri prodotti alimentari, acquistiamo solo autovetture italiane (ai ricconi chiedo una Maserati è peggio di una Mercedes o BMW ?), facciamo le nostre vacanze in Sicilia in posti dove magari non siamo mai stati (ce ne sono tanti), e così via per tanti altri prodotti e manufatti.
Aiutiamoci a riscoprire le nostre radici e le nostre potenzialità. Ricominciamo a credere in noi.
Pasquale Nevone
07 luglio 2012

16 commenti:

  1. Non potevo non commentare questo testo dell'amico Nevone. E non perché è un amico; non solo per questo almeno. E non perché scrive cose profonde, interessanti e tecnicamente pertinente; non solo per questo. La spinta a scrivere, alle tre del mattino (o della notte) si è determinata per effetto dell'emozione che il brano ha creato in me. Infatti, oltre la profondità,l'intelligenza e la competenza, ciò che vien fuori è la grande passione, lo slancio etico e sociale (lo dimostra peraltro la sua storia). Caro Pasquale, non sorridere se ti dico che hai trasmesso un po' di sano ottimismo perfino a me!

    RispondiElimina
  2. Caro Salvo, il tuo apprezzamento per le mie modeste riflessioni mi rende grandemente felice, perchè ritengo che pochissime cose diano senso alla nostra vita, e una di queste è poter condividere con gli altri, anche se pochi, lo stesso percorso di vita e la stessa visione del mondo.

    RispondiElimina
  3. Sono pienamente d'accordo, è da anni che io faccio così, l'unico appunto è per l'auto italiana, mi pare che in Italia auto non ne produciamo più. Eppoi al Sig.(?) Marchionne questa soddisfazione non voglio proprio dargliela.
    Mi permetto di suggerire perchè non facciamo un elenco dei nostri prodotti (senza fare pubblicità alcuna) e li pubblichiamo sul blog?
    Hai ragione riprendiamoci la nostra terra e le nostre radici.
    Complimenti.

    RispondiElimina
  4. Condivido l'analisi sugli effetti della globalizzazione e spero che con tanti piccoli contributi, possa emergere anche un piccolo segnale di discontinuità, che dia speranza a chi ancora con sacrificio produce i prodotti della nostra terra, senza lasciarsi trascinare dalla logica del profitto immediato.
    Il futuro è nelle nostre scelte.

    RispondiElimina
  5. Ma certamente cari Giuseppe e Riccardo. I nostri piccoli contributi messi insieme diventano già una quota , magari piccola ma significativa, di mercato locale.
    Ed allora, ad esempio, potremmo fare un "cartello" (o come si chiamano oggi c.d. "gruppi di acquisto") di tutti gli amici di questo blog, aperto anche a familiari e simpatizzanti, per comprare frutta, ortaggi e formaggi nei "mercati del contadino" esistenti anche a Palermo già da qualche anno (ad es. alla c.d. Conigliera e in Viale Regina Margherita). La stessa cosa si può fare anche con riguardo all’industria alimentare (scatolame., bottiglie, pacchi), contattando supermercati, concessionari, rappresentanti. La Sicilia produce tutto, di qualità e con qualche risparmio.
    La cosa, se ingrana, potrebbe dar vita ad una piccola impresa giovanile del commercio al dettaglio. Intanto, ognuno di noi può acquistare per conto proprio per vedere come và.
    La pubblicità. Non sono contrario. Se diventiamo interessanti per qualche ditta locale, potremmo farci dare un piccolo contributo pubblicitario per il blog e le sue attività future.
    Le Banche. La situazione attuale è terrificante. La Banche siciliane al 100% sono rimaste solo la Banca Popolare S. Angelo (la 1.a in assoluto) e poi le Banche di Credito Cooperativo (la più importante è la BCC "G. Toniolo " di San Cataldo (CL) (ha 3 filiali a Palermo. E' la BCC più grande in Italia sotto Roma). Sono banche sanissime. Difatti Il Governo Nazionale, e perfino la Regione Siciliana, ci hanno messo gli occhi addosso. Ricordate la Banca per il Mezzogiorno di Tremonti? I microprestiti ai poveri del Governo Lombardo? Fanno perno entrambi sulle BCC, che fra l'altro fanno parte (anche la più piccola) del Circuito Nazionale ICCREA.
    La Fiat. Ho un amico di infanzia che è andato in pensione da Termini Imerese da Capo Collaudatore. Mi confidava negli ultimi tempi che le Fiat non hanno nulla da invidiare alle straniere. Il suo compito era anche quello di esaminare e confrontare pezzo per pezzo le concorrenti WV, Opel, Ford, etc, con la Punto o la Panda. In stabilimento riservatamente avevano alcuni modelli stranieri usati a questo scopo. Risultato: le Fiat erano alla pari, anzi in qualche caso avanti. Difatti, tutti sappiamo che il motore diesel Multijet è un brevetto mondiale Fiat, e qualunque casa del mondo lo monta con successo e soddisfazione.
    Le aziende municipalizzate, tranne l’acqua, perché non potrebbero essere date ad imprenditori privati (o cordate di) locali? Quand’ero bambino la raccolta rifiuti era affidata alla società del Conte Vaselli, i trasporti pubblici (non ricordo a chi) ma erano pure privati, la manutenzione strade a Cassina. Il livello offerto non era per niente diverso da quello odierno, ma i deficit (che ci sono sempre stati) erano inferiori e perfino meno scandalosi di quelli odierni.
    Insomma, se si vuole, si potrebbe fare tante cose.

