Era ora. Per troppo tempo avevamo lasciato in disparte il "caso" Sicilia, coinvolti dalla valanga delle amministrative di Palermo. Speriamo di non avere esagerato.
Come dicevamo, l’ora è arrivata. C’è la "promessa" del Presidente Lombardo. Dimissioni a luglio e voto il 28 e 29 ottobre 2012. Praticamente domani.
Adesso, quindi, c'è di nuovo “profumo” di elezioni, il momento più importante per la democrazia e il cambiamento. E dopo "Il vento di Palermo", molto fragrante, c'è voglia di rivalsa. Cercheranno, in tutti i modi, di tamponare le ferite e fermare la diffusione del contagio. Le macchine da guerra dei partiti, quel che resta, riprendono forma e i gruppi di potere, i capi, stringono i ranghi. Perché, pur protetti nelle loro torri d’avorio, hanno sentito gli spifferi arrivare. Pungenti, freddi, irriguardosi. Ogni settimana gli istituti di rilevazione sfornano intenzioni di voto, indici di gradimento, e ipotesi di governo. Le preoccupazioni aumentano.
Noi invece ci poniamo una questione: la brezza, limpida, estesa, del 6 e 7 maggio, avrà la forza di continuare la sua opera di spazzamento? Riuscirà, da Palermo e dal Paese, a trasformarsi in vento forte e diffondere, per tempo, i suoi benefici effetti fin dentro il Parlamento siciliano? Ecco ciò che ci sta a cuore.
I contorni di un sistema in crisi da anni, una politica sbagliata, un governo incapace, non ci sono mai piaciuti. Abbiamo osservato, allarmati, gli effetti della crisi, le famiglie in difficoltà, il dramma dei senza lavoro, dei giovani, le industrie allo stremo (il caso Fiat di Termini Imerese ha raggiunto i caratteri della farsa e della tragedia nello stesso tempo), gli agricoltori abbandonati. E tutto questo, e altro ancora, di fronte ad un governo e a una situazione politica paradossale.
Dal 2008 è stata pervicacemente portata avanti una delle pagine meno esaltanti che si ricordi. Una delegittimazione del voto popolare, lo scardinamento del sistema democratico. Un risultato elettorale smentito da accordi tra partiti avversari e tra pezzi di maggioranza, passata dall'altra parte. Un'immagine infelice, una conferma del livello basso verso il quale le forze politiche si sono vicendevolmente avviate. Una capacità, però, va riconosciuta a Lombardo. Quella di avere scompaginato e fatto emergere la “pochezza” di molti partiti, di avere ridicolizzato truppe e generali che sembravano invincibili. Ma non è bastato.
Non c'è dubbio, però, che il gioco adesso è troppo grande e rischioso. Il governo e la guida di questa grande isola è una questione troppo importante. La Sicilia, da sempre, un faro acceso, un laboratorio politico per esperimenti e conferme. Un'entità a se, una identità significativa. Una struttura istituzionale atipica, uno spirito federalista antesignano. E poi un Parlamento antichissimo e un orgoglio mai sopito. Nel passato, quasi sempre avanti. Politici di livello alto, padri dell'autonomia e tracciatori di storia. Il suo Statuto nato prima della Costituzione Italiana. I membri dell'Assemblea Regionale, "deputati", il suo Presidente un piccolo regnante. Quello eletto direttamente dal popolo, un vero "Governatore". E ha pure il rango di Ministro della Repubblica.
Ritorneremo presto sull’argomento. Altri autori vorranno esprimere il loro pensiero, ci saranno interventi e proposte. Aspettiamo novità e speriamo. E chissà se PoliticaPrima, con la sua voglia di partecipazione, con il confronto, con la sensibilizzazione per riavvicinare i cittadini alla Politica e riaffermarne il Primato, non possa spingere di più quel vento benefico, forte, che tutto spazza via.
