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lunedì 11 luglio 2011

Farmacisti e farmacie

di Giangiuseppe Gattuso - Notoriamente i farmacisti, proprietari di farmacie, la precisazione é d'obbligo, sono dei benestanti. Fanno parte di quei professionisti imprenditori che per livello di benessere si piazzano ben oltre la classe media italiana. Non si segnalano farmacisti bisognosi.
Il numero delle farmacie e la loro dislocazione sul territorio é fortemente regolata e contingentata secondo rigidi parametri che non permettono a nessun giovane laureato in farmacia di aprirne una sua.
Di più. Il titolare può venderla, a cifre sempre notevoli, lasciarla in eredità anche a un non farmacista. Come un qualsiasi bene. 

Ma veniamo al punto. Le farmacie svolgono un servizio fondamentale del sistema sanitario del paese.
Assicurano la distribuzione delle medicine, salvavita e quelle con obbligo di ricetta, nei punti vendita del territorio secondo una turnazione che, con non poche difficoltà, copre le ore del giorno anche nei festivi. E ciò, anche se con molte riserve,va bene. Ma perché chiudere per ferie e per periodi non di pochi giorni? Perché il sabato trovare una farmacia aperta é un terno al lotto?
Perché gli orari di apertura sono così rigidi? 

Perché non consentire anche alle cosiddette parafarmacie, dato che sono obbligatoriamente gestite da farmacisti laureati, di vendere gli stessi farmaci? Perché se le farmacie operano in una situazione di sostanziale e protetto monopolio si comportano come se fossero dei normalissimi uffici pubblici con la differenza che questi ultimi non chiudono per ferie? E cioè. Se è giusto che i lavoratori impiegati presso le farmacie debbano godere del riposo feriale oltre che festivo, che c'entra l'azienda farmacia, perché questo sono, e il titolare proprietario? 

E ancora. Se svolgono sostanzialmente un pubblico servizio, molto ben remunerato, perché può essere interrotto, e non solo per le ferie? Forse, per non citare altri casi, le banche chiudono per le ferie? E gli ospedali o i vigili del fuoco, chiudono? E per restare nell'ambito sanitario, i medici di famiglia vanno si in ferie. Ma pagano di tasca loro un medico sostituto. Per concludere. I farmacisti, proprietari titolari, si comportano ne più ne meno come un qualsiasi lavoratore dipendente, non essendolo per nessun motivo, buon per loro. E tutto questo non va bene. Qualcosa non funziona.

Giangiuseppe Gattuso
11 luglio 2011



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