di Giangiuseppe Gattuso - Adesso, dopo la batosta elettorale di maggio 2011, il quadro politico comincia ad essere più chiaro. Un errore di valutazione incredibile, al limite dell'incoscienza e, ci sembra, dell'analfabetismo politico, del leader del centro destra e capo del governo, ha dato a questa consultazione un valore politico assoluto.
Non già un momento, pur importante, di scelta dei governi locali e legata alla gestione amministrativa di piccoli e grandi comuni, ma una vera e propria verifica popolare sul governo del paese e, quindi, su se stesso e sul suo indice di gradimento. E l'esito è stato impietoso. In altri momenti della storia politica del nostro Paese questo sarebbe bastato per una crisi di governo e, con ogni probabilità, elezioni anticipate. Ma la nuova politica ha altre regole e altri principi.
Non già un momento, pur importante, di scelta dei governi locali e legata alla gestione amministrativa di piccoli e grandi comuni, ma una vera e propria verifica popolare sul governo del paese e, quindi, su se stesso e sul suo indice di gradimento. E l'esito è stato impietoso. In altri momenti della storia politica del nostro Paese questo sarebbe bastato per una crisi di governo e, con ogni probabilità, elezioni anticipate. Ma la nuova politica ha altre regole e altri principi.
L'ampiezza del risultato, inoltre, è ancora più significativo se il confronto si concentra sui vincitori simbolo, Pisapia, neo sindaco di Milano, e De Magistris neo sindaco di Napoli. Proprio loro, infatti, impersonano e rappresentano l'antitesi in tutto e per tutto all'attuale sistema e a Berlusconi per primo.
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