di Salvatore Seminara - Presidenzialismo o semipresidenzialismo: è davvero questo il problema? Mentre il resto del mondo occidentale cerca di capire come uscire dalla crisi economica, in Italia si pensa bene di aprire un dibattito,
e impegnare intere pagine di quotidiani, sul tema del presidenzialismo.
Nello specifico, qualcuno ha proposto di introdurre nel nostro Paese il cosiddetto “semipresidenzialismo alla francese”.
Effettivamente, in tempi di crisi dei partiti, l’intervento istituzionale più urgente, necessario all’Italia, è l’introduzione di una “nuova figura politica” eletta a suffragio diretto dal popolo!?
Attualmente, in Italia, il Presidente della Repubblica è scelto, a maggioranza dei due terzi, da un’Assemblea composta da tutti i parlamentari più alcuni rappresentanti per ogni regione (tre per ciascuna, solo uno per la Val D’Aosta).
La particolare composizione dell’adunanza elettiva e il quorum così elevato, assolvono ad una specifica funzione: far sì che il Capo dello Stato rappresenti l’unità nazionale, quindi tutti i cittadini, non soltanto una fazione politica.
Ma perché il Presidente dovrebbe rappresentare tutti e non una parte?
A questa domanda risponde la Costituzione Italiana, che gli riconosce il potere di promulgare le leggi.
A tal proposito, prima di promulgare, il Presidente deve effettuare un controllo formale e sostanziale sul testo approvato dalle Camere e, in caso di esito negativo, rinviarlo alle stesse.
Tale controllo è volto principalmente a vagliare la legittimità del testo rispetto ai principi costituzionali, senza che il Presidente possa mai “rinviare” per motivi di carattere politico.
Di conseguenza, se il Presidente fosse un soggetto politico, le leggi emanate dalla maggioranza parlamentare a lui affine, indipendentemente dal contenuto, non troverebbero alcun ostacolo.
Chiaramente l’intenzione dei costituenti Repubblicani era quella di creare un organo super partes, non politico… un organo di garanzia, non partitico…..un organo che protegga l’Italia dalle possibili derive dittatoriali delle maggioranze parlamentari.!
Allora, forse, non è necessario guardare alla Francia…. forse non è questa l’impellente esigenza di carattere istituzionale … magari prima si potrebbe trasformare il Senato nella tanto sbandierata camera delle Regioni!
Forse è meglio per tutti tenerci la nostra forma di presidenzialismo e, magari, esportarla, quale esempio di democrazia e garanzia nel mondo!
Effettivamente, in tempi di crisi dei partiti, l’intervento istituzionale più urgente, necessario all’Italia, è l’introduzione di una “nuova figura politica” eletta a suffragio diretto dal popolo!?
Attualmente, in Italia, il Presidente della Repubblica è scelto, a maggioranza dei due terzi, da un’Assemblea composta da tutti i parlamentari più alcuni rappresentanti per ogni regione (tre per ciascuna, solo uno per la Val D’Aosta).
La particolare composizione dell’adunanza elettiva e il quorum così elevato, assolvono ad una specifica funzione: far sì che il Capo dello Stato rappresenti l’unità nazionale, quindi tutti i cittadini, non soltanto una fazione politica.
Ma perché il Presidente dovrebbe rappresentare tutti e non una parte?
A questa domanda risponde la Costituzione Italiana, che gli riconosce il potere di promulgare le leggi.
A tal proposito, prima di promulgare, il Presidente deve effettuare un controllo formale e sostanziale sul testo approvato dalle Camere e, in caso di esito negativo, rinviarlo alle stesse.
Tale controllo è volto principalmente a vagliare la legittimità del testo rispetto ai principi costituzionali, senza che il Presidente possa mai “rinviare” per motivi di carattere politico.
Di conseguenza, se il Presidente fosse un soggetto politico, le leggi emanate dalla maggioranza parlamentare a lui affine, indipendentemente dal contenuto, non troverebbero alcun ostacolo.
