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martedì 10 luglio 2012

COMUNICARE (dedicato agli amici del ‘Blog’)

Geraci-Salvodi Salvo Geraci - Perché scrivo? Mi verrebbe di rispondere che lo faccio per comunicare. Ma sarebbe davvero troppo banale! Scrivo anche per compiacere e per compiacermi... ma onestamente non solo per questo.
Qualcuno potrebbe dire che nello scrivere vi è sempre una quota di autoreferenzialità, di narcisismo. E, in misura più o meno grande, questo mi sembra sia vero. In sostanza dunque, io e buona parte degli altri amici, scriviamo per noi stessi e per creare una forma di rapporto con gli altri. È innegabile infatti che, soprattutto se scrivi bene, e per scrivere bene non intendo soltanto l'ortografia, la grammatica, l'uso sapiente dell'interpunzione e, ovviamente, i contenuti disposti in una forma gradevole e in uno stile riconoscibile; intendo, anche e soprattutto, lo scrivere con passione, con trasporto... lo dicevo anche recentemente: generare empatia
Fatta questa premessa, che ritenevo doverosa, devo dire che mi riempie di piacere vedere che il mio amico e collega Claudio Perna, abbia raccolto il mio invito. E che, come prevedevo, sia stato accolto con calore.
Il suo articolo ha un grande merito. Ne discuto da un po' di tempo con il nostro generoso Direttore, Giangiuseppe Gattuso. Mi riferisco all'esigenza di allargare la nostra platea; di gente che scrive, di gente che commenta e, soprattutto, di gente che legge ed allarga i nostri messaggi portandoli tra gli altri, coloro che - almeno adesso - sono all'esterno del ‘blog’.
E questo lo si realizza soprattutto entrando tra le categorie, ponendone in evidenza i problemi e facendosene carico, per contribuire, anche in piccolo, alla loro soluzione. Anche questa è politica... come lo è tutto il resto! La natura di essa infatti, in principio era, e come principio resta, mediazione (nel senso più alto del termine) dei bisogni di singoli e di gruppi per portarli a raggiungere la soglia di coscienza della collettività.
Non so cosa farei in questo momento se Internet non esistesse. Vi ritrovo gli amici persi negli ultimi quarant'anni, vi trovo amici nuovi, che diventano tali dopo scambi di vedute che talvolta, inizialmente, si presentano come scontri, come del resto magistralmente insegnava Pascal nella sua breve vita, condotta all'interno del 17º secolo.
Il portare questi nuovi argomenti serve anche a "stanare" soggetti dalla sensibilità pregevole, ma probabilmente troppo autocritici per venire allo scoperto.
Mi sembra di intuire che così stia avvenendo, per esempio, per una persona che scopriamo essere interamente all'interno dell'argomento "scrittura"... mi darò da fare adesso per acquistare un libro di Emmag, per leggerlo davvero, e ben contento di pagarlo al suo prezzo in libreria; provando anche un certo orgoglio nel dire alla commessa: "è una mia amica"!
Come si potrebbe fare a meno oggi del blog?! Del ritrovato Pasquale Nevone, capace di analisi raffinate, di Nino Pepe, portatore sano di cultura sofisticata (e mai come in questa occasione questa parola ha una valenza positiva). Del tessitore, talvolta silenzioso, ma sempre efficace, di trame che aiutano il blog a crescere; mi riferisco a Sergio Volpe. E che dire dello “scriborroico” Pino Vullo, che più di una volta mi ha costretto a ricredermi sulla concretezza delle sue argomentazioni?! Il professore, per antonomasia, Gallo Mazzeo, ‘ ispessisce’ e dà tono a tutto il nostro "giocattolo", come simpaticamente ed umilmente, lo chiama il nostro Direttore. Ne potrei nominare tanti altri...
Ho scritto poco ultimamente. A voi manco soprattutto perché mi volete bene, e, in questo momento particolare (forse l'ultima fase) me lo dimostrate, trasferendomi emozioni e commozioni, e, spesso (non mi vergogno di dirlo), provocando lacrime. Ma soprattutto mi mancate voi… scriverei commenti su tutto.
Ma, purtroppo, una delle patologie più "cattive" è il Parkinson; non inganni l'elegante termine inglese. A me, fino ad oggi, ha tolto molto dei piaceri della vita.
Non sono mai stato un grande musicista; ma me la cavavo piuttosto bene all'organo Hammond. Lo adoravo per la sua aggressività, per la sua sensualità e adesso... guardo le mie mani che soffrono e quasi si vergognano di fronte alla tastiera.
Negli ultimi anni, allora, mi sono dedicato molto di più alla scrittura. Non sono Kafka, eppure tutti sanno che sono un bravo organizzatore (cari Emmag, Claudio ed altri); in virtù di ciò ho avuto alcuni soddisfazioni: presentazioni su canali televisivi nazionali, una trasmissione su Raitre-radio, accoppiamenti con quotidiani diffusi localmente vendendo, come ben sa l'editore, tutti i 600 volumi disponibili in redazione (per ben due volte). Ho scritto due saggi (pagati) per Istituzioni. Da La Feltrinelli ho appreso che del mio ultimo libro "Nacqui nel dì dei Morti", alcune copie sono state richieste a Milano, Roma, Napoli… se anche fossero 10, ne sarei comunque felice. Il mio "Dal divano a Fronesi" (manuale di counseling filosofico) è stato adottato dall'Università di Napoli per un corso sulla comunicazione... giuro: l’ho scoperto per caso, ma è chiaro che è stato anche l'effetto di un lavoro fatto discretamente. Ho avuto presentazioni di Lou Marinoff e di Gabriele La Porta. Tutto ciò per dire che sono bravo? Una risposta potrei darla raccontando la storia del premio Strega di quest'anno della vittoria di Piperno! Essere bravi non è certo la prima cosa. Ma preferisco evitare la polemica... onore al merito di chi sa promuoversi.
E perché questo non sia un discorso fine a se stesso, propongo a Claudio, Emma e a tutti agli altri, se vogliono, di farne un argomento-pilota da portare avanti come blog. Chissà, forse avremo delle prossime edizioni "PoliticaPrima"?
Stiamo soltanto attenti alla sorte. Talvolta gioca brutti scherzi. Ho impiegato sette anni ad educare un programma di dettatura sapendo che presto o tardi avrei perso, anche parzialmente l'uso delle mani. Ma il Parkinson ha agito anche sulla fonazione, e adesso il programma riconosce solo il 45-55% di quanto detto contro il precedente 90-95% (e ovviamente tende a peggiorare). Capite... digitare è quasi impossibile, e adesso anche dettare. E poi la stanchezza è tanta.
“Comunque finché ci sono”…, “ci sono comunque”!
Vi voglio bene tutti.
SALVO GERACI
10 Luglio 2012














