di Ettore Volpe - Ieri ho passato una giornata “politicamente soddisfacente”.
Essendone stato informato quasi all’ultimo minuto, mi sono precipitato, cane al guinzaglio, al Giardino Inglese dove, organizzato da “Addio Pizzo”, si svolgeva il dibattito tra i due candidati sindaco arrivati al ballottaggio: il veterano Leoluca Orlando ed il rampante Fabrizio Ferrandelli.
Essendone stato informato quasi all’ultimo minuto, mi sono precipitato, cane al guinzaglio, al Giardino Inglese dove, organizzato da “Addio Pizzo”, si svolgeva il dibattito tra i due candidati sindaco arrivati al ballottaggio: il veterano Leoluca Orlando ed il rampante Fabrizio Ferrandelli.
In quella splendida cornice ho assistito ad una celebrazione, ormai non tanto comune, di quella idea di politica che è la stessa che si pone a fondamento della nascita e della esistenza di questo nostro spazio di comunicazione, e cioè di quella idea di “politica” che “prima” di tutto concepisce se stessa come progetto e come proposta di vita.
Ho sentito, nelle parole dei due candidati e nella partecipazione del pubblico, risplendere una nuova speranza per la nostra ultimamente sfortunata esperienza cittadina, ed ho assistito allo sviluppo di concetti politici e sociali quali quello di comunità, solidarietà, ecologia, responsabilità, spazi e bene comune, che ultimamente erano stati dati per dispersi.
In un trionfo del dibattito civile, ho ascoltato i due candidati, ciascuno con il proprio stile e con le proprie differenze, parlare di decentramento e municipalità, di orti di quartiere, di “edificio delle professioni”, di spazi recuperati, di zone pedonali, e di tanti altri progetti concreti che, devo ammetterlo, hanno risvegliato in me l’idea che per questa città un futuro diverso dal grigio presente è ancora possibile.
Quello che più mi ha reso felice è il fatto che tutta la gente presente, candidati, moderatori, e le persone in piedi, ad assistere sotto “pico del sole” di questo bellissimo pomeriggio palermitano, facevano parte di un unico popolo. Quel popolo che, pur nelle sue divisioni (spesso minuscole), affamato di partecipazione, ha scelto di voltare pagina e di porre un punto di discontinuità rispetto alla non politica della clientela e del malaffare.
Devo ammettere che il momento più bello tra tutti, il momento in cui più ho applaudito, è stato quello in cui, spronati da un encomiabile intervistatore, entrambi i contendenti hanno ammesso questa loro appartenenza ad un'unica grande radice comune, ed hanno affermato inequivocabilmente l’impossibilità di fare uscire Palermo dal baratro in cui si trova senza un dialogo che comprenda tutte le grandi e genuine forze che in un modo o nell’altro sono da loro oggi rappresentate.
Il momento suggellato da quella stretta di mano che il “giovane rinnegato” Ferrandelli, vincitore delle primarie, è andato a prendersi dal decano e ribelle sinnacollando.
Per questo motivo, certo che già dal 7 maggio la mia città abbia espresso la propria volontà di riscatto, spero che il ballottaggio cui ci accingiamo ad assistere possa coniugarsi in un momento di “competitiva festa”; ed ancora spero che, consci che la vittoria di uno dei due candidati sindaco non possa tradursi nella esclusione delle realtà che hanno sostenuto l’altro in questa travagliata campagna elettorale, entrambi possano fare uno sforzo per riunire quel popolo oggi diviso, suggellando un patto di governo che garantisca all’uno o all’altro uscito “sconfitto” un ruolo fondamentale nell’amministrazione della nuova primavera palermitana…ad esempio il ruolo di Vicesindaco.
Io ritengo che questo sarebbe un segnale importante; chissà cosa ne pensa il popolo del riscatto palermitano; chissà cosa ne pensano i due candidati; e, più in piccolo ma non per ordine di importanza, chissà cosa ne pensano i frequentatori di PoliticaPrima.
