Penso che i giovani, oltre all’inglese e al tedesco, la vera lingua dell’Europa perché parlata dal maggior numero dei cittadini UE appartenenti ai paesi più benestanti (Germania, Austria, Olanda, Ungheria, etc..),
dovrebbero studiare Diritto Internazionale e Diritto delle Comunità Europee che, anche se materie giuridiche, in effetti sono maestri di storia.
Piaccia o non piaccia, il nostro futuro è lì: quanto meno gli Stati Uniti d’Europa. Questo volevano USA e GB alla fine della 2° guerra mondiale per evitare che gli Stati Europei tornassero per la 3° volta a farsi la guerra tra loro. Il mastino Churchill disse: noi inglesi vogliamo l’USE, anche se non vorremo mai farne parte. In verità i due mentivano spudoratamente, perché volevano soltanto che l’Europa fosse soltanto un pacioccone mercato a loro esclusiva disposizione.
La NATO, nell’immaginario collettivo passa per la creatura politico-operativa che unisce alla pari USA ed Europa nell’ unico supremo baluardo nella difesa della libertà e della democrazia, in realtà non è nemmeno l’esercito unico anglo-americano. Negli anni ’50 si era ad un passo dalla realizzazione di un vero esercito unico esclusivamente europeo, ma fu proprio la GB all’ultimo minuto a mandarlo all’aria, proprio perché USA e GB volevano (e vogliono) “imbrigliare” gli europei in una alleanza militare (in realtà una sorta di leva militare forzata) da usare come “paravento” per le loro scorribande nel pianeta, mediante l’asservimento militare dell’Europa, obbligata per l’eternità con lo zio Sam che l’ha salvata dallo “stupro” nazista.
Per il resto, in 60 anni, abbiamo assistito solo ad aborti politici. Ci è stato concesso solo di fare un po’ di commercio in più tra di noi, niente di più.
Con l’Euro, invece, c’è stata la prima e inattesa vera manifestazione autonoma della volontà politica dell’Europa di unirsi, cioè, di emanciparsi dai “padroni” USA e GB che , infatti, si sono subito “imbestialiti” e “vendicati”. Ecco perché la GB, capitanando come sempre i paesi della Scandinavia suoi complici (Svezia, Norvegia, Danimarca) se ne sta fuori e lo boicotta. Ecco perché gli USA, Canada, Australia, India, Cina (tutte sue ex colonie, ma suoi figli spirituali e non solo) ci danno sotto. Tutte le speculazioni (rialziste anni fa, ribassiste oggi) monetarie sull’euro e sui bonds nazionali sono determinati, in gran parte, da massicci ordinativi di compravendita provenienti soprattutto dal Canada (è stato accertato e silenziato), giusto per non dare troppo nell’occhio.
Il “democratico” Clinton ha fatto entrare la Cina nel WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), permettendo la libera circolazione nel mondo di tutte le merci cinesi. Bill sperava che i Cinesi l’avrebbero ricambiato acquistando sul loro mercato interno solo automobili americane. Come è finita lo sappiamo tutti. La Cina è diventata l’unico produttore mondiale, il resto del mondo è un unico mercato di acquirenti consumatori (compresi USA e GB).
Mi fermo. L’EURO non è l’errore più grande dell’UE, ma il tentativo di uscire dal post-bellico vassallaggio Anglosassone e riconquistare la sua perduta centralità mondiale. Non voglio correre il rischio di fare da sponda ai crescenti partiti neonazisti europei, ma dobbiamo capire che alla Regina Elisabetta (la maggiore potenza finanziaria) e allo zio Sam (la maggiore potenza militare), cioè a mamma e a figlio primogenito, non piace vedere che la vecchia Europa (maggiore civiltà mondiale di tutti i tempi) si risvegli da un sonno troppo lungo, si scrolli la polvere di dosso, e si rimetta in cattedra.
La NATO, nell’immaginario collettivo passa per la creatura politico-operativa che unisce alla pari USA ed Europa nell’ unico supremo baluardo nella difesa della libertà e della democrazia, in realtà non è nemmeno l’esercito unico anglo-americano. Negli anni ’50 si era ad un passo dalla realizzazione di un vero esercito unico esclusivamente europeo, ma fu proprio la GB all’ultimo minuto a mandarlo all’aria, proprio perché USA e GB volevano (e vogliono) “imbrigliare” gli europei in una alleanza militare (in realtà una sorta di leva militare forzata) da usare come “paravento” per le loro scorribande nel pianeta, mediante l’asservimento militare dell’Europa, obbligata per l’eternità con lo zio Sam che l’ha salvata dallo “stupro” nazista.