Adesso, quindi, c'è di nuovo “profumo” di elezioni, il momento più importante per la democrazia e il cambiamento. E dopo "Il vento di Palermo", molto fragrante, c'è voglia di rivalsa. Cercheranno, in tutti i modi, di tamponare le ferite e fermare la diffusione del contagio. Le macchine da guerra dei partiti, quel che resta, riprendono forma e i gruppi di potere, i capi, stringono i ranghi. Perché, pur protetti nelle loro torri d’avorio, hanno sentito gli spifferi arrivare. Pungenti, freddi, irriguardosi. Ogni settimana gli istituti di rilevazione sfornano intenzioni di voto, indici di gradimento, e ipotesi di governo. Le preoccupazioni aumentano.
Noi invece ci poniamo una questione: la brezza, limpida, estesa, del 6 e 7 maggio, avrà la forza di continuare la sua opera di spazzamento? Riuscirà, da Palermo e dal Paese, a trasformarsi in vento forte e diffondere, per tempo, i suoi benefici effetti fin dentro il Parlamento siciliano? Ecco ciò che ci sta a cuore.
I contorni di un sistema in crisi da anni, una politica sbagliata, un governo incapace, non ci sono mai piaciuti. Abbiamo osservato, allarmati, gli effetti della crisi, le famiglie in difficoltà, il dramma dei senza lavoro, dei giovani, le industrie allo stremo (il caso Fiat di Termini Imerese ha raggiunto i caratteri della farsa e della tragedia nello stesso tempo), gli agricoltori abbandonati. E tutto questo, e altro ancora, di fronte ad un governo e a una situazione politica paradossale.
Dal 2008 è stata pervicacemente portata avanti una delle pagine meno esaltanti che si ricordi. Una delegittimazione del voto popolare, lo scardinamento del sistema democratico. Un risultato elettorale smentito da accordi tra partiti avversari e tra pezzi di maggioranza, passata dall'altra parte. Un'immagine infelice, una conferma del livello basso verso il quale le forze politiche si sono vicendevolmente avviate. Una capacità, però, va riconosciuta a Lombardo. Quella di avere scompaginato e fatto emergere la “pochezza” di molti partiti, di avere ridicolizzato truppe e generali che sembravano invincibili. Ma non è bastato.
Non c'è dubbio, però, che il gioco adesso è troppo grande e rischioso. Il governo e la guida di questa grande isola è una questione troppo importante. La Sicilia, da sempre, un faro acceso, un laboratorio politico per esperimenti e conferme. Un'entità a se, una identità significativa. Una struttura istituzionale atipica, uno spirito federalista antesignano. E poi un Parlamento antichissimo e un orgoglio mai sopito. Nel passato, quasi sempre avanti. Politici di livello alto, padri dell'autonomia e tracciatori di storia. Il suo Statuto nato prima della Costituzione Italiana. I membri dell'Assemblea Regionale, "deputati", il suo Presidente un piccolo regnante. Quello eletto direttamente dal popolo, un vero "Governatore". E ha pure il rango di Ministro della Repubblica.
Ritorneremo presto sull’argomento. Altri autori vorranno esprimere il loro pensiero, ci saranno interventi e proposte. Aspettiamo novità e speriamo. E chissà se PoliticaPrima, con la sua voglia di partecipazione, con il confronto, con la sensibilizzazione per riavvicinare i cittadini alla Politica e riaffermarne il Primato, non possa spingere di più quel vento benefico, forte, che tutto spazza via.
E' troppo presto per cominciare a parlare delle regionali .
RispondiEliminaIntanto perchè ieri la strage alla scuola di Brindisi , anomala , indecifrabile , senza precedenti in Italia , per il momento ha azzerato ogni rilievo a qualunque altro problema.
Poi perchè la campagna elettorale delle amministrative 2012 ancora non è finita . L'ho detto tante volte in questi giorni , la campagna elettorale continuava dopo il 1° turno , cambiando pelle e corpo in vista del ballottaggio , che si terrà oggi 20 e domani 21 , e guarda caso ieri 19 , alla vigilia , viene compiuta una strage degli innocenti mai vista prima .Perchè? Ma senza dubbio perchè il risultato del 1° turno , il crollo su stesso del sistema politico-partitico della 2.a repubblica , per cedimento strutturale (come penso io)o per il vento forte (come piace dire a Giangiuseppe) il risultato è uguale : siamo di fronte ad un cumulo di macerie , non piace a nessuno , nè ai cittadini perchè non vedono alternative , nè ai gruppi di potere occulto perchè vedono a rischio il perpetuarsi del loro controllo sulla cosa pubblica.