18 commenti:

  1. Salvo, ti giuro, questa è (non me ne vogliano gli altri) la cosa più bella che ho letto in PoliticaPrima.
    HO visto nel tuo scritto tanta delicatezza, tanta passione, tanta verità soprattutto quando parli di autoreferenzialità e narcisismo, ma anche tanto coraggio nell'accennare senza problemi ai mali fisici che ti affliggono.
    Devo fare un piccolo accenno a qualcosa di personale, perchè mi mancano tanto quelle serate da Spinnato dove io e Salvo tenevamo magnifiche discussioni e fecondi scambi di idee su tutto, su argomenti anche ponderosi e difficili, sulla musica, sulla politica, su tanti argomenti filosofici.
    Ricordo quando Salvo mi ha dato simpaticamente del "perfido" perchè avevo studiato filosofia dai preti, ricordo che una sera, mentre stavo improvvisando qualcosa al pianoforte e facevo un viaggio nella mia fantasia, Salvo, colpito da quello che stava ascoltando mi chiese improvvisamente cosa stessi suonando e io timidamente risposi che stavo improvvisando. Insomma, da Spinnato ho conosciuto, ho imparato ad apprezzare e sono diventato amico di questa splendida persona, la cui amicizia rimane lacosa più importante della mia esperienza di pianista da piano bar.
    Scusate se mi sono dilungato su un argomento forse non di troppo interesse, ma il fatto che Salvo, con tutte le difficoltà che sappiamo, sia tornato a comunicarci qualcosa mi riempie di gioia e volevo che lo sapesse.
    Riguardo l'argomento-pilota da promuovere come blog non posso che essere entusiasta dell'idea e se posso dare il mio contributo ne sarò felice.

