Palazzo delle Aquile |
È una
provocazione. Una sberla al Consiglio Comunale più improduttivo che si
conosca. Da troppo tempo ormai produce poco. Esageratamete poco.
Palermo ha problemi enormi, atavici, cronici, frutto dell'ignavia e dell'indifferenza. Le giustificazioni dei singoli consiglieri si scontrano contro questa evidente realtà. E, anche per quelli di buona volontà, seri e impegnati, e ce ne sono, scatta la condanna senza appello.
Sono tutti uguali. Alessandro Albanese presidente di Confindustria Palermo, per sbloccare la situazione ha, provocatoriamente, proposto di pagare un gettone extra, anche notturno, purchè si approvino alcuni provvedimenti per lo sviluppo della città giacenti in Consiglio Comunale.
Si tratta di quattro progetti: il Piano regolatore del porto di cui ha già parlato ampiamente, illustrandone le refluenze positive per lo sviluppo, il presidente dell'Autorità portuale Nino Bevilacqua sul Giornale di Sicilia del 24/09/2011; Il Piano della pubblicità per regolamentare gli spazi pubblici per manifesti e gonfaloni ed evitare un costante abusivismo; Il Piano del traffico la cui esigenza è di tutta evidenza; e la realizzazione del nuovo Cimitero di Ciaculli che dovrebbe risolvere l'annosa vergogna palermitana della carenza di loculi che colpisce trasversalmente tutti senza distinzione e che pone Palermo in fondo alle classifiche di mezzo mondo.
I ritardi da questo punto di vista sono veramente inenarrabili e senza umana giustificazione. Sul sito internet degli industriali, inoltre, un calendario conta i giorni che il Consiglio Comunale impiegherà per dare il via libera a questi progetti. Una iniziativa importante e significativa. Una provocazione e un forte segnale da parte del mondo produttivo. Può servire? Speriamo.
Palermo ha problemi enormi, atavici, cronici, frutto dell'ignavia e dell'indifferenza. Le giustificazioni dei singoli consiglieri si scontrano contro questa evidente realtà. E, anche per quelli di buona volontà, seri e impegnati, e ce ne sono, scatta la condanna senza appello.
Sono tutti uguali. Alessandro Albanese presidente di Confindustria Palermo, per sbloccare la situazione ha, provocatoriamente, proposto di pagare un gettone extra, anche notturno, purchè si approvino alcuni provvedimenti per lo sviluppo della città giacenti in Consiglio Comunale.
Si tratta di quattro progetti: il Piano regolatore del porto di cui ha già parlato ampiamente, illustrandone le refluenze positive per lo sviluppo, il presidente dell'Autorità portuale Nino Bevilacqua sul Giornale di Sicilia del 24/09/2011; Il Piano della pubblicità per regolamentare gli spazi pubblici per manifesti e gonfaloni ed evitare un costante abusivismo; Il Piano del traffico la cui esigenza è di tutta evidenza; e la realizzazione del nuovo Cimitero di Ciaculli che dovrebbe risolvere l'annosa vergogna palermitana della carenza di loculi che colpisce trasversalmente tutti senza distinzione e che pone Palermo in fondo alle classifiche di mezzo mondo.
I ritardi da questo punto di vista sono veramente inenarrabili e senza umana giustificazione. Sul sito internet degli industriali, inoltre, un calendario conta i giorni che il Consiglio Comunale impiegherà per dare il via libera a questi progetti. Una iniziativa importante e significativa. Una provocazione e un forte segnale da parte del mondo produttivo. Può servire? Speriamo.
Una Proposta:
RispondiEliminaCostituiamo l'albo pubblico dei "Consiglieri Comunali Uscenti", nel caso queste persone avessero l'ardire di riproporsi, affinchè i palermitani che presto si recheranno alle urne, sappiano per quali scoloriti ed inutili individui potrebbero eventualmente rischiare di votare.
A seguire dovremmo istituire parimenti medesimi albi per i Senatori Deputati Nazionali e Regionali, sperando che i loro relativi partiti non li ripropongano ed in ogni caso avere finalmente la consapevolezza di dovere spazzare via una classe politica raccogliticcia, inutile e dannosa.
Se malgrado tutto ciò la gente per ignavia o per altro, dovesse far si di rimetterli negli stessi ruoli, che abbia almeno la decenza di non lamentarsi più di niente e di nessuno al massimo potrebbe e dovrebbe solo vergognarsi.