sabato 5 novembre 2011

Compriamoci il debito. Salviamo l’Italia

Concittadini, amici, fratelli di questa stessa nazione che si chiama Giuliano-MelaniItalia e che tutti amiamo”.
   E tre. Dopo l’avviso di Diego della Valle del 1° ottobre, e quello di Gigliola Ibba dell’8 ottobre, ecco il terzo avviso a pagamento sul Corriere della Sera del 4 novembre 2011. E, come il secondo, anche questo è di un personaggio semi sconosciuto.
Giuliano Melani, 51 anni, della provincia di Pistoia. Qualche esperienza politica locale e sostanzialmente un imprenditore che si occupa di finanza. Ma certamente non un grande industriale come Della Valle.
    Questa volta, però, niente sberle, né avviso di scadenze per i politici italiani. Il signor Giuliano Melani ha lanciato il suo accorato appello invitando tutti a comprare titoli di Stato. Le ragioni le ha elencate con precisione:
     “Il nostro problema è che abbiamo molti debiti. Li abbiamo fatti (tutti noi) in tanti anni. Quando non abbiamo pagato le giuste imposte. Quando abbiamo lavorato in nero. Quando non abbiamo svolto correttamente il nostro lavoro. Quando abbiamo preferito presentare un certificato medico piuttosto che andare al lavoro. Li abbiamo fatti con analisi e visite inutili. Riempiendoci di medicinali che abbiamo regolarmente buttato. Facendo viaggiare autobus e treni completamente vuoti. Mantenendo enti e consorzi buoni solo per produrre posti di lavoro inutili. Li abbiamo fatti eleggendo persone inadeguate. Non mettendoci a disposizione, e se eravamo migliori di quelli che ci sono adesso, noi dove eravamo? Li abbiamo fatti non gestendo i rifiuti. Occupando inutilmente aule scolastiche ed universitarie. Li abbiamo fatti tutti quanti in mille modi e ne abbiamo anche goduto”.
  
Insomma, è un appello all’orgoglio dell’Italia, che pur avendo gravi difficoltà è un grande Paese con una base industriale molto forte e potenzialità enormi. E quindi comprare i nostri titolo di Stato è giusto e fa pure bene. A noi stessi e agli italiani. Basta dividere i 1.900 miliardi di debiti per ognuno dei 60 milioni di italiani e fa 4.500 euro a testa. Ma, dice Melani, non c’è bisogno di azzerare tutto il debito. Basta riaccendere la fiducia comprendo titoli anche a bassissimo rendimento.
   “Rechiamoci in banca, mandiamo a ruba i nostri titoli di Stato”. “E se dobbiamo avere rispetto dei cinesi com'è giusto che sia, facciamogli sapere: che per ora non siamo in vendita, che per ora vogliamo continuare a rispettare i diritti umani, e, che, sempre per ora, non condanniamo a morte gli oppositori. Ed all'Europa mandiamo a dire che se pensano che il loro problema siamo noi, possono dormire sonni tranquilli”.
   Ecco, quindi, un messaggio positivo. Un appello a tutti gli italiani perché riacquistino la consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che ci aspetta. E alla Politica, ovviamente. Che deve fare la sua parte, con coraggio, fermezza e serietà. Le divisioni, gli schieramenti, il calcolo elettorale è poca cosa di fronte al futuro del Paese.
   Non è il momento. Non ci sono scorciatoie per nessuno, non si possono fermare con le chiacchiere, i distinguo e le litanie gli eventi impetuosi dell’economia mondiale. Bisogna fare ripartire lo sviluppo, dare fiducia, riaccendere la speranza.
   Il tempo che ci resta si assottiglia sempre di più.
***

2 commenti:

  1. E' vero chi non ha peccato scagli la prima pietra ma...!!!
    PRIMO nei 60 milioni di italiani, il sig. Melani comprende anche i neonati?
    SECONDO per riempire treni ed autobus doveva viaggiare anche chi non doveva o poteva?
    TERZO Abbiamo eletto degli incapaci invece di gente preparata e competente ma i nomi nelle liste li mettiamo noi?
    QUARTO sono sempre gli ultimi che devono salvare i primi (che poi restano sempre primi)?
    QUINTO dopo aver comprato i titoli e dopo aver salvato l'Italia e gli italiani (e quindi dopo aver salvato noi stessi) qual'è la prossima mossa?
    E certamente encomiabile questo pensiero di solidarietà e di coscienza responsabile ma chiedo al sig. Melani cosa suggerisce per il futuro nostro e dei veri responsabili di questa catastrofe?
    Non è forse che ce e usciamo con " CHI HA AVUTO HA AVUTO E CHI HA DATO HA DATO SIMMU E NAPOLI PAISA' "
    Meditate gente, meditate.

    RispondiElimina
  2. scriviamo tutti insieme una letterina a babbo natale puo' darsi possa fare per natale o magari prima a tutti gli italiani. babbo natale vieni con la tua slitta con rimorchio e portati via il cav. berlusconi con tutti i verdini ,scilipoti,santanche'e se hai posto portati anche ferrara magari con una slitta tutta per lui.portati via anche le televisioni italiane con tutti i direttori generali e relativi cda ,portati via anche emilio fede magari fino al primo contenitore per rifiuti veramente speciali.

    RispondiElimina