sabato 17 marzo 2012

CANDIDATI FACCIA TOSTA. MA È UN BENE VOTARE?

CatoneSono cinquanta i Consiglieri Comunali di Palermo. Un piccolo esercito di rappresentanti dei cittadini con ruoli e competenze importanti. Approvano il bilancio, hanno il potere di controllo su tutti gli atti dell’Amministrazione,
determinano la politica urbanistica della città, decidono sullo Statuto e sui regolamenti e dettano atti di indirizzo. Istituiscono i tributi, e disciplinano le tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi. Non eleggono il sindaco, com’era una volta, e questo ha ridotto il loro potere di “ricatto”. Ma non c’è dubbio che il ruolo dei Consiglieri, eletti a suffragio universale, è stato, e resta, un fondamentale momento di espressione e di rappresentanza democratica.
Le loro indennità sono determinate dalle leggi e quindi hanno un costo che ogni anno grava sulla collettività. E non parliamo, per carità di patria, dei trucchetti usati un po’ da tutti per far lievitare i compensi. Lasciamo ad altri questo aspetto e dedichiamoci, invece, all’attività prodotta in favore della città. E qui casca l’asino. "Diego Cammarata è il peggiore sindaco della storia di Palermo. Ha distrutto una città meravigliosa e oggi fugge tentando di scaricare su altri le evidenti responsabilità della sua pessima amministrazione". Parole pesanti come macigni del Presidente della Regione Raffaele Lombardo. Notoriamente il migliore che la Sicilia ha mai avuto (sic!). E non solo lui. Quotidianamente è una gara a chi dice di più e peggio, sull’ex sindaco di Palermo.
Invece, i Consiglieri Comunali, (con le ovvie dovute eccezioni), quelli che hanno bloccato per oltre due anni il piano regolatore del porto, che hanno fermato indistintamente qualsiasi iniziativa per lo sviluppo, il piano per gli alloggi di edilizia economica; quelli che hanno bocciato il progetto per il nuovo cimitero di Ciaculli, che hanno consentito, evitando di approvare il regolamento, il diffondersi di gazebo senza alcun ordine. Così come il piano per il traffico e la viabilità, e via dicendo. Insomma molti dei Consiglieri di un Consiglio, come ampiamente documentato e sottolineato dai media cittadini, effettivamente il peggiore che Palermo si sia mai meritato, si ricandidano.
Candidati-facce-tosteSi. Sono nuovamente candidati. Le facce di molti di loro campeggiano da settimane sui poster in giro per la città. E hai voglia che il candidato “enfant prodige”, Costa, imponga precise discontinuità con Cammarata e limiti ventennali a chi ha amministrato Palermo, per far parte della sua squadra. Loro, anche quelli dell’area a sostegno, si ricandidano lo stesso. Ma come fanno? Anche se comprendiamo e umanamente ci immedesimiamo, non possiamo accettare tanta faccia tosta. No, i manifesti no. Candidatevi. Ma almeno fatelo in sordina.
P.S. Ma siamo sicuri che con tutto quello che è successo, (primarie e relative contestazioni, candidature dell’ultim’ora per il centro destra, giravolte a 360 gradi; una situazione di bilancio disastrosa, esuberi di personale, rischio di licenziamenti, Gesip e Amia sull’orlo del baratro, e chi più ne ha più ne metta…), la cosa migliore è andare a votare?
O, invece, come pochi giorni fa ha scritto Marco Romano sul Giornale di Sicilia, sarebbe m
eglio, molto meglio, non perdere ancora tempo con candidature, liste, elezioni, guerre tra bande e consentire all’attuale commissario di continuare a far funzionare la macchina amministrativa? Così che le forze politiche e la città intera possano avere un periodo di sana pacificazione sociale. Un momento, adeguatamente lungo, per ritrovare le intelligenze e la voglia di fare davvero il bene della città. Insomma, un commissariamento per la felicità di tutti.
E il prefetto Latella va benissimo.