Ettore Volpe
13 maggio 2012
Ho sentito, nelle parole dei due candidati e nella partecipazione del pubblico, risplendere una nuova speranza per la nostra ultimamente sfortunata esperienza cittadina, ed ho assistito allo sviluppo di concetti politici e sociali quali quello di comunità, solidarietà, ecologia, responsabilità, spazi e bene comune, che ultimamente erano stati dati per dispersi.
In un trionfo del dibattito civile, ho ascoltato i due candidati, ciascuno con il proprio stile e con le proprie differenze, parlare di decentramento e municipalità, di orti di quartiere, di “edificio delle professioni”, di spazi recuperati, di zone pedonali, e di tanti altri progetti concreti che, devo ammetterlo, hanno risvegliato in me l’idea che per questa città un futuro diverso dal grigio presente è ancora possibile.
Quello che più mi ha reso felice è il fatto che tutta la gente presente, candidati, moderatori, e le persone in piedi, ad assistere sotto “pico del sole” di questo bellissimo pomeriggio palermitano, facevano parte di un unico popolo. Quel popolo che, pur nelle sue divisioni (spesso minuscole), affamato di partecipazione, ha scelto di voltare pagina e di porre un punto di discontinuità rispetto alla non politica della clientela e del malaffare.
Devo ammettere che il momento più bello tra tutti, il momento in cui più ho applaudito, è stato quello in cui, spronati da un encomiabile intervistatore, entrambi i contendenti hanno ammesso questa loro appartenenza ad un'unica grande radice comune, ed hanno affermato inequivocabilmente l’impossibilità di fare uscire Palermo dal baratro in cui si trova senza un dialogo che comprenda tutte le grandi e genuine forze che in un modo o nell’altro sono da loro oggi rappresentate.
Il momento suggellato da quella stretta di mano che il “giovane rinnegato” Ferrandelli, vincitore delle primarie, è andato a prendersi dal decano e ribelle sinnacollando.
Per questo motivo, certo che già dal 7 maggio la mia città abbia espresso la propria volontà di riscatto, spero che il ballottaggio cui ci accingiamo ad assistere possa coniugarsi in un momento di “competitiva festa”; ed ancora spero che, consci che la vittoria di uno dei due candidati sindaco non possa tradursi nella esclusione delle realtà che hanno sostenuto l’altro in questa travagliata campagna elettorale, entrambi possano fare uno sforzo per riunire quel popolo oggi diviso, suggellando un patto di governo che garantisca all’uno o all’altro uscito “sconfitto” un ruolo fondamentale nell’amministrazione della nuova primavera palermitana…ad esempio il ruolo di Vicesindaco.
Io ritengo che questo sarebbe un segnale importante; chissà cosa ne pensa il popolo del riscatto palermitano; chissà cosa ne pensano i due candidati; e, più in piccolo ma non per ordine di importanza, chissà cosa ne pensano i frequentatori di PoliticaPrima.
Ettore Volpe
13 maggio 2012
Sottoscrivo il tuo entusiasmo (pur intelligentemente vigile...) e condivido, Ettore!
RispondiEliminaHo applaudito Orlando ma Ferrandelli è stato molto più convincente. Orlando ha parlato genericamente, Ferrandelli ha dato i numeri esatti. Segno che la presenza in città, in questi anni, è stata di Ferrandelli e non di Orlando.
RispondiEliminacondivido il tuo resoconto. c'ero e ho ascoltato con molta attenzione. ferrandelli è decisamente molto più preparato, le sue risposte sono state tutte puntuali e documentate. la sua storia ha parlato e ha convinto. la sua passione ed il suo coraggio sono venute fuori con il supporto dell'imopegno che ha dedicato alla città in questi anni. la sua città, la nostra città ...
