di Giangiuseppe Gattuso - Angelino Alfano è stato eletto segretario nazionale del Pdl. Una carica non prevista dallo statuto, ma che con una votazione quasi unanime il Consiglio Nazionale del 1 luglio 2011 ha provveduto a risolvere. Un solo voto contrario, quello del consigliere regionale del Friuli Antonio Pedicini il quale ha motivato il no per il metodo seguito.
L’elezione di un segretario di partito e la modifica di uno statuto dovrebbero seguire altre regole e procedure. Assemblee territoriali, congressi, votazioni, tesi contrapposte, partecipazione democratica. Ma questa è tutta un’altra storia.
Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere della Sera 3 giugno 2011, dopo la grande sberla di Milano e Napoli, e l’annuncio dell’incarico ad Angelino Alfano a Segretario nazionale, titolava così: "IL CIRCOLO VIZIOSO DEL PDL. L'obbedienza che avvelena". Un problema che ha segnato negativamente il Pdl sin dalla nascita creando di fatto un partito personale e monolitico.
L’elezione di un segretario di partito e la modifica di uno statuto dovrebbero seguire altre regole e procedure. Assemblee territoriali, congressi, votazioni, tesi contrapposte, partecipazione democratica. Ma questa è tutta un’altra storia.
Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere della Sera 3 giugno 2011, dopo la grande sberla di Milano e Napoli, e l’annuncio dell’incarico ad Angelino Alfano a Segretario nazionale, titolava così: "IL CIRCOLO VIZIOSO DEL PDL. L'obbedienza che avvelena". Un problema che ha segnato negativamente il Pdl sin dalla nascita creando di fatto un partito personale e monolitico.
La sindrome dell'obbedienza cieca al capo, di cui parla Galli della Loggia, adesso, riguarda Alfano e sarebbe certamente un bene se la questione fosse definitivamente superata. La sua elezione, comunque, rappresenta un fatto assai rilevante nel panorama politico italiano che va ben oltre il Pdl stesso e può determinare una grande svolta nel Paese. Il compito che attende il nuovo segretario del Pdl è molto difficile e impegnativo.
Ha di fronte a se un partito disorientato e ancora scosso dalle sconfitte elettorali con una struttura ancora fondata sulle ripartizioni delle quote tra ex AN ed ex Forza Italia. Deve radicare il partito sul territorio e dare spazio e voce ai cittadini, alla partecipazione e alla democrazia ad ogni livello.
Nel suo intervento d’investitura ha parlato di partito degli onesti e dei moderati pienamente inserito nei valori del Partito popolare europeo. Insomma una grande scommessa per la politica italiana e per tutta l’area del centro e del centro destra. Aspettiamo le sue prime mosse per una riflessione più approfondita.
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