Per il resto, in 60 anni, abbiamo assistito solo ad aborti politici. Ci è stato concesso solo di fare un po’ di commercio in più tra di noi, niente di più.
Con l’Euro, invece, c’è stata la prima e inattesa vera manifestazione autonoma della volontà politica dell’Europa di unirsi, cioè, di emanciparsi dai “padroni” USA e GB che , infatti, si sono subito “imbestialiti” e “vendicati”. Ecco perché la GB, capitanando come sempre i paesi della Scandinavia suoi complici (Svezia, Norvegia, Danimarca) se ne sta fuori e lo boicotta. Ecco perché gli USA, Canada, Australia, India, Cina (tutte sue ex colonie, ma suoi figli spirituali e non solo) ci danno sotto. Tutte le speculazioni (rialziste anni fa, ribassiste oggi) monetarie sull’euro e sui bonds nazionali sono determinati, in gran parte, da massicci ordinativi di compravendita provenienti soprattutto dal Canada (è stato accertato e silenziato), giusto per non dare troppo nell’occhio.
Il “democratico” Clinton ha fatto entrare la Cina nel WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), permettendo la libera circolazione nel mondo di tutte le merci cinesi. Bill sperava che i Cinesi l’avrebbero ricambiato acquistando sul loro mercato interno solo automobili americane. Come è finita lo sappiamo tutti. La Cina è diventata l’unico produttore mondiale, il resto del mondo è un unico mercato di acquirenti consumatori (compresi USA e GB).
Mi fermo. L’EURO non è l’errore più grande dell’UE, ma il tentativo di uscire dal post-bellico vassallaggio Anglosassone e riconquistare la sua perduta centralità mondiale. Non voglio correre il rischio di fare da sponda ai crescenti partiti neonazisti europei, ma dobbiamo capire che alla Regina Elisabetta (la maggiore potenza finanziaria) e allo zio Sam (la maggiore potenza militare), cioè a mamma e a figlio primogenito, non piace vedere che la vecchia Europa (maggiore civiltà mondiale di tutti i tempi) si risvegli da un sonno troppo lungo, si scrolli la polvere di dosso, e si rimetta in cattedra.
PASQUALE NEVONE
29 GIUGNO 2012
29 GIUGNO 2012
Pasquale con questo articolo dimostra di saperla lunga. Infatti siamo sotto il tallone degli aglosassoni. Ma la riunificazione tedesca non e stato un errore? perchè una germania di 80 milioni di tedeschi nuovamente aggressivi e riarmati metterebbe paura alla francia dove non ci sono confini naturali e perciò parigi potrebbe essere rioccupata per la quarta volta se i tedeschi volessero la quarta rivincita. Gli italiani al pallone glie l'hanno data ed hanno reagito in modo aggressivo e violento contro gli italiani in germania lanciandogli contro spachetti per disprezzo. Noi potremmo lanciargli patate e krauti. Due giornalisti della tv tedesca hanno definito cassano e balotelli 2 cani randagi. Spero che gli americani impediscano il riarmo dei nibelunghi. CMQ per ora queste ipotesi sono fantapolitica. Buona domenica pasquà.
RispondiEliminaBuona domenica anche a te e famiglia. Speriamo che il caldo "Caronte" se ne vada altrove, chissà, magari a Berlino.
EliminaE già, faccio ammenda, nelle estive riflessioni di cui sopra non ho detto nulla della Germania. Ma che vuoi, Freud mi ha "consigliato" di non parlare più di loro nell'articolo, considerato che gli avevo appoppiato il bollo di "stupratori nazisti dei popoli europei".
CMQ non penso sia stato un errore riunificare le due Germanie, in fondo erano una famiglia spaccata in due da URSS e USA. In questo mi ha convinto di più avere visitato nel 2006 il Museo del Muro di Berlino al "Charlie Point".
Gli americani, poi, con il loro cinismo che spacciano per "sano pragmatismo" della Germania non gliene è fregato più niente in uno schioccare di dita. Infatti dopo il 1989 hanno subito trasferito il loro esercito da Berlino Ovest in Polonia, per essere più "naso a naso" con la Russia di Putin.
Gli Usa hanno derubricato "l'affaire Germania" agli Europei. Come dire: e ora ve la cuccate voi. Non la ritengono più un problema per la loro "sicurezza nazionale". Tant'è che, ricordo, negli ultimi anni è stato concesso alla Germania il ritorno al riarmo militare nazionale, anche se congintentato; e infatti è già presente militarmente in Afghanistan nelle truppe ONU.
E infatti, adesso come sempre in passato, i Teutonici sono un problema per la sicurezza nazionale di noi europei. Per il momento "solo" finanziariamente ed economicamente (hai detto niente).