Infine , perchè Lombardo già aveva promesso che si sarebbe dimesso il 28 aprile scorso , e non lo ha fatto . Oggi lo promette per il 28 luglio , ma a patto che non ci siano le politiche . Evidentemente gli piace giocare con il numero 28 . Io ha imparato che non ci si può fidare di questo uomo , troppo autonomo , perfino da se stesso .
Pertanto faccio una scommessa , con l'augurio di perderla , non si dimetterà mai : andremo a votare per le regionali insieme alle politiche , nello stesso giono , forse il " 28 " marzo o aprile 2013 . Quindi fra una eternità , verso la velocità della crisi odierna .
Nel trattempo aspettiamo domani sera per i risultati del ballottagio . Penso che la bomba di Brindisi , messa da chi voleva terrorizzare tutti ed avvertire alcuni "amici" , dovrebbe dare i suoi "frutti" domani allo spoglio elettorale . Vedremo quali e quanti ribaltamenti elettorali ci saranno.
non è vento che verrà spazzato ne siamo certi.
RispondiEliminaCosa farà Lombardo? Cosa farà Alfano? Cosa farà Miccichè? Cosa farà Romano? Cosa faraà Cracolici? Io sinceramente non mi pongo neppure la domanda.
RispondiEliminaCaro amico Nevone, perchè non cominciamo a chiederci cosa abbiamo fatto e cosa faremo noi stessi?
Se cominciassimo ad interrogarci e a discutere di questo, iniziando dalle nostre persone, e poi a chiedercelo tra noi, possibilmente troveremmo una sintesi positiva, e possibilmente guariremmo dal male che ci affligge e ci tormenta, il nostro male si chiama "Dietrologia acuta", smettiamo di considerare giganti i nani e smettiamola di sentirci solo testimoni inermi ed inerti, se c'è qualcosa da fare facciamola, e fottiamocene di cosa fanno i nani.
Concordo pienamente con Sergio Volpe, quelli che volevano farci intendere che fossero giganti, in realtà si sono rivelati nanetti insignificanti,il popolo e stanco di sentire chiacchere, e lo ha dimostrato alle ultime amministrative, votando fuori da logiche partitiche, fregandosene della destra e della sinistra, il risultato è già sotto gli occhi di tutti.
RispondiEliminaAvanti il prossimo!!! Si voterà ad ottobre per la Regione Sicilia?
Vedremo che succederà, probabilmente rivedremo vecchie facce riciclate, tirate a nuovo, ma l'elettore anche questa volta non si farà ingannare, è arrivato il tempo delle vacche magre, visto il bilancio regionale, non ci rimane che piangere.
“Adesso si ricomincia” sembra come l’inizio delle favole, “c’era una volta….” A mio parere non è così adesso ed in questo periodo storico-politico, la Sicilia come prima ma penso più di prima sarà il laboratorio politico che inciderà fortemente sulla politica nazionale.
RispondiEliminaSe è vero che il prossimo ottobre si andrà a votare per le elezioni regionali, dopo le amministrative che hanno sancito un risultato, che pochi addetti si sarebbero aspettati, quale sarà il quadro politico non è dato sapere, e non per nostra colpa, ma perché le attuali forze politiche sono in attesa di capire anche loro cosa devono fare, chi per ammortizzare le sconfitte e renderle meno pesanti e chi vorrebbe stravincere dopo le parziali amministrative, che si stanno ancora svolgendo.
Certamente, ad amministrative concluse, soprattutto in Sicilia, il quadro sarà meno torbido, qualcosa di più nitido dovrebbe intravedersi, l’onda d’urto dei Grillini scompaginerà anche questa nostra terrà, sempre dietro al carro del vincitore, riusciranno (sempre tratto dalle favole) i nostri eroi (i siciliani) a dare un colpo definitivo a questa classe politica inetta, incapace, attenta solo a guardare il proprio orto, senza dare impulso a questa nostra terra.
