Viviamo un momento storico nel quale l’uomo in quanto tale nel senso divino, non ha più alcun valore. Esso si misura in base alla monetarizzazione del suo esistere e in base al grado di potere che riesce ad accentrare intorno a sé.
Uno degli elementi dell’universo è il ciclo, come un perfetto cerchio esso quando si chiude non genera altra forma, così sta accadendo al sistema politico e sociale di questa epoca. Assistiamo lentamente ad un declino del concetto identitario del partito nel quale confluivano idee e persone, barbaramente deturpato dall’interesse personale di chi è stato leader, e che per affiliare a sé pochi portaborse, ha creato un’idra!
Il continuo prendere senza nutrire il meccanismo del consenso e della crescita si esso, ha inceppato da solo il meccanismo, senza nessun attacco esterno: il sistema è imploso.
L’odio verso la “casta” serpeggia libero, i capi partito sanno di aver perso la leadership sulle menti degli elettori, e questo perché non hanno interrotto la corsa ai benefit personali, al sistematico impoverimento del sistema per arricchirsi.
Eppure i cicli del potere temporale inesorabili vengono ad esigere il conto, votazione dopo votazione, la crisi e la depressione del cittadino si sono trasformati in disgusto per la politica, in rabbia verso questi pochi privilegiati che senza senso di responsabilità continuano a impoverire di valori la nostra collettività.
Le somme si tirano e loro sanno che l’era partitica è tramontata, che non esiste più la fiducia se non nell’uomo, ed eccolo il ritorno dell’uomo. Baricentro del sistema se portatore di valori positivi, elemento di svolta se attento alle esigenze della sua gente, come il vecchio capo dei clan.
Il ritorno all’uomo che dava voce alla gente, questo si auspica l’elettore; il ritorno all’uomo che dal piccolo microsistema sociale a alla macro realtà conosca i reali bisogni e dia risposte!
Oggi tutto è nel caos, un caos di rottura e di stravolgimento della politica, ma forse l’unico momento in cui essa ha l’opportunità di tornare a essere servizio per la gente e punto di democrazia.
Un momento per accettare che il sistema che fino a ora abbiamo anche alimentato è crollato, inutile dunque pensare che esista ancora il voto clientelare di un tempo non lontano, il posto fisso, il privilegio per questa o quella posizione sociale raggiunta grazie all’amico. Il politico non ha più carte da giocare, ha messo tutto in mano alla finanza che non avrà pietà del loro ego, delle loro stesse posizioni se necessario.
La finanza che oligarchica, è unita da fratellanza indissolubile e non ha anima ieri come oggi, e lo sciocco politico ha abboccato per una poltrona e pochi spiccioli se paragonati alle grandi speculazioni finanziarie di questo tempo. Un don Abbondio il nostro politico, che mette sé al centro del mondo che dovrebbe proteggere e difendere, e che ne esce un pusillanime dinanzi ai bravi di Don Rodrigo.
Stiamo assistendo ad un epocale cambiamento, alla stanchezza e alla paura dell’uomo comune, che ha visto miseramente crollare la scenografia che per anni gli avevano fatto credere fosse il suo mondo, in realtà solo miserie e macerie è questa democrazia, tarlata dalla smania di potere fine è a se stessa della politica dei partiti.
Nessun Salvatore dunque, né un Grillo, né un Berlusconi, nessuno salverà l’Italia da un momento di buio necessario forse a creare un sistema migliore dove al centro c’è di nuovo l’uomo!
