di Vincenzo Guarneri - "Non permetterò a nessuno di mettere le mani sulla mia città". È la frase che, in questi giorni, il prof. Leoluca Orlando, autocandidatosi sindaco di Palermo, ha più volte ripetuto nel corso di diverse interviste.
Questa convinta e ostentata affermazione mi ha spinto ad avviare, con l'aiuto di qualche amico, una serie di ricerche presso il catasto urbano, la conservatoria notarile e persino presso l'archivio storico per comprovare quanto affermato dal prof. Orlando Furioso. Sorpresa delle sorprese, tranne qualche proprietà sparsa qua e là per il centro storico ed il resto della città, non sono riuscito a trovare nessun documento o rogito che confermi che questa città gli sia stata lasciata in eredità da suo nonno o dal nonno di suo nonno.
Per quale motivo, allora, ha ripetuto quella frase? C'era qualcosa che mi sfuggiva, che non riuscivo a comprendere. Riflettevo sulla questione, ma non ne venivo a capo,"...sulla mia città" "...città" "...MIA"; ad un tratto, folgorato come Paolo sulla strada di Damasco, prendo "Il piccolo Zingarelli" tascabile e con frenesia e impazienza cerco la parola MIA e la trovo. Definizione di MIA che riporto testualmente: "mio femminile MIA, plurale miei mie, AGGETTIVO POSSESSIVO". Mah... strano, poteva dire "nostra città", anche questo è aggettivo possessivo, ma più... allargato e coinvolgente. Però, vuoi vedere che l'inghippo sta proprio qui? Vuoi vedere che il professore è così preso dal suo ruolo salvifico, dalla frenesia elettorale, dalla passione sfrenata per Palazzo delle Aquile e Villa Niscemi, da essersi convinto che questa città sia veramente sua?
E allora, nella speranza che questo sentimento di possesso e sbandierato amore possa portare un’amministrazione vera, dei palermitani tutti, che sia aperta e trasparente, rivolgo un invito al professore Orlando. Faccia il Sindaco, se sarà eletto, di Palermo “NOSTRA”.
Perché la città è solo nostra e di nessun altro. E per questo dobbiamo e possiamo riprendercela. Con o senza Leoluca Orlando. E, se mi è concesso, faccio mio un monito, significativo, di una "penna" di questo blog: "Meditate gente meditate"; e aggiungo: agite gente agite. Ce n’é tanto, ma tanto bisogno.
Vincenzo Guarneri
11 aprile 2012
Bello veramente bello, complimenti ci ritroviamo sulla stessa lunghezza d'onda. Ma che mia e mia, questa è la NOSTRA città. La città è dei palermitani e saranno i palermitani a decidere chi sarà il sindaco. Chiunque sarà dovrà essere il sindaco di Palermo che è un bene comune e principalmente dei palermitani accettandone i complimenti e meglio ancora le critiche.
RispondiEliminaMeditate gente, meditate e dopo (come dice Pungent Sting) agite gente, agite.
GIUSEPPE ARENA
Caro Sting, in una Città come la nostra e oserei dire in una Regione come la nostra, dove ben due Presidenti (uno prima e l'altro in questi giorni) si sono ritrovati a fare i conti con questo aggettivo possessivo(nostra), avendo qualche leggero problemuccio, ha fatto bene il Prof. Orlando a usare l'aggettivo "Mia".
RispondiEliminaComunque, a parte l’utilizzo dell’aggettivo più o meno appropriato mi è piaciuto molto quello che hai scritto e soprattutto quando affermi che questo sbandierato amore possa portare ad un’amministrazione vera, dei palermitani tutti e che sia aperta e trasparente. Speriamo che alla fine sia eletta la persona giusta per il bene di tutti noi.
Credo tantissimo al ruolo attuale dei partiti cosi' come sono adesso .
RispondiEliminaMi piace molto il loro sistema snello e diretto nell'utilizzo dei fondi pubblici a loro destinati.
Credo anche che i cittadini italiani , dovrebbero contribuire piu' pesantemente al sostentamento del sistema .
Basterebbe un piccolo aumento delle tassazioni di base , un lieve aumento dell'IRPEF sui redditi piu' bassi , o anche un lieve ritocco al prezzo dei carburanti .
Per fortuna quasi tutti gli italiani la pensano come me , quasi tutti sentiamo il dovere di fare dei piccoli rd ulteriori sacrifici per permettere ai nostri politici di poter vivere una vita degna di questo nome .
Pero' esistono anche le mele marce e le teste bacate , uno per tutti ,per fortuna da solo ,e' il Prof. Orlamdo , L'unico a pensarla diversamente sia da me e sia dai suoi competitors locali alla poltona di sindaco .
Lui vorrebbe diminuire se non abolire il contributo ai partiti ,impedendo cosi' una vita dignitosa a quanti di politica vivono .
Ecco perche' non avra' il mio voto , ed ovviamente perche' ha definito Palermo la sua citta' .
Palermo non e' sua ,e' dei politici che abbiamo e che continueremo ad avere .
