di Pasquale Nevone - È accaduto un fatto gravissimo. L’Arcivescovo di Firenze, Mons. Betori, ex Segretario della CEI ai tempi di Ruini e probabilmente nuovo Cardinale al prossimo Conclave, è vivo “per miracolo“. Davvero si può dire che “Dio c’è”.
Un uomo, dicono un “clochard” tuttora irreperibile, con premeditazione ha atteso l’alto prelato nell’androne del Palazzo Arcivescovile e dopo aver sparato al suo segretario ha puntato la pistola alla tempia di Betori ed ha sparato anche a lui. Solo che l’arma si è inceppata, e visto che il cancello automatico stava per chiudersi, precludendogli la fuga, è fuggito.
Mentre tentava di sparare, gli gridava “tu non puoi dire che…, tu non puoi dire che…”. Non ha potuto completare la frase. Cosa voleva dirgli? di che cosa lo rimproverava? perché secondo lui meritava la morte? Forse non lo sapremo mai.
Il tutto è passato come un fatto di cronaca nera, come un gesto isolato di un “folle”, commentato con poche righe e per un paio di giorni, e subito archiviato dall’informazione Tv e scritta.
Ebbene, io non ci credo. Non credo che questo fatto possa ridursi ad un semplice incedente di percorso che un personaggio pubblico deve mettere sempre in conto. E nel pensare questo non credo di fantasticare o manifestare la morbosa attesa di eventi pubblici di sangue eccellente.
Penso che la crisi totale del nostro paese (politica, economica, sociale, etica) e la manifesta incapacità di gestirla da parte dei massimi rappresentanti di tutte le istituzioni (governative, finanziarie, e perfino religiose), conclamata a furor di risate dalle maggiori potenze mondiali, ha messo in allarme quei poteri forti ed occulti (massoneria, società segrete varie, servizi deviati ed asserviti) timorose di perdere il controllo dei loro interessi esercitato dal “tavolino da grande vecchio“ al quale sono perennemente seduti.
Questi poteri temono sopra ogni altra cosa la Chiesa Cattolica, unico baluardo etico e civile contro lo strapotere dilagante dei malvagi, sempre all’opera, e soprattutto quando Essa smette di tacere e riprende a parlare, a proporre soluzioni. Figuriamoci quando comincia ad organizzarle.
Ricordiamo il Cardinale Romeo, Papa Giovanni Paolo II, Padre Puglisi, e tanti altri martiri (vescovi e laici) in Africa, in Asia e nel mondo di ieri e di oggi. Sicuramente ci saranno anche quelli di domani.
Il progetto del Cardinale Bagnasco, approvato da tutti i vescovi italiani e da Papa Benedetto XVI, che ha già riunito i cattolici laici nel Convegno di Todi del 14 ottobre u.s., che ha dimissionato moralmente il premier Berlusconi, che riunirà i politici cattolici, che vigilerà sull’effettiva ripresa di una significativa presenza dei cattolici nella società e in politica che rimescoli l’Italia intera.
Il progetto del Cardinale Bagnasco, approvato da tutti i vescovi italiani e da Papa Benedetto XVI, che ha già riunito i cattolici laici nel Convegno di Todi del 14 ottobre u.s., che ha dimissionato moralmente il premier Berlusconi, che riunirà i politici cattolici, che vigilerà sull’effettiva ripresa di una significativa presenza dei cattolici nella società e in politica che rimescoli l’Italia intera.
C’era da aspettarsela o no una reazione, o meglio, un avvertimento dei “signori del tavolino”?
Chi conosce, anche sommariamente, la storia della massoneria e dei poteri forti in Italia, sa che la Toscana è una casa madre di questi signori. Non voglio citare nomi e fatti che, chi vuole, può metter insieme anche da solo. Sono tanti e di primissimo rango.
Ed allora, è un caso che sia stato attaccato un vescovo, e giusto l’Arcivescovo di Firenze?
Pasquale Nevone
08 novembre 2011
08 novembre 2011
Nessun commento:
Posta un commento