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  2. Come dovevo dire : se potrò dare il mio contributo?
    Purtroppo la frase mi è scappata in quel modo!!!

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  3. Caro amico e fratello Salvo quando leggo e vedo te sul blog faccio sempre un salto all'indietro di 34 anni quando entrambi giovani virgulti eravamo proiettati, per strade diverse, alla conquista della vita e del mondo. Ho iniziato questo mio sgancherato impegno in questo blog, per amore nei confronti del generoso Gattuso, e lo ringrazio per avermi fatto ritrovare una persona gentile e profonda come te, e persone stimabili come nevone, pepe, volpe padre e figlio, la mensa, gallo ed altri. Non vorrei fare torto a nessuno. Vedi in questo momento vorrei essere uno scrittore ed un poeta come te, per trovare le parole giuste, per dirti il mio affetto, amore, riconoscenza insomma per dirti grazie per quello che ci hai dato. Nella tua lettera, delicata e poetica, si legge tra e fuori dalle righe la tua malinconia e forse il congedo da noi a causa dei malanni cosi bene da te descritti. Non voglio essere consolatorio nei tuoi confronti perchè non possiedo, ne la statura filosofica, ne fede cristiana, ne l'ipocrisia necessaria e poi perchè farei torto alla tua intelligenza, infatti entrambi sappiamo bene cosa significa "m. di parkinson". Ti ringrazio per aver ricordato la mia "scriptorrea" e le mie argomentazioni di scarsa concretezza e più spesso cervellotiche, non convenzionali e fantasiose. Ma tutto quello che tu dici di me sono complimenti...grazie di esistere, ti abbraccio forte Pino Vullo.

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    1. Caro Salvo, poichè i dubbi e gli scrupoli mi macerano, non vorrei essere frainteso ed arrecarti un qualche involontario dolore. A mente fredda voglio specificare e ribadire, che l'intendimento del mio primo commento alla tua lettera agli amici del blog, è quello di dimostrarti la mia solidarietà, vicinanza ed amicizia. Naturalmente ti auguro lunga vita e di recuperare la salute al più presto. ciao.

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  4. Ecco l'importanza del Blog,serve proprio a comunicare,a portare fuori l'anima,a descrivere nei dettagli ciò che di intimo vorrebbe rimanere dentro.Invece parlare aiuta a libersi non solo da intimi pensieri,ma da qualcosa che il più delle volte rimane nascosto per paura di non essere compresi.Diviene fonte di scambio,arricchimento reciproco introiezione di cultura,e cosa più importante ,nascita di legami amichevoli.Mi sento una minoranza in un blog al maschile,ma sono contenta di apparire ogni tanto per dare nelle mie possibilità un personale contributo di pensiero.Auguri.

