di Bruno La Menza - Il valore del sogno è spesso eliminato dal risveglio.
La realtà quotidiana impone di dimenticare il sogno.
Un documentario su Martin Luther King mi ha fatto risentire il discorso famoso in cui parlava di una società in cui i bianchi e i neri vivessero
La realtà quotidiana impone di dimenticare il sogno.
Un documentario su Martin Luther King mi ha fatto risentire il discorso famoso in cui parlava di una società in cui i bianchi e i neri vivessero
i medesimi diritti in una società più giusta.
In fondo parlava di una società "normale".
Mi ha portato a qualche riflessione sulla città di Palermo e le sue anormalità.
Gli interventi di molti candidati alla prima poltrona di Palermo, i cd sindaci, parlano dell'esubero di lavoratori "pagati" dal comune.
Le millanterie della regione Siciliana sulla soluzione dei problemi della Gesip si sono rivelate delle bufale ed in ogni caso delle soluzioni parziali e transitorie.
Viene chiuso il reparto di oncologia del policlinico per carenze sanitarie da fare pagare esclusivamente agli utenti.
La città è diventata preda di grandi commercianti che creano grandi ipermercati soffocando la spina dorsale della produzione di reddito del piccolo medio commerciante.
Il divario sociale fra finti e veri ricchi e veri-veri poveri è diventato sempre più incolmabile.
Le scuole cadono a pezzi e non si trovano i mezzi per farle diventare luoghi di aggregazione e di produzione di cultura.
Camminando fra le persone per la mia condizione di candidato al comune percepisco la disaffezione verso la politica e soprattutto verso i politici.
Allora espongo il sogno:
Ho sognato una città dove le persone si sentono trattate come "persone".
Una città dove non si sfrutti il bisogno dei deboli con promesse fatiscenti.
Dove andranno i pazienti oncologici che afferivano al policlinico di Palermo?
Non si potevano sostituire i professionisti responsabili del disastro, mantenendo la struttura in piedi?
Se la prima della Traviata è un fiasco viene chiuso il teatro Massimo?
Se la Regione non produce leggi viene chiusa l'ARS?
Che fine farà Palazzo delle Aquile (?) per i disastri prodotti negli ultimi anni?
Chiuderemo villa NISCEMI?
Chiudiamo i reparti oncologici e manteniamo i palazzi del potere.
Ho fatto un sogno: chiudiamo Villa Niscemi e mettiamo un Sindaco di nuovo in mezzo alle persone che si sentano "Persone"
Facciamo sentire la nostra voglia di esserci senza paura di cambiare.
In fondo parlava di una società "normale".
Mi ha portato a qualche riflessione sulla città di Palermo e le sue anormalità.
Gli interventi di molti candidati alla prima poltrona di Palermo, i cd sindaci, parlano dell'esubero di lavoratori "pagati" dal comune.
Le millanterie della regione Siciliana sulla soluzione dei problemi della Gesip si sono rivelate delle bufale ed in ogni caso delle soluzioni parziali e transitorie.
Viene chiuso il reparto di oncologia del policlinico per carenze sanitarie da fare pagare esclusivamente agli utenti.
La città è diventata preda di grandi commercianti che creano grandi ipermercati soffocando la spina dorsale della produzione di reddito del piccolo medio commerciante.
Il divario sociale fra finti e veri ricchi e veri-veri poveri è diventato sempre più incolmabile.
Le scuole cadono a pezzi e non si trovano i mezzi per farle diventare luoghi di aggregazione e di produzione di cultura.
Camminando fra le persone per la mia condizione di candidato al comune percepisco la disaffezione verso la politica e soprattutto verso i politici.
Allora espongo il sogno:
Ho sognato una città dove le persone si sentono trattate come "persone".
Una città dove non si sfrutti il bisogno dei deboli con promesse fatiscenti.
Dove andranno i pazienti oncologici che afferivano al policlinico di Palermo?
Non si potevano sostituire i professionisti responsabili del disastro, mantenendo la struttura in piedi?
Se la prima della Traviata è un fiasco viene chiuso il teatro Massimo?
Se la Regione non produce leggi viene chiusa l'ARS?
Che fine farà Palazzo delle Aquile (?) per i disastri prodotti negli ultimi anni?
Chiuderemo villa NISCEMI?
Chiudiamo i reparti oncologici e manteniamo i palazzi del potere.
Ho fatto un sogno: chiudiamo Villa Niscemi e mettiamo un Sindaco di nuovo in mezzo alle persone che si sentano "Persone"
Facciamo sentire la nostra voglia di esserci senza paura di cambiare.
