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mercoledì 12 ottobre 2011

Crisi, porcellum, referendum e indignati

di Pasquale Nevone - IDV e un pezzo del PD (Veltroni e Parisi, quindi Prodi) hanno consegnato alla Corte di Cassazione 1,2 milioni di firme per indire nel giugno 2012 un referendum abrogativo della vigente legge elettorale, il c.d. “porcellum“. Io non l’ho sottoscritto, anche se detesto questa legge che mi impone degli eletti calati dall'alto con liste bloccate.
Che droga il risultato elettorale assegnando alla lista più votata, anche per un solo voto, un premio di maggioranza assoluta che non ha nelle urne e nel paese. Ma chi ha firmato questo referendum sa o no che l’abolizione “tout court“ del “porcellum“ riporta in vigenza il “mattarellum“, anche questo tale e quale e con tutti i suoi disastri? Ricordiamoci che il “mattarellum“ è quello delle coalizioni “armate brancaleone“ (vedi Ulivo o Casa delle Libertà), quello che ha fatto germogliare i c.d. “cespugli“ dell’1% o poco più che hanno ricattato e fatto cadere i governi di cui facevano parte, di destra e di sinistra. E’ quello che in Sicilia ha permesso il famoso “61 a 0”, un risultato elettorale falso e ridicolo, per il quale i Siciliani sembravano essere tutti, come un solo uomo, di centrodestra e con Berlusconi. Infatti, dopo, è saltata la Segreteria del vincitore Miccichè e lo stesso “mattarellum“.
Il “porcellum” è un “mattarellum” senza la quota proporzionale del 25% alla Camera e con il premio di maggioranza assoluta. Quindi, sarebbe giusto cancellarle entrambe.
I partiti di opposizione non esprimono proposte concrete per cambiare la legge elettorale (senza premio di maggioranza, senza alleanze “brancaleone”, con il voto di preferenza del candidato), lottare l’evasione fiscale, ripristinare il dettato costituzionale dell’imposizione fiscale progressiva (più guadagni, più paghi), tagliare gli sprechi della politica (province, piccoli comuni, bicameralismo, enti e commissioni consultive), riformare il lavoro, le pensioni, la sanità, la scuola, la magistratura, la pubblica amministrazione, aiutare le imprese sane e creative e non quelle fallimentari ed autoreferenziate.
L’attuale maggioranza di governo, temendo la certa vittoria del referendum, ha reagito minacciando elezioni anticipate subito, quindi con il “porcellum”, oppure una nuova legge elettorale, magari a colpi di fiducia su un probabile testo ”Alfanum” o “Lettam”.
Ma allora mi chiedo: qual è il vero obiettivo di IDV e del PD referendario? Cancellare il “porcellum”, oppure scompigliare le carte sul tavolo della politica nazionale, giusto per avere maggiore visibilità e protagonismo nella riforma dello stato e della società italiana che è ancora tutta da scrivere, ma che necessariamente dovrà esserlo?
Francamente temo che quest’ultima sia la loro vera intenzione, realizzabile soltanto con elezioni anticipate subito, e quindi con il “porcellum”, senza un programma concreto e con un pugno di voti in più, in barba al referendum tanto sbandierato e ai tanti “indignati” di questo Paese.
L’Italia deve sopravvivere a questa sciagurata legislatura, a questi partiti, a questi dirigenti. Ma gli italiani, tutti, cattolici e non, vogliono tornare all’impegno politico? Se non ora, quando?


