domenica 25 settembre 2011

Palermo. Riaccendiamola

Nino Bevilacqua
"È caduta nel buio da cento anni e non ha mai funzionato il rapporto con i suoi amministratori. Impantanati nelle pastoie della politica. E per questo Palermo va riaccesa".* Parole di Nino Bevilacqua, ingegnere, Presidente dell'Autorità Portuale. Affermato professionista, professore straordinario alla facoltà di Ingegneria. E giovane. Che non guasta.
Di lui si parla come possibile candidato a Sindaco. Volitivo, impegnato, passionale e uomo del fare. Ecco la parola magica. Del fare. Sembra una banalità ma, in questa terra, è invece una cosa enorme, quasi una bestemmia.
Meglio non fare nulla, e ancora meglio, fermare chi vuole fare. "Bisogna inventare, creare, desiderare. Se amministrata bene la città potrebbe spiccare il volo"*. Ma superando, per esempio, le infinite mediazioni di una politica malata e refrattaria alle cure. Patologica. Capace di tenere bloccato, da anni, il Piano regolatore del porto.

Uno strumento di sviluppo fondamentale per una città di mare come Palermo. Che consentirebbe l'impiego di enormi risorse e nuove iniziative così da dare respiro e speranze ai giovani palermitani. L'Autorità portuale, sotto la sua guida, ha realizzato il recupero di un'area degradata come la Cala. Un luogo per lunghi decenni abbandonato e privo di qualsiasi attrattiva. Ne ha fatto un luogo aperto alla pubblica fruizione, con spazi verdi e panchine da cui si gode una vista bellissima.

Un pezzo dell'anima di Palermo che viene ritrovata. Ci vanno in tantissimi a passeggiare e pure gli sposini per le foto. Così come in migliaia accorrono per assistere agli spettacoli del castello a mare. Mai visto prima d'ora una cosa del genere. Opere ben realizzate e in tempi umani. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. Insomma. Bevilacqua sindaco? E perché no!

PoliticaPrima

* Giornale di Sicilia 24/09/2011

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