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mercoledì 18 luglio 2012

PIL O PIF... RICETTA ANTICRISI STRAMPALATA?

Vullo Pinodi Giuseppe Vullo - L'amico Salvo Geraci nell'ultima lettera agli amici del blog mi ha citato bonariamente come affetto da "scriptorrea" e che le mie strampalate esposizioni,  lo hanno fatto ricredere più di una volta sulla concretezza delle mie argomentazioni.
Certo con questo articolo che sto per scrivere non faccio nulla per farlo ricredere, anzi il contrario. In questo blog mi sento come un bloggerista per caso. L'amico Gattuso mi ha dato spazio non so se per amore o per forza... CMQ mi ha affidato la rubrica "decrescita felice" senza sapere che cos'è, e senza sapere cosa sono io e le mie capacità (molto limitate).
Non ho il possesso intimo della scrittura come Geraci, Gallo, Coppola. Sconosco l'interpunzione, la forma non so cos'è, la sostanza ed il contenuto la vo cercando. Pertanto perdonerete qualche marchiano errore grammaticale e lo scempio che talvolta faccio della lingua italiana. Lo spazio non convenzionale e pseudo originale che occupo (immeritatamente) in questo blog mi ha permesso però di conquistare almeno 2 simpatie: i Volpe padre e figlio e forse Nevone e Pepe (ma questi due sto cercando di corromperli con un caffè o una birra). Attraverso il monitor qualcuno conosce la mia passione per le parodie ed i paradossi e non intendo recedere ora. Quindi vi sottopongo la mia strampalata "ricetta anticrisi".
Per essere sintetico e chiaro vi porto degli esempi anche personali. Es. mia moglie va a lavorare malvolentieri e con molto fatica, togliendo tempo all'accudimento della casa, pur di portare a casa un altro stipendio per comprare merci: 4 macchine, telefonini, televisori, vacanze, ristoranti, seconda casa, alimentazione a sbafo etc. Però nonostante l'aumento del PIL siamo sempre infelici!! Perciò saremmo disponibili a fare aumentare il PIF (prodotto interno felicità) piuttosto che il PIL. E come? Rinunciando alle merci inutili e voluttuarie: eliminando 3 delle quattro macchine, riducendo le vacanze esotiche, ristoranti, seconda e terza casa al mare ed in montagna con relativo taglio di imu, utenze ed imposte varie. Quindi mia moglie potrebbe lasciare il lavoro, purché il suo posto venga preso da un giovane disoccupato, lei resterebbe a casa ad accudire i figli, i nipoti ed anche i vecchi. In questo caso non ci sarebbe bisogno ne di cameriera, baby sitter o badante.
Ma tutto ciò farebbe decrescere il PIL di Montiana e bocconiana impostazione... si... è vero, ma farebbe aumentare il "PIF", cioè prodotto interno felice. Infatti la ricetta bocconiana, liberista e consumista del governo è "crescita infinita" quindi una sommatoria positiva, se fosse vera e non illusoria... Mentre la decrescita felice essendo una sommatoria di una allocuzione negativa (decrescita) ed una positiva (felice) al massimo ci porterà un pareggio... Ma essendo l’Italia una nazione di povertà relativa un PIL in pareggio non sarebbe proprio un disastro anzi forse avremmo un po’ di stress in meno, meno suicidi, meno psicofarmaci ed un po’ di gioia e felicità in più.
Giuseppe Vullo
18 luglio 2012



5 commenti:

  1. Possibile che mi sia spiegato così male? Intendevo dire proprio il contrario! E cioè che, in un primo momento, alcune argomentazioni di Pino possono apparire "ardite", ma che, invece, molto spesso, dopo, diventano di una concretezza unica...