La speranza è che gli altri Stati euro facciano stavolta buon frutto dell'esperienza del '900: essere uniti per tenere a bada gli AngloAmericani da un lato e i Teutonici dall'altro.
Pare che il 28 e 29 giugno scorsi a Bruxelles ci siano riusciti. Vedremo in futuro.
correzione: spaghetti.
EliminaIl tempo delle guerre convenzionali per l'Europa è finito da un pezzo. Io non riesco ad immaginare la Germania, forte dei suoi ottanta milioni di abitanti, andare ancora ad occupare Parigi.
RispondiEliminaQuesto però non significa che siamo in un periodo di pace, in Europa.
La vita di una nazione è condizionata in maniera totale dall'economia, e quindi, anche un cretino si accorge che da questo punto non stiamo vivendo un periodo di pace, magari nemmeno di guerra conclamata, ma certamente un periodo inquieto e pieno di incognite.
Quando leggo che la Grecia ha ricevuto in aiuti qualcosa come 460 miliardi di euro, cioè più di cento piani Marshall messi insieme, e che la situazione è sempre peggiore, mi chiedo cosa debba fare ancora l'Europa per questa piccola nazione di grandi imbroglioni e scialacquatori che non vogliono saperne di mettersi in regola, prova ne sia che ultimamente i prezzi in Grecia, lungi dal diminuire del 30% come sarebbe giusto e in linea con gli aiuti ricevuti, sono addirittura aumentati.
Sappiamo che se la Grecia esce dall'Euro, la sola Germania, creditrice di ben ottanta miliardi di Euro, ne perderà l'80%, la Francia creditrice di 45 miliardi di Euro e l'Italia creditrice di 40 miliardi di Euro ne perderanno anche loro l'80%, senza contare che, per effetto domino, in breve tempo, tutta la zona euro andrebbe al disastro economico totale.
Ecco, il solo pensare a questi scenari mi fanno sembrare un pò più piccole tutte le pur giuste riflessioni e commenti di Pasquale Nevone e di Giuseppe Vullo.
La situazione mi sembra alquanto inquietante e non riesco a dare una risposta alla domanda se l'Europa ce la farà o meno.
Mi sovviene di una famosa frase (ci hanno fatto pure un film) di un alunno di scuola elementare napoletana: Io speriamo che me la cavo!!!
Nino sono d'accordo con te che le riflessioni mie e di Pasquale sono ben poca cosa rispetto al peggio che potrebbe arrivare. D'altronde l'aumento dei suicidi e della disperazione dilagante la dice lunga sul fuoco sotto la cenere. La disgregazione europea, se non alla guerra convenzionale, potrebbe portare al marasma, al nichilismo, anarchia. Il tutto contro tutti. Grazie a Dio che abbiamo uomini come Monti, Napolitano, Papa Benedetto...altrimenti "facilis est descensus averno"...
EliminaMi conforta constatare che ci sono altre persone che come voi, cari Pino e Nino, in linea di massima condividete alcuni punti centrali dell'argomento.
RispondiEliminaNon c'è dubbio che 67 anni dalla fine della 2.a guerra mondiale non sono passati invano. Siamo andati avanti. Il progresso culturale ed economico generalizzato c'è stato.
Purtroppo, sembra strano ma è così, l'avverarsi della più grande aspettativa, cioè il crollo del comunismo, sta portando l'imprevedibile crollo del suo unico antagonista (il liberalismo).
L'essere l'unico padrone incontrastato, politico ed economico, del mondo ha portato il liberalismo, nobile e meritoria ideologia nelle sue lontane origini culturali, al degrado nel "liberismo", da quì nel "mercatismo", e da quì nella "criminalità finanziaria" esplosa dal 2008 ad oggi.
Permettetemi di insistere nel mio "j'accuse" contro il primato globale della potenza Angloamericana, perchè è questo il soggetto che continua a "dare le carte".
Prove concrete? La GB, dopo la riunione UE di Bruxelles del 28 e 28 u.s.,ha dichiarato che penserebbe ad un referendum nazionale per uscire dall'UE. Ancora, sui guiornali di questi giorni c'è il grande scandalo della Banca Barclays per avere continuato a vendere prodotti finanziari tossici (derivati, etc..).
L'Europa ce la farà. Ne sono sicuro. Ma dovrà emanciparsi dal dominio GB-USA, e questo comporterà scelte e battaglie dolorose (tutte econoniche evidentemente).
Non intendevo sminuire la portata e il valore del vostro pensiero, sul quale concordo pienamente, soltanto che la situazione da me paventata è talmente disastrosa e incombente da sovrastare in urgenza tutti i discorsi fatti in precedenza.
RispondiEliminaIn ogni caso, absit iniuria verbis!!!