    RispondiElimina
  6. Sono d'accordo con le tue riflessioni. facciamo autocritica e pensiamo al futuro con proposte operative concrete. I gruppi di acquisto ed i prodotti a km zero sarebbe una di queste. una banca etica locale che aiuti i giovani imprenditori. Naturalmente la politica regionale avrebbe un compito indispensabile ( se non fosse corrotta ed incompetente) per guidare i processi di uscita dalla crisi, utilazzando lo strumento dell'autonomia. Se gli ultimi 2 presidenti sono stati indagati per mafia speriamo che almeno il terzo ci riscatti agli occhi della comunità nazionale ed oltre.

    RispondiElimina
  7. Mi associo all'auspicio di Giangiuseppe. Speriamo che il Buon Dio questa volta ci ascolti e non ci lasci ancora una volta al nostro "libero arbitrio", che è tanto "libero" da sfociare nella autonegazione di un "libero" futuro.
    Per quel che possiamo vigiliamo ed operiamo affinchè non ci sia il solito "non c'è 2 senza 3". Se così devesse accadere,temo che potrebbe essere veramente il punto di non ritorno verso il baratro più terribile.
    La via di uscita può essere solo quella del "se Maometto non va alla montagna, allora la montagna va da Maometto". Meglio che specifichi il concetto. Se la politica non ci dà le risposte che il nostro buon senso di padri di famiglia e cittadini adulti e maturi ci appalesa, allora cominciamo noi a costruire quelle alternative concecrete che sono alla nostra portata di "figli" di un "governo patrigno".
    A proposito di banche, mi hai ricordato che a Palermo, in Via Catania, abbiamo la fortuna di avere la sede della "Banca Etica", una Banca Popolare che fà solo attività bancaria etica; è pioniera nei microprestiti di solidarietà; è filgia dei alcune forse sociali e di volontariato; il direttore, fra l'altro, è un nostro comune amico: Steni Di Piazza che ho incontrato di recente.Questa Banca collabora pure al Comune di Palermo in questo senso ( crediti di solidarietà).
    Amici del Blog, visitate il sito di questa Banca e la sua storia. Sarà una piacevole sorpresa.
    E' un'altra chance.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pasquale sono giuseppe o pino vullo. Mi hai confuso con Giangiuseppe? O NO? ciao.

      Elimina
  8. Si Pino, ti ho confuso con Giangiuseppe perchè ho letto troppo velocemente la sigla. Sono rimasto io per primo vittima delle mie stesse macchinazioni da "blogger". Scusami tanto. Caffè pagato alla prima che ci vediamo.
    Piuttosto, con l'occasione, mi piacerebbe sapere se anche tu pensi pensi che siamo in parte vittima delle nostre stesse macchinazioni. La tua proverbiale ironia mi arriccherebbe di un valido contributo.
    Chiaramente il mio invito non è un "ordine di comparizione" sul nostro blog. Anche il silenzio alle volte è più loquace della parole.
    Un forte abbraccio.

