di Bruno La Menza - Si aggira una strana patologia fobica nel mondo della politica nostrana: la “grillopatia”; la paura del Grillo.
Per deformazione professionale cercherò di capirci qualcosa in più
Per deformazione professionale cercherò di capirci qualcosa in più
per trovare i sintomi, la causa ed eventuali trattamenti che leniscano il male, visto che reputo sia quasi incurabile. Ad un certo punto della vita di questo paese si è deciso che poteva esserci un'invenzione di qualche genio della lampada che risolvesse i problemi tenendo lontano il popolo, la gente, i concittadini, dalla gestione della cosa pubblica.
Un po' come avviene nei mercatini quando si avvicina il bambino al bancone: Ragazzo, lasciaci lavorare.
“Ghe pensi mì” è il contrario della politica.
Se ce pensi ti non ci pensiamo noi.
Ecco che esce la voglia di partecipazione come bisogno di libertà di pensiero, di espressione, in poche parole di esserci.
A questo punto nasce la patologia fobica.
La paura che un gruppo di persone si aggreghi in qualche modo (piazze, piazze mediatiche, strade informatiche etc.,) ed esprima la propria voglia di uscire dalla melma cui l'attuale classe politica ci ha infognato.
L'autodifesa adottata trasversalmente dalla nostra pseudo classe politica in questi casi è carente: se minimizzi la malattia offendi i portatori del sintomo. Non puoi dire a milioni di individui che sono delle teste di c.... perché hanno manifestato un proprio intendimento politico.
Questo modello comportamentale ha sortito effetti nefasti da tempi immemori.
"Se non avete il pane comprate le brioche" (Maria Antonietta)
"Tutti hanno rubato in questo parlamento" (Bettino Craxi)
"Vi stupiremo con un nuovo prodotto politico che comprerete perché' vi appassionerà" (Angelino Al fano)
Ognuno cerca insomma di curarsi dalla grillofobia.
Pensiamo invece che la presenza di nuove idee e nuovi modi di avvicinarsi alla gestione delle cose pubbliche, siano un fatto naturale per le società evolute.
Spegniamo la grillofobia ridendo delle cose iperboliche che dice ma riflettendo sulle cose normali che vengono dalla proposta quotidiana delle migliaia di persone che si identificano nel cinquestellismo.
È probabile che il “ghe pensi mì” venga sostituito da una idea collettiva e la politica non venga venduta come le pentole nelle trasmissioni mediashopping.
Bruno La Menza
28 maggio 2012
Un po' come avviene nei mercatini quando si avvicina il bambino al bancone: Ragazzo, lasciaci lavorare.
“Ghe pensi mì” è il contrario della politica.
Se ce pensi ti non ci pensiamo noi.
Ecco che esce la voglia di partecipazione come bisogno di libertà di pensiero, di espressione, in poche parole di esserci.
A questo punto nasce la patologia fobica.
La paura che un gruppo di persone si aggreghi in qualche modo (piazze, piazze mediatiche, strade informatiche etc.,) ed esprima la propria voglia di uscire dalla melma cui l'attuale classe politica ci ha infognato.
L'autodifesa adottata trasversalmente dalla nostra pseudo classe politica in questi casi è carente: se minimizzi la malattia offendi i portatori del sintomo. Non puoi dire a milioni di individui che sono delle teste di c.... perché hanno manifestato un proprio intendimento politico.
Questo modello comportamentale ha sortito effetti nefasti da tempi immemori.
"Se non avete il pane comprate le brioche" (Maria Antonietta)
"Tutti hanno rubato in questo parlamento" (Bettino Craxi)
"Vi stupiremo con un nuovo prodotto politico che comprerete perché' vi appassionerà" (Angelino Al fano)
Ognuno cerca insomma di curarsi dalla grillofobia.
Pensiamo invece che la presenza di nuove idee e nuovi modi di avvicinarsi alla gestione delle cose pubbliche, siano un fatto naturale per le società evolute.
Spegniamo la grillofobia ridendo delle cose iperboliche che dice ma riflettendo sulle cose normali che vengono dalla proposta quotidiana delle migliaia di persone che si identificano nel cinquestellismo.
È probabile che il “ghe pensi mì” venga sostituito da una idea collettiva e la politica non venga venduta come le pentole nelle trasmissioni mediashopping.
Bruno La Menza
28 maggio 2012
Anamnesi, patologia remota e prossima, diagnosi perfetta! Ma la prognosi qual'è? Ed evntuale terapia? Organica o psicoterapeutica, omeopatica o igienico vaccinale? O come estrema ratio si potrebbe praticare trattamento nichilistico ed eutanasico? Ma le masse cattoliche e le autorità vaticane saranno d'accordo? con simpatia...g.v.
RispondiEliminaE' innegabile che a fronte dell'agonia degli attuali partiti il M5S è l'unico soggetto politico che , sia pure con i suoi limiti , tenta di riportare il governo dela cosa pubblica alla "normalità" , cioè all'intervento diretto dei cittadini ed al loro controllo attivo sulla pubblica amministrazione . Innegabile è anche la forma nuova di proporre idee (soluzioni concrete) e forme di aggragazione (la rete) . Tutto questo rappresenta la salutare ripresa del processo di evoluzione civile della nostra società .
