sabato 28 aprile 2012

UN PIZZICO DI FEDE IN QUESTO CAOS NON GUASTA

di Carmelo Pulvino - Oggi su Twitter nelle pagine di un gruppo cattolico di cui faccio parte è apparsa questa twittata: Chi vuol capire comprenda... Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura «quest'oggi» (Eb 3, 13).
Com'è sempre stata mia natura non riesco a non "smurriatiare" con il mio computer
detto fatto mi sono messo a navigare alla ricerca di qualcosa... ho trovato una interessante lettera di un certo Don Luciano che non conosco su uno dei tanti siti del mio "smurritiamento".
Mi sembra che sia molto interessante, vuoi per il periodo storico che la nostra società sta attraversando, e di conseguenza per la crisi della Politica (quella con la P maiuscola).
Vuoi perché gli amici di PoliticaPrima spesso mi hanno chiesto di scrivere qualcosa e so di certo che molti di essi hanno una grande fede alcuni sono anche Cattolici osservanti altri magari no ... ma se credono nell'Amicizia e si comportano come vedo non possono non avere Fede.
Mi sembra interessante perché siamo in campagna "acquisti" per la nostra città, si lo siamo chi in cerca di un posto, di uno scranno o ancor peggio di una scranna (Or tu chi se’, che vuo’ sedere a scranna...)... Chi cerca adepti per il proprio partito, lista, lobby etc...
Chi alla continua ricerca di "cittadini" desiderosi di salvare la propria città nella speranza di ricongiungersi, aggregarsi, non sotto una bandiera sotto un vessillo verde, rosso, arancio... non sotto "prìncipi" ma sotto "princìpi".
A questi Uomini e a queste Donne che "sognano" in maniera "trasversale" un futuro migliore e che lottano giorno dopo giorno per la speranza di cambiare questa società... dedico questa lettura di Don Luciano nella speranza che possa dar loro la forza di "ricaricarsi" e di "ricaricare".
Tra questi spero ci sia il futuro sindaco di Palermo
<<È importante avere un carica-batterie sempre pronto se vuoi andare avanti. Ma è altrettanto importante essere un carica-batterie. Anche Dio te lo dice in Ebrei 3,12-13: «Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest'oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato». È così facile cadere nello scoraggiamento, dubitare delle promesse di Dio, perdere la fede, cadere nel peccato o ritrovarsi indurito il cuore che una volta era misericordioso. Così Dio ti propone la cura. «Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno». Pensa a quella parola «esortatevi». Deriva da una parola latina che vuol dire: "far sorgere dal di dentro".
Far sorgere coraggio, speranza, voglia di andare avanti. Puoi ridare coraggio a qualcuno che ne ha bisogno, caricargli la batteria in modo che trovi dentro di sé la forza di andare avanti. Quando diventi uno che incoraggia ti trasformi, in essenza, in un carica-batterie - uno che rimette la forza dentro le persone, dentro la tua famiglia, la tua scuola, il tuo posto di lavoro, la tua parrocchia. E in questo mondo, in queste giornate sempre sotto pressione, siamo circondati da persone che girano spente, con le batterie scariche. Persone a cui si va esaurendo la forza emotiva, l'energia spirituale. Hanno bisogno di un regalo che tu gli puoi fare anche se non hai un soldo - incoraggiamento.
Tutti quanti sono pronti a dirci dove sbagliamo, a mostrarci i nostri fallimenti. Non c'è quindi bisogno che anche tu ti unisca a quel coro di voci scoraggianti. Perché invece non guardi alle cose positive che stanno facendo coloro che vivono con te - e glielo dici spesso? E quando devi far loro notare qualcosa di negativo, comincia rimarcando sempre tutto il positivo che fanno. Sii uno che loda, uno pronto a fare i complimenti, uno che ringrazia, uno che vede il lato bello delle azioni altrui. Se potessi parlare con chi ti circonda come ti descriverebbero? Dopo che qualcuno ti ha incontrato si sente più importante o più sminuito? L'averti intorno genera coraggio e confidenza - o lo si perde? Si sentono creduti o sfiduciati? Li fai sentire interiormente più leggeri o più pesanti? Incoraggiare gli altri è un vero e proprio ministero - ossia un servizio che costruisce la comunità cristiana - ed è alla portata di tutti noi. Ed è un ministero di cui c'è disperatamente bisogno. Ma non è un servizio che nasce dentro di noi spontaneamente, per questo Dio ci esorta a farlo. Richiede che ci sia un aggiustamento nel tuo sguardo - ossia che tu scelga di guardarti attorno vedendo tutto ciò che può incoraggiare. Quanto spesso va esercitato questo ministero dell'incoraggiamento? Dio ti dice: «Ogni giorno».
L'incoraggiamento di ieri è come una specie di manna, che dura per un giorno solo. Chi ti vive vicino a ogni nuovo giorno ha bisogno del tuo incoraggiamento - di poter ricaricare le sue batterie per la maratona di oggi. Magari pensi: "Ma anch'io ho bisogno di incoraggiamento".
Il miglior modo per ricaricarsi le batterie è ricaricare quelle degli altri. Oggi, nella tua famiglia, nel tuo ambiente di lavoro, nelle tue relazioni - ci sono persone che stanno aspettando il tuo incoraggiamento. Si stanno spegnendo, esaurendo la loro energia umana e spirituale. Ma con l'aiuto di un carica-batterie ambulante, con un po' più di incoraggiamento da parte tua, essi possono andare avanti - e andare e andare e andare. Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto Don Luciano.>>

Carmelo Pulvino
28 aprile 2012
PS: Carmelo Pulvino è un nuovo collaboratore di PoliticaPrima. Benvenuto tra noi. 