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  5. Salvo, il tuo articolo mi ha fatto venire in mente lo striscione di un aereo che a Roma sorvolava sul feretro del grande attore comico Alberto Sordi in occasione del suo pubblico funerale: “Albè, stavolta ci hai fatto piagne”.
    Amico Salvo, da cristiano dovrei usare la parola “fratello” ma non lo faccio perché, forse qualche bel pensante inorridirà a leggere quel che sto per dire, ma la parola “fratello” mi ha dato sempre un certo “fastidio” perché, molto spesso, mi sembra ipocrita. Fratello infatti, per definizione, è la persona che è uguale a te “solo” per una coincidenza “biologica” e “familiare” voluta dall’imponderabile “fato” o, per non ” bestemmiare”, dalla misteriosa volontà di Dio. Insomma, il fratello te lo trovi già bello e confezionato , così com’è e sempre resterà perché il rapporto “gerarchico della medesima nidiata” rimarrà inalterato per tutta la vita. Ricordo una patetica trasmissione di Vespa dove Andreotti (anni 84) veniva trattato con spocchia quale fratello più piccolo da suo fratello maggiore (anni 90) ex Comandante dei Vigili Urbani del Comune di Roma (chissà chi gli aveva fatto fare questa carriera?).
    La parola “amico” per me, invece, è la più bella del mondo, perché esprime la sintonia, la condivisione, la solidarietà, la collaborazione, insomma quell’empatia di cui parli in cui si intrecciano la gioia di vivere e la speranza di un mondo migliore, la libertà e la responsabilità, il piacere della bellezza ed il gusto dell’onestà che fanno delle anime di due persone veramente un unico sentire ed un solo percorso. L’amicizia e l’amico sono per sempre, sono “aere perennius”, hanno il primato assoluto nel senso della vita. Parafrasando Edoardo De Filippo, direi che gli amici “so’ piezzi e core”, per sempre.
    Ci siamo conosciuti nel 1976. Abbiamo simpatizzato subito. Abbiamo dato la nostra gioventù e tutte le nostre migliori energie per una società più equa ed una crescita solidale, molto prima che queste parole diventassero blasfeme in bocca ad alcuni “parvenus” di oggi. Abbiamo pagato, e ce ne siamo infischiati di questo. Le abbiamo date e le abbiamo prese. Insomma, abbiamo fatto la nostra “buona battaglia” e il risultato è eccellente perché la nostra storia è comunque nel libro buono della vita che ci è stata data di vivere. Non credo che proprio tutti nel mondo possano dire la stessa cosa.
    Salvo, “AMICO” Salvo, sappi che non sei solo, né qua né lo sarai lassù. Sei un filosofo, no? Quindi lo sai che “tutto scorre”, e scorre per tutti noi, un po’ più velocemente per alcuni, un po’ meno per qualche altro. Alla fine, un giorno lontano, imprecisato ed imprecisabile, ci ritroveremo di nuovo tutti insieme e, con una tazza di caffè Lavazza in mano (a quanto pare lassù passano solo questo), continueremo a “bloggherare”. Chi di noi arriverà per primo accenda il computer. Ma intanto la battaglia continua e le munizioni non sono finite.

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    1. Pasquale ha ragione, infatti si è sempre detto che un amico vale più di un parente, fosse anche un fratello, perchè l'amico ce lo scegliamo noi, non ce lo troviamo bello e confezionato come i parenti.
      Ma io vorrei aggiungere qualcosa.
      Quelli che oggi sono amici, chissà cosa erano in qualche vita precedente, magari erano amici anche lì.
      Prego gli amici che leggono di non inorridire.
      Io credo che il nostro "Spirito" sia immortale, e abbia abitato più volte il nostro pianeta, in cerca di una perfezione sempre maggiore.
      Io non credo che un musicista di 18 anni (Gustav Mahler) abbia potuto comporre una musica come il "Klagende Lied", dimostrando in esso un dominio totale sull'orchestra e un equilibrio straordinario tra orchestra e coro, senza avere, a motivo della tenera età, la necessaria pratica musicale per poter fare ciò.
      Quello era, secondo me, uno spirito nato già evoluto per evoluzione acquisita in vite precedenti.
      Domanda ovvia:
      Perchè non ricordiamo le eventuali nostre vite precedenti?
      Risposta: Perchè noi pensiamo col cervello e il cervello è nato con noi, per cui non possiamo pensare a cose precedenti la nostra nascita.
      Il cervello è un mezzo di cui si serve il nostro spirito (che siamo sempre noi) per acquisire conoscenze ed evoluzione durante il tragitto su questo pianeta.
      Se vogliamo approfondire questo argomento , sono a disposizione.
      TUTTO CIO' PER DIRE che gli amici di oggi potrebbero essere delle anime che si incontrano nuovamente, che la simpatia, l'empatia e quant'altro potrebbero derivare da precedenti incontri.
      Ci sarà un motivo.
      Per il fratello, credo che le cosa siano diverse, ma non posso, in questa sede, continuare un discorso che mi e ci porterebbe lontani.
      Casomai ne potremo riparlare in altro momento.

