martedì 8 novembre 2011

Il senso del ridicolo

trionfo-della-morte
Trionfo della Morte a Palazzo Abatellis - Palermo
Ci risiamo. Ritornano i problemi dell'apertura dei siti museali. Adesso c'è la categoria dei "custodi della domenica" che non bastano.
   E non è servita la polemica ferragostana per i musei chiusi per mancanza di personale.
E poi
la proposta subito abortita di affidare il compito ad ex carabinieri ed ex poliziotti.
   Gli impegni presi dal Governo Regionale per risolvere definitivamente questa incredibile vergogna non hanno sortito effetto.
   La Regione Siciliana con le migliaia di lavoratori ex lsu, ex pip e ex altro, e con le società regionali partecipate che hanno il compito di fornire questi, e altri servizi, non riesce a garantire l'apertura dei siti museali quando più serve. E cioè nei periodi feriali e nelle festività.
   Quando ci sono i turisti e la gente è libera di girare per musei e monumenti. Insomma un patrimonio che il mondo ci invidia ma che non si ha la capacità di gestire. "I custodi della domenica" hanno esaurito le ore assegnate. Non si possono garantire le aperture e la custodia dei siti.
   I sindacati alzano la voce, chiedono aumenti e ore in più, fanno il loro mestiere. I lavoratori lo stesso. E come sempre manca la Politica, che non riesce a proporre modifiche contrattuali e nuova organizzazione del lavoro. Nemmeno ci prova.
   E pensare che il momento è di quelli difficili per tutti. La crisi attanaglia le famiglie e non consente sconti. Chi ha un lavoro può e deve ritenersi fortunato. Tantissimi lavoratori, lo ripetiamo ancora, se responsabilizzati e valorizzati sarebbero disponibili a fare di più, a svolgere la loro attività lavorativa con orari flessibili per garantire l'apertura pomeridiana dei siti anche nei giorni festivi.
   Ma ci vorrebbe  determinazione e coraggio, oltre che senso di responsabilità. E anche un sano senso del ridicolo.

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08 novembre 2011

2 commenti:

  1. Oggi non si cerca più il lavoro si cerca lo stipendio, poi per lavorare ci vuole lo straordinario.
    Certi lavoratori, chiamiamoli cosi (SIC...!!!), hanno avuto la fortuna di essere reintegrati nel mondo del lavoro, che oggi è quanto dire,e adesso vogliono tutto e subito. Giusto rispettare i diritti, per carità, ma dovrebbero pensare a quanti oggi non sono in condizione di vivere dignitosamente. E' giusto guardare avanti e migliorarsi ma, ogni tanto, guardare dietro non farebbe male anzi ...!!!
    Meditate gente, meditate.
    GIUSEPPE A.

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  2. Siamo al paradosso...
    I siti museali (vedi galleria abatellis) chiudono per mancanza di custodi!!!
    I c.d. "custodi della domenica" sono lavoratori part-time con diversi limiti contrattuali imposti dalla normativa vigente in materia giuridico contrattuale.
    Il paradosso sta nel fatto che "l'apertura dei musei" è direttamente correlata ad un numero ristretto di lavoratori part-time che stoicamente hanno prestato attività lavorativa sino a quando sono intervenuti i limiti contrattuali...
    ...E tutti i custodi full-time, già alle dipendenza dirette di "mamma Regione", sicuramente superiori per numero di unità e sicuramente utilizzabili in modo più efficace ed efficiente rispetto alle esigenze dei musei, che fanno???? Dove sono???
    ...Ah dimenticavo che i "custodi di mamma regione" fanno "tutela e vigilanza", ma tutelare e vigilare non è comunque parte integrante della "custodia"?! O tutela e vigilanza vuol dire, solamente, stare davanti ad un monitor?!!
    A questo punto sarebbe necessario sapere quanti dipendenti regionali che espletano mansioni di tutela e vigilanza sono in servizio nello stesso giorno e nello stesso turno; se sono più di 2 per turno penso che all'interno dei musei ci siano delle vere e proprie sale piene di monitor da osservare...
    A.A.

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