EliminaA ballottaggio concluso, quando le acque si cheteranno, quando avremo il prossimo sindaco di Palermo,che da quel che sento e vedo pare oramai assodato sia Orlando, vorrei poter assistere, da parte del nuovo sindaco, ad una presa di coscienza, e soprattutto ad una dimostrazione di maturità che metta da parte il passato, fatto solo di dannoso orgoglio,e dia la nascita di una fattiva collaborazione con Ferrandelli, come auspicato, giustamente, da Ettore, Sindaco e Vicesindaco, anche perché, come già detto dall'anonimo sopra, Ferrandelli dove ci sono stati problemi, a Palermo, lui c'è sempre stato e si è sempre schierato con i più deboli e bisognosi e non si è mai tirato indietro, ecco perché anche senza promesse eclatanti ha preso un bel po di consensi. Io non so dove sia stato, in tutti questi anni Orlando e soprattutto cosa abbia fatto per la città di Palermo, quello che invece so e che Ferrandelli c'è stato e per questo l'ho votato volentieri.
RispondiEliminaOrlando , con un Ferrandelli accanto potrebbe solo guadagnarci, dimostrando maturità e soprattutto rispetto, perché così avrebbe tutti i palermitani dalla sua parte, me compreso.
Naturalmente condivido lo dicono i numeri ed anche il buon senso Fabrizio come minimo vicesindaco di questa città sarebbe il plusvalore. speriamo che quel testone di Orlando capisca.
RispondiEliminaevidentemente orlando dovrà derogare alla regola di cambiare vicesindaco ogni sei mesi in tal caso.
RispondiEliminail dato politico emerso ieri e' stato estremamente importante:
RispondiEliminala citta' si ricompatta a parlare della sua vita quotidiana, dei suoi bisogni materiali e morali, del ritrovamento della sua identita' ormai dispersa nei mari delle grandi traversate delle imbarcazioni dei vecchi comandanti della precedente gestione palermitana (con o senza skipper pagato dalla collettivita').
La stretta di mano fra i due e' un segnale per chi gestisce la politica e la cosa pubblica a livello romano e siciliano:
I cittadini palermitani hanno riscoperto il valore della politica come capacita' di elaborazione di pensiero da applicare alla gestione della vita comune. Giu' le mani dalla nostra citta'. Ripartiamo da zero o forse da sottozero, ma ripartiamo con un metodo grandioso.
Tutte le energie possono scendere in campo e i giovani possono sperare in un futuro piu' interessante che non li veda emarginati in spazi dover possono solo bere e intronarsi di musica metallica, ma inseriti nei luoghi dove si decide del loro futuro.
Nessuno
La stretta di mano tra orlando e ferrandelli una metafora un atto simbolico e speriamo un atto concreto di pacificazione tra vecchie generazioni responsabili e giovani puliti e socialmente e politicamente impegnati per la nascita di un nuovo patto tra generazioni che ridia la voglia ai cittadini palermitani di essere tali. Perciò ci pensi orlando e faccia il passo decisivo e dopo il ballottaggio dia la carica di vicesindaco a Fabrizio affinchè i giovani si sentano partecipi della rinascita della "nuova palermo"!!
RispondiEliminaLeggo con piacere Ettore, anche perchè il mio "sogno" esposto in uno dei post dei giorni precedenti, è il titolo di questo nuovo post.
RispondiEliminaVoglio sperare che questo "sogno" possa essere condiviso da tutti e da una città che ha bisogno di riscatto e non di divisioni per raggiungere l'obbiettivo comune.
Il 7 maggio è stata gia una vittoria, il ballottaggio altro non è che una continuazione della festa che suggella il governo di questa città.
Lo sforzo che si chiede ai due contendenti di collaborare, non è così impossibile che si realizzi per dare a questa città, che merita e rivendica, il proprio posto in Italia e nel Mondo.
Una città che è stata devastata negli ultimi decenni nel corpo e nell'anima.