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  6. Ciao Salvo, non sai quanto mi abbia riempito il cuore questa tua "confessione". Tante volte si sente dire la frase "mi nutro di te". E' proprio così. " Non di solo pane vive l'uomo". Ah, che pienezza e che profondità di espressione. Oppure quanto si sente dire: starei ore ad ascoltarlo. Ci sono persone che sono capaci di captare altra gente per "minchiate" e cose che non servono a niente se non per un abbrutimento che avvelena la vita. Non ti arrendere, potresti fare da regia a chi ha voglia di portare avanti il tuo progetto. Parliamone ancora. Un abbraccio

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  7. Carissimo Salvo, ho letto con emozione il suo testo e lo ritengo un momento importante di questo blog, che di tante cose si occupa e di tante altre si vuole occupare, ma deve conservare una centralità immobile, il rispetto, la benevolenza, l'intelligenza, per una cosa irripetibile: l'uomo.FGM

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  8. Caro amico,ogni volta che ti incontro attraverso il blog non posso fare a meno di leggerti perchè oltre alla cultura profonda hai certamente una giusta visione dei fatti della vita.Sai entrare nell'anima degli argomenti con finezza,hai l'attenzione che solo gli uomini veramente "grandi" sanno prestare agli altri. Pur avendo consapevolezza del tuo valore,si intuisce che ti descrivi senza altezzosità,sono contenta di dialogare con una persona come te che descrive il dolore per l'avverso destino con sensibilità e malinconica verità! Grazie perchè per"stanare " un soggetto .......sensibile e " molto autocritico per venire allo scoperto ci vuole la tua rara profondità!Sarò lieta di avere il tuo giudizio e l'onore di ritenermi tua amica.La proposta dell'argomento -pilota e del blog è interessante (mi piace ciò che sostieni sul" promuovere se stessi",potremmo iniziare così ... )A presto!

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  9. Ti ho conosciuto di persona solo alla prima riunione che abbiamo fatto e da allora ho sempre apprezzato i tuoi interventi.
    Le mani sono lo strumento necessario per scrivere (se vorrai tante mani saranno disponibili per te) ma i tuoi interventi provengono da profondo del cuore e ci toccano molto intimamente, molte volte non ho condiviso quanto hai scritto ma ho sempre apprezzato la purezza delle tue idee.
    Spero in qualche riunione per ascoltare i tuoi interventi.

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  10. "I pittori disegnano la loro visione del mondo. Gli scrittori spennellano il loro Io interiore".
    Buongiorno dott. Geraci, lei non mi conosce, io la conosco attraverso le parole che riversa (e che non sempre condivido) su questo luogo virtuale di incontro.
    Non scrivo da molto tra queste pagine, ma una cosa è certa: "sono assolutamente onorato di poter mettere i miei pensieri di fianco a quelli di un uomo che riesce a trasmettere tanta emozione attraverso poche parole".
    Chissà se un giorno anch'io riuscirò a far provare a chi legge, miei scritti, le stesse sensazioni!?!
    Spero di poterla conoscere al più presto!