Pasquale Nevone
12 ottobre 2011                              



5 commenti:

  1. Che differenza fa scrivere o no la preferenza, è solo una questione di lana caprina, la lista bloccata è fatta dai leaders dei partiti e più voti si prendono più deputati salgono a cominciare dal primo e così via scendendo; la lista con le preferenze è fatta lo stesso dai leaders dei partiti che elencheranno i candidati in modo che l'elettore capisca quali sono i papabili.
    In tutti e due i casi l'elettore si s...orbisce una lista senza che abbia potuto dire, a priori, nulla.
    Avete mai provato a presentarvi in una segreteria e dire mi voglio candidare? Provate, vi chiederanno quanti voti hai, se fai parte di qualche associazione e così via dicendo per sondare le vostre potenzialità.
    Non vi chiederanno qual'è la vostra idea e che cosa vi proponete come programma.
    Gli addetti ai lavori non lasciano spazio a nessuno, hai visto mai che si presenta Pinco Pallino che viene eletto e frega il posto a qualcuno?
    Meditate gente, meditate.
    GIUSEPPE A.

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  2. Apprezzo il commento lasciato da Giuseppe A. Nulla da dire sulle sue valutazioni tecnico-politiche, tutte condivisibili. Eppure dal suo articolo, il bravo Pasquale Nevone, credo volesse far trasparire oltre che le considerazioni già prima apprezzate, anche il disagio di dover constatare come politici di lungo corso si comportino come avventurieri che, vedendo nell'arena un manipolo di tori e toreri, gli uni a caccia degli altri, in una sarabanda infernale, invece di usare il proprio mestiere, applichino la massima del "tanto peggio, tanto meglio".
    Ed ancora mi è sembrato di cogliere, e stavolta vorrei dire addirittura con la sofferenza di chi ha fatto della politica una passione piuttosto che un mezzo di indebito e veloce arricchimento, mi è sembrato di cogliere, dicevo, il rammarico per l'attendismo dei cattolici, che, da decenni ormai, stanno lì sulla porta e sembrano pronti ad irrompere nella platea, ma in realtà restano sempre nella medesima posizione. Essi dimenticano forse che per la religione l'omissione equivale a colpevolezza.
    Caro Nevone, anch'io come te sono addolorato, e sono sicuro che lo sono tanti altri nel nostro Paese, eppure stiamo tutti lì, sulla soglia, ad attendere, come nel bel libro di Dino Buzzati, "Il deserto dei tartari", un nemico che non arriverà mai mentre i pirati sono già dentro la nostra guarnigione!

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  3. Grazie per l'apprezzamento,
    anch'io sono sono addolarato ma non solo per i cattolici (sono cattolico) attendisti ma per la gente tutta che sta a guardare come se nulla fosse possibile per cambiare. L'amarezza è constatare che nonostante gli sforzi e le critiche, di noi gente comune, nessuno ascolta.
    La ricerca del nuovo, della aggregazione, della solidarietà oggi non c'è più se non per ragioni di proposta egoistica (detta volgarmente pubblicità) da parte degli addetti ai lavori e allora? Ecco perchè dicevo che il sistema è chiuso.
    Occorre forse una rivoluzione, da noi i nuovi vespri?
    GIUSEPPE A.

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  4. Ringrazio Salvo Geraci e Giuseppe A.
    I loro commenti mi confortano nel pensare che forse non tutto è perduto .
    Se il pensiero di una persona attira l’attenzione di altre , allora non è utopistico ritenere che la brava gente può tornare ad aggregarsi e rimettere in funzione il motore della buona politica .
    Come fare non è problema di poco conto , ma può e deve trovare urgentemente una soluzione , perché un ventennio di sonno delle regione e dell’etica ci ha portato ad una incollatura dallo sfascio delle nostre famiglie e del futuo dei nostri figli .
    Adesso è troppo . Adesso basta . Adesso tanti devono fare i conti con noi , persone miti e concrete ma stufe di essere trattate da marionette a disposizione di cialtroni ed imbonitori di turno .
    Pasquale Nevone - 14 ottobre 2011

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  5. Grazie a te, Pasquale, per le parole sagge e propositive, a Giuseppe A. che sento molto vicino, ma non dimentichiamo il sorprendente Giangiuseppe che ancora una volta, sull'onda dell'innovazione e della tecnologia, ci sta consentendo di parlare di vera e buona politica e chissà... forse d'altro!
    Salute.
    Palermo, 14.10.2011
    Salvo Geraci

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