    RispondiElimina
  9. Caro Pino, ad ulteriore precisazione della mia precedente risposta di scuse, che è ormai palese perfino a me stesso soffre di turbe che vanno dall'afa all'iperattivismo del nostro Governatore, intendevo invitarti a dire la tua più che altro su un dubbio che mi si pone: sono più dannose le nostre "macchinazioni" o quelle della nostra classe politica? più precisamente, mi chiedo c'è un nesso causa -effetto tra di loro? E se sì, quale?
    O forse, ribadisco, è meglio dare un taglio a questi rompicapi inestricabili e concentrarci solo sui fatti che tutti insieme possiamo costruire, nonostante "l'intralcio" di questa politica matrigna?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro amico Pasquale "nomen est omen". Non voglio fare sfoggio di latino, scusa la mia pervicacia e petulanza...ma non voglio essere confuso. Ma so benissimo che sei in buona fede...detto questo, cerco di rispondere al tuo atroce quesito. Si noi siamo vittime delle nostre macchinazioni. Se ti si dà la possibilità di scegliere tra un politico in odore di mafia ed uno antimafia è lapalissiamo che se noi scegliamo il primo, siamo vittime delle nostre macchinazioni. Perciò chi è causa del suo mal pianga se stesso. Naturalmente essendo noi piccoli uomini, ricattabili, egoisti, gretti. Dove se aggiungi che in sicilia regione deindustrializzata dove tutto si basa sull'assistenzialismo in mano al politico o al burocrate di turno, il voto di scambio è prassi normale per un lavoro o per un diritto è evidente che chi ha bisogno o è fragile il male minore è il "do ut des"...quindi una macchinazione contro noi stessi anche se potremmo trovare mille giustificazioni, per le nostre azioni e scelte deteriori.

      Elimina
  10. Perfetto Caro Pino. E' evidente che al caffè "devo" aggiungere anche un fragrante cornetto, o altro dolcetto equiparabile, ma "cannolo" di cuffariana memoria mai, stai tranquillo.
    Un dubbio personale: allora siamo "fottuti" irrimediabilmente? Io sono ottimista, cautamente, ma lo sono davvero, non recito la parte.
    Ma sai su cosa fondo il mio ottimismo? Sulla considerazione ultima di Falcone: anche la mafia è un fatto umano, e come tale finirà, prima o poi.
    A noi tocca resistere, resistere, resistere (diceva il procuratore Borrelli). Nel frattempo però, anche al fine di dargli un "ammuttuni" a questi... deputati, dobbiamo sul serio fare quadrato tutti insieme su un progetto concreto e portarlo avanti noi stessi.
    Intanto, mi chiedo se i nostri giovani forse, in fondo, non abbiano ragione a non volerci seguire su questo impegno che ritengono irrealizzabile.
    Mia figlia minore Alice, appena maturata al Liceo Classico si sta preparando ai test di ingresso in medicina. Sono in guerra con lei perchè vuole provare direttamente e subito fuori, a Pavia o Verona, mai a Palermo, perchè la ritiene in mano a mafiosi ed incopemtenti che non gli daranno mai spazio (lei è l'ultima dei fans di "Che Guevara").
    A nulla valgono i miei suggerimenti: tutto il mondo è paese, i test sono uguali in tutta Italia, la differenza non la fanno le istituzioni o i contenitori ma le persone,prima ti laurei quà e poi te ne vai, etc...
    Ma devo confessarti (ad Alice non l'ho ancora detto) che da ieri con mia moglie ci diciamo che forse lei, con i suoi 18 anni, ha capito tutto rispetto ai nostri (cumulativamente) 107 anni.
    Sai perchè? Il Ministro per l'Università, per anticipare la Corte Costituzionale che si pronuncerà a breve sul ricorso contro i test per singolo Ateneo e , quindi, per l'introduzione della graduatoria unica nazionale (sembra cosa quasi certa), ha rimescolato le carte subito per sterilizzare la Corte. Ha introdotto con decorrenza immediata da settembre p.v. le "graduatorie territoriali". Pertanto mia figlia può fare i test a Palermo ed entrerà nella graduatoria di Palermo, Messina, Catania e Catanzaro.
    Dubbio feroce: ma niente niente che il Ministro ha pensato "i terroni li facciamo scannare tra loro", non "gli permetteremo di inquinare il Nord"? Conoscendo mafia e 'ndragheta potrebbe essere un risultato che in tutte quattro le Università entrerebbero tutti di Catanzaro, o di Messina, o metà di Catania e gli sgoccioli nelle altre tre? Sappiamo che nelle isole il rapporto è 10, e anche più, candidati per 1 posto.
    Ma la motivazione di mia figlia che più ci ha sorpreso è che, osservando la nostra famiglia ed amici, li ritiene tutti dei falliti.
    Mi corre l'obbligo dirti chi sono questi medici falliti che la inducano a "scappare" a Pavia e oltre:
    1 - mia moglie (diabetologo con pubblicazioni di ricerca scientifica sulle magliori riviste internazionali, ma costretta a fare da 23 anni il medico fiscale dell'INPS);
    2 - mio fratello (anestesista, ma costretto da 24 anni a lavorare in provincia di Bergamo come Primario di Anestesia e Direttore Oaspedaliero);
    3 - l'amica Lella ( neuropsichiatra infantile, ma anche lei medico fiscale INPS);
    4 - l'amico Salvo (gastroenterologo, ma medico mutualista);
    5 - l'amico Totò (geriatra, ma sostituto di guardia medica);
    6 - l'amico Pino (cardiologo, aiuto primario ospedaliero a Palermo ma depresso e stufo per l'andazzo e desideroso di scappare in pensione- anni 53);
    7 - l'amico Gino (medicina interna, ma mutualista a Carini con istinti cannibaleschi nei confronti di pazienti "prepotenti");
    8 - la moglie di quest'ultimo Lucia (pediatra, ma convenzionata con scomparsa totale di ogni sorriso dal volto).
    Vuoi vedere che mia figlia Alice ha capito tutto, e io invece .....

