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domenica 1 luglio 2012

ITALIA-GERMANIA. IL FATTORE M... (MARIO-MERKEL)

3-Mario- -Merkeldi Giuseppe Vullo - Lo scontro Italia - Germania è stato condizionato tutto dal fattore.. “M”. Quello  sportivo lo abbiamo vinto per l'ennesima volta.
Lo scontro economico, almeno quello recente di fine giugno l'abbiamo pareggiato. Sia in senso sportivo che economico abbiamo dimostrato alla Merkel che il "rigore" non è servito a nulla. Comunque se la nostra arma segreta è il fattore M contro la Germania in questo momento siamo in vantaggio, vi  spiego perché: i tedeschi hanno la Merkel ed eventualmente il "marco". Noi abbiamo, sorvolando sul fattore M di Mussolini, Mario elevato al cubo, Balotelli, Monti e Draghi.
Mario Balotelli è il nostro Bronzo di Riace, l'Italia nuova multirazziale. Mario Monti è la punta di diamante della nostra politica. Mario Draghi è l'eminenza grigia della BCE. Quindi col fattore M vinciamo 3 a 2. La povera Merkel anche se è una tedesca d'acciaio è circondata da tre maschioni italiani. Uno è giovane, nero, sportivo con un fisico marmoreo, nato in Sicilia e quindi già italiano di nascita (anche se ha dovuto aspettare i 18 anni per la cittadinanza). Sembra che anche Borghezio, il leghista razzista, duro e puro, è entusiasta di Mario Balotelli il nuovo padano. Noi siculi siamo orgogliosi di questo siciliano per caso. Ma la pregiudiziale dei leghisti contro gli immigrati è caduta? Non è tempo ormai di dare la cittadinanza a questi ragazzi figli d'immigrati per rinfrescare il vecchio sangue italiano? Gli immigrati non sono una risorsa?
Angela Merkel ha, però, ancora possibilità di scelta può soggiacere alle voglie economiche ed "euroniche" del sobrio Mario Monti che le ha mostrato gli attributi sul tavolo di Bruxelles, concedendogli per amore o per forza, lo scudo anti-spread. Oppure può scegliere il bel tenebroso Mario Draghi concedendo che la BCE possa diventare prestatore di ultima istanza e stampare euro "ad libitum". Comunque l'attempata ed un po’ frigida tedesca, scampata alle malsane voglie di Berlusconi...adesso può scegliere tra tre bei italiani. Quando vuole giocare a pallone può chiamare il giovane Mario B., quando vuole giocare in borsa e con i bond, può fare una partita con Monti, quando vuole tradire questi due, si può accomodare nel talamo della BCE con quel simpaticone di Mario Draghi, che forse in un momento di debolezza della cancelliera potrebbe ottenere anche gli "eurobond".
Dove non potette la politica...potrebbe l'amore per i tre mascalzoni italiani ? E Berlusconi voi direte? Usando i suoi termini calcistici... il poveraccio è fuorigioco. Se poi la Merkel non si scioglie sia nel senso amoroso che nel senso economico, potrebbe tornare al suo amato "Marco..." e divorziare dagli Italiani e dall’Europa. Questo racconto è una immagine onirica suggeritami dallo psichiatra-psicoterapeuta austriaco. Chi non conosce il Viennese Sigmund Freud?
Vullo Pino  Giuseppe Vullo  01 luglio 2012



7 commenti:

  1. Non poteva mancare questo pezzo di Pino Vullo. Si proprio non poteva. Appassionato di politica, ottimo conoscitore della Germania per averci vissuto, fine scrittore con una naturale predisposizione alla satira e alla parodia, ha, ancora una volta, prodotto un articolo che rispecchia l'attualità. Il fattore "M" dell'Italia che batte la Germania della Merkel è un'immagine perfetta che, senza le volgarità che abbiamo letto in questi giorni, raffigura la 'vittoria' del nostro Monti sulla cancelliera. E Mario Draghi e Mario Balotelli fanno parte del trio vincente. Speriamo così per il futuro!

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  2. Concordo pienamente. L'Italia, ultimamente, ha messo su una bella "fabbrichetta" di uomini "M", che esportiamo con successo in tutta Europa e nel Mondo.
    Speriamo di attivare altre linee di produzione per la produzione di altrettanti uomini di valore con le altre lettere dell'alfabeto.

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  3. Il calcio come metafora di un sistema.

    Meraviglia che ci si meravigli. Il Paese Italia, pur non partendo da posizioni di disagio particolari, tuttavia arranca, ma poi - galvanizzato da qualche segnale positivo - sembra rimettersi in piedi, fino al punto di conseguire risultati insospettabili e insospettati. Ed ecco che lievita, cresce, e - quando il risultato sempre essere a portata di mano, pronto per essere colto - lo manca: e non di poco… si può dire che coli a picco.
    Il paragrafo che ho appena scritto, a mio avviso, potrebbe essere il commento sia alla situazione politica italiana sia al nostro calcio.
    Evidentemente il calcio, nel nostro Paese, ne riflette abbastanza l’immagine.
    Però non siamo più ai tempi nei quali una vittoria ciclistica, come quella di Bartali, può distrarre il Paese dalla difficoltà nella quale sta vivendo. Anche perché quella che viviamo adesso non è una difficoltà; è la soglia di un baratro: l'anticamera di una capitolazione.
    Difficile da accettare; lo comprendo. Capisco un po' meno, però, che lo sguardo venga rivolto addirittura dal lato opposto, come se in questo modo (non guardando da dove venga il disastro) esso quasi dovesse fermarsi.

