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mercoledì 22 febbraio 2012

PALERMO. IDENTIKIT DEL NUOVO SINDACO

Il rischio è quello di cadere nell'ovvietà. Di ripetere sempre le stesse cose, fare paragoni e ricorrere alle “lamentazioni”. Terribile. E allora, invece di farci prendere dal “vaffa…”, dallo sconforto sul “tanto sono tutti uguali e non cambierà nulla”, cerchiamo di comporre un “ritratto”. Vediamo.
Deve essere: 'Nuovo', 'giovane', 'preparato', 'libero da condizionamenti', 'onesto', 'operativo e capace', e pure 'simpatico e popolare', che non guasta. E ovviamente senza alcuna distinzione di genere. Anzi, sarebbe preferibile proprio una donna. L’ultima sindachessa è stata Elda Pucci, ma è passato davvero troppo tempo. Andiamo con ordine.
“Nuovo”. Che vuol dire? Che non ha mai avuto esperienze di partito, di politica, e quindi asciutto di amministrazione? Forse si, anche perché l’impatto con una realtà totalmente nuova, a volte, può dare quella marcia in più per fare bene e affrontare i problemi con lo spirito del neofita. “Giovane”. Gli anni contano, eccome. La giovane età è segno di forza, entusiasmo, voglia di vivere, novità, spirito libero, intraprendenza, e competizione. Ma anche inesperienza, immaturità, paura e rischio di sbagliare.
“Preparato”. Munito di titoli di studio accademici e magari con il massimo dei voti. E questo significa avere la patente di buon Sindaco? Esiste una scuola per diventare buoni amministratori di città come Palermo? Abbiamo esperienze di Sindaci con questa patente? Difficile trovarne qualcuno. “Libero da condizionamenti”. Cioè libero da legami partitici e da condizionamenti mafiosi. Dai partiti, volere o volare non ne potrà fare a meno. Dovrà trattare, mediare, e però anche decidere senza farsi, appunto, condizionare.
L’elezione diretta da parte dei cittadini, ha, però, un ruolo fondamentale che ha spazzato via la preoccupazione continua di avere la fiducia del Consiglio. Una grande forza. Ma deve comunque confrontarsi con l’assemblea consiliare e trovare punti d’intesa nell'interesse della città. Quindi, la libertà dai condizionamenti partitici, dipende essenzialmente dalla capacità e dall’autorevolezza delle scelte che si troverà a fare.
“Libero dai condizionamenti mafiosi”. Un problema enorme che è, però, una precondizione. Non ci può essere un buon sindaco senza questa libertà. Per questo, le forze sane, la cosiddetta società civile, le forze dell’ordine, la magistratura e l’apparto burocratico dovranno fare fronte comune. “Onesto”. Anche questa è una precondizione. Una virtù che deve essere data per scontata. E non basta. “Operativo e capace”. Significa che ha la voglia e la capacità di agire. Che non sta con le mani in mano, e non perde tempo. Che ha la visione dei problemi e la capacità di individuare le soluzioni. Senza aspettare interventi salvifici esterni.
“Simpatico e popolare”. Serve anche questo, ma non è essenziale. In fondo la simpatia e la popolarità non sempre coincidono con le altre caratteristiche. Tempo fa su PoliticaPrima avevamo parlato di un sindaco “operaio”. Una battuta, ma neanche tanto. Intendevamo, infatti, un sindaco capace di “lavorare” affrontando i problemi come chi deve usare le mani e l’ingegno.
Un sindaco con un forte senso del dovere e del sacrificio, con l’entusiasmo di chi, proprio perché lontano dal potere facile, ci mette l’anima per dare di più. Per dare a questa città l’anima che si è persa negli anni, che ha subito umiliazioni e che ha visto i suoi figli abbandonarla verso mete più generose. Quindi un sindaco operaio. Nel senso più pieno del termine, che va in giro per sentire la gente, il senso della città, e i suoi problemi. Che va nelle periferie, in mezzo al degrado e tra chi ha bisogno. Un sindaco capace di farsi ascoltare. Con l’entusiasmo e la forza di dire tanti si ma, anche, tanti no.
E chiunque sia. Amen