6 commenti:

  1. Caro fratello ti ammiro per messaggio cristiano che hai scritto. Oggi c'è bisogno di persone come te. Io sono uno di quelli con le batterie scariche, sfiduciato ed in preda allo scoraggiamento. Le tue parole sono un lenitivo per l'anima. Io potrei essere un cristiano con le carte in regola: battesimo, comunione, cresima, matrimonio. Ma nonostante ciò non ho "fede", "io non so da dove vengo e chi son io , ma sono sempre alla ricerca del mio DIO". Scusa questa autocitazione. Ma in reltà non vado in chiesa, non mi confesso, non mi comunico...Perseguo l'amore, l'amicizia, la bellezza...non solo esteriore, ricerco i valori gli ideali, la perfezione, la giustizia, l'uguaglianza e la libertà. Ma siamo circondati dal male dall'ipocrisia, dall'ingiustizia. Questo accade nella società e nella politica. Tante volte il messaggio e la dolcezza cristiana non bastano perchè il male seminato da certi individui malefici...occorre combatterlo con forza, con durezza anche con violenza. Per estirpare il male spesso ci costringono alla violenza che in certi momenti della storia può essere giustificato perchè la giustizia di dio non è di questa terra ma dell'altra. Nella fattispecie chi si sente di condannare i partigiani che hanno combattuto contro il fascismo ed il nazismo. Come si può condannare la rivoluzione francese che ha diffuso ed imposto i principi di "fraternitè, libertè, egalitè. Poi la rivoluzione russa la primavera araba etc. etc. un fraterno abbraccio, giuseppe vullo.

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  2. La nostra Ragione ha un limite pari alla capacità di ciascuno di noi (e per ciascuno di noi diverso), di elaborare pensieri astratti. Ciò anche in relazione ai tempi e agli spazi nei quali andiamo vivendo; questa capacità è accresciuta da tanti altri fattori... la tecnologia, per esempio. Tra questo limite e il confine (?) mobile, in espansione continua ed esponenziale dell'uni/multi-verso, si apre uno spazio per la fede. In quell'area umbratile - ancora non conosciuta, ma non inconoscibile! - si colloca quello che i credenti chiamano mistero... retaggio anche di sentimenti che evidenziano una vena, sempre presente, di oscurantismo ecclesiale.

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  3. Lontana da me ogni tentazione polemica nei confronti di chi ha scritto .

    Detto questo , sarebbe opportuno , spiegare meglio il concetto di '' FEDE'' , parecchio usato dagli amici che hanno scritto e commentato .

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    1. Pur se modesta, devo una risposta all'ottimato Sergio.

      Alla luce degli scritti del teologo filosofo siciliano Vito Mancuso, assumo quanto segue:

      "Chi intende di fede, confessionalmente, ritiene a buon diritto che essa sia lo strumento che risolve il problema del mistero, che - soprattutto nella religione cattolica cristiana - pervade apoditticamente parte dei contenuti della religione medesima. Altri, invece, non abdicando alla ragione, ritengono che ciò che per i cristiani cattolici è materia di fede, sia invece oggetto di ragione. Tutto prende l'avvio da una considerazione circa la natura del mistero: per i primi, alcune materie, presunte come vere, devono essere accettate apoditticamente (misteri della fede) pena lo stigma del peccato; per gli altri deve e può essere fatto uso della ragione in ogni materia. L'oggetto sul quale di norma avviene la disputa, è ciò che trascende la natura (per esempio la sostanza che pervade gli spazi infiniti). I primi non devono né possono indagare circa le affermazioni dogmatiche della Chiesa, i secondi ritengono invece che queste materie possano essere conosciute dall'uomo, via via in maniera crescente, poiché la mente accresce la sua capacità di comprendere man mano che cresce la tecnologia, che si modificano le coordinate culturali, che migliorano le condizioni sociali; dunque ciò che sta tra il livello massimo di comprensione dell'uomo in un determinato momento e la conoscenza massima immaginabile pari al resto dell'universo, e che l'uomo può conoscere sempre di più, è pari a quel territorio che per gli altri è dominio del mistero! Tanto appare sufficiente..."

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  4. Dobbiamo stare attenti a non cadere negli astratti furori e nella quiete dei senza speranza. Bisogna recuperare il linguaggio della politica, che è fatto di umanità,in primis e poi di urbanistica, architettura, trasporti pubblici, sanità, anziani, bambini, handicappati, progetti di sviluppo e di futuro: Molte cose non sono chiare in questa campagna elettorale (prescindo dai candidati che parlano da se stessi ed è megli lasciar stare), dai sindacati,alla confindustria, alla confcommercio, alla confagricoltura, alla chiesa, sì, anche alla chiesa. Ci tornerò nella mia prossima passeggiata palermitana: intanto dico ai coraggiosi di questo giornale.grazie di esistere.FGM

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  5. il mio particolare laicismo mi ha sempre portato ad una curiosita' verso le persone che hanno fede.

    Ci sono diverse tipologie, ma i migliori sono quelli che non ostentano il fatto che hanno ricevuto il dono della fede, trattando con sufficenza coloro che non hanno avuto tale percorso spirituale.
    La brevissima conoscenza di Pulvino, piu' che altro dei suoi genitori, mi porta a pensare che sia uno di quelli che mi piace: condivido a pieno la mancanza di giustificazioni per chi e' portato al "male", insofferenza per chi vuole convincerci di essere portatore di verita' assolute finalizzate al bene della citta'.
    La voglia di mettersi in discussione appartiene al mondo laico e al mondo cristiano, la paura di cambiare appartiene solo agli stolti.
    Benvenuto a Pulvino fra gli scrittori e commentatori di politicaprima.
    Sulla storia della struttura ecclesiastica ho troppe riserve per essere in sintonia, ma sullo spirito di base sono allineato.

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