Allora Orlando Sindaco e Ferrandelli Vice Sindaco
Mi spiace che per un impegno concomitante non mi è stato possibile andare all'incontro del Giardino Inglese . Senza dubbio era "ghiottoneria" da non perdere . Mia figlia Alice (18 anni), impegnata socialmente , c'è voluta andare con ostinazione ed entusiasmo , anche se era sabato sera . Ne sono stato fiero .Al ritorno non mi ha detto niente , ma soltanto con un espressione scettica e delusa che , comunque , confermerà il voto a Ferrandelli . Mio figlio Giulio(19 anni) , che invece se ne andato lo stesso con gli amici per pub , confermerà anche lui il voto per Ferrandelli . Ieri , in un pranzo di 1a comunione , ho parlato con una sassentina di persone assortiti per età .
RispondiEliminaIpotesi personale : Orlando non ha il voto dei giovani , ma dei "vecchietti" .
Ulteriore ipotesi: Orlando non si ispira al principio sportivo "l'importante è partecipare" , ma a quello del Generale Custer "il primo è il primo , il secondo è nessuno" .
Pertanto , sono scettico sulla possibilità che Orlando faccia " la paciata" con Ferrandelli e lo nomini Vice-Sindaco . Gli Assessori li ha già nominati tutti sabato mattina , e tra questi sceglierà il suo Vice. Forse , per la sopravvenuta paura della maggioranza bulgara che riceverà al ballottaggio , darà qualche consulenza a qualche esponente al di fuori del suo "cerchio magico" , ma niente di più .
Consentitemi un'altra riflessione .
RispondiEliminaIn un altro commento ho scritto il monito per il "boom" elettorale di Beppe Grillo al quale si è contrapposto , con sospetta tempestività , il "boom" armato degli anarchici di Genova . A parte la ennesima inadeguata dichiarazione del Presidente Napolitano su questo secondo "boom" , dopo quello sul "boom" di Grillo : non prevarranno perchè sono isolati dal comune sentimento del popolo italiano (ed allora i suicidi prima ed adesso anche gli attacchi ad Equitalia ? ) , mi sovviene che sia Grillo sia gli anarchici sono entrambi di Genova , città a due passi dalla Svizzera dove le banche hanno esaurito le cassette di sicurezza per conservare denaro liquido e lingotti d'oro e stanno affittando quelle degli alberghi , nonchè è la città di Giuseppe Mazzini e del limitrofo savoiardo Giuseppe Garibaldi , eroi ed uomini d'azione risorgimentali , di cui uno per dare la spallata finale sbarcò in Sicilia .
Domanda : ma che i due "Peppini" ci abbiano voluto mandare un segnale dall'aldilà ? oppure , addirittura ,che da uomini d'azione che furono in vita sono diventati "spettri d'azione" oggi reincarnarti in novello Mazzini (Grillo) e in novello Garibaldi (anarchici)?
Sveglia amici , se non il grido di dolore dei nostri giovani e delle nostre famiglie , che ci sveglino almeno gli spari e le bombe .
Non siamo più al 90° minuto , siamo all'ultimo minuto del tempo di recupero .