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  11. A questo punto, dopo i commenti di tanti amici, non posso esimermi dallo scrivere qualcosa sotto questo pezzo "esageratamente bello". Così ho risposto quando mi ha chiesto, su facebook, cosa ne pensavo dell'articolo appena inviatomi per "l'eventuale pubblicazione"! Immaginate se potevo non pubblicare un pensiero di Salvo Geraci. Intanto perché è pur sempre il Presidente di PoliticaPrima e tutti noi, io per primo, siamo dei “sottoposti” e, quindi, obbligati a “ubbidire”. E poi, ma questo lo avete detto prima di me, perché leggere i suoi pezzi è sempre un arricchimento, un piacere, un privilegio. Quello di averlo qui.

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  12. Ho il piacere di collegarmi per la prima volta in questo sito grazie a Giangiuseppe Gattuso che e' una persona splendida e mi sono subito emozionato leggendo l'articolo del Sig.Salvo Geraci
    che spero di poter conoscere presto e scambiare qualche idea dato che io non sono un mostro di musica ma strimpello.a presto

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  13. " Comunico ergo sum" al di là del ragionevole ( metodico e iperbolico)dubbio di Cartesiana memoria Salvo Geraci con le sue toccanti riflessioni ci comunica la indubitabile certezza e l'autostima che ognuno di noi, e lui più di tutti per le cose che ci trasmette non con narcisismo o autoreferenzialità ma con grande sensibilità e sapienza, ha come soggetto pensante o meglio ancora in questo caso come soggetto "comunicante". Questo messaggio dedicato agli amici del blog ne è, in tal senso, una significativa e commovente testimonianza che induce ognuno di noi per questo a profonde riflessioni. Ed al proposito, con questo modo di comunicare attraverso il blog, devo ringraziare Politicaprima per avermi fatto rincontrare a distanza di diversi anni anni un amico come Salvo Geraci di cui, ne avevo perso le tracce e con il quale nel passato, avendone già allora una profonda stima, avevo condiviso una significativa esperienza nel mondo della cooperazione.
    Un forte abbraccio da Ignazio Coppola

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  14. Caro Salvo , vorrei essere capace di scrivere e di pensare come riesci a fare tu, ma non per vanita' o per voglia di crescere , ma solamente per poterti dire e trasmettere nel migliore dei modi , quanto grande sia l'affetto e la stima che io e tutti gli amici che hanno la fortuna di conoscerti riversano nei tuoi confronti .
    Vorrei rispondere forse prendendo a prestito pensieri e frasi famose di pensatori ed uomini di cultura , ma lo faro' invece con seplici e povere parole .
    Quello che hai scritto e' la storia della vita , non solo della tua ma di quella di tutti gli uomini , ma malgrado tutto cio' che puo' sembrare duro ed insopportabile , e' come se tu ci abbia dato un segnale di speranza e di grandezza , come a dire , purttuttavia , eccoci qua , uniti da amore e da amicizia profonda ed indissolubile .
    Ti vogliamo e ci vogliamo tutti bene .

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  15. Ciao Salvo, ricordo tanto di te e del passato trascorso in quel di via Marconi, quando ancora piccoli (non voglio dire giovani) tentavamo sotto la tua guida attenta ed estrosa di entrare nel mondo del lavoro.
    Gia da allora la stima nei tuoi confronti è stata alta e tale è rimasta anche se le nostre strade non si sono incontrate e solo grazie al Blog di Politicaprima ed altre "diavolerie" come facebook ti ho ritrovato e sono orgoglioso di annoverarti tra le persone di cui ho una grande stima e sono felice di averti conosciuto.
    Sono a tua completa disposizione per essere le tue mani (non prenderlo come un sentimento compassionevole per il male che ti sta lentamente distruggendo) ma per avere il piacere di essere la prima persona a leggere quello che vorrai scrivire.
    Un grosso e forte abbraccio.

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  16. Caro Salvo,bando alla tristezza,quasi non ti riconosco, come vedi sei circondato da tanti amici che ti hanno preso come "Faro"in questo periodo di oscurità totale, sono sicuro che l'affetto e l'amicizia che nutriamo per te ti farà stare meglio e vigile sulle vicende palermitane.Un forte abbraccio Pino Arculeo

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