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sabato 12 novembre 2011

Berlusconi. Un alibi per tanti

Berlusconi-rassegna-militariLa bellissima lettera di Marco Follini, senatore Pd ed ex vice Presidente del Consiglio di Berlusconi, dal 3 dicembre 2004 al 18 aprile 2005, chiarisce alcune cose. Scritta al Corriere della Sera l’11 novembre 2011 a pagina 11, (curiosa coincidenza), rende a Silvio Berlusconi l’onore delle armi.
Come si fa tra combattenti leali quando allo sconfitto si concede l’ultimo onore. “Poiché non è certo sull'antiberlusconismo che si potrà costruire il futuro e solo la mitezza dei vincitori, quali che siano, ci libererà di quella storica maledizione del Paese che trasforma ogni cambiamento del quadro politico in una crisi di regime”.
   E con l’onestà intellettuale che lo ha sempre contraddistinto ricorda il momento delle sue dimissione da Vice Presidente del Consiglio, quando ebbe il coraggio di contrastarlo mentre era nel pieno della sua potenza. E quando, altri, invece, lo assecondavano senza preoccuparsi della deriva nella quale stava incamminandosi l’Italia.
   Se gli avessero dato retta, dice Follini, “ci saremmo risparmiati alcuni anni di dissennatezza e una legge elettorale ancora più dissennata”.
   C’è amarezza nelle sue parole, insieme alla consapevolezza ed al rammarico per una gravissima situazione che forse poteva essere evitata. Per il troppo tempo trascorso in una sterile lotta furibonda all’uomo.
   “Berlusconi non era la soluzione ai problemi dell’Italia ma ora è troppo comodo considerarlo come l'unico problema, risolto il quale si schiudono le porte delle nostre sorti magnifiche e progressive”.
   E quindi, niente più alibi per nessuno. Ecco la grandissima verità di Marco. E scusate se uso amichevolmente il suo nome di battesimo, ma lo conosco da ragazzo e so quanta passione, intelligenza, lungimiranza e onestà politica c’è dietro la sua evidente mitezza che, però, è anche la sua forza.
   Ecco, adesso è proprio arrivato, il “tempo per tutti di un serio esame di coscienza”.

Giangiuseppe Gattuso
12 novembre 2011

5 commenti:

  1. Condivido le osservazioni, anch'io sono dell'avviso che necessita eliminare la ridondanza e l'autoreferenzialità, lo dico con le parole di Picasso: "Quando dipingo, il mio scopo è di mostrare quello che ho trovato e non quello che sto cercando"
    Maria Squillaci

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  2. Ho sempre apprezzato il pensiero di Marco anche quando, costretto dal cinismo di Casini è stato costretto ad abbandonare il partito di cui era stato il segretario illuminato. La sua statura umana e morale non occorre dimostrarla, ricordo che è stato il primo parlamentare a recarsi a Rebibbia dopo la reclusione di Totò.
    Spero che da oggi si ritorni alla politica vera, quella come servizio e non come mestiere. Sono certo che Follini avrà un ruolo di primo piano e non solo lui. Franco Scancarello

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  3. E' vero tutti abbiamo apprezzato ed apprezziamo Follini, uomo di grande intelligenza politica, per quello che ha fatto e detto assumendosene la responsabilità (non solo è stato il primo a recarsi a Rebibbia ma anche dichiarato che per lui Totò non è mafioso.)
    Berlusconi l'unico vero male dell'Italia? Da quando è sceso in campo, o quasi sempre, è stato votato da metà degli italiani (oggi se chiedi in giro non ne trovi uno). Scelta giusta o sbagliata? Ieri è stato votato e pareva la scelta giusta per il riscatto, oggi si è dimesso e diciamo che abbiamo sbagliato. Io non sono berlusconiano e non lo sono mai stato (però mi piace fare l'avvocato del diavolo)ma mi pare giusto puntualizzare alcuni punti.
    Primo: quando c'è una maggioranza che governa si assume la responsabilità delle decisioni forte di un mandato elettorale e solo all'elettore deve risponderne così vorrebbe la democrazia.
    Secondo: un governo ha pieni poteri se legittimamente eletto e quindi dovrebbe durare un mandato pieno (la maggioranza governa e l'opposizione controlla.)
    Terzo: Non si può ad ogni crisi di governo mischiare le carte e unire il diavolo e l'acqua santa. Quando scatta la crisi si va alle elezioni e si chiede al popolo sovrano (?) di effettuare una nuova scelta. E' vero o no, la storia ne è testimone, che in 50 di Repubblica i governi caduti e rinominati sono stati infiniti e vi pare questo il modo giusto, dobbiamo continuare ancora per molto così?
    QUARTO: non vi pare che così facendo non ci sarà mai un responsabile certo che paghi per le scelte sbagliate?
    Io modificherei la Costituzione inserendo, per il parlamentare, il vincolo di mandato, se uno viene eletto in una lista non può cambiare partito in corso di legislatura. Se non condivide più il percorso di quel partito si dimette e gli subentra un altro candidato della stessa lista che così garantirà la continuità della maggioranza. E anche l'elezione diretta del Premier solo così potremmo avere un governo duraturo.
    Io non sono un politico ma penso che non sia così difficile individuare percorsi che diano i risultati sperati.
    E' davvero così difficile fare le cose semplici?
    Meditate gente, meditate.
    GIUSEPPE A.

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  4. Adesso pensiamo al futuro, dopo questo governo tecnico, cosa ci aspettiamo?
    Quale leader sostituirà Berlusconi.
    In questa leggislatura tutti si sono preoccupati ad annebbiare gli italiani delle malefatte di BERLUSCONI, quindi tutti si sono abbassati allo stesso livello. Chi ha l'autorevolezza di dire io sono per la difesa dell'ITALIA e non dei miei interessi. ai posteri l'ardua sentenza.

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  5. Vedremo a breve cosa accadrà in casa PDL, perché non c'è dubbio che serenamente ma inesorabilmente andranno fatti chiarimenti non di poco conto anzi fondamentali. Per essere estremamente chiari nel PDL hanno in un qualche modo convissuto tante anime e tanti interessi e tanti personaggi che al netto di Berlusconi credo che dovranno capire e dirsi qual'è la ragione sociale dello stare insieme. Si è stati nel PDL, tanti PER Berlusconi e tanti altri MALGRADO Berlusconi, non passerà tanto tempo ma i signori PER e i signori MALGRADO si separeranno. SERGIO VOLPE

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