Chiaramente l’intenzione dei costituenti Repubblicani era quella di creare un organo super partes, non politico… un organo di garanzia, non partitico…..un organo che protegga l’Italia dalle possibili derive dittatoriali delle maggioranze parlamentari.!
Allora, forse, non è necessario guardare alla Francia…. forse non è questa l’impellente esigenza di carattere istituzionale … magari prima si potrebbe trasformare il Senato nella tanto sbandierata camera delle Regioni!
Forse è meglio per tutti tenerci la nostra forma di presidenzialismo e, magari, esportarla, quale esempio di democrazia e garanzia nel mondo!
Salvatore Seminara
31 maggio 2012
Salvatore Seminara è un nuovo collaboratore di PoliticaPrima a cui diamo il nostro benvenuto. Giovane praticante avvocato, 26 anni, è appassionato di politica, e inizia con questo interessante articolo su uno degli aspetti più importanti del nostro assetto istituzionale. Auguri.
Benvenuto nel nostro Blog. Il tema del semipresidenzialismo lanciato da Berlusconi un paio di giorni fà apparentemente sembra addirittura niente di più di una mossa patetica per recuperare un pò di visibilità. Infatti è un tema che oggi non esiste proprio nella mente degli italiani.
RispondiEliminaMa allora Berlusconi è proprio rimbambito del tutto. Io temo di nò! Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Difatti Napolitano oggi lo stoppa senza mezzi termini. Il presidenzialismo italiano ha salvato l'Italia e le sue istituzioni in questi quasi 20 anni di stolto maggioritario della seconda Repubblica. Oggi gli italiani vogliamo la terza repubblica ,e , visto che non ce la vogliono dare con la riforma elettorale in senso proporzionale senza premio di maggioranza ed elezione diretta , se la prendono da sola con orientamenti elettorali inedit.
Allora? Credo con Napolitano che Berlusconi vorrebbe andare ad elezioni anticipate con il porcellum. L'unico ed ultimo modo per andare al Quirinale da inquilino.
Dice bene Pasquale, la gente non sente per nulla questa questione. Anzi, credo proprio che ne risulti infastidita. E i signori politicanti hanno messo in campo questa opportunità per distogliere l'attenzione dall'altro problema. Il sistema elettorale di parlamento e presidente del consiglio. Anche perchè il gioco sta diventando molto rischioso per tutti. Dalle rilevazioni sulle intenzioni di voto i partiti ne escono con le ossa rotte e alcuni di questi come il pdl ancora peggio. E quindi cosa c'è di meglio che rivotare con il porcellum? Garanzia di poltrona certa per gli amici e per il resto qualcuno ci penserà. Gli Italiani, per avere una legge elettorale degna di questo nome, possono pure aspettare tempi migliori!
RispondiEliminaCaro Giangiuseppe , poco fa ho letto sul Corriere della Sera che , sendo indiscrezioni , anche D'alema sembra convincersi di andare a votare subito . In questo senso anche Veltroni scalpita . Entrambi quindi in disaccordo con l'attendismo di Bersani , perchè temono l'accordo della Lega con il PDL sul semipresindenzialismo al Senato dove da soli avrebbero i numeri. A questo punto alla Camera non potrebbero di no , quindi : elezioni anticipate. E vai.
RispondiEliminaMi unisco volentieri ai saluti dei colleghi per il giovane avv. Seminara. Mi complimento per la chiarezza con cui espone il suo argomento. Ma francamente tenendo conto dei lutti del terremoto...della situazione economica a cui quel signore ci ha condotto... considerando "l'imu, la tarsu, l'irap, irpef, l'iva, l'inps e l'aids"...in questo momento ho le pa...stragonfie, in termini pseudo scientifici "ORCHITE GIGANTE CRONICA INGRAVESCENTE"! Ma da quale pulpito viene la proposta!! Quello non ha nessuna credibilità ed in tutti i casi questa strabiliante mossa è fatta "pro domo sua". Ma ormai il tempo è scaduto...altro che semi o tutto presidenzialismo alla francese o cinese o alla turca...il popolo vuole "il pane e lavoro"!! Avvocato mi scuso con lei ma siamo incazzati. CMQ onorato di conoscerla.