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22 febbraio 2012

8 commenti:

  1. Come ogni cosa nuova,pure per quanto riguarda l'elezione del nuovo sindaco donna o uomo che sia ci si pone dinanzi ad una vastità di domande pensieri dubbi indifferenze curiosità ecc..ecc..Come deve essere il nuovo Sindaco ci chiediamo a massa,ma nel pensiero comune soggiorna tanta indifferenza,apatia,scoramento,senso di solitudine per qualcosa che si vorrebbe ma che viene a mancare,una guida forte e sicura che possa mossa da voglia di fare rivoluzionare una città come Palermo impoverita di tutto.Ma da cosa potrebbe essere mosso il nuovo Sindaco?cosa primordiale dalla fiducia di cittadini provenienti da realtà passate deludenti e catastrofiche,immersi in vissuti per niente floridi che hanno cercato di innalzare voci rimaste inascoltate.Il Sindaco deve essere un tramite di scambi ideologici reciproci,spugna assorbente per aperture mentali,motore progettuale continuo.Non importa se sia giovane o maturo uomo o donna,colto o mediocre.. basta che sia attivo nell'avviare ed eseguire ciò che serve ad una città per crescere ed espandersi culturalmente e ideologicamente.

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  2. E INVECE: TUTTO SEMBRA ESSERE CAMBIATO, MA...

    Caro Direttore, il suo è un grande e lodevole sforzo per aiutarci a organizzare pensieri e stati d'animo in prossimità dell'elezione del nuovo Sindaco.

    Tuttavia disorientano dalle notizie sulla autocandidatura di Cascio, proprio un giorno dopo che il suo pupillo, Presidente del Coni, ha dichiarato "urbe et orbi" la sua salvifica candidatura (autoreferenzialmente afferma di essere un 'uomo da soluzioni') a quanto pare condivisa da tutti, Lombardo compreso.

    Proprio un giorno dopo che egli ha stucchevolmente affemato che "un amico - come Cascio - non lo si critica ma lo si ama!"

    Può darsi che sia un'amicizia univoca?! Per questo Cascio è corso subito ai ripari??

    Caro Direttore, mi comprenderà allora se faccio un passo indietro, e se recupero il vecchio e polveroso convincimento che ancora, nonostante tutto e tutti, e soprattutto sotto i nostri occhi inebetiti, a Palermo, di giorno, si mostrano anche adesso le "pubbliche virtù e le belle intenzioni", e, di notte, si perseguono i "vizi privati, le tresche di gruppo e si diffondono i veleni!"

    Sic videtur.

    SALVO GERACI

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  3. Concordo con gli interventi e personalmente preferirei un sindaco giovane e colto ma indubbiamente I REQUISITI CHE NON PUO' NON AVERE sono:
    1) Un codice di valori (ben descritti nei primi articoli della costituzionale italiana);
    2) Grande capacità di Ascolto;
    ultimo ma non meno importante dei primi due
    3) Capacità di mediare e DECIDERE.
    In questi giorni leggo di uomini e donne che propongono la loro candidatura, ma ci sono tantissimi uomini e donne della società civile che hanno certamente questi requisiti ma non vogliono mettersi in gioco preferiscono guardare dall'altra parte... a loro voglio lanciare un messaggio "siete VOI responsabili del futuro della città di Palermo"
    Giuseppe Varisco