Questo “vento forte” che si è appena alzato, proseguirà nella sua decisiva corsa, auguriamocelo per noi per i nostri figli e per le generazioni che verranno, una terra che la Storia ha sempre consacrato al centro di tutti i periodi, Politici, Economici, strategici, culturali, storia etc. avrà un sussulto per seppellire tutti coloro che con grande maestria l’hanno affossata tanto da renderla una palla al piede per il resto del’italia, invece che esserne un motore trainante e propositivo per l’italia e perché no dell’europa?.
Per quanto mi riguarda sono appena tornato dal mio seggio elettorale dopo avere confermato la mia preferenza per Ferrandelli . Con questo credo di avere confermato e dimostrato , in privato e in pubblico , che quando dò la mia parola la mantengo , e non mi curo delle contrarietà , delle contestazioni e dei ripensamenti degli altri . Mi pare piuttosto pubblica evidenza che lo stesso non hanno fatto tantissimi suoi sostenitori della prima ora , dai partiti ai leaders , dai militanti ai simpatizzanti , a partire dallo scrutinio del 1° turno fino a questa sera . Una simile retromarcia si qualifica da sola , e senza dubbio questa soltanto aumenterà la credibilità di Ferrandelli .
RispondiEliminaPiuttosto , caro Sergio , devo dirti sinceramente che le parole e i concetti (dietrologia acuta , giganti, nani , testimoni inermi e inerti , nomi di politici che non ho mai frequentato , perdita di tempo nel pensare cosa faranno quei politici , invito a pensare solo a cosa noi vogliamo fare . etc…) mi hanno sorpreso negativamente . Chi conosce bene da decenni me e la mia storia , e scusami se te lo dico, ma tu non sei tra questi , sa che quello che hai scritto su di me non mi appartiene neanche in una virgola . E’ evidente che nessuno è obbligato ad informarsi sulla mia biografia , non interessa più neanche me . Però , ed è questo che credo sia la cosa più importante per tutti , anche per me , dobbiamo mettere più prudenza in quello che diciamo , nel senso di avere sempre qualche dubbio in più piuttosto che in meno sulla portata di quello che asseriamo .
Evidentemente , ancora una volta , sono rimasto vittima della mia eccessiva passione per capire ciò che ci accade intorno e , poi , agire con cognizione di causa . In definitiva , considerato che il mio commento ha indotto persino l’esperto amico Sergio Volpe a dargli un significato che non ha , allora dico : faccio ammenda della mia logorrea , per usare un termine del mio pluridecennale amico Salvo Geraci , che certamente prometto non avrà un seguito da ora in poi ; ma aggiungo che , giusto per aiutarvi a comprendere qual è la chiave di lettura del mio modo di pensare , per me il mondo è più grande degli edifici di Palazzo delle Aquile , di Palazzo dei Normanni e Palazzo d’Orleans , e , ahimè , anche del nostro piccolo e nobile blog .
Se davvero tutto il mondo è dentro lo spirito di ogni uomo , e il suo respiro è il respiro del mondo , e tutto ciò lo credo fermamente , allora ogni uomo ha il dovere di sforzarsi a pensare , parlare ed agire in questa prospettiva . Altrimenti non è un uomo , è qualcos’altro di meno importante .
Con immutata stima ed affetto per Sergio e tutti gli amici .
Il dibattito, specialmente quando è vero, franco, appassionato è sempre un fatto positivo. Fa crescere, fa riflettere, ci fa fare i conti con noi stessi. PoliticaPrima, nel suo piccolo, ha già raggiunto il suo scopo.
RispondiEliminaHa attivato (o forse è meglio dire riattivato) tante belle intelligenze, tanti amici con storie diverse, con sensibilità e attenzione alle dinamiche sociali di questa città e anche molto oltre.
Abbiamo creato un pensatoio, siamo riusciti a parlare di cose complicate con disinvoltura rendendole comprensibili ai più. Forse ci mancano numeri più grandi, forse sarebbe bello avere più presenza giovanile, forse dovremmo andare avanti con più convinzione, forse.
