Sempre più ricchi e sempre più poveri. È la tendenza degli ultimi decenni. La ricchezza sempre più concentrata nelle mani di "pochi" individui e la povertà, invece, sempre più diffusa.
Un "Abisso fra Ricchi e Poveri che Scatena le Crisi Globali", (Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera del 29 ottobre 2011). L'analisi di Mucchetti affonda fin nelle viscere e così facendo espone i dati più evidenti. "La globalizzazione ha tolto dalla povertà assoluta alcuni miliardi di persone, Cina e India per tutti. Ma la globalizzazione ha anche fatto saltare i vecchi equilibri. L'1% più ricco della popolazione mondiale, circa 70 milioni di persone, guadagna quanto gli ultimi 4.275 milioni (4 miliardi e 275 milioni)". Un'enormità. E ancora. Al 10% più ricco va il 55% dei consumi mondiali. Un sacrilegio.
Solo in Germania, dove vige l'economia sociale di mercato, il 10% più ricco si aggiudica il 25% dei consumi. Ma è un caso isolato. I numeri fanno davvero impressione. Un eccesso di disuguaglianza che è diventato un mostro, ma che però non turba più di tanto i governi. La crisi economica di questi ultimi anni e la gravissima situzione del nostro Paese e dell'Europa non ha determinato alcun intervento a favore dell'equità.
E anche negli impegni presi dall'Italia, e le richieste della BCE, non hanno ritenuto tale questione un problema grave da affrontare e tentare di risolvere. Con interventi che, oltre a tamponare gli effetti devastanti della crisi economica, mettano anche mano ad un riequilibrio ed a una ridistribuzione della ricchezza. Che affrontino con durezza e forza le questioni che attanagliano la vita quotidiana delle famiglie. Che devono poter vivere dignitosamente con il loro lavoro.
Senza aumentare i loro debiti che, poi, non essendo esigibili per il sistema bancario e finanziario determinano l'intervento dello Stato, che a sua volta aumenta il debito pubblico.
Un sistema perverso, come il cane che si morde la coda. E nonostante interventi pesanti fatti di lacrime e sangue, di scelte impopolari e pesanti sacrifici, la Politica non è riuscita a imporre cambiamenti e scelte per riequilibrare il sistema e dare segnali forti di novità. Manca ancora il coraggio per ridurre drasticamente i costi generali dello Stato, per dimezzare il numero degli addetti alla politica, per abolire sprechi e privilegi. A sentire i rappresentanti del Governo è stato fatto tantissimo. Solo che non se ne coglie l'evidenza, e i benefici.
Le conseguenze, invece, sono sotto gli occhi di tutti e i pericoli sono sottovalutati. La tensione aumenta, la preoccupazione investe sempre di più le famiglie e le nuove generazioni, i giovani, che hanno tanto bisogno di speranza per il loro futuro. Presto che è già tardi.
PoliticaPrima
02 novembre 2011
Da diversi anni siamo impegnati con la Scuola di Etica ed Economia Robin MIND a contribuire per un nuovo ripensamento del capitalismo in forma etica e solidale! Di nuovo c'e che attraverso l'istituzione di una Moneta Unica Mondiale (che nel nostro caso si chiama YES dall'acronimo di yen/yuan euro e dollaro) si possa addivenire ad una piu' equa distribuzione delle risorse.
RispondiEliminaInvito a vedere il sito www.robinmind.it ed i relativi contenuti del Libro Robin'son - viaggio alla ricerca di un nuovo equilibrio sociale - pubblicato gratis su Internet al sito www.robinpeople.net. grazie dell'ospitalità.
c'è bisogno di coesione sociale e di norme che favoriscano questo processo....i ricchi devono contribuire maggiormente per una seria e reale ripresa....se davvero vogliamo aiutare chi si trova in situazioni drammatiche allora non basta fare proclami demagogici...ma andare concretamente su provvedimenti mirati alle famiglie,studenti,imprese attraverso incentivi, riduzione della pressione fiscale,aiuti a chi deve sostenere i figli durante il periodo dello studio...o addirittura spingere i consumatori a pretendere la ricevuta fiscale consentendogli di detrarla in sede di dichiarazione dei redditi cosi' come per i farmaci..... e poi vediamo se non si smuove l economia....non servono leggi che intervengano su pochi ma provvedimenti che investano le masse....e con i grossi numeri che si raggiungono grandi risultati.....
RispondiEliminail mio amico giuseppe milazzo esponente non di poco conto della pdl palermitana parla di coesione sociale volendo forse intendere la necessita' di una societa' che abbia come stella polare principi di giustizia e di solidarieta'.cominci allora a battersi all'interno del suo partito visto che il pdl rema in direzione del tutto contraria.
RispondiEliminaho maturato da tempo la decisione di battermi all interno del pdl affinchè sia rappresentata anche la mia gente e cioè chi ogni giorno non sa più cosa inventarsi per tirare avanti....raccolgo l invito favorevolmente convinto che c'è sempre più necessità di confronti chiari e leali anche con chi è su posizioni diverse...in questi giorni annuncerò alcune iniziative politiche attraverso ''politico prima''.
RispondiEliminaMa di quali iniziative stiamo parlando.
RispondiEliminaSi costruisce nel tempo, si stabilisce cosa fare e poco alla volta si va avanti, modificando di volta in volta secondo il percorso che ci si presenta.
Siamo ormai al conto che tutti pagheremo chi può e chi no.
Da troppo tempo sento provvederemo, sto pensando di..., affronteremo il problema.
Il coraggio delle decisioni, anche impopolari, e una politica giusta ed equilibrata, decidere per tempo spiegando alla gente ma non quando siamo allo sfascio.
I signori della politica diano l'esempio tangibile della loro volontà mettendosi le mani in tasca e rinunciare, anche UNA TANTUM, ai loro privilegi.
FATTI E NON PAROLE.
Meditate gente, meditate.
GIUSEPPE A.