Finalmente stemperate le sterili e velenose polemiche speriamo che in Orlando e Ferrandelli prevalga alto e nobile il senso di responsabilità nei confronti di quei palermitani che sono andati alle urne motivati da una esigenza di cambiamento che ha mandato a casa la vecchia e stantia politica fatta di clientele, inciuci e compromessi che hanno finito per far pagare alla nostra città prezzi indicibili. Una nuova stagione politica, sulle macerie delle precedenti amministrazioni comunali, va per questo costruita con grande senso di responsabilità soprattutto con la consapevolezza che per costruirla vi è necessità, interpretando la volontà popolare espressa dalle urne, di permeare le forze del cambiamento di una comune e unitaria visione strategica e programmatica. Tutto questo se in effetti si ha a cuore, come spesso si dice e si ripete, il bene comune e quello della città. E la convinta stretta di mano tra Ferrandelli e Orlando spero e credo vada in questa direzione. Ed è per questo che la giornata “politicamente soddisfacente”, vissuta al giardino inglese, da Ettore Volpe, ci auguriamo tutti, che, non duri il breve spazio di un mattino, ma si trasformi per Palermo ed i palermitani in una stagione “politicamente soddisfacente” e di lunga durata. Chiunque il 21 maggio vincerà al ballottaggio una cosa è certa ha già vinto l’esigenza e la volontà di cambiamento e di rinnovamento dei palermitani e della quale responsabilmente e debitamente sarebbe opportuno che congiuntamente Orlando e Ferrandelli ne tengano conto e ne traggano le debite conseguenze, mettendo da parte divisioni e diatribe, in una ritrovata unità e così facendosene carico contribuiranno a costruire assieme un futuro migliore per questa martoriata città che da sempre dicono di avere nel cuore. IGNAZIO COPPOLA
RispondiEliminaNon ho assistito alla serata al giardino inglese,ma mi tengo aggiornata sulle informazioni riguardo l'elezione del nuovo Sindaco di Palermo.Si parla di Orlando o Ferrandelli,non si sente altro dai notiziari e per il momento è giusto.Si deve stabilire chi finalmente penserà alla nostra tanto sola ma bellissima città di Palermo.Le novità riguardano una eventuale fusione tra Sindaco e Vicesindaco,io penso che avviando una idea simile qualcosa si potrebbe costruire.Due menti sono sempre meglio di una,la maturità di uno le novità di un'altro,spianare e costruire,elaborare e attuare..Se unione deve essere,che nasca sotto ottimi e fruttuosi auspici,per apportare elevati cambiamenti a questa cittàche ha bisogno di ricostruzione totale.Collaborare insieme significa segnare percorsi da percorrere,azioni da muovere,obiettivi da raggiungere.Spero che se Sindao e Vicesindaco debbono sorgere,che le loro unite progettuali idee siano base iniziale per innalzare fondamenta sicure fatte di progetti-attività-occupazione del tempo libero,creazione di spazi per lo svolgimento di svariate attività,spazi verdi ben curati,parchi per i piccoli,zone relax per gli anziani..momenti culturali,valorizzazione dell'arte ecc..ecc..ecc.inoltre sistemazione di un pò tutti i monumenti artistici di palermo entrati ormai in degrado.,e poi riordinare un pò il senso civico dei cittadini,lasciati liberi nel peggiorareBasta metterci nel peggiorare questo degrado con il non rispetto di nulla.basta mettere:impegno-Serietà e fantasia affinchè Palermo possa diventare una grande ,culturale città.
RispondiEliminaOrlando sindaco.
RispondiEliminaSono molto contenta di questa idea. Io la aveva già proposta in un commento dell’8 maggio e in altri interventi in sostegno del giovane candidato Ferrandelli. Dicevo, infatti, che è riuscito a coinvolgere tanti cittadini che desiderano credere in una Palermo diversa. La sua battaglia, dopo avere vinto le primarie, è continuata anche subendo la candidatura di Orlando, suo padre politico. Sono sicura però che questa occasione non dovrebbe essere sprecata e come dice bene l'autore dell'articolo, l'accordo tra i due sarebbe un segnale molto forte e importante. Ferrandelli ha sempre parlato di squadra per il governo di questa città, di impegno di tante forze giovani, di uomini e donne competenti che hanno a cuore il bene della città. E cosa può esserci di meglio di una sinergia di forze, quella dell'innovazione e dell'entusiasmo della gioventù, sommati all'esperienza e alla competenza di chi ha sulle spalle tanti anni di politica e di amministrazione? Faccio quindi tanti auguri a tutti e due e a Palermo per prima, nella speranza che quella stretta di mano simbolica del Giardino Inglese si trasformi davvero in un fatto vero e coinvolgente per il bene dei palermitani.
RispondiEliminaGli auspici di Carlotta sono sogni...sono desideri. Ma sarrebbe buon senso per avvicinare i giovani e rimarginare le ferite, concedere a Ferrandelli l'onore dei vinti...concedentogli di entrare nella giunta Orlando se non vicesindaco almeno assessore alle politiche giovanili.
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