È bene, però, ricordare che “noi” rappresentiamo una sparuta minoranza. Una piccolissima enclave di persone capaci di avere un pensiero politico. E non lo dico per presunzione o perché sono convinto della nostra superiorità (politica). No. Lo affermo perché so bene, e vorrei essere smentito, che alla stragrande maggioranza della gente, ivi compreso i cosiddetti giovani, e anzi ancora più gravemente, della Politica non gliene frega nulla.
Nel senso che non ritengono la partecipazione democratica ai processi politici, un’esigenza, un piacere, né, tantomeno, un dovere. Per superficialità, cultura, pressappochismo, ignoranza, assenza di senso civico, e altro ancora. Semplicemente, se ne fregano. Senza minimamente porsi il problema che questa assenza non fa altro che lasciare spazi enormi ai furbi, agli arrivisti, agli approfittatori, che, in grande tranquillità “gestiscono” per tutti.
Tranne, poi, lamentarsi, lanciare improperi, sentenziare sull'onestà, sulle incapacità, sulle ingiustizie, su tutto ciò che passa il repertorio delle doglianze quotidiane.
Ecco perché qualcuno di noi a volte si sfoga, lancia segnali d’allarme, si rende conto di quanto sia difficile coinvolgere e creare gruppo.
È la consapevolezza delle potenzialità non usate che ci fa rabbia. È la nostra coscienza che si ribella nel vedere “personaggiucoli”, “nani” (dice Sergio, con tutto il rispetto per i nani), gente senza alcuno spessore culturale e ancora peggio senza alcuna consistenza politica, assurgere a personaggi che hanno pure il coraggio di presentarsi di fronte alla città, alla Sicilia, al Paese.
Dice molto bene il nostro Francesco Gallo Mazzeo “mai come adesso, servono nervi saldi e intelligenza, specialmente per chi ambisce di fatto ad essere classe dirigente, anche senza investiture ufficiali e cariche pubbliche”.
E noi cosa siamo? Gli amici, protagonisti, a vario titolo, di questo blog? Ecco la domanda difficile. Ecco perché, per reciproca incomprensione, Sergio Volpe e Pasquale Nevone sembrano scontrarsi.
C’è invece, in entrambi, e in tanti altri amici la voglia di “esserci”, di partecipare e di indicare, anche sbagliando, percorsi nuovi. Insomma, e ne sono certo, c’è la voglia di smetterla di sentirci solo “testimoni inermi ed inerti”, c'è la voglia di fare, perché “tutto il mondo è dentro lo spirito di ogni uomo e allora ogni uomo ha il dovere di sforzarsi a pensare, parlare ed agire in questa prospettiva. Altrimenti non è un uomo, è qualcos'altro di meno importante".
È così, amico Sergio e amico Pasquale?
Felice ajello 21.05.12
EliminaGiangiuseppe, ho letto con attenzione queste tue riflessioni e vorrei inserirmi sul concetto di partecipazione democratica ai processi politici. Hai proprio ragione quando evidenzi lo scollamento tra le nuove generazioni e la politica, ma non credo che le cause siano soltanto da ricercarsi nella superficialità, cultura, pressappochismo, ignoranza, assenza di senso civico ecc. ecc. Credo che i nostri giovani vivano il rapporto con la politica in maniera diametralmente opposta alla nostra o meglio a quello che noi intendevamo per politica. La politica per noi aveva principalmente il senso di condivisione di valori e ideologie. Sì proprio ideologie. Ricordati il nostro percorso scolastico, appena entrati al superiore ci si schierava con chi condivideva lo stesso pensiero “politico” che già forgiato dalla fucina dei nostri Padri. Oggi in famiglia si parla poco o niente, figuriamoci di politica e l’odierna classe politica, con “ la seconda repubblica”, è riuscita a svuotare di contenuti i partiti a tal punto che oggi militare per uno schieramento o per un altro cambia davvero poco. Oggi i nostri figli si confrontano con una classe politica imbelle, che pensa poco o niente al bene del paese ma pensa soltanto al modo migliore per lucrare e garantirsi il perpetrare di tali misfatti. Compito nostro deve essere quello di recuperare i valori di democrazia e libertà per i quali molti in passato hanno dato la vita, respingendo con forza qualsiasi forma di leaderismo e avendo il coraggio di operare una svolta nel nostro modo di confrontarci quotidianamente con il modo politico che ci circonda.