    RispondiElimina
  11. Leggendo l'articolo di Pasquale, mai e poi mai avrei pensato che la discussione avrebbe preso questa piega, portandoci a parlare di politica siciliana, di Università, di graduatorie territoriali, etc.
    Evidentemente la lingua batte dove il dente duole e qualsiasi articolo è buono per parlare di ciò che ci sta a cuore.
    Io voglio tornare un attimo alle raccomandazioni di Pasquale:
    "Mettiamo i soldi nelle banche siciliane (sono rimaste solo la Banca Popolare S. Angelo e le Banche di Credito Cooperativo), chiediamo solo a loro prestiti e mutui, compriamo i nostri prodotti alimentari, acquistiamo solo autovetture italiane (ai ricconi chiedo una Maserati è peggio di una Mercedes o BMW ?)"
    Ca va sans dire che sono d'accordissimo su questi concetti.
    Devo comunque dare una notiziola che potrebbe sconvolgere tanti di voi che odiano i centri commerciali, infatti all'ingresso dell'Ipercoop del Forum c'è un'avvertenza che dice come l'Ipercoop ringrazia le mille e più ditte siciliane che forniscono la gran parte dei prodotti in vendita presso la Ipercoop.
    Vado a memoria, e non ricordo bene se si tratta di un ringraziamento o di una dichiarazione, ma la verità è che la Sicilia, con i suoi prodotti, viene ben rappresentata nel supermercato di un Centro Commerciale.
    Vorrei capire, inoltre, perchè Giuseppe Arena non vuole dare al sig.(?) Marchionne la soddisfazione di comnprare le macchine Fiat.
    Dobbiamo parlare un'altra volta di Pomigliano?
    Lo vogliamo capire, o no, che la Fiat era morta e Marchionne, facendo quello che ha fatto, l'ha salvata?
    Lo vogliamo capire che gli operai che, avendo sconfessato la FIOM, lavorano a Pomigliano (dove si assembla la nuova Panda)non solo non si sentono affatto ridotti in schiavitù, ma la nuova organizzazione fiat ha anche migliorato loro la vita, la vita di chi lavora alle linee di montaggio, oltre ad averne aumentato lo stipendio di oltre il venti per cento?