Maria Stella Pucci di Benisichi
19 giugno 2012
Maria Stella Pucci di Benisichi
19 giugno 2012
Benvenuta a Maria Stella Pucci e complmenti per l'articolo. Quando vediamo che una giovane donna o un giovane uomo scrive per questo blog significa che la speranza per un futuro migliore non è morta. Se poi propongono la necessità di una alternativa dove al centro ci sia "l'uomo anche nel senso divino"... e non il denaro ed il mercato, questo significa un nuovo umanesimo. Poi avremo modo di discernere se questo nuovo umanesimo sia a prospettiva cristiana, comunista, ecologico-ambientalista o tutte e tre insieme. Nell'attesa di dirimere la questione, sembra che siamo tutti d'accordo che la prospettiva capitalista, mercatista, monetarista, neoliberista abbia toccato il fondo e che tutto fa meno che mettere al centro "l'uomo". In questa prospettiva sono d'accordo con l'autrice.
RispondiEliminaBenvenuta all’autrice dell’articolo.
RispondiEliminaStiamo vivendo una fase storica di perdita di valori a tutti i livelli, politica, religiosa, culturale e siamo avvezzi a dare la colpa al sistema, ma il sistema è costituito da uomini e donne; allora per cambiare questo sistema, è l’uomo che deve riacquistare valore e a sua volta trasmetterlo.
Dopo la seconda guerra mondiale, uomini di spicco e brillanti come De Gasperi, Togliatti ed altri, che avevano lottato di persona per cacciare l’avversario, sono riusciti a costruire una società veramente democratica e civile basata su valori veri, rilanciando nel giro di pochi anni l’economia di un paese distrutto.
Oggi, i politici misurano tutto con il potere e il denaro e in questi anni, senza senso di responsabilità hanno distrutto quella ricchezza tanto faticata dai nostri padri.
Per salvare nuovamente l’Italia, deve cambiare la mentalità di questi ultimi.
Mi e' piaciuto non poco l'articolo di Maria Stella .
RispondiEliminaAnalisi puntuale , giusta e anche molto ben trasmessa .
Credo che esprima il giusto sdegno verso l'esistente in termini politici , da parte di chi credo possa interpretate i sentimenti e le angoscie della sua generazione .
Quindi , gia' questo e' un segnale di consapevolezza politico-sociale importante .
Purtroppo pero', temo che questo non sia ancora sufficiente a cambiare lo stato delle cose .
Per cambiare le cose e creare un minimo di giustizia sociale in Italia , occorre che i giovani , i 30enni ad esempio , si incazzino davvero , i giovani quelli che oggi sono nelle condizioni di non avere ne' passato ne' futuro , devono ,rendersi conto in fretta che le cose di cui sono stati derubati,non gli verranno mai restituite volontariamente.
D'altronde , liberta' , democrazia e giustizia , non si concedono , si conquistano .
Se sono concessioni , sono fasulle .
Un sincero e caloroso benvenuto a Maria Stella.
RispondiEliminaL'analisi della crisi della politica e dei partiti è molto apprezzabile, perchè racchiude in una sobria ma completa sintesi tutti gli elementi essenziali di essa.
Preminente trovo la denuncia dei motivi dell'implosione dei sistema partitico italiano : la stolta ed ingorda cupidigia dei politici di questo ventennio maggioritario a trazione berlusconiana che ha dato l'assalto al potere, impadronendosene ed usandolo come una grande "coppa di champagne" da bere lussuriosamente in compagnia.
Come tutte le cose umane, sono sicuro che usciremo dall'incubo di questo tunnel rimettendo ancora una volta l'uomo ed i suoi valori autentici al centro della vita pubblica.
Una sola precisazione vorrei sottolineare, la crisi italiana condivide con il resto del mondo lo spadroneggiamento del mercatismo finanziario, ma a questo si aggiungono pesanti particolarità tutte nostrane che portano l'Italia fuori dal consesso globale (mafie,evasione fiscale,personalismi, pigrizia, relativismo, conformismo, clientilismo e nepotismo, grilli e cicale).
Quindi, stiamo attenti . I partiti sono screditati, non morti, solo in Italia, ma fuori sono vivi e vegeti, e si alternano al governo con nuovi programmi e nuovi leaders. Invece in Italia ....