Grazie per l’ospitalità Saluti
chiedo scusa per l'invasione fuori tema ma volevo farvi leggere un mio post disapprovato da"il fatto" on line e non pubblicato:You have 1 unapproved comment "è uno strano scherzo del destino che nella città di tanzi che grillo ha preso in giro in maniera sacrosanta dopo esserne stato testimonial, cinque stelle trionfano. da oggi non sono più anti politica ma sono nella politica. da oggi anche per loro c'è un data di scadenza."volevo conoscere le vostri opinioni
RispondiEliminaAi ‘cosiddetti giovani’ come li definisce Giangiuseppe, è vero che di politica non gliene frega nulla ma è anche vero che questi giovani hanno esempi di personaggiucoli, bravi a parlare di democrazia ma altrettanto bravi a realizzare nefandezze.
RispondiEliminaE’ giusto che i giovani si avvicinino alla politica, riconquistando quei valori che nel corso di questi anni si sono persi, ma devono essere invogliati da esempi positivi.
In questo blog si è parlato e si parla tanto di coinvolgimento delle nuove generazioni e spesso si condannano queste ultime perché assenti, allora mi vien da dire perché non scriviamo un po’ meno noi e coinvolgiamo i nostri figli visto che loro hanno la fortuna di avere dei bravi maestri?
I nostri figli poi a loro volta comunicheranno con altri giovani in modo da iniziare a creare quello che tanto si desidera: Il Cambiamento.
È una buona proposta quella di fare scrivere ai nostri figli. Solo che nessuno lo impedisce e anzi, ciascuno di noi, li invita. Ma è difficile coinvolgerli, sono distratti da altre cose, ritengono la politica troppo lontana e sostanzialmente inutile. Hanno le loro buone ragioni ma bisogna insistere. Cercheremo di fare qualcosa di più attraente, cercheremo di coinvolgerli ancora, vedremo. Comunque grazie per il consiglio e per la tua sensibilità politica.
EliminaCara Carlotta hai ragione che in questo blog mancano i giovani e le donne, salvo qualche lodevole eccezione. Io questo argomento l'ho sollevato fin dall'inizio e Gianni Gattuso lo sa. Qualche vecchio ha reagito dicendo che i giovani sono scoglionati sono mammoni ed ho avuto uno scontro su questo tema. Chi disprezza i giovani disprezza il proprio futuro. Naturalmente l'interesse per la politica e per la cosa pubblica non può essere inculcato a bastonate. Io già a 15- 16 anni leggevo Carlo Marx, a 17 partecipavo al movimento studentesco, a 18 leggevo manifesto, potere operaio...tutta roba rivoluzionaria. Nell'età adulta per amore o per bisogno son caduto tra le amorevoli braccia di mamma DC. Adesso a 60 anni mi sono ammalato di "grillismo". Naturalmente mi potrei ritirare nel mio privato e non partecipare neanche a questo blog. Invece mi spendo non per me ma per i miei figli di cui vedo la fragilità e l'incertezza del futuro. Quindi io d'accordo con te auspico una partecipazione attiva di "Donne e giovani" a questo blog e non, altrimenti moriremo. Perciò avanti le donne ed i giovani. Il futuro è vostro.
RispondiEliminaI giovani sono mammoni e altro come dice questo tuo amico probabilmente per colpa degli esempi che hanno avuto. Esempi che benissimo si possono collocare nella vostra generazione.
RispondiEliminaAllora dovete essere proprio voi,(e per voi intendo tutti, genitori, uomini e donne che rivestono un ruolo nella società) al posto di criticarli, che sono il frutto dei vostri sbagli, aiutarli con i buoni esempi a riconquistare la certezza per il futuro. E forse con il vostro aiuto i giovani finalmente si scrolleranno da dosso la definizione di mammoni.
Grazie, Vullo di essere un sessantenne giovane.