Bruno La Menza
22 aprile 2012
22 aprile 2012
Caro Bruno ho letto il tuo articolo con ammirazione per le tue parole che invitano alla rivoluzione interiore sia i politici che i cittadini. Occorre un cambiamento antropologico del senso civico e della rasponsabilità di ogn'uno di noi. Con questo articolo ti sei guadagnato almeno un voto di stima nella mia famiglia. Il mio voto personale purtroppo è già da tempo impegnato per un forse "malinteso" senso della parola d'onore...Anche in questo settore nel futuro ci dovranno essere dei cambiamenti antropologici. La parola d'onore si dovrà dare a chi si impegna per il bene comune , anche a scapito del bene personale, ma la politica e la società in questo momento camminano in senso contraio. CMQ grazie di avere scritto questo articolo. CON stima, Giuseppe Vullo.
RispondiEliminaHai descritto quell'incomprensibile paradosso che è ormai diventata la nostra società in generale, e palermo in particolar modo. La frenesia con cui si passa da un esasperazione all'altra, chiudiamo tutto, licnziamo tutti, apriamo 5(!!!!) centri commerciali di proporzioni aberranti fuori dai centri abitati, e corriamo tutti la domenica mattina presto a prendere il turno appostati per comprare minchiate che non ci servono ad 1 euro in meno rispetto a quanto le pagheremmo dal piccolo commerciante sotto casa che nel frattempo fallisce, è il frutto di quella deriva antropologica e sociale che si traduce nella cancellazione dal vocabolario della neolingua, dei principi di comunità a misura d'uomo, solidarietà, serenità, cultura e bene comune. Auguri per la candidatura, e quando sarà... non dimenticare quello che hai scritto in questo articolo
RispondiEliminaRingrazio il mio amico e collega Giuseppe Vullo per la stima che ricambio (il voto e' accessorio). Spero di potere continuare a lavorare con Te nell'impegno per portare aventi questo blog e l'associazione.
RispondiEliminaIn questi giorni convulsi non mi sono fatto vivo su queste pagine per non dare la sgradevole sensazione di volerne fruire per fini propagandistici.
Per quanto riguarda l'amico e.v. condivido l'analisi sui centri commerciali; sia per una idiosincrasia per tutto cio' che e' mastodontico in un contesto povero, sia per la sensazione di una transitorieta' dei benefici che vengono dati ai lavoratori di questi megacentri.
Il sogno resta in piedi ovviamente, condividerlo con chi ha la medesima sensibilita' ha un valore politico e umano (li ho messi in ordine alfabetico); il ricordarlo e meno spesso dipende dal contesto di persone che ogni tanto ti afferrano per le cosiddette p...lle per fartelo ricordare.
Cito solo un episodio: un conoscente mi ha chiamato per una visita alla nonna e mi ha detto: per ora con tutti i casini elettorali ti verra' difficile.
Ho capito qual'e' il sentire comune per chi si impegna in politica: quando sei preso dalle cose politiche tinni futti i menonna.
Ho corretto la sua idea nei miei confronti comunicandogli che per fare politica liberamente non devi mai lasciare la tua vita professionale e reale.
Sono andato dalla nonna ovviamente e ho constatato amaramente che non mi potra' votare per motivi gravi di salute.
Peraltro aveva al muro una gigantografia del Duce, per cui probabilmente avrebbe espresso il consenso lungi dalla mia posizione.
Comunque mi ha regalato la sensazione che il sogno rimane, pertanto W la nonna di Vito.
Più leggo "il sogno" di Bruno La Menza e più aumenta la crisi di coscienza, più mi convingo che egli merita di essere votato! Onore a chi si espone in pubblico per il bene pubblico! Egli dimostra di essere il "medico-politico" della mente e del cuore. Noi perciò abbiamo il dovere di sceglierlo come nostro "medico-politico" come unità inscindible di fiducia e di convenienza. Chi mai sceglierebbe un cardiologo senza avere fiducia? Chi mai sceglierebbe un politico senza avere fiducia? Forse tanti purtroppo...Noi che nella solitudine(ma nella comodità), nella notte di una stanza buia, nella percezione ineluttabile dell'arrivo di un nuovo "medioevo" trascinati a fondo dall'egoismo dei popoli e dall'insostenibile pesantezza dell'EURO...IL SOGNO DI BRUNO LA MENZA E' UNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL!!
EliminaIl mio amico Bruno è proprio un "INCAPACE".
RispondiEliminaÈ stato incapace di rubare, quando ha gestito la cosa pubblica.
È incapace di farsi pagare da chicchessia il suo giusto onorario, rispondendo sempre a tutti "MA CHI VAI PINSANNU"
È anche incapace di chiedere il voto per se stesso, ricordando magari episodi professionali e non, dove lui ha sempre dato.
È anche incapace di fare il lecca palle al potente di turno.
Però è capace di avere un sogno, spero che il sogno di Bruno, che poi è anche il mio, e credo di tanti su questo blog, possa realizzarsi, magari in parte.
Comunque auguri per sua campagna elettorale.
Mi associo alle considerazioni ed agli apprezzamenti di Sergio. In culo alla balena, Bruno!
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