Catone
17 marzo 2012

10 commenti:

  1. Caro direttore cosa aggiungere a quello che tu hai scritto. Tutto quello che dici da me è perfettamente condiviso. Io stamattina andando a comprare il giornale incontro un conoscente che mi ha dato i suoi fac-simile perchè candidato in una lista di un deputato. Ormai siamo al medioevo della politica dove ogni "signorotto" con un pò di potere di ricatto materiale o psicologico avendo come sottofondo il voto di scambio, si fa la sua lista. Idee di come uscire dalla crisi...zero! Nessuno che abbia una idea su come inventare un pò di lavoro produttivo. Che si stia pagando lo scotto della lunga malattia propalataci dall'amorevole assistenzialismo di "mamma dc"? Infatti ormai l'unica possibilità di reddito che si vede è quello di conquistare una seggiola in consiglio comunale o altro livello di amministrazione di soldi pubblici. Stante cosi le cose tra i due mali meglio il commissario "latella". P.S. Che succederà quando si fermerà o si staccherà la locomotiva "lombardo-veneta" e roma non riuscirà più a trasferire i viveri per le genti del sud? Ho paura che come scrive G. Perrotta in un triller fantapolitico che si intitola "giubileo 2050" dove viene rapito il papa benedetto diciottesimo e dove l'italia è tornata ad un nuovo medioevo, geograficamente spaccata con la "padania" al nord nella sfera di influnza della "baviera" il trentino già annesso alla germania, il friuli inglobato con la croazia-slovenia, al centro il "regnum cristi" governato dal papa e dalla chiesa cattolica, il sud dalla campania alla calabria donominato "lega del sud" dominato dalla camorra con presidente il generale "pasquale iannacone" la cui florida economia si basa sul commercio di cocaina, ed infine la "repubblica di trinacria" indipendente che come classe dirigente al potere ha i nipoti di riina che nel frattempo hanno spostato la capitale a corleone...florida l'industria dell'immigrazione clandestina, del gioco d'azzardo, della prostituzione e naturalmente commercio di droga in combutta con ndrangheta, camorra e con un accordo internazionale con la mafia cinese, boliviana, ed afgana...Naturalmente parecchio di quello che scrivo è frutto della mia contorta fantasia??

    RispondiElimina
  2. La prospettiva di passare da un commissario all'altro non è certammente nei miei sogni.
    Sogno un Paese veramente libero e forte, sogno che io cittadino qualunque possa essere protagonista della vita del mio Paese, della mia regione e in particolare della mia città.
    Sogno di potere accedere alle stanze del potere e far presente il mio pensiero. Teoricamente questo è possibile con le elezioni perchè voto il mio rappresentante.
    La realtà amara e che i nostri rappresentanti non ci rappresentano affatto perchè rappresentano solo se stessi.
    L'alternativa forse è quella di controllarli più da vicino denunciando pubblicamente le inefficienze senza timore di offendere l'amico che abbiamo votato. Si perchè si vota l'amico che una volta eletto mi può servire e non la persona che potrebbe essere all'altezza della situazione.
    Dobbiamo modificare il nostro modo di pensare e di agire per poi pretendere che le cose funzionino davvero.
    Di commissario in commissario potremmo arrivare alla dittatura e mi pare proprio che di questa esperienza ne abbiamo già fatto indigestione e quindi non è proprio il caso.
    Dobbiamo, a mio parere, cambiare il nostro modo di pensare e di essere e quindi valutare le persone che si propongono in modo asettico e valutarne le reali capacità.
    Noi elettori, in genere, siamo come i tifosi di calcio. Faccio il tifo per la mia squadra sia quando gioca bene e forse di più quando gioca male.
    Liberiamoci la mente e che vinca il migliore.
    Meditate gente, meditate.
    GIUSEPPE ARENA

    RispondiElimina
  3. Certo che questa volta è davvero disgustoso andare a votare. Il 7 e l'8 maggio 2012 saranno davvero giorni che se non scriveranno la storia, sicuramente daranno il primo forte segnale ed indirizzo su dove dovrà andare la nuova politica in Italia e nei nostri comuni.
    L'economia è in recessione, i sindacati sono congelati, i partiti e la democrazia sono sospesi, il governo è in mano ai tecnici, la TV è in mano a cialtroni, i giornali annaspano nelle notizie, la chiesa cattolica è ridotta al silenzio per il discreto di alcuni sacerdoti e di alcuni privilegi a cui non vuole rinunciare, tutti ci lamentiamo di tutto, nessuno ritiene più possibile o utile solidarizzare con il pensiero e le proposte di qualcun'altro.
    I risultati elettorali, e soprattutto l'astensionismo, ci diranno quale nuova legge elettorale avremo nei prossimi mesi, cioè chi saranno i nuovi leoni (speriamo) o iene (molto probabilmente)che governeranno l'Italia .
    Quindi, per me, andiamo a votare comunque, magari turandoci il naso, ma andiamo a dare un voto valido per quel candidato Sindaco o Consigliere che possa essere il meno peggio di tutti . Tanto questi giorni come i futuri consiglieri sono di transizione . Già fra un anno, dopo le politiche 2013, saranno pupazzi ingombranti in un nuovo scenario completamente sconvolto (speriamo in meglio).