RispondiEliminaAnch'io do il benvenuto all'Avv. Seminara, e mi fa piacere che sia un giovane di 28 anni, quindi una mente fresca che, con il suo primo articolo, dimostra chiaramente passione per la politica e la capacità di esporre in maniera chiara gli argomenti trattati.
RispondiEliminaSpero che sia solo l'inizio di una lunga e fattiva corrispondenza con il blog ed i blogger di politicaprima, perché come già abbiamo notato, questo blog, grazie al suo creatore G.Gattuso, ci stà donando l'opportunità che fino a qualche anno fa sembrava solo utopia, cioé la possibilità di esporre il nostro pensiero sulla nostra società, sulla politica in generale e su tutto ciò che ci circonda e ci riguarda, sapendo che le nostre parole possono essere lette e commentate da tutti, davvero fantastico. Grazie Politicaprima!!! Benvenuto Avv. Seminara!!!
Con immenso piacere spendo qualche parola per commentare e supportare l'argomento dell'amico Salvo Saminara.
RispondiEliminaOggi che gli Italiani si trovano a dover affrontare questa crisi economica e sociale è veramente ridicolo parlare di presidenzialisco alla francese.
Probabilmente, propongono una riforma costituzionale articolata ed a mio avviso inutile, proprio con l'intento di non raggiungere nessun accordo e tornare a votare con il "porcellum".
Quindi, preferisco la nostra forma di governo parlamentare ed il ruolo super partes del Presidente della Repubblica.
Da cittadino Italiano, preferisco che siano le due camere riunite in seduta comune ed integrate dai delegati delle Regioni con una maggioranza dei due terzi dell'assemblea ad eleggere il Presidente piuttosto che il Popolo Italiano, che molto spesso, recatosi alle urne di proprio pugno e riuscito a scegliere il peggio.
Giuseppe Varisco
Intanto voglio complimentarmi per la qualità e per il contenuto dell'articolo scritto dall'amico Seminara. Entrando nel merito della questione non posso non essere d'accordo con lui sulla posizione di apprezzamento e di salvaguardia del nostro assetto istituzionale nonchè la difesa della nostra Costituzione. Vorrei fare una considazione, e chiedermi se un diverso assetto ci avrebbe consentito di superare quello che ci è accaduto negli ultimi vent'anni. Mortificati, nella morale e nella dignità di popolo nei confronti del mondo intero, ci da la possibilità di avere ancora un'ulteriore chance di riscatto.
RispondiEliminaQuindi, se non abbiamo subito guai maggiori e forse irreparabili, lo dobbiamo all'attuale sistema di repubblica parlamentare che ha visto in uomini e figure come Scalfaro, Ciampi e Napolitano veri baluardi in difesa dello stato di diritto. Per concludere eventuali modifiche costituzionali, a m io avviso, non possono che essere demandati ad un'apposita assemblea costituente eletta esclusivamente a tal fine. Tutto il resta ha solo il sapore dell'interesse immediato e "particolare".
Certo che sentire la classe politica più disastrosa, parassitarie e delegittimata di sempre, peraltro nella persona del suo più squallido interprete, disquisire in modo così patetico di riforme dell'assetto costituzionale, provoca un misto di sconforto e gravi disturbi gastrointestinali.
RispondiEliminaNel merito l'autore dell'articolo ha perfettamente ragione: se l'italia ha deciso di non darsi un assetto presidenziale è per precise ragioni di ordine storico e politico... ma come fare a spiegarlo a questa manica di cialtroni?.