RispondiEliminaTutto OK . Ma auguriamoci che la sostituzione di un nuovo sistema di partiti moderni prenda prestissimo il postro di quello attuale , prima che sia troppo tardi , cioè inutile . Ieri sera Nichi Vendola ha detto qualcosa di simile per evitare di essere inghiottiti dalla melma nera della antipolitica . Insomma , che M5S si evolva e sia affiancato da nuove alternative partitico-politiche altrettanto attraenti . Non va bene che ci sia la voce di un solo Guru .
Il dott. Bruno La Menza, persona seria, ha scritto un articolo interessantissimo sulla fobia contro il movimento di Grillo. Certo lo fa con deformazione professionale e con una visione sanitocentrica (difetto dei camici bianchi) la sua diagnosi è quasi un'autopsia o se volete un esame istologico, di una malattia nuova, della quale si ha paura. Ma nonostante queste premesse lo scritto del dr. La Menza è rimasto colpevolmente nell'oblio. Le menti eccelse di questo blog lo abbiamo trascurato forse perchè impegnati ad accapigliarci sull'articolo di "Claudia La Rocca" ragazza cinque stelle. La presentazione di quest'ultima suona cosi "non cerchiamo candidati, ma cittadini attivi"!! Apriti cielo!! La paura di abbandonare la prigrizia e di impegnarci personalmente ha scatenato un putiferio...dietrologie, retropensieri...(ma chi c'è dietro questo? Chi è il puparo?)...Si scatenano le fazioni e le guerre per bande(metaforiche) di questo blog. Ma chi scrive per questo blog non ha alcun vantaggio economico e neanche lontanamente la possibilità di essere nominato in una lista partitica per andare a godere di un ipotetico dividendo di un ipotetico privilegio delle caste. Facciamo volontariato e lo facciamo gratis. Ieri sera seguendo ballarò il partito di grillo è dato al 20 per cento...la malattia perciò è più grave del previsto!! Mi fa specie che perfino Napolitano ha minimizzato la presenza di milioni di ragazzi incensurati nelle liste di Grillo! A chi fanno paura i ragazzi cinque stelle? Penso che i primi ad avere paura sono quelli che vivono di "rendita di posizione". E poi abbiamo paura noi stessi...ma chi sono questi? ma sapranno governare? non hanno proposta, sole protesta...è una bolla di sapone...etc. Ha ragione Bruno La Menza abbiamo paura! Paura del nuovo! Era più rassicurante il "ghe pensi mi" di andreotti, craxi, berlusconi...a cui abbiamo affidato i nostri destini e colpevolmente non abbiamo controllato se l'amministratore del "condominio Italia" nel frattempo è fuggito con la cassa!!!
RispondiEliminaBruno in questo articolo ha evidenziato la “fobia” per il fenomeno elettorale M5S .
RispondiEliminaMa chi ha paura di Grillo ? Senza dubbio i vertici dei partiti e delle istituzioni oggi in declino inarrestabile, e persino il Presidente Napolitano , forse scivolato sulla buccia di banana dell’età , o della stanchezza di fine settennato, o perché strattonato per la giacchetta da qualche “cialtrone” .
Personalmente non ho nessuna paura per Grillo . Idee e movimenti nuovi non mi hanno mai sconvolto . Anzi mi intrigano perchè mi stimolano a riesaminare le mie posizioni . Ai nuovi interlocutori , però , ho sempre chiesto solo il rispetto reciproco di una comune premessa metodologica : confrontarsi a carte scoperte sul tavolo . A Grillo chiedo meno parolacce e gags quando dalle tavole del palcoscenico si passa ad essere il riferimento istituzionale di qualche milione di elettori e di altri che ti osservano con serietà.
Non temo Grillo , infine , perché io non sono mai stato a guardare la vita pubblica scorrermi davanti alla mia finestra . Fin da quando ero un ragazzo non ho mai smesso di impegnarmi , e lo sono ancora adesso, nel sociale , nel sindacato , nei partiti , nel culturale , nell’ecclesiale .Con passione ho sempre confrontato le mie posizioni con quelle degli altri . Quindi , non aspettavo Grillo per essere un cittadino attivo . Anzi , più volte sono stato anche candidato in diverse competizioni .
Perciò M5S , intelligente satira politica , non mi interessa più di tanto. Grillo agita le acque paludose dell’attuale momento politico con argomenti e proposte nuove per i “neofiti” ma non per gente di esperienza e cultura come, senza pudore, siamo tutti noi che lo abbiamo anche dimostrato in questi mesi con le nostre riflessioni . La nostra “eccessiva” simpatia per Grillo forse è dovuta al fatto che siamo persone troppo serie ed arrabbiate , e abbiamo grande bisogno di riderci sopra .
Mi dà fastidio che la “Politica” non reagisca agli sberleffi ed agli “schiaffi elettorali” di un comico (lo stesso Grillo si definisce così) per riprendersi il “Primato” che le compete . Non è forse questo l’anelito di questo Blog ?