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  4. Pure io vorrei partecipare a questa platonica discussione... platonica nel senso che difficilmente qualcuno terrà conto dei nostri desideri o auspici piuttosto che dei nostri bisogni. Ma sia chiaro nel dire questo non voglio sottovalutare il lavoro e la fatica neuronale dell'estensore del suddetto articolo persona per la quale resta intatta la mia stima e che ha sviluppato la discussione con la solita perizia ed acutezza di pensiero grazie anche all'esperienza trentennale con conoscenza di persone e di fatti politici. Ma davvero pensate che qualcosa possa cambiare in una terra(senza bisogno di richiamare i gattopardi come dice F.Gallo M)di facili bizantinismi e dai millenari inganni? Scusate il profondo scetticismo. Ma per fare il sindaco di Palermo ci vorrebbe un eroe impavido contro la mafia e sprezzante contro i comitati... e i clientelismi e nepotismi di ogni genere come "falcone o Borsellino"!! Al di là di sindaco giovane, vecchio, brutto, bello etc. il mio scetticismo viene suffragato dal fatto che già da circa un anno io come tanti subisco pressioni di candidature per sindaco e consiglieri.Già questa mattina ho ricevuto un invito a pranzo da parte di persone importanti con offerta di un posto in una onlus con prospettiva di una convenzione regionale? O mi hanno preso per allocco! O magari pensano che io possa disporre di tanti voti. In realtà io so per certo cho dispongo solo del il mio voto. Ma infine pongo una domanda a questa (per ora piccola) piazza virtuale come faremo a rifiutare gli inviti a pranzo, le promesse, le adulazioni, le blandizie? E le minacce più o meno subdole? Come faremo ad esprimere un voto veramente libero se per il nostro malinteso senso amicale e per rapporti quasi tribali delle borgate se non siamo capaci "manco" di chiedere lo scontrino al nostro fruttivendolo o pescivendolo che con una "vasata" estorce la nostra complicità? Con purtuttavia immutata speranza vi saluto. G. Vullo.

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  5. È una scelta difficile, ogni candidato ha luce e ombre. Io ho letto un po i programmi, primo passo per capire se oltre la faccia c'è anche un concetto. Poi ce da capire chi e il candidato, cosa ha fatto nel passato, sopratutto se politico. Se e nuovo, come ora per esempio Costa, chi sta dietro e che gioco hanno in mente..............

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  6. Condivido pienamente quanto ha espresso SALVO GERACI.
    Saranno, probabilmente, le tresche notturne a decidere chi candidare.
    La nostra unica forza è l'urna. Per una vera rivolta sociale annulliamo le schede al momento del voto.
    Tutti votino per nessuno (vuoi vedere che tutti diranno che hanno vinto e sarà sindaco il buon furbacchione di Ulisse).
    Meditate gente, meditate.
    GIUSEPPE A.

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  7. 'Nuovo', 'giovane', 'preparato', 'libero da condizionamenti', 'onesto', 'operativo e capace', e pure 'simpatico e popolare. Una simile dichiarazione di intenti o meglio, di desideri, mi fa venire in mente la lista dei desideri delle ragazze quando pensano al matrimonio, infatti il futuro sposo deve sempre essere bello, alto, magro, giovane, con gli occhi azzurri e con molti soldi; anche innamorato, ma non è necessario. IO credo che più "alti" saranno i desideri più probabili saranno le delusioni e il ridimensionamento delle proprie voglie. Vorrei capire se l'identikit del sindaco sia stato realizzato avendo in mente un candidato che già esiste o se si tratti di pura astrazione, anche perchè, se realmente ci fosse un candidato con tutte le caratteristiche richieste, tutti i partiti dovrebbero fare carte false per accaparrarselo. Facendo la rassegna di tutti i candidati che si sono finora proposti, potremmo dire in tutta coscienza che ci sia il candidato giusto? Eppure dovremo obbligatoriamente scegliere tra quello che la piazza, o il mercato della politica ci propone. Speriamo che nelle ultime settimane si presenti il "salvatore" di Palermo, altrimenti staremo freschi per almeno altri cinque lunghissimi anni.

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  8. più che dire come deve essere questo sindaco/a, io proporrei di dire come non dovrebbe essere questo Sindaco e di sicuro vorremmo che non fosse come quelli che abbiamo avuto la sfortuna di avere!

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