Angelino Alfano ha parlato. Alla festa dei “Popolari di Italia Domani”, ha detto chiaro e tondo che alle elezioni del 2013 il candidato Premier sarà Silvio Berlusconi. Anche perché il Presidente della Repubblica non lo vuole fare.
E quindi, dato che il leader è lui, non c’è nemmeno bisogno di fare le primarie. E ci mancherebbe. Comunque, da quando è stato “eletto” segretario nazionale del Pdl ha cominciato a faticare. Il suo è un ruolo difficile, spinoso pieno d’insidie. Sconta troppi anni di gestione monocratica, anzi monarchica del partito, Forza Italia prima e Pdl poi. E un partito non può avere un padrone, non può identificarsi con il carisma di un uomo.
Fosse anche il migliore del mondo. Nei precedenti post dedicati ad Alfano avevamo paventato quello che Ernesto Galli della Loggia ha definito “la sindrome dell’obbedienza” al capo. Il vero punto debole del Pdl, da sempre. Epperò avevamo anche aperto un credito, piccolo, per il solo fatto di essere il primo segretario nazionale del partito “eletto” “democraticamente”. Adesso però non siamo d’accordo. Andiamo con ordine. Silvio Berlusconi è “sceso in campo” lanciando il movimento politico di Forza Italia nel 1993. Sono già passati 18 anni, diciotto.
Nel 2013 sarà passato un ventennio. E avrà circa 77 anni. Ora, non volendo forzare la mano sull’età, infatti non conta solo quella, riteniamo veramente fuori luogo preoccuparsi di "rassicurare", non si capisce chi, della ricandidatura di Silvio Berlusconi. Il neo segretario nazionale del Pdl, giovane e brillante, ha, invece, il dovere di riaccendere la speranza e l'orgoglio di un Paese in difficoltà. Di dare alle nuove generazioni, disilluse e preoccupate per il loro futuro, validi motivi per non fuggire e mettere al servizio dell'Italia tutta la forza della loro giovinezza per il rilancio e lo sviluppo del Paese. E, ancora, dedicare il suo impegno e il suo entusiasmo a fare nascere, sul serio, un partito moderno, aperto, democratico, europeo e popolare. Ma, quasi quasi, siamo convinti che a Berlusconi 2013 non ci creda nemmeno lui. Noi ci speriamo.
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E quindi, dato che il leader è lui, non c’è nemmeno bisogno di fare le primarie. E ci mancherebbe. Comunque, da quando è stato “eletto” segretario nazionale del Pdl ha cominciato a faticare. Il suo è un ruolo difficile, spinoso pieno d’insidie. Sconta troppi anni di gestione monocratica, anzi monarchica del partito, Forza Italia prima e Pdl poi. E un partito non può avere un padrone, non può identificarsi con il carisma di un uomo.
Fosse anche il migliore del mondo. Nei precedenti post dedicati ad Alfano avevamo paventato quello che Ernesto Galli della Loggia ha definito “la sindrome dell’obbedienza” al capo. Il vero punto debole del Pdl, da sempre. Epperò avevamo anche aperto un credito, piccolo, per il solo fatto di essere il primo segretario nazionale del partito “eletto” “democraticamente”. Adesso però non siamo d’accordo. Andiamo con ordine. Silvio Berlusconi è “sceso in campo” lanciando il movimento politico di Forza Italia nel 1993. Sono già passati 18 anni, diciotto.
Nel 2013 sarà passato un ventennio. E avrà circa 77 anni. Ora, non volendo forzare la mano sull’età, infatti non conta solo quella, riteniamo veramente fuori luogo preoccuparsi di "rassicurare", non si capisce chi, della ricandidatura di Silvio Berlusconi. Il neo segretario nazionale del Pdl, giovane e brillante, ha, invece, il dovere di riaccendere la speranza e l'orgoglio di un Paese in difficoltà. Di dare alle nuove generazioni, disilluse e preoccupate per il loro futuro, validi motivi per non fuggire e mettere al servizio dell'Italia tutta la forza della loro giovinezza per il rilancio e lo sviluppo del Paese. E, ancora, dedicare il suo impegno e il suo entusiasmo a fare nascere, sul serio, un partito moderno, aperto, democratico, europeo e popolare. Ma, quasi quasi, siamo convinti che a Berlusconi 2013 non ci creda nemmeno lui. Noi ci speriamo.
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non credo che una persona così discussa, e non dico altro fino a eventuale condanna, sono pur sempre un garantista, possa pensare di rimettere in gioco la sua credibilità
RispondiEliminanino sodaro
Io invece, penso che proprio la persona in questione se ne freghi altamente del fatto di poter rimettere in gioco la sua credibilità...Troppi fatti hanno dimostrato che B. ha quella che comunemente viene definita una "faccia di bronzo". Altri uomini politici di qualche decennio fa, al posto suo si sarebbero dimessi senza esitare già da tempo. Ma stiamo parlando appunto di altri tempi, e di altri uomini con valori e spessore umano ben diversi.
RispondiEliminaForse sono un ottimista, ma ritengo che l'uscita di Alfano voglia scoprire le carte di B. e anche di altri alleati.
RispondiEliminaConsiderato anche il momento difficile che sta attraversando ormai da diverso tempo, il Berlusca potrebbe davvero sentirsi stanco e, per il suo bene....., decidere di lasciare la mano a qualcun'altro di sua fiducia, che continui a proteggerlo, dedicandosi così a qualcosa di più piacevole e confortevole per il suo corpo e per il suo spirito.
Mi chiedo e chiedo al "segretario" del pdl se è oggi possibile sentirsi in un qualche modo del pdl in quanto iscritto, sostenitore o semplice elettore e nel contempo pensare e sostenere il concetto che Silvio belusconi debba farsi da parte e lasciare agli storici il giudizio sul fenomeno detto berlusconismo. Caro segretario se la tua risposta è come penso e come credo tu stesso pensi al di la di quello che dichiari. Bene allora favorisci il dibattito interno senza che nessuno rischi scomuniche o altro. Se invece la risposta è negativa ti consiglio affettuasamente di lasciar perdere e principalmente non farti chiamare segretario è un po' ridicolo. Firmato un socio fondatore di forza italia.
RispondiEliminaE chi lo puo dire,
RispondiEliminaal momento Berlusconi è al centro della vita del nostro Paese. E' utile al centrodestra perchè riesce a tenere unita la sua maggioranza (bene o male). E' utile all'opposizione perchè parla e sparla solo di lui (proposte fattive ad oggi non ne ho sentite).
Sicuramente alla scadenza del suo mandato non si riproporrà, avrà 77 anni.
Chi potrà essere il successore, sarà un tecnico, sarà un politico?
Chiunque occuperà quella poltrona dirà:
POPOLO ITALIANO DOBBIAMO FARE SACRIFICI PERCHE' LA CONGIUNTURA CI COSTRINGE A TIRARE LA CINGHIA.
POPOLO ITALIANO DOBBIAMO FARE SACRIFICI PERCHE' CHI CI HA PRECEDUTO CI HA LASCIATO IN DEFICIT.
E noi,POPOLO ITALIANO, questa benedetta cinghia la buttiamo così non stringiamo niente.
Meditate gente, meditate.
GIUSEPPE A.
Montezemolo?
Montezemolo? cancellatelo non c'entra niente con il commento.
RispondiEliminaGrazie