    RispondiElimina
  4. "... Dobbiamo essere consapevoli, peraltro, che la nostra partecipazione alla vita politica della città non si può esaurire nel solo esercizio del diritto di voto.
    Non è più tempo di deleghe in bianco. È necessario valorizzare le nuove forme di partecipazione alla vita della città capaci di generare corresponsabilità,cittadinanza attiva e senso civico diffuso. Solo su questa base si potrà sostenere,
    controllare e valutare il lavoro dei rappresentanti da noi eletti, facendo sentire loro il peso della nostra vicinanza critica e costruttiva.

    (riflessioni della chiesa palermitana in vista delle prossime elezioni amministrative. "Una comune responsabilità per Palermo")

    RispondiElimina
  5. Carissimo Catone,....lei ha proprio ragione.
    Mettendo in evidenza i comportamenti di questa gente, non ha fatto altro che confermare quello che io e forse molti altri pensiamo, cioè che tali personaggi non vogliono lasciare le poltrone.
    In questa ondata elettorale la rosa dei candidati è policromatica. Da un lato ex consiglieri comunali che si ripropongono, sbandierando futuri impegni per la città, dopo aver dimostrato scarso impegno e aver fatto ben poco nella precedente consiliatura, mah...
    Dall’altro, giovani che sino a qualche tempo fa non avevano fiducia nelle istituzioni, ritenendole incapaci ed inaffidabili per l’attuazione di politiche giovanili, oggi si candidano.
    Visti i risultati di chi ci ha governato (a tutti i livelli Comunale e Regionale), lasciando solo incertezze e precariato e portando intere generazioni ad affrontare giorno per giorno situazioni difficili, queste nuove leve hanno deciso di metterci la faccia. Pur non avendo, probabilmente dei veri ideali e soprattutto esperienza, questi giovani cercano di inserirsi nel sistema politico perché oggi verosimilmente è un metodo per poter entrare nel mondo del lavoro.
    Allora mi domando: i famosi problemi di questa città, in quale modo e chi dovrà risolverli? Attraverso persone che come dice lei “comprendiamo e umanamente ci immedesimiamo”, ma che sappiamo benissimo non hanno fatto nulla, o grazie a nuovi soggetti ai quali non basta solo la buona volontà?
    La partecipazione alla politica nasce dall’attaccamento per il luogo in cui si vive; da ciò scaturisce l’impegno attivo verso la società in maniera da realizzare il bene dei cittadini. Ma, quelli che coltivato degli ideali politici, e che cercano di impegnarsi attivamente, sono rari e in una società dominata da poca qualità, la rincorsa al potere per i primi e la voglia di guadagnare qualcosa per i secondi è una delle poche cose che rende sereni…
    Allora quale sarà il futuro dei cittadini, ai quali non interessano le logiche dei partiti, ma aspettano solo di avere una vita dignitosa e un futuro migliore?
    Grazie.

    RispondiElimina
  6. Catone affronta la situazione delle elezioni comunali di Palermo attraverso un suo particolare punto di vista che è di un osservatore distaccato e assolutamente non schierato. Ci fa riflettere su delle questioni tremendamente vere di cui magari non ci accorgiamo per disattenzione o per profonda delusione. Ma bisognerebbe avere, invece, la forza di gridare forte che le cose non ci piacciono. Non ci piace che molti consiglieri comunali uscenti si ripresentano come se niente fosse. Come se fossero stati sulla luna e non avessero alcuna responsabilità sullo sfacelo di Palermo. Non ci piace affatto l'assenza di dibattito nel Pdl nei confronti di un candidato a Sindaco come Costa che ogni giorno sottolinea la distanza dalla precedente amministrazione Cammarata, come se il Pdl non lo avesse mai sostenuto e adesso cavalca l'onda del "nuovo". Non ci piace che nel centro sinistra si stia giocando una guerra sporca tra bande rivali senza invece porsi il problema del futuro di Palermo. E non ci piace, ancora, sentire tante parole vuote senza uno straccio di cose da fare. Non un'enciclopedia di belle promesse, ma di poche semplici cose da realizzare. Qualche idea, qualche soluzione ai cronici problemi quotidiani. Insomma non ci piace che Palermo venga trattata come una città periferica, come un paese di provincia. No, Palermo merita molto di più. E sarebbe bene che lo dicessimo in tanti.

