“Andate a lavorare dieci ore al giorno
anche come scaricatori di porto. Con un piccolo
capitale in tasca e con le idee chiare, poi rischiate. La scrivania della Regione o del Comune, l’assistenzialismo, il posto
fisso, e il precariato sono stati un grande errore della classe politica
siciliana”.
Maurizio Zamparini, Presidente del Palermo in serie A. L’uomo che, dopo gli anni di dura gavetta, è
diventato un imprenditore affermato. Nella sua prima intervista a tutto campo sull'esaltante esperienza palermitana, (Giornale di
Sicilia 22 sett. 2011). Sono parole
forti che possono far male. I giovani, infatti, attraversano uno dei
periodi più difficili, dopo anni di vacche grasse. Adesso che la
situazione è diventata difficile e pesante. La speranza e il desiderio di
tantissimi e di altrettanti genitori, coltivata per anni, è ormai inarrivabile. Bisogna farsene una ragione e impegnarsi per cambiare. Per cambiare, prima di tutto, noi stessi. E avviare una nuova stagione fatta di sacrifici e di grande impegno. In Sicilia non c’è una grande classe imprenditoriale. E ciò è un’amara constatazione. Ma tanti siciliani hanno avuto successo fuori. Serve quindi un sussulto d’orgoglio che spazzi via l’errata convinzione del tutto già scritto e predeterminato. E quindi immodificabile. Le potenzialità ci sono. L'autonomia siciliana, per esempio, rappresenta ancora uno strumento di autogoverno importante.
Per modificare e compensare le decisioni di uno Stato sempre più avaro e distante. Una burocrazia con un potere enorme e autonomo dalla politica, che, uscendo dall’autoreferenzialità, deve attivare percorsi amministrativi, decisioni veloci e facilmente comprensibili.
E, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni, alle loro giuste rivendicazioni e voglia d’affermazione ci piace ricordare una frase di Luigi Einaudi, 2° Presidente della Repubblica: “…migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge, non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno.” E allora, viva Zamparini.
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Lasciamelo dire... "Minkia che coraggio... Zamparini e Gianni"! In un 'clima' come quello siciliano ci vuol coraggio, infatti, a parlare di 'sangue, sudore e lacrime'! Ma va bene così! Avanti tutta. E che anche la Regione si attrezzi a varare un "New deal" credibile e possibile.
RispondiEliminaSalvo Geraci
ecco perchè chiedo di provare ad andare a Los Angeles..
RispondiEliminaOLTRe...si fa confusione con chi non ha nessuna CAPACITA' o ARTE. Oggi tutti hanno l'educazione nel voler lavorare come dipendente pubblico...così ci hanno insegnato....posto alle POSTE alla REGIONE al COMUNE x raccomandazione e stipendio mensile senza fare nulla...quindi il discroso si allargherebbe a TUTTI...anzi proprio loro sono i VIRUS o coloro che dovrebbero lascare il proprio posto di lavoro!...follia?... INVECE non è follia per i giovani che hanno ARTE e STOFFA trovare un lavoro nel proprio campo? Anche per loro non è previsto nulla e non è giusto mandarli a fare il pane o a lavorare in miniera quando come detto prima tutto il SISTEMA è marcio ... preferisco che il sistema si AZZERI ma non so come!
RispondiEliminaaltra considerazione: SIA CHIARO che ZAMPARINI rappresenta il NULLA...non è gisuto lavorare 10 ore al giorno! SAREBBE gisuto contemplare il MONDO la NATURA i SUONI e per fare ciò si era o si è costruta la TECNOLOGIA che invece da LORO è usata per fare ancora più soldi e creare schiavi. SCHIAVI? si coloro che lavorano sono degli schiavi...cosa? si si...basterebbero 4 ore al giorno di lavoro e guadagnare 2.000 euro al MESE lo sapevate? e le altre 20 ore CONTEMPLARE la VITA e VIVERE!......non posso ancora vedere la gente correre per il NULLA e adeguarsici.
RispondiEliminaLa Sicilia è stata sempre terra di conquista, perchè noi siciliani sappiamo lavorare, non sappiamo essere imprenditori perchè ci sentiamo sempre fregati. Anni fa ho costituito una cooperativa di artisti, all'inizio tutto bene abbiamo fatto delle mostre ci hanno dato dei contributi e a questo punto tutti volevano qualcosa non sapendo che per andare avanti si dovevano pagare dei servizi e dei contributi e non c'erano dividenti. All 3° mostra cominciano a tirarsi indietro e mi accusavano di prendermi io dei soldi al che mi sono dimesso da responsabile e fatte nuove elezioni sono stati eletti artisti che dopo un anno e senza essere operativi hanno cancellato la cooperativa e tutto è finito
RispondiEliminaquesto ho detto per far capire che se non siamo comandati dal di fuori non siamo capaci di emergere. IL PALERMO CON ZAMPARINI è arrivato e sta in A Termini Imerese con la Fiat era diventata prosperosa. I Cantieri della Zisa dopo dopo un anno della loro ristrutturazione e conversione non hanno prodotto niente.
Impariamo a rimboccarci le maniche senza bisogno dell'esterno, perchè le capacità ci sono, i siciliani fuori sono menager imprenditori, ricercatori, allora diamo la possibilità di esserlo nella nostra amata terra.
Non è vero che tutti i giovani stanno ad aspettare il lavoro, ci sono giovani volenterosi e giovani lagnusi che aspettano e aspettano !!!
RispondiEliminaNon è più, putroppo, il tempo di inventarsi un lavoro e tentare la fortuna (così come è sucesso a Zamparini e a tanti ex giovani del passato).
I giovani volenterosi il lavoro lo trovano anche e principalmente umile.
Ma la buona volontà viene spezzata da imprenditori con pochi scrupoli, ti fanno lavorare magari 12 ore al giorno, che ti pagano con pochi spiccioli
Dallo Stato, questi giovani, non vogliono il posto fisso ma vogliono il rispetto della persona e le garanzie sulla incolumità fisica e la speranza del futuro.
E allora lo Stato metta in essere tutto quanto è previsto dalla Legge: Guardia di Finanza (contro l'evasione fiscale), Ispettori del Lavoro (contro l'evasione dei contributi) etc. etc.
E' scritto nella Costituzione che il LAVORO è un diritto e chi se lo trova deve essere garantito.
Ma gli imprenditori guardano solo il profitto e i nostri politici che fanno ???
Meditate gente, meditate.
GIUSEPPE A.