    Mentre scrivo queste cose, mi meraviglio di ascoltare qualcosa di simile da una sede istituzionale, la più prestigiosa. Infatti il Presidente Napolitano, in un telegiornale nazionale, mentre parla della situazione calcistica, dichiara che praticamente le medesime cose potrebbero essere riferite al paese. Situazione tragicomica, o forse semplicemente drammatica.
    “ Stimatissimo Presidente, La prego! Certe cose lasci che le dica una persona qualsiasi come me… dette da Lei potrebbero costituire istigazione al suicidio.”
    Un Paese, infatti, non dovrebbe obbedire a regole che prevedono sì competenza, preparazione, motivazione e spirito di sacrificio, ma che tuttavia devono tenere conto un’alta alea dipendente dal caso, dalla sorte; dovrebbe poter affidarsi a certezze e riservare al caso percentuali davvero minime. O piuttosto dovremo magari risolvere i nostri annosi problemi affidandoci ai tiri dal dischetto?
    La mia sensazione, ed ho motivo di ritenere che sia anche quello di tanti altri, è che se non si parte davvero dal basso, con iniziative forti poste in essere da soggetti motivati, non si muova nulla che possa mettere in crisi il sistema attuale per sostituirlo con uno adeguato al raggiungimento dell'obiettivo; cioè rimettere in sesto la baracca almeno per quanto riguarda gli aspetti essenziali.

    Mentre attraversiamo questa temperie, e ci chiediamo se e quando usciremo dal tunnel per approdare alla luce, ci viene fatto di chiederci:
    “ Ma dove sono i sindacati? E le Acli? La cooperazione? Coldiretti?”
    Tutti sembrano rintanati nel proprio cantuccio gestendo le proprie cose bene attenti a non mettersi di traverso rispetto ai detentori del potere!
    Che tristezza...

    Salvo Geraci

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  4. Eh si caro Salvo quando non sappiamo a che santo votarci ci aggrappiamo anche ai calciatori, questi bambini viziati, capricciosi e spesso corrotti. Però è stato un bene vincere contro gli inglesi e tedeschi cosi ci convinciamo che almeno col pallone siamo alla pari.

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  5. Un grande abbraccio al caro Salvo.
    Hai detto delle cose molto rilevanti. Quando "ubi maior, minor cessat", quando ci sono cose più grandi, quelle minori dovrebbero cessare, almeno. di avere inportanza uguale se non addirittura superiore. E quindi, il calcio dovrebbe essere più ridimensionato nella risonanza che gli si dà.
    Pur tuttavia, non mi sento di negare che questa volta l'Italia calcistica ha dato un piccolo-grande contributo a distrarci un pò. Anche se, hai ragione, persino in questa "piccola" avventura sportiva ci siamo rivelati i veri italiani di sempre: abbiamo vinto inaspettatamente con gli inglesi e i tedeschi, e poi con la Spagna eravamo convinti che sarebbe stata un formalità (forse prechè hanno una spread più alto del nostro).
    Ultima breve cosa, forse la più importante. Dove sono finite le forze sociali più rappresentative del paese? Hai ragione: sono rintanate nel loro orticello e non si oppongono al potere. Perchè? Forse perchè sanno che è scomparso il mondo nel quale sono stati protagonisti, non ritornerà più, non sono in grado di rappresentare quello nuovo emergente che viene rappresetanto autonomamente dai singoli individui che, anche se si aggragano in nuovi soggetti collettivi, vogliono restare individui protagonisti. Questo è l'errore più grosso.

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  6. ROMA: MERKEL E MONTI(IL FATTORE M)PAPARAZZATI MENTRE FLIRTAVANO COME PICCIONCINI. IL NOSTRO PREMIER LE PARLAVA ADDIRITTURA IN TEDESCO. ICH LIEBE DICH ANGELA. SARA' VERO AMORE O SOLTANTO INTERESSE ECONOMICO? CMQ DA QUANDO IL NOSTRO MONTI HA MOSTRATO GLI ATTRIBUTI IN QUEL DI BRUXELLES FORSE LA WALCHIRIA S'E' INNAMORATA...DURERA'? SE SON FIORI FIORIRANNO...

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  7. Chi pratica lo zoppo all'anno zoppica, dice un vecchio cinico proverbio.
    Credo che praticare la Merkel ha già portato Monti a zoppicare (con tutti e due i piedi),e cosa più grave, dopo "solo" appena sei mesi di governo.
    Come camminerà Monti al compimento del suo primo anno di governo alla fine di quest'anno?

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