Bene, non avrà neanche il mio, ma io non lo dico con ironico sarcasmo ma con grande convinzione. Leggendo gli articoli di questo blog mi sono convinto che chi scrive ha senz'altro esperienza politica, appartiene ad una certa fascia di età e conoscono bene i politici passati ed attuali. Alcuni di loro stanno sempre con il dito puntato,soprattutto su coloro che non condividono Orlando e la sua candidatura.Ci siamo accorti solo adesso dei politici che ci hanno amministrato? Nessuno di coloro che puntano il dito si è accorto di chi ci ha amministrato 15/20 anni fà? Consulense a gogo, finanziamenti a fiumi alle associazioni di parte ed altro ancora, bastava bussare essere di parte ed ottenere, stò parlando di alcune cose tra le più banali,anche questi non erano soldi publici sperperati inutilmente.Tutti conosciamo quale è la verità su questo e tante altre cose ma non è assolutamente il caso di parlarne su questo blog, non sarebbe rispettoso.Coloro che fanno finta di non conoscere la verità o sono stati accontetati o...Io non amo Orlando come non amo i suoi amorevoli colleghi politici da lei descritti che fanno parte di quella cerchia.La città è nostra perchè noi la amiamiamo veramente con tutti i suoi pregi e i suoi difetti e nessuno si può arrogare di dire che è sua per interessi propri e di altri ancora. Dario Romeo
RispondiEliminaP.S. Con Orlando molti si toglierebbero la naftalina di dosso.
"Il Professore lo sà fare"
RispondiEliminama non lo fa più da anni
"Il Sindaco lo sà fare"
ma non lo fa più da anni
"Il portavoce nazionale di IDV lo sa fare"
ma parla sempre Di Pietro
Ci sarà un motivo se a Orlando non fanno mai fare ciò che sa fare????
Il motivo è semplice tutto quello che ha fatto nella sua vita lo ha fatto bene ma per poco tempo poi ha abbandonato. Cosi come ha abbandonato la palermo che ama ed i palermitani che rispetta.
Prof. rimarrai per sempre il sindaco di Palermo anzi come tu stesso hai detto "morirò Sindaco di Palermo" ma Palermo la città colombiana.
L'aggettivo "mia" riferita a città era in un contesto in cui ci stava. Capisco che non vi piace Orlando ma andare ad apprecarsi a queste cose dimostra che non sappiamo più parlare di politica vera.
RispondiEliminaCaro Stefano, questo blog è nato proprio per parlare di "Politica Vera" e facciamo di tutto per farlo e per tenere il timone sempre dritto. Non ci sono schieramenti precostituiti e nemmeno pregiudizi verso alcuno. E nemmeno verso Orlando. Ci sono, questo si, opinioni che vengono espresse in libertà come hai fatto tu. Il pezzo firmato da Pungent Sting non rispecchia la linea del blog che, come detto prima, ha come unica caratteristica quella di avvicinare la gente alla Politica. Cerchiamo per questo di trattare gli argomenti nel modo più equilibrato possibile, lasciando a chi scrive ampia libertà. In fondo alla prima pagina, se vuoi, c'è il form per inviare una titolo a PoliticaPrima. A presto.
EliminaNon è che non piace Orlando ma da quanto tempo ha abbandonato la SUA città mentre noi siamo stati qui a soffrire per tutte le cose che non vanno.
EliminaSe veramente fosse stata SUA pensi che solo adesso sentirebbe il bisogno di affermarlo?
La città è nostra perchè ci viviamo, è nostra perchè ci soffriamo dentro, è nostra perchè ne parliamo tutti i giorni (nel bene e forse di più nel male) non ce ne ricordiamo solo in campagna elettorale.
LA CITTA' E' NOSTRA e non solo di qualcuno in qualsiasi contesto lo si voglia dire o vedere.
GIUSEPPE ARENA
Orlando il sindaco lo sa fare
RispondiEliminaCaro anonimo, Orlando il sindaco losà fare, eccome se lo sa fare ma ti prego ripassati la storia.Dario Romeo
RispondiEliminaNon capisco perchè una persona che asserisce che Palermo è la sua Città nel 2001 l'ha abbandonata? lasciando di fare il sindaco della sua città? C'è qualcosa che non mi torna mi aiutate?
RispondiEliminaCari mi sa che dovete voi ripassarvi la storia. Orlando ha sicuramente commesso degli errori, primo fra tutti non coltivare una classe dirigente che potesse succedergli nel 2000 (e non nel 2001), tuttavia smettiamola con sta storia di attaccare Orlando per passatempo: 1) centro storico riaperto 2) Amia e aziene municipalizzate in attivo 3) Teatro Massimo riaperto 4) Cantieri Culturali alla Zisa (idea geniale) 5) Festival del '900 e una miriade di attività collaterali a tutti questi fatti che rilanciarono l'economia del tempo. Questi sono fatti, non opinioni. Poi ognuno è libero di dire "io l'avrei fatto meglio" oppure "io farò meglio", ma la storia rimane storia. Così anche come la favola che la GESIP è stata creata da Orlando: dimissioni Orlando dicembre 2000, creazione GESIP novembre 2001 (stessa data dell'elezione di Cammarata).
RispondiEliminaMa scusate, ma allora Ferrandelli che non fa che proclamarsi il portatore della volontà dei 30.000 palermitani? con che diritto? ammesso che le primarie siano state regolari, lui è stato votato da poco più del 30% !!!!
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