    RispondiElimina
  7. Caro "Catone",
    Mi piacerebbe condividere il tuo moderato pessimismo ed il tuo misurato disgusto, magari le cose stessero così come tu dici, ma purtroppo io credo che la situzione complessiva sia ben peggiore.
    Se tutto si riducesse alla rimozione di una classe politica e relativa rappresentanza istituzionale, che non riesco ad aggettivare tanto è improponibile, tutto sarebbe relativamente facile da risolvere.
    Basterebbe non votarli.
    Il fatto vero, almeno a mio avviso, è che la città, i palermitani sono molto peggio dei loro rappresentanti.
    Ai palermitani piacciono e vogliono quelli "Ca si ci po' parrari" o quelli che fanno "Favuri".
    Palermitani senza anima senza etica senza morale, che realmente scelgono e vogliono il peggio ed i peggiori, perchè in loro vedono se stessi.
    Mi trovavo circa un anno fa in via Pindemonte, era sera, le 19 circa, compravo sigari e pane, da poco era accaduta quella tragedia di una madre e relativa figlia, morte per l'incendio che qualcuno appiccò ad un negozio sottostante, motivo - pizzo non pagato.
    La gente al panificio era realmente addolorata, tanto da non risparmiare invettive e maledizioni ai colpevoli.
    Già... i colpevoli, ma sapete per la gente, e non poca, chi erano i colpevoli a cui si rivolgevano?
    ve lo dico io, i colpevoli erano coloro che non pagando avevano causato tutto questo.
    Ricordate come eravamo infastiditi per le sirene o gli stop a cui ci costringevano le scorte di Falcone, di Borsellino e di altri?
    Nelle caserme fuori città dovrebbero vivere, se la vedano tra loro, perchè disturbare la gente per bene che non c'entra nulla, ricordate?
    Bene, questi eravamo e questi siamo.
    "Catone" lancia i suoi strali contro i rappresentanti del popolo panormita, convinto, lui, che il popolo meriti di meglio, io invece credo che quello che abbiamo sia anche troppo.

    RispondiElimina
  8. I diversi gradi della depressione

    Ero già colpito dal realismo incontestabile di Catone, graditissima 'new entry', che - dopo aver letto alcuni commenti, tutti puntuali e suggestivi - ho letto il commento di Sergio... in un primo momento mi ero sentito sollevato, ma - procedendo nella lettura - ho riconosciuto il "mio" Sergio, e - inesorabilmente - mi sono calato insieme a lui nella depressione più nera.

    Innegabile; le cose stanno così.

    Ho lasciato che passasse qualche ora, e - più sereno per effetto della visita del mio nipotino - mi sento motivato a formulare la seguente osservazione.

    D'accordo con Catone e Sergio. Tuttavia:
    - affinché decidiamo di votare, attendiamo l"homo novus"?
    - attenderemo una catarsi epocale?
    - attenderemo una modificazione biologica?
    - attenderemo che Cristo o un extraterrestre discendano di nuovo nel mondo, soprattutto in Sicilia?

    Ultimo (ma non meno importante): saremo capaci di scrollarci di dosso i compromessi che ogni giorno ad ogni livello, c'impone Santa Nostra Madre Mafia, e che subiamo talvolta fingendo di non accorgercene o sperando che i nostri figli non se ne accorgano?! Reagiremo anche quando espressamente ci minacceranno circa la salute dei nostri cari?? Anche vedendo ciò che succede a chi li combatte sul serio? ... e cioé la solitudine??

    Umilmente vi prego; non ci disimpegniamo e diamo il nostro modesto contributo col voto. Per il resto, speriamo nei passi piccoli ma fermi... e nel blog!!!

    Salvo Geraci

    RispondiElimina
  9. sabato raffaele sindaco isidoro24 marzo 2012 alle ore 22:31

    Perchè parlate tutti che i concorsi a Palermo sono bloccati,se si è aperto il concorso a 50 posti di consiglieri comunali,i requisiti? Ignoranza,non capire nulla di politica,non capire nulla di regolamti,essere convinti di essere eletto,una fotografia::::::::Inviare tutto in una busta chiusa e(iccalla a mari!!!!!!!!)

    RispondiElimina
  10. Il non voto, nasce spesso da una profonda crisi di rigetto verso tutte le forme di politica.
    In certi casi, non votare può dare la sensazione di non sentirsi colpevole nel caso in cui l'eletto si rivelasse una delusione.In realtà, come dice Salvo Geraci, è giusto andare a votare e possibilmente farlo con cognizione, documentandosi affinché la scelta del candidato sia la più sensata.

    RispondiElimina