    Per concludere, io penso che le macchinazioni fanno sempre qualche vittima; cerchiamo soltanto di non andare a finire sotto il trattore su cui stiamo lavorando, oppure, di non tagliare il ramo su cui stiamo seduti.
    Anche io, sono moderatamente ottimista e penso che alla fine usciremo dal tunnel.
    Abbiamo anche tante belle idee, anzi siamo una fabbrica di belle idee, ma le idee da sole rimangono pura teoria, occorre che le facciamo camminare.
    Questo è il salto di qualità che dobbiamo cercare di fare, per rendere il nostro blog utile alla comunità in cui viviamo.
    Le discussioni e i dibattiti devono essere propedeutici alle azioni. Non dobbiamo fare l'impossibile, ma, nei limiti di ciascuno di noi, rendere operativa qualche bella idea.

    RispondiElimina
  12. Ma perchè ti sorprendi caro Nino? Nonla sai che le MACCHINAZIONI degli uomini sono come le stelle: milioni di milioni. Quindi c'è troppo traffico da regolare, un vero e proprio ingorgo.
    Riguardo alla pubblicità dei prodotti sicilani al FORUM. Anche quì c'è una spiegazione amara: gli fanno pubblicità perchè i clienti non li comprano, li penalizzano, li ritengono cari, non fanno mai sconti. E pensare che la pasta Tomasello (ottima) si può comprare anche allo stabilimento di Casteldaccia, con maggiore varietà e qualche sconto.Un pensierino per eventuali "gruppi di acquisto".

    RispondiElimina
  13. A proposito di pasta.
    Io, avendo qualche problema di iperglicemia, mi sono messo alla ricerca e ho trovato un prodotto interessante. Si chiama "FIBERPASTA"; trattasi di una pasta a basso indice glicemico e anche a basso carico glicemico. L'ndice glicemico è 23, ed è molto adatta all'alimentazione dei diabetici, ma anche degli sportivi e di chi vuole perdere peso.
    Cento grammi di questa pasta (è pasta di grano duro come le paste normali),contiene 15 grammi di proteine, 15 grammi di fibra e 2 grammi di inulina (una fibra ottenuta dalla cicoria, che fa bene alla salute).
    La vendono all'IPERCOOP del Foruma al reparto 47, accanto alle farine.
    Per chi ne volesse sapere di più c'è il sito www.fiberpasta.it
    sul quale ci sono tutte le spiegazioni possibili e immaginabili.
    Non credo che in circolazione ci sia una pasta adatta ai diabetici, buona come questa.

    RispondiElimina
  14. Per correttezza di informazione volevo integrare l’informazione sulla realtà bancaria attuale in Sicilia.
    Su un totale di 739 banche operanti in Italia (v. classifica banche in Italia su Internet) la Sicilia oggi annovera soltanto 24 istituti interamente a proprietà isolana.
    Elencandole per la rispettiva posizione occupata nell’elenco generale italiano risulta quanto segue:
    58° - Banca Agricola Popolare di Ragusa
    131° - Banca Popolare S. Angelo
    169° - Banca di Credito Cooperativo “G. Toniolo” di San Cataldo
    231° - BCC “S. Francesco” di Canicattì
    239° - BCC “Don Rizzo” di Alcamo,
    più altre 19 BCC sparse per la Sicilia.
    Questa precisazione mi è sembrata doverosa anche perché, ripensandoci dopo aver scritto l’articolo, mi sono reso conto di avere “ragionato” un po’ troppo da “Palermitano”, e di aver dimenticato La Banca di Ragusa che è, anch’essa, una delle migliore banche italiane per “salute finanziarie”, proprio come le altre citate.
    Lo stesso non possono vantare i colossi bancari italiani che, invece, hanno i piedi di argilla.
    Dunque, riconfermo che sarebbe giusto mettere i nostri soldi nelle nostre banche, perché sono sane, e perchè rimarrebbero nel nostro territorio, a nostra disposizione invece che prendere la via del Nord per finanziare chissà chi e che cosa, per poi, alla fine, vederci negati i mutui e i prestiti di cui abbiamo bisogno sentendoci dire che noi non diamo garanzie, mentre la realtà è che loro non hanno liquidità e ci tolgono la nostra.

    RispondiElimina