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    1. Salvo volevo subito mitigare la tua inquietitudine riguardo all'inciso che nella tua lettera avevi fatto su di me. Il mio non era un rimprovero, lungi da me, ma soltanto un artefatto, per iniziare uno dei miei "sproloqui". Sicuramente tu volevi dire il contrario, anzi questo è certo! Sono io che mi pongo il dubbio sulla concretezza delle mie argomentazioni. L'ultimo mio scritto lo dimostra dal momento che oso contrapporre al PIL (prodotto interno lordo) il PIF (prodotto interno felicità). Se io fossi uno studente di economia alla bocconi sarei subito bocciato o per essere buoni invitato a scrivermi alla facoltà di filosofia o teologia. Ma perseverando sempre nelle mie provocazioni io proporrei al prof. Monti di introdurre il "ministero della felicità" o della vivibilità o della qualità della vita in evidente contrasto con il ministero dell'economia, qualora ciò fosse possibile...ti sembra che queste mie argomentazioni abbiano il profilo della concretezza? E' quello che mi chiedo anch'io...perchè vorrei saperlo. Ma se questa domanda la facciamo ad una persona fragile, sofferente o decisamente ammalata...se sottoponiamo il quesito se preferisca il PIL o PIF, cosa credi che risponderebbe un paziente...che del PIL e del debito non glie ne frega un ca...cioè un bel niente, perchè è in gioco la sua vita!

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  2. Come sempre lo spirito satirico di Vullo colpisce nel segno. La sua scriptorrea (così ha definito la vivace voglia di esternare i suoi pensieri, Salvo Geraci) questa volta si è concentrata sulla, ormai chiara, falsa ipotesi di crescita che Mario Monti nasconde in tutti i modi. E, anzi, cerca di convincere gli italiani e, in particolare, gli imprenditori internazionali (come nel recente incontro negli USA) che l’Italia rappresenta un buon investimento. Sarebbe meglio, invece, parlare di "decrescita felice" secondo le teorie di cui Pino Vullo è cultore ed esperto. Per questo ha inventato il "PIF", curioso e azzeccato neologismo, per definire il "prodotto interno della felicità". E cioè tutto ciò che, proprio grazie a queste teorie sulla decrescita, dovrebbe essere fatto dal governo (italiano e non solo) per avviare una grande rivoluzione culturale. La "crescita infinita", infatti, è soltanto una pia illusione, fonte dei gravi danni che l'economia globale sta subendo. E per citare gli ultimi indici statistici sulla povertà basta ricordare che in Sicilia c'è un dato gravissimo e vergognoso nello stesso tempo: un quarto della popolazione è, ormai, povera!. Altro che sviluppo ed equità sociale.

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  3. Voglio rassicurare l'autore Pino Vullo che la mia simpatia, ma soprattutto l'ampia condivisione di molte delle sue goliardiche ma intelligenti scorribbande tra i problemi di oggi, come ad esempio quella odierna, non necessitano di " corruzione" alcolica o eccitante. Nascono assolutamente spontanee. Ciò non toglie che non opporrò nessuna resistenza al "tentativo di corruzione" in opera.
    Riguardo al PIL ed al PIF sottolineo che, ancora una volta, non si ha nemmeno il tempo per provare a scherzare sui problemi che la realtà immediatamente ci supera e ci sommerge.
    Alludo alla notizia di ieri sera: Monti, consigliato dalla Corte dei Conti, Confindustria e Sindacati, vuole commissariare la Sicilia per l'imminente rischio default. Evidentemente all'orizzonte c'è il "PIC": Prodotto Interno del Commissario".

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  4. Nella mia oramai non breve vita vissuta , che io ricordi , non mi e' mai capitato di nutrire particolari simpatie per uomini o donne che ai miei occhi siano apparsi stupidi o interiormenti vuoti , o peggio arroganti e presuntuosi .
    Dico questo per chiarire all'amico Giuseppe Vullo , che la innegabile simpatia che riscuote nei confronti miei , di mio figlio , ed aggiungo anche di mia moglie , la quale non perde una riga di quanto egli scrive , non e' una simpatia campata in aria , ma si fonda su pilastri solidi che si chiamano Stima , Rispetto , Ammirazione e reale interesse e condivisione delle sue posizioni .

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